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martedì 15 dicembre 2009

Cinema: nel film 2012 il premier italiano è l'unico che non fugge davanti alla catastrofe. Ma se ne vanta.

Passato indenne alle inchieste che l’hanno coinvolto, saranno le profezie Maya a far cadere una volta per tutte Silvio Berlusconi.

A profetizzare questo evento, che nella realtà dei fatti è pura fantascienza, è il regista Roland Emmerich che nel suo ultimo film, 2012, si diverte a giocare un pò crudelmente col Presidente del Consiglio italiano facendolo morire in maniera plateale mentre prega con la famiglia in Piazza San Pietro, nella spettacolare sequenza dello sgretolamento della Basilica pontificia.

Nonostante il regista ci tenga a specificare che il premier cinematografico non è Silvio Berlusconi, le fattezze fisiche dell’attore tradiscono una poco casuale somiglianza col nostro presidente del consiglio. Comunque lo pseudo Berlusconi non ha di che disperarsi. A fargli compagnia nel funesto destino che Emmerich gli ha riservato, ci sarà anche il presidente afroamericano degli Stati Uniti, interpretato da Danny Glover, che sacrificherà la sua vita restando fino alla fine accanto al suo popolo. Nel film tutti i leader mondiali nascondono alle masse l’imminente disastro e si preparano a fuggire su moderne arche di Noè insieme ad altre 400mila persone scelte con deprecabili canoni di eugenetica, ad eccezione del presidente italiano e di quello americano appunto.

"Volevamo che un capo di Stato di un Paese importante restasse indietro nella fuga perchè si era fermato a pregare Abbiamo scelto quello italiano", dice Emmerich in un’intervista, che poi aggiunge “Non c'è dubbio che, in un caso come quello del film il vostro primo ministro sarebbe il primo a correre in Cina per salire sull'arca di Noè. Per dirla tutta, ha già comprato un posto”.

Enrica Raia

sabato 12 dicembre 2009

Microsoft e OEM

Che Microsoft sia antipatica a molti, non è una novità. Vuoi per il suo sistema che imperando come SO fra quelli installati nei computer del mondo, è il più attaccato da virus, troyan ecc.; vuoi perché si blocca spesso con errori del cui significato a volte non basta nemmeno essere appartenenti a chissà quale setta di oscuri misteri; vuoi perché molti dei suoi aggiornamenti o installazioni di nuovi programmi, prevedono il riavvio della macchina; vuoi perché molte delle cose proprie (foto, video,...) vengono etichettate come "sospette" e non più visionabili dal sistema con gli applicativi inclusi dato che possono incorrere nella violazione dei diritti di copia; varie et eventuali.

Insomma, di motivi per scegliere un altro sistema operativo, si trovano con una certa facilità. Nonostante ciò, Windows rimane il sistema che viene scelto nella maggioranza dei casi. Di certo c'è un po' di complicità da parte delle grandi catene di distribuzione, che offrono computer con il SO già pre installato e che per comodità si tratta quasi sempre di Windows. L'utente finale ci ha fatto quasi il callo. D'altronde moltissime delle nuove applicazioni, girano solo su questo sistema per non parlare dei video giochi che solitamente sono preclusi ad altre piattaforme a meno di non essere smanettoni.

I computer pre assemblati che si trovano nelle catene distributive, soffrono spesso di configurazioni penalizzanti sulle prestazioni. A fronte di memoria aggiuntiva per rendere più snello il sistema, le macchine montano alimentatori al limite delle loro capacità, costringendo in un secondo momento, la sostituzione degli stessi con componenti più prestanti e facendo lievitare il prezzo. Oppure la scheda grafica dell'assemblato non è all'altezza del nuovo gioco, detiene un sistema audio di bassa qualità, non può connettersi con alcune periferiche (tipico il caso dei portatili ASUS, che sono assemblati senza la componentistica BlueTooth, nonostante questa venga dichiarata negli adesivi della macchina).

Da quanto sopra e per altri motivi, molti scelgono di auto assemblarsi la propria macchina, cercando componenti di qualità e che quasi sempre, il prezzo finale supera di molto di quanto si può trovare sul mercato. Un utente fai da te che sarà poi l'utilizzatore del sistema, quasi sempre immette nel suo assemblato un SO meno oneroso e che gli permetta di essere nello stesso tempo, in linea con le ultime novità. Se invece, vuole essere conforme a programmi Windows oppure l'utente finale è l'amico, si acquista una copia di Windows che sia la più economica sul mercato (a meno che non si opti per una soluzione non regolare, che poi darà i suoi problemi).

La versione meno cara acquistabile sul mercato è la cosiddetta OEM. Questa licenza è installata su quasi tutti i computer acquistabili nei negozi. Grosso modo, l'utente viene informato che il SO montato è valido solo sulla macchina in cui gira e detiene molti algoritmi che verificano che sia installato sul sistema nativo. Cercando in rete si trovano molti siti che offrono tale licenza scaricabile online, del cui prezzo il risparmio è notevole. Non ultimo si può acquistare anche in negozi di computer specializzati con lieve sovraprezzo ma comunque garantendo un certo risparmio rispetto le versioni complete.

Una volta installata sulla macchina, la differenza non si nota quasi, e viene da chiedersi se Microsoft non sia leggermente ingenua vendendo una soluzione OEM, meno cara di quelle ufficiali.

Ma la licenza OEM include delle clausole contrattuali scritte in vero "legalese" e che nel tempo sono andate perse e difficilmente reperibili in rete, ma che sono attualissime e applicate.

Questa licenza permette solo l'installazione su una macchina che DEVE essere venduta all'utente finale. Solo una regolare ditta d'assemblaggio, può far valere la completa applicazione contrattuale. Un privato non può associare i termini di licenza all'uso del SO installato. Che il sistema sia installato da un amico o personalmente o da negozio non abilitato, per Microsoft conta come End User e questi non è abilitato all'uso rendendo illegale quanto fatto con conseguenze pesanti se Microsoft intendesse avvalersi dei suoi diritti.

Nonostante questa limitazione, le versioni OEM sono regolarmente vendute; anche per il neonato Windows 7, si trovano facilmente queste versioni. Anzi, cercando di capire se la cosa sia regolare, si viene pilotati verso forum della stessa Microsoft che assicurano la regolarità della versione OEM. I siti on line non sono di sicuro prodighi di informazioni più accorte, e riportano le informazioni Microsoft, opportunamente mirate a tranquilizzare i dubbi sul regolare utilizzo offrendo cospicui sconti se si scarica il prodotto attraverso il link proposto.

Microsoft dal canto suo, non è generosa d'informazioni in merito ed anzi, ha fatto quasi sparire dalla rete questa non di poco conto delucidazione. Applicando sempre più versioni che confondono, con prezzi allarmanti e rendendo poco chiara la scelta da fare per installare il suo sistema operativo.

Potete trovare maggiori approfondimenti qui.

mercoledì 2 dicembre 2009

Un mondo assetato

Poco a poco, nonostante i vari episodi che hanno visto e vedono le conseguenze dell'insana idea di dare in mano alle multinazionali, il servizio dell'acqua, a suon di modifiche di legge, a suon di messaggi mirati queste associazioni di profit, nascoste spesso da nomi come multiservizi, si stanno appropriando dell'elemento base della vita.

L'acqua è un bene prezioso, l'acqua deve essere gestita al meglio, evitate gli sprechi d'acqua, l'acqua si sta esaurendo...

Slogan, con i quali poco a poco hanno convinto che l'acqua sia un bene, quindi commerciabile e gestibile. Errore indotto con malafede. L'acqua è una necessità! Non un bene.

Cosa sta per accadere? La nuova legge in arrivo, prevede che gli enti pubblici possono essere co-titolari del solo 30% delle azioni dell'impresa privata a cui viene concesso il servizio. Inoltre stabilisce, come se fosse un garanzia, che la rete di distribuzione resta in mano al comune o ente pubblico.

Una bella mucca solo da mungere per bene, e senza dargli nessun alimento. L'acqua, che il buon Dio ha messo per permettere la vita, diviene di proprietà dell'azienda, la quale ne trae profitto distribuendola all'utente finale, mentre non è tenuta a risolvere eventuali problemi sulla rete distributiva perché non di sua proprietà. Quindi eventuali manutenzioni e danni sonno a carico del contribuente, i guadagni della distribuzione sono incamerati meno la quota in mano all'ente pubblico.

Un affare per i comuni, che già hanno delegato il servizio ristrutturazione delle tubature a qualche ben pensata cooperativa di comodo. Se poi l'acqua non arriva o è di bassa qualità, non rientra nelle loro responsabilità. Rivolgersi all'impresa che detiene il servizio. Bel rimpallo. Aggiungesi il fatto che quasi sempre, la qualità dell'acqua da bere al rubinetto, subisce aumenti anche del 30% (strano questo numero vero? assomiglia alla quota detenuta dal comune) e si abbassa come qualità rientrando però, nei limiti stabiliti dalla legge. Legge indicata e conforme alle indicazioni europee, asseriscono, che guarda caso, sono decise da privati o loro rappresentanti eletti, con lo scopo di sollevare l'economia (la loro). In realtà l'Europa a proposito dice ben altro:
”Risoluzione europea 11 marzo 2004, “Strategia per il mercato interno, priorità 2003- 2006 , al paragrafo 5 cita: “Essendo l’acqua un bene comune dell’umanità, la gestione delle risorse idriche non deve essere assoggettata alle norme del mercato interno

Sebbene ormai gli effetti si facciano sentire, al popolo bue pare basti la tele, il frigo con qualche birra e poter lamentarsi senza conseguenze. Se poi proprio si supera i limiti, iscriversi a qualche associazione consumatori delegando a questa la lunga battaglia che è sbagliata in partenza, dato che l'acqua non è un bene di consumo, ma una necessità!

Si scriveranno ancora pagine e pagine di denunce, commenti e lamenti ma il risultato sarà che l'acqua sarà di esclusiva proprietà di qualche multi ben nascosta nei meandri delle scatole cinesi del mercato borsistico. Tanto poi, una bella guerra civile come in Colombia, risolverà eventuali problemi legali, lasciando i malviventi responsabili, liberi di perpetuare crimini contro l'umanità sicuri di non pagare mai il conto anzi, sapendo che questo verrà girato verso la vittima stessa.

Ma mi raccomando, continuate a frequentare e comprare nei centri commerciali. Bellissimi, pieni di cose luccicanti a prezzi interessanti. Poco importa se intrisi del sangue di qualche minorenne costretto a lavorare in paesi dove le leggi sono permissive. Poco vale se quanto acquistato, non vale il tempo della nostra vita.

Tutto è così "in".

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