“Todo esta bien. Hay aloe a bordo” (È tutto a posto. A bordo c'è dell'Aloe), scriveva Cristoforo Colombo veleggiando verso il nuovo mondo.
Il navigatore aveva, infatti, ribattezzato la bella pianta il dottore in vaso, perché responsabile della guarigione dei suoi marinai da vari malanni. Paracelso invece raccontava di un “misterioso segreto del succo d'oro che guarisce dalle ustioni e dagli avvelenamenti del sangue”; mentre i padri gesuiti parlavano delle proprietà dell'albero di Gesù.
In effetti, fin dall'antichità, numerose sono le testimonianze della conoscenza dell'Aloe, pianta succulenta originaria dell'Africa, utilizzata da sempre per la cura delle patologie più diverse. Questo fa sì che anche oggi l'Aloe rivesta un ruolo di pianta tuttofare ma, nonostante la scienza medica ne stia riconoscendo il potenziale legato alla ricchezza di composti chimici interessanti, siamo ancora lontani da poterle assegnare questo ruolo.
Il problema principale della fitoterapia di oggi, di chi se ne occupa e di chi ne usufruisce, è la capacità di discernere tra i vari dati a disposizione, capire quali e quanti sono quelli validi, perché dimostrati scientificamente, e quali, di conseguenza, sono i prodotti in commercio di sicura efficacia. Volendo cercare di evidenziare alcuni tra i dati più certi, c'è da dire, innanzitutto, che il genere Aloe racchiude quasi 360 specie diverse. Quella maggiormente utilizzata, anche qui in Italia, è appunto l'Aloe vera (Aloe barbadiensis Miller), ma molto conosciute, risultano anche l'Aloe ferox Miller (Aloe del Capo) e l'Aloe arborescens.
Dalle sue foglie si ottengono tre tipi di prodotti: l'aloe droga, ovvero un essudato che si ricava incidendo la base fogliare, l'aloe gel ottenuto dopo opportuna purificazione delle mucillagini costituenti la polpa delle foglie e, infine, gli estratti totali ricavati da varie specie, preparati artigianalmente e presentati come rimedio empirico per la cura dei tumori.
L'essudato, che poi è quello descritto in alcune farmacopee nazionali, tra cui quella italiana, in seguito all'esposizione al calore si presenta come una massa bruna, resinosa. È ricco in glucosidi antrachinonici (aloine A e B), una classe di composti che conferiscono all'aloe droga sapore amaro e proprietà lassative. Per la sua azione di purgante molto energico, tuttavia, l'aloe droga non viene mai usata da sola per il trattamento della stipsi, bensì associata ad altre piante come cascara, rabarbaro o boldo. Se ne sconsiglia l'uso continuato e in caso di gravidanza o ciclo mestruale. Note sono anche le interazioni con alcuni farmaci (vedi il sito: www.farmacovigilanza.org, alla sezione fitovigilanza).
L'aloe gel, ricavato soprattutto dall'Aloe vera, per più del 99 % composto d'acqua, presenta una parte solida costituta da polisaccaridi (acemannano, pectine, emicellulose, glucomannano, derivati del mannosio), da amminoacidi, lipidi, steroli, enzimi, tannini ecc. Per la sua azione idratante, emolliente e lenitiva trova largo impiego in prodotti per la cosmesi ma vari studi si stanno succedendo per indagare le mille altre proprietà che da sempre gli sono state assegnate (immunostimolante, antivirale, antitumorale, cicatrizzante, antinfiammatoria ecc.). Evidenze scientifiche si hanno già, per esempio, a favore dell'attività cicatrizzante e antinfiammatoria e alcune ricerche dimostrano una certa azione nei confronti dei danni da radiazioni e da ustioni di primo e secondo grado.
Sono interessanti, infine, i risultati degli ultimi studi sull'aloe-emodina (già noto per le sue proprietà catartiche) che presenterebbe una certa attività anticancerogena, soprattutto nei confronti di alcuni tumori infantili. Anche in questo caso però, sottolineano i ricercatori, i tempi per l'applicazione dell'estratto sull'uomo sarebbero ancora molto lontani.
1 commento:
Per maggiori informazioni sugli usi e le proprietà benefiche ho trovato un sito molto completo vi consiglio di visitarlo: http://www.aloe-vera-proprieta.com/a-cosa-serve-laloe-vera.html
Buona giornata a tutti
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