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domenica 14 giugno 2009

Stufe per esterni: morte di un'idea giovane che inquina.

Sono state viste da poco, installate negli esterni dei locali per dare calore e viste di buon occhio dagli avventori, che potevano consumare all'aperto concedendosi di fumare, altrimenti proibito con la normativa che ne vieta la pratica all'interno.

Non solo i termometri a mercurio messi al bando poco tempo addietro, ad avere le ore contate, oltre ai sacchetti di plastica, se finirà il braccio di ferro tra ristoratori e UE saranno bandite anche le stufe da esterno a forma di fungo.

Apprezzatissime dai clienti, le stufe producono ogni ora la stessa anidride carbonica prodotta da un’auto che percorre 25km a forte velocità. I ristoratori ovviamente non vogliono proprio saperne di sostituirle, visto che costano circa 600 euro l’una sostenendo anche che quelle elettriche aumenterebbero solo la bolletta.

L’Unione Europea quindi spera di varare almeno le eco-etichette, per certificare il grado di efficienza di modelli più efficienti e per promuovere il passaggio a prodotti con un minore impatto negativo sull’ambiente e sul benessere dei cittadini. Ma non finisce qui perchè l’UE ha messo al bando anche prodotti a favore della sicurezza dei minori.

La direttiva 87/357/EEC vieta la vendita di prodotti non commestibili che si presentano sotto forma di cibo come candele o saponette a forma di frutti, che spesso traggono in inganno i più piccoli anche grazie a profumo e colore.

La vita sarà ancora più dura per i fumatori perchè - sempre in nome della sicurezza dei minori - dal 2007 con la EN/13869/2002 è vietata la vendita accendini non a norma, ma alle industrie è stato permesso di vendere le scorte fino al 2009. D’altronde, sembra incredibile, ma ogni anno gli accendini non sicuri spesso più colorati e fantasiosi, sono responsabili di 1.700 infortuni ogni anno di cui 37 anche mortali.

sabato 13 giugno 2009

La pioggia dei finesettimana

Fine settimana. Tutti di solito, lo aspettano per rilassarsi e magari uscire. Vuoi per fare shopping, vuoi per una gita fuori porta, vuoi per andare al mare.

Non si capisce come però, pare che capita spesso piova. Ci sono momenti che tutto sembra andarci storto. Ma come, dopo una settimana di lavoro nella quale il sole ci faceva sognare di starcene in panciolle in altri lidi, proprio quando ne abbiamo la possibilità, ci viene negato?

Esiste una relazione tra inquinamento e piovosità, dovuta all’azione delle polveri di origine antropica all’interno delle nuvole. Daniel Rosenfeld, dell’Istituto di Scienze della Terra dell’università di Gerusalemme, ha guidato un gruppo di ricerca di cui ha fatto parte anche Sandro Fuzzi, ricercatore italiano del CNR di Bologna.

All’interno delle nuvole che si formano nelle zone tropicali, dove i nuclei di condensazione sono rari, l’umidità condensa in grosse gocce, che cadono subito al suolo. Le nuvole hanno vita breve e non percorrono grandi distanze.

In zone particolarmente inquinate, dove i nuclei di condensazione abbondano, le gocce restano piccole e, quindi, maggiormente esposte al rischio di evaporare prima di cadere. Questo e’ il meccanismo che spiega come l’emissione di polveri oltre una certa soglia faccia diminuire le precipitazioni.E

saminando gli effetti di lungo periodo, si e’ visto come l’aumento dell’inquinamento in Cina sia correlato, negli ultimi 50 anni, ad una diminuzione delle precipitazioni del 20%. Guardando gli effetti di breve periodo, si sa da tempo che durante i fine settimana, quando in città ci sono meno auto in circolazione e quindi meno nuclei di condensazione disponibili, e’ più probabile che piova rispetto agli altri giorni della settimana. Le gocce che si formano nel fine settimana hanno meno nuclei di condensazione disponibili (quindi sono più grosse e pesanti) e tendono a cadere al suolo in forma di pioggia, neve o grandine.

Ma è interessante anche vedere come si comporta lo smog.

Le particelle di smog hanno schermato l’Europa dall’ultimo dopoguerra ad oggi, impedendo che le temperature salissero in correlazione alle emissioni di gas serra. Quando sono entrate in vigore le leggi sulla qualità dell’aria, tese a diminuire lo smog, l’effetto di questo schermo e’ diminuito.

Le particelle di smog sospese nell’aria fanno “rimbalzare” le lunghezze d’onda brevi, impedendo loro di raggiungere il suolo. Questo effetto e’ maggiore di quello causato sulle lunghezze d’onda maggiori che vengono “intrappolate” dalle nubi e dai gas ad effetto serra.

Complessivamente, l’aumento delle temperature in Europa dagli anno ‘80 ad oggi e’ dovuto in parte al diminuire dello smog e in parte all’aumento delle emissioni. D’ora in avanti, essendosi stabilizzata la produzione di smog, l’aumento sarà più dipendente dalle emissioni di gas serra.

mercoledì 11 marzo 2009

Clima, Come va?

Copenhagen.
I ghiacci dell'Antartico e Groenlandia si struggono più rapidamente di quanto calcolato e l'aumento del livello dei mari in questo secolo sarà maggiore, il che avrà implicazioni severe per le isole; hanno diffuso oggi esperti.

Queste brutte notizie sono divulgate da più di duemila scientifici in un incontro di tre giorni effettuato in questa capitale col proposito di aggiornare i dati su riscaldamento globale.

I risultati dell'appuntamento saranno presentati nella XV Conferenza della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sul Cambiamento Climatico (COP15) che si effettuerà all'Avana nel dicembre prossimo.

La comunità internazionale elogiò le relazioni del Pannello Intergovernamentale sul Cambiamento Climatico, IPCC, per riconoscere le cause dell'aumento della temperatura globale.

Tuttavia, fino ad ora non si era realizzato una nuova revisione dei cambiamenti che soffre il pianeta, a causa dell'azione dell'uomo.

L'incontro che si effettua a Copenhagen cerca di facilitare le negoziazioni politiche che si realizzeranno in dicembre per accordare un nuovo strumento globale che dia continuità al Protocollo di Kyoto. (PL)

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