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giovedì 21 gennaio 2010

Il giochino delle dita secondo B.


Quando ho visto il servizio alla TV, pensavo di aver capito male, oppure di essermi confuso, invece no. Riportato fra i meandri della rete e dei media, ecco la conferma di quella che non ho capito se sia stata una battuta o una svista.

L'AQUILA - «Quante dita ha una mano?». E' la domanda che il premier Silvio Berlusconi ha fatto ai bambini della scuola elementare «Mariele Ventre» de L'Aquila, dove si è recato in visita oggi. I ragazzini sono stati al gioco e hanno risposto correttamente: cinque. «Quante dita hanno due mani?» ha poi chiesto il premier. Ancora una volta i bambini hanno risposto correttamente: dieci. «Passiamo a una domanda più difficile- ha poi detto Berlusconi - : quante dita hanno dieci mani?». I bambini in coro hanno risposto... «cento». E il Cavaliere: «Bravi, rispondono tutti cinquanta, voi invece avete dato subito la risposta giusta». Che però giusta non era: a dieci mani corrispondono infatti a 50 dita. Nota l'Apcom: Berlusconi ha lasciato il dubbio tra i giornalisti se scherzasse o meno.

«VOTO A 5 ANNI» - Nella stessa occasione aveva scherzato con i ragazzini facendo loro domande sui progetti per il futuro. A chi gli diceva di voler fare il politico, il premier ha consigliato: «Cercate prima di diventare medici, avvocati e ingegneri e poi, magari interessatevi alle cose che servono per la vostra città e per il vostro paese». E domanda ancora più maliziosa: «Pensate che Silvio Berlusconi sia un buon presidente del Consiglio?». I bambini in coro hanno risposto «sì». Pronta la replica del premier: : «Allora daremo il voto anche ai bambini sopra i cinque anni...».

Fonte: Corriere della sera

Mi chiedo se fra tutti i servizi di sicurezza che il premier ha, non ce ne sia uno che ritagli questi servizi pennellandone la figura. Uno non può essere così sfigato...

mercoledì 20 gennaio 2010

Linux, un e-book gratuito


Stavate cercando un libro semplice da leggere e capire con tanti trucchi legati al mondo del pinguino? Abbiamo la risposta a questa vostra domanda.

Si chiama Linux 101 Hacks, un e-book gratutito scritto da Ramesh Natarajan, da oggi disponibile in formato HTML. Diviso in tredici capitoli, affronta un bel po’ di argomenti per semplificare la vita dell’utente esperto o alle prime armi con la riga di comando.

Si parte da interessanti suggerimenti riguardo l’utilizzo del comando “cd” per poi passare alla manipolazione dei dati e all’utilizzo di SSH. Non mancano “trucchi” utilizzando comandi come sort, cut, staff e diff.

Articolo completo da TuxJournal.Net;

lunedì 18 gennaio 2010

Siuna, H1N1 bufala?

L'influenza A, le cui conseguenze per settimane hanno tenuto in allarme milioni di persone, in realtà era una "falsa pandemia" orchestrata dalle case farmaceutiche pronte a fare miliardi di euro con la vendita del vaccino: l'accusa arriva da Wolfang Wodarg, il presidente tedesco della commissione Sanità del Consiglio d'Europa.

Wodarg ha anche accusato esplicitamente le industrie farmaceutiche di aver influenzato la decisione dell'Organizzazione Mondiale della Sanità di dichiarare la pandemia. Pesante il j'accuse di Wodarg, ex membro dell'Spd, medico ed epidemiologo, secondo cui le multinazionali del farmaco hanno accumulato "enormi guadagni" senza alcun rischio finanziario, mentre i governi di tutto il mondo prosciugavano i magri bilanci sanitari spendendo milioni nell'acquisto di vaccini contro un'infezione che in realtà era poco aggressiva.

Wodarg ha fatto approvare una risoluzione nel Consiglio d'Europa che chiede un'inchiesta sul ruolo delle case farmaceutiche; e sulla questione il Consiglio d'Europa terrà un dibattito a fine mese. La denuncia, riportata con grande evidenza dal Daily Mail, arriva qualche giorno dopo quella secondo cui i governi di mezzo mondo stanno cercando di sbarazzarsi delle milioni di dosi di vaccino, ordinate all'apice della crisi. Il Mail ricorda che, in Gran Bretagna, il ministero della salute aveva previsto 65.000 decessi, creato una linea-verde e un sito web per dare consigli, sospeso la regola che vieta di vendere anti-virali senza prescrizione medica; furono allertati gli obitori e persino l'esercito, che doveva essere pronto a entrare in campo qualora si fossero verificati tumulti tra la popolazione a caccia dei farmaci.

Secondo Wodarg, il caso dell'influenza suina è stato "uno dei più grandi scandali sanitari" del secolo. Le maggiori aziende farmaceutiche, secondo Wodarg, sono riuscite a piazzare "i propri uomini" negli "ingranaggi" dell'Oms e di altre influenti organizzazioni; e in tal modo potrebbero aver persino convinto l'organizzazione Onu ad ammorbidire la definizione di pandemia, il che poi portò, nel giugno scorso, alla dichiarazione di pandemia in tutto il mondo.

"Per promuovere i loro farmaci brevettati e i vaccini contro l'influenza, le case farmaceutiche hanno influenzato scienziati e organismi ufficiali, competenti in materia sanitaria, e così allarmato i governi di tutto il mondo: li hanno spinti a sperperare le ristrette risorse finanziari per strategie di vaccinazione inefficaci e hanno esposto inutilmente milioni di persone al rischio di effetti collaterali sconosciuti per vaccini non sufficientemente testati".

Wodarg non fa alcun nome esplicito di persona in conflitto di interessi; ma lo scorso anno il Daily Mail aveva rivelato che Sir Roy Anderson, uno scienziato consulente del governo britannico sull'influenza suina, fa parte del consiglio d'amministrazione della GlaxoSmithKline. L'azienda farmaceutica, che produce antinfluenzali e vaccini, ha immediatamente replicato alle accuse, definendole "sbagliate e infondate".

Fonte AGI

giovedì 14 gennaio 2010

La crisi non c'è; e nemmeno i soldi...

I rendimenti netti dei Bot trimestrali finiscono ancora una volta sotto zero e scatta la rete di sicurezza decisa dal Tesoro lo scorso ottobre con un tetto alle commissioni bancarie per evitare almeno che i sottoscrittori incassino meno di quanto investito a causa di tasse e commissioni.

L'asta del 12/01/2010 del Tesoro ha riscosso ancora una volta un boom di domanda (9,1 miliardi richiesti contro 3,5 offerti per il trimestrale e 12,06 miliardi contro 7,5 per l'annuale con un rendimento netto di 0,397%) specie da parte di banche e istituzioni finanziarie che preferiscono parcheggiare lì la liquidità visto che l'economia stenta a ripartire. Per i piccoli risparmiatori, tolte le tasse al 12,5% e le commissioni massime dello 0,1%, il rendimento lordo dello 0,37% si riduce, secondo i calcoli dell'Assiom, a -0,08% ma grazie al meccanismo varato a ottobre dal Tesoro, dopo che in un'asta a settembre si era già verificato il rendimento netto sotto zero, si andranno a comprimere le commissioni bancarie in modo da avere un rendimento almeno pari.

Per ogni 100 euro di capitale investito, recita il decreto del Tesoro, il risparmiatore dovrà vedersi restituiti almeno 100 euro, dedotte le varie voci. Per i piccoli risparmiatori che non si fidano della Borsa, ancora molto volatile, l'alternativa sono i conti risparmio offerti dalle banche che rendono circa l'1,5% lordo a tre mesi e il 3% a 12 mesi.

Gli analisti avvertono comunque che per i governi, fortemente indebitatisi per finanziare i piani anti crisi nel 2009, la pacchia è finita e nel 2010 dovranno fare i conti con un rialzo dei tassi e emettere titoli a scadenza più lunga e con rendimenti maggiori per attrarre gli investitori. Solo questo mese sul mercato si riverseranno bond governativi europei per 100 miliardi di euro su un totale per 1000 miliardi di euro stimati nell'interno anno.

Ora comunque il ministro dell'economia Giulio Tremonti, che a ogni occasione sottolinea la delicata situazione italiana di rifinanziare un forte debito pubblico con concorrenti quali Germania e Francia, può dirsi soddisfatto. Anche gli analisti sottolineano come il 2010 non si avranno grandi criticità per il debito italiano e le difficoltà della Grecia (che oggi ha dovuto alzare i suoi rendimenti per l'asta di titoli da 1,6 miliardi) hanno penalizzato i titoli di Stato di Spagna e Portogallo ma rafforzato quelli dell'Italia.

Secondo Gianluca Garbi, ex ad di Mts e ora in forza a Commerzbank, che parla a titolo personale, «fa bene il ministro Tremonti a tenere la situazione dei conti sotto controllo perchè dopo un 2010 'anemicò per crescita e inflazione non si sa cosa succederà nel prossimo anno e il rischio è quello di un rialzo dei tassi e quindi una maggiore spesa in interessi.

Inoltre l'Italia, per il suo alto debito, ha meno margine di manovra sulla spesa rispetto a Francia o Germania» e quest'anno ha volutamente evitato tagli ai capitoli di spesa più sensibili come sanità e pensioni agevolata dai bassi tassi di interesse.

«'In Italia gestione del del debito pubblico è stata buona - spiega Luca Mezzomo di Intesa Sanpaolo e riconosciuta dal mercato. Anche il nostro paese dovrà ridurre le emissioni sul breve, seppure meno della Germania».

Fonte: "IL PICCOLO"

martedì 12 gennaio 2010

Escalation per la terza guerra mondiale

Per arginare la rincorsa iraniana al nucleare, gli Stati Uniti non escludono l’opzione militare. Certo, la notizia non è nuova: a confermarla, però, è questa volta direttamente David Petraeus, intervistato dalla celebre giornalista della Cnn Christiane Amanpour. Il generale, a capo del CENTCOM (Comando Centrale statunitense) e architetto delle strategie militari in Medio Oriente, è stato molto chiaro: “Il CENTCOM sarebbe quantomeno irresponsabile se non si ponesse la domanda ‘che fare se…’, e se non pianificasse diverse soluzioni per rispondere a svariate eventualità”. Ciò non toglie, ha continuato Petraeus, che la via diplomatica resta la prima scelta di Washington: una linea confermata anche dal capo di stato maggiore Michael Mullen, secondo il quale “certamente tra le nostre opzioni c’è la risposta militare, ma io ho detto molto chiaramente che bisogna trovare una soluzione diplomatica”.

Nell’intervista rilasciata all’Amanpour, Petraeus è andato più a fondo. Se il generale non ha voluto commentare l’ipotesi di un’azione militare da parte di Israele, ha però spiegato che – nonostante il regime abbia rafforzato le infrastrutture e abbia allargato la rete di tunnel sotterranei – i siti nucleari iraniani “potrebbero certamente essere bombardati”. Con quali risultati? “L’effetto di un bombardamento dipende da chi lo conduce, con quali mezzi e dalle capacità difensive di chi viene colpito”, ha spiegato il capo del CENTCOM. La risposta dell’Iran alle dichiarazioni di Petraeus non si è fatta attendere: secondo il portavoce del ministro degli Esteri Ramin Mehmanparast, citato dall’agenzia governativa Irna, le frasi del generale sono “fuori misura e irresponsabili” e i funzionari americani dovrebbero essere più prudenti nelle loro esternazioni.

Mehmanparast ha poi fatto il punto sulla disputa nucleare. “Alcuni paesi neutrali ci hanno chiesto di interrompere l’arricchimento per due mesi”, ha spiegato il portavoce, e “noi abbiamo accolto questa richiesta, nel tentativo di mostrare alla comunità internazionale la nostra buona volontà”. Secondo la stampa israeliana, il governo iraniano avrebbe bloccato l’arricchimento dell’uranio già da un mese: “Se dall’altro lato – ha concluso Mehmanparast – risponderanno alle richieste dell’Iran, allora inizieremo a lavorare, altrimenti prenderemo le decisioni necessarie”. La controproposta di Teheran segue il rifiuto dell’ultimatum posto dall’Onu alla fine del 2009: secondo la bozza dell’Aiea (Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica), l’Iran dovrebbe arricchire il proprio uranio in Russia e in Francia, per poi reimportarlo sottoforma di combustibile; Teheran chiede invece che lo scambio avvenga in più fasi e sull’isola di Kish, parte del territorio nazionale.

Le notizie che giungono da Iran e Stati Uniti sembrano confermare quanto scritto giorni fa dall'Occidentale, secondo cui in Iran sarebbero in funzione due bombe ad orologeria: “Una segna il tempo che manca al regime per ottenere l’arma atomica, l’altra indica il tempo necessario all’opposizione per ribaltare il governo di Ahmadinejad”. In questo quadro, l’Occidente appare paralizzato: da un lato Petraeus rilancia l’ipotesi militare, dall’altra Obama lavora all’interno del 5+1 (Stati Uniti, Russia, Cina, Gran Bretagna, Francia e Germania) per ottenere una quarta tornata di sanzioni contro Teheran, incurante degli ultimatum posti dalla comunità internazionale. Ma se l’idea di bombardare i siti nucleari appare ancora lontana, ciò che manca è un sostegno più marcato all’opposizione interna: ad oggi, la brutale repressione nelle strade di Teheran ha incontrato solo parole di condanna da parte di Europa e Stati Uniti.

Ecco perché, mentre il tempo scorre, a sbloccare la situazione potrebbe intervenire Israele, il paese maggiormente minacciato dai deliri di Ahmadinejad. L’ipotesi di un attacco unilaterale da parte dello Stato ebraico, paventato da molti analisti, rappresenta però l’ipotesi più pericolosa per il Medio Oriente (e in ultima analisi per lo stesso Occidente): in caso di fallimento – anche solo parziale – dell’operazione, non solo Teheran potrebbe riprendere indisturbato l’arricchimento dell’uranio, ma il regime riuscirebbe a compattare la propria popolazione contro il “mostro sionista”. Se poi Hezbollah e Hamas riprendessero contemporaneamente la guerra contro Israele, l’intera area mediorientale piomberebbe nel buio. Per fortuna, si parla ancora di scenari: per evitarli servirebbe però un’immediata presa di posizione da parte dell’Occidente, a favore dell’Onda verde iraniana e contro ogni ricatto iraniano sul tavolo del nucleare.

Fonte

giovedì 7 gennaio 2010

Vulcani in attività

Un grande spettacolo pirotecnico nelle profondità dell'Oceano. Così appare la più profonda eruzione vulcanica sottomarina, recentemente scoperta da un gruppo di scienziati della National Science Foundation (Nsf) e della National Oceanic and Atmospheric Administration (Noaa). A regalarci le suggestive immagini è il vulcano West Mata, che si trova a più di 1.200 metri di profondità nell'Oceano Pacifico, in una regione compresa fra le isole Figi, le Samoa e Tonga.

Le immagini e i video dell'eruzione sono stati presentati al recente meeting autunnale dell'American Geophysical Association (Agu), svoltosi a San Francisco dal 14 al 18 dicembre. Il video dell'eruzione è stato ripreso da Jason, un robot automatizzato della Woods Hole Oceanographic Institution (Whoi). Alle profondità oceaniche del West Mata, la pressione dell'acqua è così alta da smorzare la violenza dell'eruzione, pertanto Jason ha potuto avvicinarsi molto al vulcano, un'impresa impossibile per le eruzioni sulla superficie terrestre. Un idrofono ha inoltre registrato i suoni dell'eruzione.

Ma non è solo spettacolo. Lo studio dei dati raccolti, infatti, sta aiutando a far luce su molti aspetti della dinamica della litosfera terrestre. “Abbiamo trovato un tipo di lava mai visto prima in un vulcano attivo, e per la prima volta abbiamo osservato lava fusa che scorre sul fondale marino dell'Oceano”, ha commentato Joseph Resing dell'Università di Washington, ricercatore a capo della spedizione.

Nell'eruzione del West Mata sono infatti state osservate lave di boninite, particolarmente ricche di magnesio e silicati. Queste lave, che si ritiene siano fra le più calde del pianeta, finora erano state osservate solo in antichi vulcani spenti da più di un milione di anni. Lo studio delle lave di boninite è di grande importanza per comprendere la formazione del magma nei vulcani e i meccanismi di riciclo dei materiali delle zone di subduzione (quelle in cui un lembo di crosta terrestre “sprofonda” sotto un altro). I campioni di acqua prelevati al di sopra del vulcano hanno inoltre mostrato un altissimo grado di acidità. Gli unici animali osservati in queste acque sono dei gamberetti, il cui Dna è attualmente sotto attenta analisi.

Oggi gli scienziati ritengono che circa l'80 per cento dell'attività eruttiva del pianeta avvenga nell'oceano, dove si troverebbe anche la maggior parte dei vulcani attivi. Le eruzioni profonde sono quindi un prezioso strumento per comprendere vari aspetti del trasporto di materia e calore dall'interno della Terra e per indagare come le forme di vita possano adattarsi a condizioni così estreme. (m.r.)

Riferimenti: American Geophysical Association

Il valore dei soldi


www.signoraggio.com

mercoledì 6 gennaio 2010

Buon anno, decenza

Nel mondo d'oggi, i valori sono rivoltati. Magari non ce rendiamo conto ma, sono finiti i tempi dei nostri nonni, dove la decenza ed il buon gusto d'allora, ci venivano trasmessi fin da piccoli.

In tutto ci dev'essere equilibrio, chiaro. Alcune imposizioni dovute solo a credenze bigotte e moraliste, ci hanno reso amaro il gusto della vita. "Non crederai davvero di uscire conciato in quel modo, vero?"; "In questa casa non entrarà mai una persona che porti i capelli in quel modo..."; "Come?,.. Che lavoro hai detto che fa?... Dimentica in assoluto, per te va bene la figlia/o di ..." "A che ora hai detto che voui rincasare?... Alle 22?... Ma come ti permetti, fintanto vivi sotto questo tetto, tu devi..."; "Devi andare a messa, sbrigati, sennò la gente..."

Poi siamo passati per tempi più permissivi. Avevamo tutti il gusto della ribellione giovanile. Magari alcuni ricordano di quando si cambiavano i vestiti in casa di un amico/amica, solo per essere al pari dei propri coetanei o per essere più alla moda. E le gonne? Quante giovani uscivano con le sottane lunghe, per accorciarle una volta fuori avendo una certa invidia per le amiche che non avevano bisogno di sotterfugi, grazie ad una famiglia... più moderna.

Alla fine sempre più siamo passati dal gusto della libertà alle trasgressioni più o meno spinte, fino a scendere in spiaggia praticamente nudi, e frequentando compagnie più o meno equivoche, che fanno tanto tendenza. E visto che ci siamo, dallo spinello degli anni '60 alla cocaina e droghe più o meno affini, che danno quel non so che di "in", ma che poi sono l'inferno di chi deve uscire da questo tunnel.

Mentre i nostri politici, mirando alla sicurezza e alla salute, impongono regole sempre più strane, per chi di una certa età e liberatorie per chi giovane e ribelle, ma senza causa. Siamo passati dall'approvazione del divorzio, alla legalizzazione dell'aborto e il diritto alla vita sessuale privata che più ci fa comodo, senza quasi accorgersene.

Negli anni '80-'90 c'erano ancora discussioni sulla questione omosessuale, scivolando sul lecito ma di mal gusto, la visione di una vita con queste tendenze che mal si associavano alla vita dei tempi. Oggi i diversi, gli emarginati, sono quelli che la pensano in modo "naturale", e che vedono di mal occhio coppie formate dallo stesso sesso. Sono indicati di razzismo e omofobia, obbligati ad accettare loro malgrado, la convivenza e l'integrazione socio-politica, in un ambiente sempre più simile a Sodoma e Gomorra di bibliche memorie.

A causa della sicurezza, viene approvato lo scanner totale negli aeroporti. Non ci saranno più eventuali perquisizioni corporali. Fra breve passeremo nudi, sotto gli attenti sensori della macchina, mostrando le nostre intimità a persone più o meno sconosciute e non sapremmo nemmeno se le immagini saranno registrate e conservate, per ragioni di sicurezza, in chissà quali archivi.

Ovviamente è causa del terrorismo. Gli sempre più indomabili esponenti di qualche fazione che non vedono l'ora di portarci tutti verso dimensioni alternative. Pare che le ultime performance di questi individui, abbiano accelerato l'approvazione di tali dispositivi, negli aeroporti europei. Cosa buffa, dato che erano pronti da un anno ma dovevano passare per le obiezioni dei soliti politici moralisti. Adesso meglio sicurezza che intimità: hanno detto.

Mi chiedo che misure adotteranno quando questi "terroristi", inseriranno esplosivi o quant'altro, nelle loro aperture naturali, occultando i congegni in zone anatomiche interne ed intime dato che per immolarsi per la gran causa non hanno certo attenzioni per il loro corpo fisico.

Ci saranno già allo studio macchine per la rettoscopia, vaginoscopia di dimensioni e manualità confacenti per essere approntate ai varchi d'imbarco? Se sì, fra non molto avremo i primi tentativi di attentati con questi sistemi che portaranno all'approvazione celere di detti mezzi di controllo.

Pensiamoci, in fin dei conti il sistema è usato gia da tempo dai vari contrabbandieri di sostanze stupefacenti, che rischiano la propria vita per pochi denari. Qui si tratta solo di rischi ben calcolati. La perdita della vita, non è proprio uno dei problemi di questi individui.

Sono state abbattute di fatto le obiezioni di alcuni europarlamentari, che volevano capire se questi scanner siano o meno dannosi alla salute e non ci marciavano sopra alle paure anglosassone-statunitensi. Ora diverrà obbligo sottoporsi a spogliarelli elettronici.

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