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sabato 28 febbraio 2009

Il Ritorno di Nibiru


Il Giornale Online Scoperte fatte a partire dagli anni ‘80 indicherebbero che il famigerato Decimo Pianeta non solo sarebbe stato scoperto ma verrebbe monitorato nel più stretto riserbo. L’esistenza ed avvicinamento del misterioso corpo celeste rientrerebbe nei massimi livelli di segretezza dell’Intelligence USA, di gruppi occulti di potere e dallo stesso Vaticano.

di Cristoforo Barbato

Come è noto, grazie alle informazioni fornite da alcuni quotidiani statunitensi, nel 1983 il telescopio orbitale denominato IRAS – (Infrared Astronomical Satellite - Satellite Astronomico ad Infrarosso) (1) avrebbe scoperto un planetoide delle dimensioni di Giove nella direzione di Orione ben oltre il nostro sistema solare.

Il misterioso corpo celeste provocò perplessità tra gli astronomi che non furono in grado di stabilire se fosse effettivamente un pianeta, una cometa gigante, o una vicina protostella che non s’era riscaldata abbastanza da diventare una stella, o una galassia distante così giovane da essere ancora in fase di formazione.

“Tutto ciò che posso dirvi è che noi non sappiamo cosa sia”, disse Gerry Neugebauer, lo scienziato del programma IRAS per il Jet Propulsion Laboratory della California e direttore dell’Osservatorio Palomar presso il California Institute of Technology.

Quella dell’IRAS, secondo diversi studiosi in primis Zecharia Sitchin, fu una scoperta determinante nell’ambito della ricerca di Nibiru (Pianeta dell’Attraversamento) perché sancì l’ennesimo ed effettivo interessamento (anche se mai avallato con dichiarazioni ufficiali) dell’establishment scientifico al famigerato Decimo Pianeta allora noto principalmente grazie agli studi e i testi del noto sumerologo.

Ennesimo interessamento perché in realtà già in precedenza l’ente spaziale americano aveva chiaramente lasciato intendere di essere sulle tracce di Nibiru. In effetti il 17 giugno 1982, la NASA in un comunicato stampa dell’Ames Research Center riconobbe ufficialmente la possibilità dell’esistenza di “qualche genere di oggetto misterioso” oltre i pianeti estremi del nostro sistema solare. Diversi articoli rilasciati dalla stampa dell’epoca confermarono che gli scienziati stavano cercando davvero il Decimo Pianeta o Pianeta X.

Una conferma in tal senso giunse con l’articolo pubblicato il 19 giugno dal New York Times intitolato “Spacecraft May Detect Mystery Body in Space” dove si accennava alle sonde Pioneer 10 e 11 e a delle persistenti anomalie nelle orbite di Urano e Nettuno che suggerivano la presenza di un qualche corpo misterioso che si ipotizzava potesse essere ubicato oltre i pianeti estremi del nostro Sistema Solare. Sempre nel 1982, precisamente il 28 giugno la rivista Newsweek si occupò del Pianeta X in un articolo intitolato “Does the Sun Have a Dark Companion?” (Il Sole ha un Compagno Oscuro?).

L’articolo riportava che il Decimo Pianeta davvero orbiterebbe (come in un sistema binario) intorno a due Soli (uno è il nostro Sole), ma noi non saremmo in grado di vedere l’altro astro perché sarebbe una “stella oscura”. L’articolo riportava che: “Un compagno oscuro potrebbe produrre la forza non visibile che sembra trascinare Urano e Nettuno, accelerandoli fino ad un certo punto nelle loro orbite e trattenendoli mentre passano... la migliore scommessa è una stella oscura che orbiti ad almeno 50 miliardi di miglia oltre Plutone... È molto probabilmente o una Nana Bruna(2), o una stella di neutroni.

Altri suggeriscono sia un decimo pianeta... siccome una stella compagna trascinerebbe gli altri pianeti, non soltanto Urano e Nettuno”. Ma il 1983, come accennato inizialmente, è stato l’anno in cui si è avuta una vera è propria svolta soprattutto grazie alla divulgazione di sensibili informazioni nell’ambito del programma IRAS che alcuni media portarono a conoscenza dell’opinione pubblica.

Il 30 dicembre venne pubblicato un interessante articolo sulle pagine del quotidiano americano Washington Post che si occupò del Decimo Pianeta (dedicando all’argomento uno spazio già nella prima pagina) in un pezzo di Thomas O’Toole intitolato “Mystery Heavenly Body Discovered “ (Scoperto Misterioso Corpo Celeste).

L’articolo riportava che: “Un corpo celeste probabilmente grosso come il gigantesco pianeta Giove e forse così vicino alla Terra da poter far parte di questo sistema solare è stato trovato in direzione della costellazione di Orione da un telescopio orbitante denominato IRAS”. Posso solo dire – dichiarò Gerry Neugebauer a capo dell’IRAS – che non sappiamo di che cosa si tratti”. “Quando gli scienziati dell’IRAS – continua l’articolo – hanno visto per la prima volta questo corpo misterioso, e hanno calcolato che potrebbe distare solo 80 miliardi di chilometri, si è ipotizzato che potrebbe essere in fase di avvicinamento rispetto alla Terra,....

Il corpo misterioso è stato captato due volte dall’IRAS. Il secondo rilevamento è avvenuto sei mesi dopo il primo, è suggerisce che il corpo non si fosse quasi mosso dalla sua posizione nel cielo. Questo dato – disse James Houck membro del team scientifico dell’IRAS – suggerisce che non si tratta di una cometa, perché una cometa non sarebbe così grossa come risulta dalle nostre osservazioni, e si sarebbe probabilmente spostata di più”. “E’ possibile – come sottolineato dal quotidiano americano – che si tratti del decimo pianeta che gli astronomi hanno invano cercato”.

L’articolo del Washington Post proseguiva nello spiegare che questo oggetto misterioso non è era stato mai visto da telescopi ottici sulla Terra o nello spazio, ma la sua firma di calore infrarossa fu individuata due volte dall’IRAS quando questi analizzò il cielo settentrionale tra gennaio e novembre del 1983. La seconda osservazione infrarossa del corpo, che è così freddo che non emana luce, evidenziò che il corpo sembrò non essersi spostato in sei mesi. Questo suggerì che l’oggetto non era una cometa, dal momento che probabilmente si sarebbe mosso.

L’articolo spiegava anche che il telescopio infrarosso dell’IRAS, capace di scoprire oggetti molto freddi, calcolò che il corpo celeste era così freddo che la sua temperatura era di circa 273° C sotto zero.

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L'UNIVERSO E' UN OLOGRAMMA


Il Giornale OnlineUn effetto imprevisto delle rilevazioni effettuate da GEO600, un potente macchinario che studia il fenomeno astrofisico delle onde gravitazionali potrebbe dimostrare la teoria di Craig Hogan, direttore del Fermilab Center for Particle Astrophysics, che il nostro universo sia in realtà un ologramma.
Il concetto può sembrare assurdo e non è chiaro quali sarebbero le implicazioni di questa scoperta, eppure l’idea di un Universo che non è altro che la proiezione in 3 dimensioni di eventi che accadono su una lontanissima superficie bidimensionale potrebbe aiutare gli scienziati a risolvere molti misteri sulla composizione della fabbrica spazio-temporale.

Situato ad Hannover, in Germania, GEO600 è una specie di precissimo “righello” che si estende per oltre 600 metri e cerca di identificare le onde gravitazionali che attraversano la Terra e lo Spazio, alterandone la forma. Ogni oggetto che ha una massa, infatti, causa una piega nel “tessuto” dell’ universo. Quando due oggetti super-massicci, come possono essere due buchi neri o due stelle di neutroni, gravitano rapidamente l’uno intorno all’altro in un sistema binario, il loro effetto gravitazionale sullo spazio-tempo può dar vita a un’onda gravitazionale che attraversa l’ universo come l’onda che si forma lanciando un sasso in uno stagno. Ogni oggetto che sulla Terra viene attraversato da una di queste onde si allarga e si stringe quasi impercettibilmente (con ampiezze di 10 alla -20°). GEO600 cerca di rilevare queste fluttuazioni attraverso un sistema di specchi.

Per molti mesi gli esperimenti di GEO600 sono stati però afflitti da un inspiegabile rumore ed è qui che entra in gioco il “principio olografico”. Secondo molti moderni astrofisici, la composizione dello spazio-tempo non è continua ma è composta di microgranuli la cui grandezza è pari alla lunghezza di Planck, 10 alla -35°, cento miliardi di miliardi di volte più piccoli di un protone . È un concetto simile a una fotografia digitale che diventa pixelata quando viene ingrandita a sufficienza. Questi granuli sono impossibili da rilevare con gli esperimenti attuali.

Secondo la teoria di Hogan, come gli ologrammi presenti su carte di credito e banconote creano l’immagine tridimensionale attraverso una speciale pellicola che fa rimbalzare la luce, tutto ciò che esiste non è altro che la proiezione tridimensionale dei microgranuli che esistono sulla superficie bidimensionale della sfera che si trova ai confini dell’ Universo. Al contrario dei microgranuli stessi, le prozioni avrebbero dimensioni di circa 10 alla -16° e sarebbero potenzialmente rilevabili dagli aesperimenti attuali. Inoltre, la differenza tra i microgranuli originali e la loro proiezione olografica renderebbe l’ universo più “sfuocato”, e questa sfuocatura si tradurrebbe proprio nell’inspiegabile rumore rilevato nelle frequenze osservate da GEO600.

Non sarebbe la prima volta che un esperimento realizzato per conseguire un certo obiettivo ha portato risultati completamente diversi, ancora più eclatanti. La medesima dinamica ha caratterizzato la scoperta della radiazione cosmica di fondo (il residuo termico del Big Bang) nel 1964. Se la teoria di Hogan fosse verificata, sarebbe altresì ironico che un oggetto costruitio per studiaro un fenomeno macroscopico come le onde gravitazionali possa invece servire per dimostrare la microscopica composizone granulare dello spazio-tempo e la sua controparte olografica.


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venerdì 27 febbraio 2009

Corsa al rialzo


Io compro un appartamento del valore di € 100.000 e chiedo un prestito alla banca.
La banca lo concede a patto che io gli renda €140.000.
A questo punto decido di rivenderlo e chiedo € 160.000 ( € 20.000 di guadagno )
Trovo il compratore e a sua volta chiede un mutuo che gli viene concesso pagando € 200.000.
A sua volta trova un compratore e volendo anche lui guadagnare € 20.000 lo rivende a € 220.000.
Arriva un nuovo compratore ( questa volta è tutta la famiglia a partecipare all’acquisto nonni compresi )
Bene, di nuovo tutti in banca per il mutuo che riviene concesso
a patto che venga restituito alla banca € 320.000.
Vi domando?
Siete contenti di aiutare le banche in crisi?
Ricordiamoci che aiutare dei ladri strozzini ci ritroveremo senza le mutande meravigliandoci di come sia possibile visto che abbiamo ancora i pantaloni

giovedì 26 febbraio 2009

Lucidare l'argenteria


E' possibile lucidare un qualsiasi oggetto d'argento sfruttando un ben noto fenomeno chimico-fisico. Prendiamo una vaschetta di alluminio, di quelle usate per gli alimenti (in alternativa può anche andare bene una vaschetta di plastica rivestita con un foglio di alluminio).Versiamo al suo interno dell'acqua calda e un cucchiaio di sale da cucina. Prendiamo ora l'oggetto d'argento che vogliamo lucidare e immergiamolo completamente nella soluzione salina, facendo in modo che sia in contatto con la vaschetta. Dopo pochi istanti la patina scura che anneriva l'oggetto scomparirà e l'oggetto apparirà perfettamente pulito e lucente.


La spiegazione del sorprendente fenomeno è la seguente. Tra l'alluminio della vaschetta e l'argento dell'oggetto, grazie alla presenza della soluzione salina, si crea una vera e propria pila (del tutto simile a quella di Volta). I processi elettrochimici che avvengono durante il funzionamento della pila portano alla eliminazione della patina si solfuro d'argento che costituisce l'annerimento tipico che ricopre gli oggetti d'argento.


Che bello.. ?

Levitron è la famosa trottola magnetica che fluttua a mezz’aria ed aveva avuto molto successo alcuni anni fa. Il funzionamento è relativamente semplice, infatti all’interno della piattaforma sono disposti in maniera opportuna una serie di magneti, il cui campo magnetico è stato studiato per consentire alla trottola (anch’essa magnetica) di restare sospesa ad alcuni centimetri dalla base. L’equilibrio della trottola è stabilizzato grazie all’effetto giroscopico prodotto dalla rotazione e può durare molto a lungo grazie al fatto che l’attrito dell’aria è trascurabile.

Ora però la si può ordinare in varie versioni su InnovaToys. Inafatti è stato introdotto anche un apparato da inserire sotto la piattaforma, in grado di produrre un campo magnetico rotante che accelera la trottola quando essa rallenta sotto una certa soglia. In questo modo la trottola può essere fatta levitare fino a quando non si spegne l’apparato.



martedì 17 febbraio 2009

Arriva la cometa LULIN

E` prevista a fine Febbraio, la visita della cometa C/2007 N3, "Lulin" per gli amici, che dovrebbe essere visibile addirittura ad occhio nudo e sicuramente con un binocolo decente.
Secondo i ricercatori è la prima volta che la cometa visita questa parte del sistema solare e la sua coda si estenderà per ben 8 volte il diametro del disco lunare.
Le comete sono ammassi ghiacciati di polvere e roccia, residui della formazione del sistema solare e avvicinandosi al Sole gli strati più esterni vaporizzano dando vita al fenomeno della coda che si estende in direzione opposta a quella del nostro astro.
Secondo l`astronomo e scrittore "Gary Kronk", intervistato dal magazine New Scientist, il 24 febbraio sarà il giorno di maggiore visibilità della cometa, che transiterà ad appena 61 milioni di kilometri dalla Terra, raggiungendo mangnitudo 5.
Secondo gli astronomi "Lulin", scoperta nel 2007, sarebbe in viaggio da almeno 10 milioni di anni prima di giungere nel nostro sistema solare.

Questo significa anche che l`ultimo transito dell`oggetto nel nostro sistema, risale appunto a 10 milioni di anni fa o che addirittura l`affascinante conglomerato ghiacciato, faccia solo oggi la sua prima comparsa nel nostro vicinato spaziale, provenendo dalla "Nube di Oort".
C/2007 N3 è stata scoperta da uno studente cinese di appena 19 anni, Quanzhi Ye, nella notte dell`11 luglio 2007, durante una esplorazione celeste all`osservatorio di Lulin a Taiwan.
Quello che inizialmente era stato identificato come un asteroide, si è rivelata poi essere appunto la cometa che oggi prende il nome dell`osservatorio.
Se la cometa sarà realmente visibile ad occhio nudo o meno, dipende dalla sua interazione con il sole e quanto quest`ultimo sarà in grado di vaporizzare la sua "crosta".
Se come si pensa questo è il suo primo ingresso nel sistema solare, non è possibile fare previsioni accurate.
La cometa infatti potrebbe resistere efficacemente al calore solare e non mostrare neanche la "coda". Secondo il dott. Kronk però, l`oggetto passerà talmente vicino alla nostra stella che questo è altamente improbabile e dovrebbe appunto registrarsi una magnitudo tale da renderla visibile anche ad occhio nudo.
Incertezza anche sul numero di code che mostrerà la cometa. Lulin infatti potrebbe far parte di quel gruppo ristretto che mostra due code, a causa del particolare allineamento della sua orbita con quella terrestre rispetto al Sole.
L`ultima cometa a mostrare una "anti-coda", sottolinea Kronk, è stata Arend-Roland nel 1957.
L`osservazione di questa cometa così antica e misteriosa, sta tenendo non solo gli astronomi con il fiato sospeso, ma anche gli astrobiologi si preparano a mesi di osservazioni, nella speranza di rafforzare con i rilevamenti l`ipotesi che un po` dell`acqua terrestre dei primordi, ci sia stata regalata proprio dal ghiaccio di queste imprevedibili e antiche visitatrici


martedì 10 febbraio 2009

La catena di S. Antonio delle banche


La crisi mondiale delle banche innescata dalla speculazione dei subprime americani, sia pure ben lungi dall’essere superata, ha se non altro un merito: tutti avranno finalmente capito che il sistema bancario si regge su un meccanismo del tutto simile alle famigerate Catene di S. Antonio.

Con la differenza che queste sono vietate dalla legge, mentre la Catena di S. Antonio delle banche è legalizzata. Si basa sul fatto che, statisticamente parlando, solo una piccola percentuale dei depositi viene ritirata dai clienti. Questo permette alle banche di prestare denaro che in realtà non hanno, creandolo dal nulla con la riserva frazionaria. Possono cioè prestare 100 euro avendone in cassa solo 2!. Se però si diffonde la paura e la gente corre in banca a ritirare i propri soldi, “spezzando la catena”, ecco che le banche crollano in serie come giganti dai piedi d’argilla.

La vera rivoluzione sarebbe (ma si farà mai?) che lo Stato si riprendesse la proprietà della moneta: che non è delle banche, che sono soggetti privati a scopo di lucro, come Bankitalia, che “prestano” soldi allo Stato semplicemente stampando carta moneta, ma del popolo.

Il sistema bancario in definitiva, col controllo e la creazione della moneta, è il responsabile del mostruoso debito pubblico che strozza il paese e i cittadini.

Pare sia stato un esponente dei Rotschild, la famosa dinastia di banchieri, a dire una volta: “Se la gente sapesse come viene creato il denaro farebbe la rivoluzione prima di domattina”. E il premio nobel per l’economia (1988) Maurice Allais, ha affermato: “L’attuale creazione di denaro dal nulla operata dal sistema bancario è identica alla creazione di moneta da parte di falsari. La sola differenza è che sono diversi coloro che ne traggono profitto“.

Acqua, bene comune



L’Acqua si avvia a diventare un bene di rilevanza economica, una merce e non più un diritto. Dal 2010 la gestione dei servizi idrici sarà messa completamente sul mercato e andrà di fatto nelle mani di società private. Lo stabilisce l’articolo 23bis del famigerato decreto legge 133 (quello che conteneva i primi provvedimenti sulla scuola), approvato dal parlamento con il voto di fiducia il 6 agosto 2008.
La definitiva privatizzazione dell’Acqua toglierà dalle mani della pubblica amministrazione il controllo e la responsabilità della qualità e dei costi, trasformando una volta di più i cittadini in consumatori. Non sempre privato è sinonimo di efficiente. Laddove l’Acqua è già in mano ai privati i costi sono sensibilmente aumentati, e i controlli sulla qualità si abbassano in nome del profitto. La gestione delle reti idriche è uno dei grandi business del futuro e alcune multinazionali sono già all’opera per dividerselo. La legge approvata ad agosto, nel silenzio dei media e con gli italiani in vacanza, non ha acceso gli animi dell’opposizione. La mercificazione dell’Acqua, già in atto in molte realtà locali, è figlia di interessi trasversali, di una politica subalterna all’economia.
Nella società un pensiero critico esiste e si diffonde grazie a uomini dei movimenti e numerose amministrazioni locali.
Abbiamo intervistato su questi temi Rosario Lembo, Segretario nazionale del Comitato per il Contratto Mondiale dell’Acqua.

QUI la prima parte dell’inchiesta sul tema di Paolo Rumiz (la Repubblica)

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