Ricerca personalizzata

venerdì 6 novembre 2009

Dimensioni del piccolo popolo

Capita sovente di venir a contatto con situazioni o testimonianze, che non rispecchiano le normali leggi scientifiche attualmente conosciute. Mi spiace per l'immagine che propongo nell'articolo, ma è l'unica che cercando nella rete, possa dare l'idea delle testimonianze che a seguire riporto.

Premesso che molti effetti visivi che si possono percepire attraverso foto o video, sono già catalogati dalla scienza attuale e vanno spesso sotto il nome di "pareidolia", ovvero la tendenza istintiva e automatica a trovare forme familiari in immagini disordinate, le persone che ho avuto modo di contattare personalmente, non erano animate da sensazionalismo o necessità di un'immagine mediatica, anche se il materiale ed il racconto datomi, li poneva senz'altro su un piano d'interesse più spiccato che quello normale.

Delle foto che personalmente avevano eseguito con la loro reflex, ho potuto constatare l'originalità ed i negativi, anche se solo come verifica sommaria dato che gli elementi presenti nella foto, non mostravano che paesaggi normali di boschi, prati ecc., e solo ponendo attenzione si riusciva ad intravedere forme riconducibili a elementi diversi dal soggetto inquadrato. Come dire, bisognava far funzionare l'effetto pareidolia per scorgervi gli elementi.

La nota curiosa era il numero di tali elementi che si potevano distinguere, con sorpresa, per la precisioni dei dettagli che ne delimitavano i profili e le forme. Si potevano intravedere cavalli al galoppo, coppie di uccelli in volo, bambini giocosi, figure a passeggio e altro ancora, nati dai profili delle foglie, dei rami, delle ombre e luci filtrate dal sottobosco e fili d'erba.

Se le immagini erano state il prodotto di una qualche forma di ritocco, devo dire che erano molto ben riuscite. Alla mia richiesta di poterne avere copia, con sorpresa mi si nega la cosa, nemmeno una fotocopia. Cosa che mi sembrò strana e oggi magari potrei nutrire qualche sospetto sulla commerciabilità di quanto visionato. Però non ho notizie di libri o riviste e nemmeno di siti eseguiti da queste persone.

Chiesi come le avessero eseguite e mi dissero che semplicemente avevano fatto alcuni scatti del paesaggio che videro, in occasione di una delle loro escursioni boschive e che solo in seguito, ad una visione più attenta per raccoglierne i particolari immortalati di quella variopinta giornata d'autunno, scoprirono questo piccolo popolo nascosto fra le pieghe dei colori.

Data la reticenza nel fornirmi copia del materiale, e vista la curiosità creata per quell'effetto, cercai maggiori informazioni, scoprendo che in base a queste immagini, si era creato nel frattempo gruppi di persone credenti a fate e folletti. Mentre però, i possessori delle foto originali, solo mostravano la stranezza del fenomeno e apparivano sinceramente sorpresi loro stessi, senza inserire spiegazioni di provenienza mistica, questi gruppi nella maggior parte dei casi, accumulano materiale con il fine di dimostrare la teoria anzi, per loro realtà dell'esistenza di una dimensione parallela abitata da esseri che di solito, si trovano nei racconti infantili.

Il caso più interessante che è questo che volevo riportare e che quanto ad ora scritto serve solo come introduzione al discorso, è l'incontro con una persona che asseriva di aver visto e per parecchio, direttamente le forme che possono apparire in tali foto, con la differenza che esse si muovevano di vita autonoma confondendosi fra le pieghe del mondo tridimensionale a noi noto.

-Era un periodo di fine inverno e stavo passando per riflessioni dell'esistenza o meno di dimensioni diverse da quella comunemente nota. Avendo letto su testi esoterici e filosofici sulla concretezza di tali mondi, ero davvero curioso di toccarli con mano, di poterli verificare, ma nello stesso tempo, avere una prova concreta nelle mani e non solo teorie o dati teorici.
-Intento abbastanza impegnativo, e cos'hai scoperto?
-Sinceramente non lo so, mi spiego meglio, non saprei come definire in modo tecnico il fenomeno osservato..
-Quindi non è una cosa sulla quale hai potuto fare molte osservazioni ed analisi?
-Al contrario, potevo verificare in ogni momento il fenomeno.
-Nel senso che bastava ti ritirassi in qualche luogo appartato e a seguito di qualche rilassamento e concentrazione, riuscivi a vedere qualcosa?
-Affatto. Potevo farlo dove mi trovavo, in qualunque situazione, con o senza persone presenti e luoghi pubblici o meno.
-Cioè? Sapresti quindi riprodurre il fenomeno anche ora mentre parliamo?
-Un momento, faccio alcune precisazioni.
-Ecco forse è meglio.
-Il fenomeno per quanto lo descrivessi ai presenti mentre lo stavo vivendo, non era visto dagli stessi, ma pareva solamente interessare i miei sensi, per cui non provocavo nessun fenomeno solo lo stavo osservando.
-E le persone presenti alle quali confidavi ciò, non ti dicevano nulla? Non facevano notare magari, una qualche tua turbe mentale o ti prendevano in giro?
-Esattamente. Anzi a volte erano preoccupati.
-Preoccupati. Ma dai?
-Capisco l'incredulità che mostri; erano preoccupati perché non avevo mai esternato nulla di simile. Era difficile anche per me dover descrivere le cose che stavo osservando e solo per cercar di capire se stavo per caso impazzendo o se qualcuno poteva darmene una spiegazione o conferma.
-Stai cercando di dirmi che non volevi far dichiarazioni di poteri personali ma che solo cercavi di capire il fenomeno?
-Proprio. Infatti anche loro mi dicevano che sarei stato più credibile se ostentassi qualche crisi mistica tipo medium, che insistere nel dire che vedevo cose strane. Davvero c'era di preoccuparsi sulla mia salute.
-E tu eri preoccupato?
-Moltissimo. Non sapevo cosa stava succedendo e mi chiedevo cosa stessi sperimentando. Per farla breve ad un dato momento pensai che tutti quei saggi letti sull'argomento, mi avessero fritto il cervello, anzi, riuscii persino a credere che qualche maledizione si fosse abbattuta sopra di me.
-Orribile. E poi?
-Bhé, le cose poi si sistemarono.
-Ah, bene. Ma cosa vedevi o provavi esattamente?
-Vediamo se riesco a dar l'idea. Qui dove siamo, possiamo vedere il tavolino, il bancone, le persone che frequentano il luogo ecc. Se focalizziamo lo sguardo su profili e ombre, possiamo dargli però, una diversa interpretazione. Come quando si guarda le nuvole, che si possono vedere figure e forme senza che però queste davvero siano animate di vita propria.
-Sì conosco l'effetto, ma applicarlo al momento attuale...
-Io in verità, non saprei spiegarti come e perché si manifesti la cosa. Posso dirti che stavo riflettendo su quanto appreso, come ti ho detto, mentre me ne stavo sdraiato con lo sguardo verso le nuvole. Dopo un po' notai che buffamente, i miei ragionamenti prendevano forma nelle nuvole.
-Eeeh?
-Si non fraintendermi, insomma vedevo che le forme sfuggenti delle nubi portate dal vento, disegnavano come uno spettacolo di ombre cinesi, le immagini che mi venivano alla mente mentre pensavo.
-Scusa, comprendo la rarità del fenomeno e posso intuire cosa lo provochi, ma nel nostro caso? Quello di forme e esseri viventi fra le "pieghe dimensionali"?
-Ci arrivo. Terminate le mie riflessioni, come può fare chiunque, mi alzai per fare una passeggiata, per incontrare qualcuno, per scambiare due chiaccihere insomma.
-Su quanto riflettuto immagino.
-Per niente. Come si fa di solito quando si esce e si va a zonzo. Ed ecco che mentre camminavo per la città, qualcosa cattura la mia attenzione. Una macchina che stava svoltando ad un incrocio con tanto di lampeggiante in funzione, pur rimanendo tale, assunse nei contorni, la figura di... non saprei, un simbolo, una freccia o qualcosa del genere, ma che non svanì passato il mezzo, anzi, prendeva ulteriore significato mentre nella zona ormai da me messa a fuoco, cambiava nel suo vivere normale. Restai di sasso! Non solo l'immagine non era fugace ma via via che l'osservavo pareva un disegno animato che viveva di vita propria.
-Ma cosa stava dicendoti?
-In verità nulla. Come osservare un scena normale di una piazza. Vedi persone che si muovono e fanno azioni, ma non sono dirette a te. Fanno parte di quello che è il contesto normalmente accettato.
La cosa mi lasciò perplesso e per quel giorno non si ripeté. Tornai a casa e ci pensai un po' sù. Il giorno seguente, uscito per le mie attività, il fenomeno si ripresentò. Questa volta riuscì a vedere distintamente persone che si muovevano e avevano un loro filo logico comportamentale, ma che non facevano parte dello scenario della strada che percorrevo. Volgendo lo sguardo altrove, come per scacciare la visione, ecco che vidi animali giocosi che si rincorrevano, poi ancora bambini e così via. Nei giorni successivi fui capace di vedere tali fenomeni anche in casa, con gli amici. Naturalmente visto il mio sguardo assente, mi chiesero cosa c'è. Il problema fu quando descrivendo la cosa, iniziarono a preoccuparsi. Non gli stavo dicendo di un episodio spordadico che normalemnte può capitare quando si rimane sovrapensiero, gli stavo raccontando quello che stavo vedendo. E gli chiedevo come mai loro non vedessero nulla. Ovviamente, visto che la cosa era persistente, alla fine erano spaventati. Arrivò il punto che riuscivo a vedere forme vive fatte di luce, uscenti dagli alimenti, il che assomigliando a dei vermi, mi provocavano il rigetto al cibo.
-Non mangiavi?
-Non quelli da cui vedevo uscire queste cose.
-Non sei andato da un medico per vedere cosa...
-Sì! Preoccupato ebbi anche una visita psichiatrica, nella quale il professionista, dopo avermi ascoltato, mi disse che si tratta di un caso di proiezione inconscia, derivata da riflessioni su massimi sistemi.
-Non capisco.
-In pratica secondo lui, ragionare su enigmi esistenziali, come cercare di spiegarsi logicamente, l'esistenza umana, la vita, l'universo le dimensioni ecc., porta la nostra mente ad un corto circuito di coerenza, cercando di visionare soluzioni ad un mistero assurdo.
-Continuo a non capire, scusami.
-Bhè, come nelle pratiche per raggiungere il vuoto mentale che si cerca nella meditazione, obbligando la mente a ragionare e spiegare questioni assurde ma nel contempo reali, si consegue il rifiuto della stessa a dare interpretazione su quanto sia presente.
-Un esempio, magari?
-Prova obbligare la tua mente che ti dia la risposta sul perchè la vita esista e come sia iniziato il tutto.
-Questo argomento mi pare sia materia di ricerca attuale. Ci sono fior fiore di scienziati impegnati con studi a riguardo. Devo desumere che siano tutti... come dire, un po' pazzi?
-Non sto dicendo di avere un approccio probatorio, ma di darsi una risposta con la logica che può scaturire dalla mente e chiedersi spiegazioni su ogni risposta.
-Scusa, ma è quanto in pratica fanno gli scienziati, dopo aver raggiunto una spiegazione, approfondiscono la questione con ulteriori indagini ed esperimenti.
-Cambio esempio. Cercare di spiegarsi chi sia nato prima, se il maschio o la femmina.
-La scienza ci dice che si tratta dell'evoluzione di strutture molecolari organizzate, che hanno codificato questo sistema atto al mantenimento di una specie stabile.
-E qui si deve obbligare la mente a rispondere come lo abbiano conseguito.
-Ma, ancora è materia di studio attuale. Tramite questo infatti oggi, abbiamo il genoma codificato e tutti i vari ritrovamenti medici.
-Che però, non da la risposta.
-Certo che per il momento non la dà. Sono lì a studiarsi la cosa proprio per questo. E chissà quante cose ancora si possono scoprire e che porteranno beneficio. Si chiama, progresso.
-Si ma nel nostro caso, uno deve insistere finché la mente s'arrende al fatto che non sa spiegarlo.
-Ma scusa, questo è implicito già nella domanda. Se si avesse la risposta non ci sarebbe la ricerca. Si utilizzerebbe la conoscenza acquisita e basta.
-Qui sta il punto, non si tratta di dimostrare niente, si tratta solo di raggiungere il punto in cui la mente, sta lì e non fa più nulla. Solo si può osservare e basta.
-Mi pare che non ci siamo. Gli scienziati per scoprire qualcosa, fanno proprio esperimenti atti alle osservazioni. Senza metterci la logica. Quella arriva dopo, analizzando i dati dell'esperimento. Quando alla fine hanno capito il processo, enunciano la teoria ed in base questa, eseguono ulteriori esperimenti per definirne i contorni in modo che siano reali, concreti e riproducibili.
-Sì! Solo che in questo caso il fine è diverso. Ci basta solo la mente silenziosa, non la risposta. Scusa, non sto cercando di convincerti in qualche pratica oscura, ti sto dicendo cosa ho fatto e cosa ho osservato. Non ho esempi che possano spiegare bene cosa intendesse lo psichiatra. Ricordi? Me li hai chiesti tu per spiegare cosa significasse la sua analisi. Io posso ipotizzare, ma non sono lui e sinceramente mi bastò che la sua diagnosi dicesse che il fenomeno era noto.
-Ah... Ok.
-Passai un brutto periodo. Nel quale mi ritrovai a lottare con i miei pensieri, scacciandoli e voler rivedere le cose normalmente, come sempre.
-Quindi mi dici che il tutto si può solo ricondurre a queste riflessioni, e che la mente gioca brutti scherzi?
-Non lo so. Ad oggi non posso dire di sapere esattamente perchè ebbi quell'esperienze, e nemmeno saprei dire se erano reali, dato che ho appreso a non fidarmi della mente. Se la lasci fare ti fa credere mille e una cosa. Posso solo dire che molte di quelle cose viste, erano in armonia con la vita normale. Sembrava come che le leggi di questa dimensione, siano amalgamate con quella, e che permettessero incredibilmente, vite parallele coesistenti.

Fin qui l'incontro. Naturalmente ho tagliato molta parte del dialogo che protrattosi per parecchio, non poteva essere racchiuso tutto nell'articolo. C'erano parti di vita comune, conversazioni sull'attività svolta, ecc. Ne ho riportata solo la parte inerente all'argomento trattato.

Nessun commento:

Privacy Policy

This site uses Google AdSense for advertisements. The DoubleClick DART cookie is used by Google in the ads served on publisher websites displaying AdSense for content ads. When users visit an AdSense publisher's website and either view or click on an ad, a cookie may be dropped on that end user's browser. The data gathered from these cookies will be used to help AdSense publishers better serve and manage the ads on their site(s) and across the web. * Google, as a third party vendor, uses cookies to serve ads on this site. * Google's use of the DART cookie enables it to serve ads to you users based on your visit to this site and other sites on the Internet. * Users may opt out of the use of the DART cookie by visiting the Google ad and content network privacy policy. We use third-party advertising companies to serve ads when you visit our website. These companies may use information (not including your name, address, email address, or telephone number) about your visits to this and other websites in order to provide advertisements about goods and services of interest to you.

Questo sito utilizza Google AdSense per la pubblicità. Il DoubleClick DART cookie è utilizzato da Google per gli annunci pubblicati su siti web publisher AdSense per i contenuti, visualizzazzandone gli annunci. Quando un utente visita un sito web publisher AdSense e clicca su un annuncio, un cookie può essere rilasciato a tal fine, nel browser dell'utente. I dati raccolti da questi cookie verranno utilizzati per aiutare i publisher AdSense a servire meglio e a gestire gli annunci sul loro sito(i) in tutto il web. * Google, come parte di terzo fornitore, utilizza i cookie per la pubblicazione di annunci su questo sito. * L'uso del DART cookie consente a Google di pubblicare annunci per gli utenti, e si basa sulla vostra visita a questo sito e su altri siti su Internet. * Gli utenti possono scegliere di utilizzare i DART cookie visitando i contenuti sulla privacy nell'annuncio di Google. Usiamo società di pubblicità per la pubblicazione di annunci di terze parti, quando si visita il nostro sito web. Queste aziende possono utilizzare le informazioni (non compreso il vostro nome, indirizzo, indirizzo e-mail, o numero di telefono) sulle visite a questo e ad altri siti web, al fine di fornire la pubblicità su beni e servizi di vostro interesse.