Arriva TivùSat, la seconda piattaforma satellitare italiana. Il satellite è lo stesso, l'Hot Bird di Eutelsat. Il decoder per riceverlo, invece, è alternativo rispetto a quello di Sky (la parabola ci vuole sempre). Per ora sono 22 i canali trasmessi, quelli gratuiti disponibili sul digitale terrestre. Domani, si vedrà.
Principali azionisti della piattaforma, con il 96% del capitale, sono gli operatori incumbent della tv terrestre, analogica e digitale, Rai e Mediaset, i "padroni di casa". Telecom Italia Media, si è accontentata di una quota di testimonianza, dopo aver rifiutato non solo il 33% ma anche un semplice call per poter elevare il proprio 4 per cento.
«A noi interessa la IP TV, l'interattività» (ovvero spillar quattrini) ribadisce il suo vicepresidente operativo Stella. I decoder saranno nei negozi a partire dal 31 luglio. Combinazione: è il giorno in cui scade il contratto Rai-Sky per i canali di RaiSat sulla piattaforma di Rupert Murdoch.
Cosa accadrà per gli abbonati Sky che pagano regolarmente il canone Rai? La risposta la dà l'amministratore delegato di Rti-Mediaset, Marco Giordani:
«Non siamo mai saliti su Sky perchè non abbiamo alcun contratto con la piattaforma satellitare. Quindi non vi scenderemo. Quello che faremo è un criptaggio selettivo di alcuni programmi (in standard diverso dall'NDS di Sky; con relativo oscuramento per gli abbonati alla piattaforma - e per gli inserzionisti di Publitalia)».
Lo stesso dovrà fare la Rai quando e se, com'è probabile, non chiuderà l'intesa con Sky sui canali di RaiSat entro il 31 luglio. La Rai dovrà (ma potrà?) fare lo stesso, oscurando alcuni programmi per gli abbonati Sky. Non a caso, a suo tempo, l'ex direttore generale Claudio Cappon diede la disdetta anticipata al contratto con la quale la Rai s'impegnava a criptare i programmi con l'NDS di Sky.
Chi avrà il decoder di TivùSat, "sotto i cento euro", potrà vedere tutto sui canali Rai e Mediaset, al contrario di chi ha il decoder attuale (che strano eh...): ma è legittimo questo, per un servizio pubblico pagato da tutti i cittadini?
Il contratto di servizio attuale Rai-Ministero sembra prevedere una sorta di obbligo per la Rai di trasmettere su tutte le piattaforme la propria offerta. Ma scade a dicembre e quello nuovo consentirà alla Rai di discriminare tra le piattaforme, a vantaggio di quella di cui è azionista al 48%!!!!. Altro che «mancanza di legame tra il lancio di TivùSat e la trattativa Rai-Sky», com'è stato affermato in conferenza stampa!!!!
È stato detto che TivùSat punta su quel 5% di popolazione che non sarà raggiunta dal digitale terrestre, circa 1,2 milioni di famiglie. La delibera dell'Agcom che recepisce le direttive della commissione Ue, per la verità, stima una copertura media dell'80% per i multiplex nazionali.
Sarà quella, in realtà, riservata alle tv minori e ai nuovi entranti, perchè Rai e Mediaset, grazie al numero dei propri impianti andranno oltre l'80%, però, in ogni caso, l'operazione è senz'altro più ambiziosa di com'è stata presentata.
Si è detto, tra l'altro, che TivùSat non farà alcun tipo di attività editoriale, limitandosi a dare alcuni servizi agli editori, come il criptaggio del segnale per i diritti esteri. Ma l'EPG, la guida elettronica ai programmi, che sarà predisposta da TivùSat, non è un modo di orientare il consumo dell'utente?
Principali azionisti della piattaforma, con il 96% del capitale, sono gli operatori incumbent della tv terrestre, analogica e digitale, Rai e Mediaset, i "padroni di casa". Telecom Italia Media, si è accontentata di una quota di testimonianza, dopo aver rifiutato non solo il 33% ma anche un semplice call per poter elevare il proprio 4 per cento.
«A noi interessa la IP TV, l'interattività» (ovvero spillar quattrini) ribadisce il suo vicepresidente operativo Stella. I decoder saranno nei negozi a partire dal 31 luglio. Combinazione: è il giorno in cui scade il contratto Rai-Sky per i canali di RaiSat sulla piattaforma di Rupert Murdoch.
Cosa accadrà per gli abbonati Sky che pagano regolarmente il canone Rai? La risposta la dà l'amministratore delegato di Rti-Mediaset, Marco Giordani:
«Non siamo mai saliti su Sky perchè non abbiamo alcun contratto con la piattaforma satellitare. Quindi non vi scenderemo. Quello che faremo è un criptaggio selettivo di alcuni programmi (in standard diverso dall'NDS di Sky; con relativo oscuramento per gli abbonati alla piattaforma - e per gli inserzionisti di Publitalia)».
Lo stesso dovrà fare la Rai quando e se, com'è probabile, non chiuderà l'intesa con Sky sui canali di RaiSat entro il 31 luglio. La Rai dovrà (ma potrà?) fare lo stesso, oscurando alcuni programmi per gli abbonati Sky. Non a caso, a suo tempo, l'ex direttore generale Claudio Cappon diede la disdetta anticipata al contratto con la quale la Rai s'impegnava a criptare i programmi con l'NDS di Sky.
Chi avrà il decoder di TivùSat, "sotto i cento euro", potrà vedere tutto sui canali Rai e Mediaset, al contrario di chi ha il decoder attuale (che strano eh...): ma è legittimo questo, per un servizio pubblico pagato da tutti i cittadini?
Il contratto di servizio attuale Rai-Ministero sembra prevedere una sorta di obbligo per la Rai di trasmettere su tutte le piattaforme la propria offerta. Ma scade a dicembre e quello nuovo consentirà alla Rai di discriminare tra le piattaforme, a vantaggio di quella di cui è azionista al 48%!!!!. Altro che «mancanza di legame tra il lancio di TivùSat e la trattativa Rai-Sky», com'è stato affermato in conferenza stampa!!!!
È stato detto che TivùSat punta su quel 5% di popolazione che non sarà raggiunta dal digitale terrestre, circa 1,2 milioni di famiglie. La delibera dell'Agcom che recepisce le direttive della commissione Ue, per la verità, stima una copertura media dell'80% per i multiplex nazionali.
Sarà quella, in realtà, riservata alle tv minori e ai nuovi entranti, perchè Rai e Mediaset, grazie al numero dei propri impianti andranno oltre l'80%, però, in ogni caso, l'operazione è senz'altro più ambiziosa di com'è stata presentata.
Si è detto, tra l'altro, che TivùSat non farà alcun tipo di attività editoriale, limitandosi a dare alcuni servizi agli editori, come il criptaggio del segnale per i diritti esteri. Ma l'EPG, la guida elettronica ai programmi, che sarà predisposta da TivùSat, non è un modo di orientare il consumo dell'utente?
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