Sui giornali e mezzi di comunicazione c'è sempre più attenzione sopra l'attuale crisi, che a detta dei comunicatori, vede l'Europa in quanto istituzione economica, sotto attacco speculativo. Arrivano notizie, riportate come agenzie stampa, dove la credibilità dei paesi dell'Euro, è minata dal deficit pesante che gli stessi soffrono da lungo tempo.
La manovra con la quale si è istituito un fondo a garanzia dei titoli di stato emessi dai vari governi componenti l'area europea, ha dato sollievo alle contrattazioni sul mercato azionario, a fronte di pesanti manovre economiche, che vengono imposte ai cittadini dei vari paesi.
Mentre si elencano tutte le varie spiegazioni che mostrano come a fronte di un debito necessariamente deve esserci un sacrificio tradotto con aumenti di tasse e abbassamenti degli stipendi, poco a poco per gli ignari cittadini europei, viene cancellato il fatto che l'Euro sta precipitando nelle sue quotazioni.
Questi personaggi, non eletti da nessuno, che si sono messi a "consigliare" i vari governi, indicano nella politica restrittiva, il giusto cammino da seguire per risollevare la stabilità del mercato. La prima domanda che sorge quasi spontanea è come mai le correttive applicate siano viste come "giuste" mentre poco prima non si sapeva bene quali strade prendere. Solo scaricare sui vari amministratori colpe di avvertimenti non ascoltati...
Il fatto che sta scomparendo sapientemente messo in secondo piano, è che differentemente da quando ogni stato per garantire le proprie esportazioni commerciali, svalutava la sua moneta, con l'avvento dell'Euro, il giochino non si può fare.
Una delle prime accuse, oggi dimenticate, era l'eventuale operazione di squali economici, che hanno puntato sulla parità Euro-Dollaro, scommettendo nel frattempo sull'operazione opposta immettendo titoli drogati sul mercato azionario che garantivano proprio la stabilità.
I nostri politici assicurano che tale speculazione è stata fermata dall'istituzione del fondo cui sopra.
Niente di vero! Infatti l'Euro prosegue sulla sua corsa verso la parità col Dollaro, garantendo nel frattempo buone esportazioni, di cui gli effetti al rialzo borsistico su alcuni titoli, e imponendo manovre non sindacabili vista la crisi raggiunta.
Interessante come nonostante queste variazioni virtuali di valore, il petrolio continui a salire facendo sentire i suoi effetti alla pompa, che vedrete, avrà il prezzo ritoccato ancora più in su visto il facile gettito in entrata, tramite imposte che già alcuni stati (Spagna, Portogallo, Grecia,) possono gustare con l'aumento dell'IVA.
Per avere un'idea di quanto senza saperlo sia stato perso, basiamoci su cambi monetari diversi da quelli Euro/Dollaro e che per loro natura, hanno un valore nominale basato sulla vera ricchezza del paese e non da contrattazioni borsistiche. Prendiamo in esame il Guaranì, moneta del Paraguay che essendo paese appartenente al MercoSur e non inserito fra i paesi ricchi ma di cosiddetto "terzo mondo", non può soffrire di variazioni sulle parole, ma solo adeguandosi.
A fine anno 2009, la moneta europea era cambiata a 7100/7300. Oggi siamo a 5800/5600 e con tendenza al ribasso. Un ribasso del 20% in sei mesi (40% annuo).
I mercati del Forex hanno fatto un buon bottino. Immaginate di aver comprato 6 mesi fa moneta paraguaia per 100.000 €. Rivendendola oggi avreste un capitale di 122.413€, ovvero, 22.000 in sei mesi. Non male vero?
Questo per monete non sospette. Amplificate il tutto con il serpente monetario mondiale, e avrete un' idea di quanto guadagno "sporco" c'è nei retroscena delle nostre crisi locali.
Come mai paesi quali Gran Bretagna si sono defilati dall'istituzione del fondo europeo? Hanno sempre detto di non voler appartenere alla sfera monetaria, quindi coerentemente, non hanno aderito al "salvataggio". La domanda è: Ma se sono fuori dall'Euro, che ci facevano sul tavolo delle manovre economiche della moneta?
Ma intanto al popolo bue, deve arrivare il messaggio che è a rischio il suo stipendio, che la birra in frigo sarà rara, che la macchina forse, non potrà usarla ecc., per poi rifilargli la manovra con la quale vede per lo meno salvo il posto di lavoro.
C'è un piccolo particolare che molte persone in Europa, il posto lo hanno già perso e per quelli che ancora lo tengono, il fatto che lo stipendio non potrà garantire il mutuo della casa se non a fronte di nuove contrattazioni bancarie ed indebitamento sforando il termine per abbassare il rateo, l'idea che le vacanze dovranno essere passate lavorando per ritoccare l'entrate, mentre i "bottegai" aumenteranno i prezzi della merce causa crisi, pare non tocchi minimamente l'anima di chi sta alle leve di comando.
Pare, perché costruire in Europa una popolazione non più borghese, ma allineata con gli stipendi dei suoi immigrati extra comunitari e con una moneta debole, è un piano che poco a poco si è concretizzato dall'inserire nella moneta unica, paesi dell'est europeo, non certo in grado di mantenere gli ormai dimenticati parametri di Maastricht.
Le multinazionali e gli squali economici americani, sanno molto bene che il giochino delinquenziale protratto nel tempo nei paesi asiatici e sud americani, non può più essere effettuato grazie all'esclusione di questi elementi dai loro mercati. Di sicuro per incapacità tecnologica, non può nemmeno essere attuato nei paesi africani. Ed ecco che viene imposto all'Europa. Una volta partner ed ora cibo.
La manovra con la quale si è istituito un fondo a garanzia dei titoli di stato emessi dai vari governi componenti l'area europea, ha dato sollievo alle contrattazioni sul mercato azionario, a fronte di pesanti manovre economiche, che vengono imposte ai cittadini dei vari paesi.
Mentre si elencano tutte le varie spiegazioni che mostrano come a fronte di un debito necessariamente deve esserci un sacrificio tradotto con aumenti di tasse e abbassamenti degli stipendi, poco a poco per gli ignari cittadini europei, viene cancellato il fatto che l'Euro sta precipitando nelle sue quotazioni.
Questi personaggi, non eletti da nessuno, che si sono messi a "consigliare" i vari governi, indicano nella politica restrittiva, il giusto cammino da seguire per risollevare la stabilità del mercato. La prima domanda che sorge quasi spontanea è come mai le correttive applicate siano viste come "giuste" mentre poco prima non si sapeva bene quali strade prendere. Solo scaricare sui vari amministratori colpe di avvertimenti non ascoltati...
Il fatto che sta scomparendo sapientemente messo in secondo piano, è che differentemente da quando ogni stato per garantire le proprie esportazioni commerciali, svalutava la sua moneta, con l'avvento dell'Euro, il giochino non si può fare.
Una delle prime accuse, oggi dimenticate, era l'eventuale operazione di squali economici, che hanno puntato sulla parità Euro-Dollaro, scommettendo nel frattempo sull'operazione opposta immettendo titoli drogati sul mercato azionario che garantivano proprio la stabilità.
I nostri politici assicurano che tale speculazione è stata fermata dall'istituzione del fondo cui sopra.
Niente di vero! Infatti l'Euro prosegue sulla sua corsa verso la parità col Dollaro, garantendo nel frattempo buone esportazioni, di cui gli effetti al rialzo borsistico su alcuni titoli, e imponendo manovre non sindacabili vista la crisi raggiunta.
Interessante come nonostante queste variazioni virtuali di valore, il petrolio continui a salire facendo sentire i suoi effetti alla pompa, che vedrete, avrà il prezzo ritoccato ancora più in su visto il facile gettito in entrata, tramite imposte che già alcuni stati (Spagna, Portogallo, Grecia,) possono gustare con l'aumento dell'IVA.
Per avere un'idea di quanto senza saperlo sia stato perso, basiamoci su cambi monetari diversi da quelli Euro/Dollaro e che per loro natura, hanno un valore nominale basato sulla vera ricchezza del paese e non da contrattazioni borsistiche. Prendiamo in esame il Guaranì, moneta del Paraguay che essendo paese appartenente al MercoSur e non inserito fra i paesi ricchi ma di cosiddetto "terzo mondo", non può soffrire di variazioni sulle parole, ma solo adeguandosi.
A fine anno 2009, la moneta europea era cambiata a 7100/7300. Oggi siamo a 5800/5600 e con tendenza al ribasso. Un ribasso del 20% in sei mesi (40% annuo).
I mercati del Forex hanno fatto un buon bottino. Immaginate di aver comprato 6 mesi fa moneta paraguaia per 100.000 €. Rivendendola oggi avreste un capitale di 122.413€, ovvero, 22.000 in sei mesi. Non male vero?
Questo per monete non sospette. Amplificate il tutto con il serpente monetario mondiale, e avrete un' idea di quanto guadagno "sporco" c'è nei retroscena delle nostre crisi locali.
Come mai paesi quali Gran Bretagna si sono defilati dall'istituzione del fondo europeo? Hanno sempre detto di non voler appartenere alla sfera monetaria, quindi coerentemente, non hanno aderito al "salvataggio". La domanda è: Ma se sono fuori dall'Euro, che ci facevano sul tavolo delle manovre economiche della moneta?
Ma intanto al popolo bue, deve arrivare il messaggio che è a rischio il suo stipendio, che la birra in frigo sarà rara, che la macchina forse, non potrà usarla ecc., per poi rifilargli la manovra con la quale vede per lo meno salvo il posto di lavoro.
C'è un piccolo particolare che molte persone in Europa, il posto lo hanno già perso e per quelli che ancora lo tengono, il fatto che lo stipendio non potrà garantire il mutuo della casa se non a fronte di nuove contrattazioni bancarie ed indebitamento sforando il termine per abbassare il rateo, l'idea che le vacanze dovranno essere passate lavorando per ritoccare l'entrate, mentre i "bottegai" aumenteranno i prezzi della merce causa crisi, pare non tocchi minimamente l'anima di chi sta alle leve di comando.
Pare, perché costruire in Europa una popolazione non più borghese, ma allineata con gli stipendi dei suoi immigrati extra comunitari e con una moneta debole, è un piano che poco a poco si è concretizzato dall'inserire nella moneta unica, paesi dell'est europeo, non certo in grado di mantenere gli ormai dimenticati parametri di Maastricht.
Le multinazionali e gli squali economici americani, sanno molto bene che il giochino delinquenziale protratto nel tempo nei paesi asiatici e sud americani, non può più essere effettuato grazie all'esclusione di questi elementi dai loro mercati. Di sicuro per incapacità tecnologica, non può nemmeno essere attuato nei paesi africani. Ed ecco che viene imposto all'Europa. Una volta partner ed ora cibo.