venerdì 17 aprile 2009

Terremoti, che si sa?

La cronaca delle scorse settimane ha purtroppo portato alla ribalta un fenomeno naturale che può assumere proporzioni terrificanti: il terremoto. Ma i fenomeni sismici non sono un’esclusiva del nostro pianeta, le missioni spaziali hanno permesso di installare sismografi anche sulla Luna e su Marte. Il Sole e altre stelle hanno mostrato vibrazioni in superficie - chiamate impropriamente terremoti solari - che consentono agli astronomi di studiare la struttura interna degli astri.

I terremoti si originano quando le rocce del sottosuolo sono in uno stato di tensione meccanica. Poiché le rocce sono corpi solidi, esse reagiscono alle forze deformandosi e acquistando così una notevole energia elastica, proprio come una molla quando viene compressa. Quando viene superato il limite di rottura, l’energia si libera improvvisamente sotto forma di fenomeno sismico. Le vibrazioni del suolo possono essere di tre tipi:
  • le onde P e le onde S, che si propagano nel sottosuolo ma non possono propagarsi nei liquidi,
  • le onde L, che si propagano solo in superficie.
Come è illustrato nella figura a fianco, le onde originate nei terremoti vengono captate sotto forma di sismogramma da vari osservatori sparsi per il globo. Dal confronto dei sismogrammi si earthdeduce che il nostro pianeta ha una crosta dello spessore di un centinaio di chilometri.
  • Fino a 2900 km di profondità vi è uno strato liquido chiamato mantello,
  • poi fino al centro della Terra vi è un nucleo solido.
In nessun modo si sarebbero potute ricavare queste informazioni senza i terremoti. Talvolta vengono addirittura creati artificialmente dei piccoli sismi - si parla allora di sismologia attiva - facendo esplodere delle cariche nel sottosuolo. Studiando le onde sismiche è possibile capire se vi sono ad esempio giacimenti di petrolio o di gas naturale.

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