Ha detto addio alla Terra lasciandoci immagini spettacolari del nostro pianeta. Rosetta, la sonda ESA lanciata il 2 Marzo 2004 per lo studio dei corpi minori del sistema solare e costruita con un determinante contributo italiano, ha fatto un ultimo giro attorno al pianeta, esattamente alle 8:45 del 13 novembre. Come pianificato, ha raggiunto il punto più vicino alla Terra, passando circa 2481 km sopra l’Oceano Indiano (109 latitudine est, otto longitudine sud: poco sotto l’isola di Giava) ad una velocità di 13,34 km al secondo. Il successo dello "swingby" è stato confermato venti minuti dopo, alle 9:05, quando dal Centro di controllo spagnolo di Maspalomas è stato ristabilito il contatto con la sonda. Questo è il terzo flyby, dopo quello di marzo 2005 e di novembre 2007: poi Rosetta, caricata come una fionda di energia gravitazionale, riprenderà definitivamente il suo viaggio verso lo Spazio profondo, per raggiungere la cometa Churyumov Gerasimenko, sua destinazione, nel 2014. Per spiegare i tanti misteri che ancora custodiscono questi antichissimi abitanti del nostro sistema solare, le comete appunto. Per questo la sonda è stata battezzata Rosetta; esattamente come quella stele, scoperta per caso lungo il delta del Nilo nel 1799, che contribuì in modo decisivo alla comprensione dei geroglifici e della cività egizia. Lasciando la Terra per dirigersi verso la cometa (anche nota con la sigla 67/P) Rosetta ha scattato foto sensazionali. L'immagine in alto, ripresa la mattia del 13 Novembre, raffigura un anticiclone sopra l'Oceano Pacifico Meridionale. I vortici di nubi sono visibili con la stessa nitidezza con cui li vedrebbe un occhio umano dall'alto. Molti degli strumenti a bordo di Rosetta, usualmente inattivi durante il viaggio, sono stati accesi. In questo modo è possibile testarne le condizioni dopo la lunga esposizione a bassissime temperature. Ma anche effettuare rilevazioni molto attese dalla comunità scientifica. La spettacolare immagine qui a destra l'ha "scattata" la camera di bordo Osiris (il cui cuore, la WAC, è stato interamente costruito in Italia) alle 13:28 di ieri. Mostra la Terra vista da una distanza di 633mila chilometri. Per creare questa "foto" è stato in realtà necessario scattarne e sovrapporne tre, con filtri di colore blu, arancione e verde. La parte più luminosa, in basso, corrisponde al Polo Sud. E' proprio la superficie bianca della calotta antartica, di cui si distinguono bene i confini al di sotto di un vortice di nuvole, a riflettere intensamente la luce. L’immagine qui a sinistra, invece, è la prima ripresa da Osiris, l’8 novembre scorso, durante l'avvicinamento alla Terra. Mostra la Luna, “fotografata” a 4,3 milioni di km di distanza ed è stata messa a disposizione dal team di Osiris al Max Planck Institute di Landau, in Germania. La camera Osiris (che richiama l'antichissima divinità egizia Osiride ma in realtà è una sigla e sta per "Ottic, Spectroscopic and Infrared Remote Image Sensing") oltre al WAC (wide angle camera, il grandangolo) comprende un NAC (narrow angle camera, in grado di stringere e "zoomare" sui soggetti). Questo servirà ad ottenere immagini ad alta risoluzione del nucleo della cometa e degl asteroidi che attraverserà nel suo lungo viaggio per lo Spazio profondo. Ma altri strumenti della sonda scandaglieranno l’atmosfera e la magnetosfera della Terra, per tentare di contribuire alla comprensione di fenomeni affascinanti come le aurore (il "prodotto" spettacolare di collisioni tra i campi magnetici terrestri e particelle esplose dal Sole). | |
Links - Collegamenti: http://www.asi.it/it/news/rosetta_le_immagini_spettacolari_delladdio |
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domenica 22 novembre 2009
Ultime immagini da Rosetta
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