Avevamo lasciato il tema dell'influenza A in attesa di eventi futuri che fossero più rivelatori su come, quando e perché.
Contrariamente alle aspettative di scoperte benevole, arriva invece, la notizia che gli animali sono ora nel mirino di un'altra e ben più pericolosa malattia: Ebola
In un futuro non troppo lontano, per spaventare i bambini, le mamme potrebbe non usare più streghe, babau o uomini neri, ma i maiali.
Lunedì 13 luglio gli esperti dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) dovrebbero annunciare le linee guida per la diffusione di un vaccino contro il virus H1N1. Ma è dalle Filippine che arriva un allarme ancora più serio: fra i maiali dell’arcipelago è stata riscontrata una variante del virus Ebola che, in caso di mutazione, diverrebbe molto pericolosa per l’uomo.
Fatela Chaib, portavoce dell’Oms, spiega che “sono in fase di sviluppo” le ricerche per la produzione di un vaccino e i risultati dovrebbero essere “pubblicati lunedì prossimo nel corso di una conferenza stampa a Ginevra”. L’11 giugno scorso gli esperti hanno innalzato al massimo il livello di allerta, dichiarando la pandemia. La scoperta in Danimarca, Giappone e Hong Kong di ceppi resistenti alle medicine hanno reso necessaria un’opera di prevenzione ancora più drastica.
In Indonesia le autorità denunciano 30 casi di contagio; due degli infetti sono rientrati nei giorni scorsi da una vacanza a Bali e Lombok. I medici dell’ospedale di Bandung, nel West Java, sottolineano però che le condizioni dei pazienti “sono in fase di miglioramento” e potranno tornare a casa “anche se sarà necessario proseguire la cura”.
Dalla fine del marzo scorso il virus H1N1 ha contagiato più di 98mila persone in 120 Paesi al mondo. Stime dell’Oms parlano di 440 morti accertati. Fra le nazioni asiatiche più colpite vi sono la Thailandia con 2700 casi, la Cina (2300 circa), il Giappone (più di 2000), le Filippine (1700) e Singapore (1200 circa).
Dalle Filippine arriva un nuovo allarme: gli scienziati hanno scoperto casi di Ebola fra i maiali, un virus diagnosticato sino a oggi solo fra gli esseri umani e i primati. I ricercatori americani affermano che, al momento, il virus presente nei maiali non è fonte di rischi per l’uomo, ma una sua mutazione aumenterebbe il potenziale patogeno.
Le autorità sanitarie hanno esaminato circa 150 persone, sei delle quali presentano anticorpi del virus Ebola-Reston. In precedenza essi erano entrati a contatto con suini.
Contrariamente alle aspettative di scoperte benevole, arriva invece, la notizia che gli animali sono ora nel mirino di un'altra e ben più pericolosa malattia: Ebola
In un futuro non troppo lontano, per spaventare i bambini, le mamme potrebbe non usare più streghe, babau o uomini neri, ma i maiali.
Lunedì 13 luglio gli esperti dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) dovrebbero annunciare le linee guida per la diffusione di un vaccino contro il virus H1N1. Ma è dalle Filippine che arriva un allarme ancora più serio: fra i maiali dell’arcipelago è stata riscontrata una variante del virus Ebola che, in caso di mutazione, diverrebbe molto pericolosa per l’uomo.
Fatela Chaib, portavoce dell’Oms, spiega che “sono in fase di sviluppo” le ricerche per la produzione di un vaccino e i risultati dovrebbero essere “pubblicati lunedì prossimo nel corso di una conferenza stampa a Ginevra”. L’11 giugno scorso gli esperti hanno innalzato al massimo il livello di allerta, dichiarando la pandemia. La scoperta in Danimarca, Giappone e Hong Kong di ceppi resistenti alle medicine hanno reso necessaria un’opera di prevenzione ancora più drastica.
In Indonesia le autorità denunciano 30 casi di contagio; due degli infetti sono rientrati nei giorni scorsi da una vacanza a Bali e Lombok. I medici dell’ospedale di Bandung, nel West Java, sottolineano però che le condizioni dei pazienti “sono in fase di miglioramento” e potranno tornare a casa “anche se sarà necessario proseguire la cura”.
Dalla fine del marzo scorso il virus H1N1 ha contagiato più di 98mila persone in 120 Paesi al mondo. Stime dell’Oms parlano di 440 morti accertati. Fra le nazioni asiatiche più colpite vi sono la Thailandia con 2700 casi, la Cina (2300 circa), il Giappone (più di 2000), le Filippine (1700) e Singapore (1200 circa).
Dalle Filippine arriva un nuovo allarme: gli scienziati hanno scoperto casi di Ebola fra i maiali, un virus diagnosticato sino a oggi solo fra gli esseri umani e i primati. I ricercatori americani affermano che, al momento, il virus presente nei maiali non è fonte di rischi per l’uomo, ma una sua mutazione aumenterebbe il potenziale patogeno.
Le autorità sanitarie hanno esaminato circa 150 persone, sei delle quali presentano anticorpi del virus Ebola-Reston. In precedenza essi erano entrati a contatto con suini.
2 commenti:
Che bello, l'ebola che si diffonde come un'influenza! ecco cosa ci mancava!
A quando un virus che passa le tute di plastica anti-bio? senza "ricercatori" la vita dovrebbe essere piu' tranquilla...
la propaganda non uccide... o no?
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