Poetico retaggio dell'era pre-elettricità, rispolverato fino a qualche anno fa solo in occasione di improvvisi black-out, oggi le candele sono gettonatissime da nostalgici, innamorati, fan della new age e teorici delle ultime tendenze di interior design.
Onnipresenti nelle cenette a due, e quasi d'obbligo accanto all'alcova o nelle sale da bagno di moderna concezione, i 'lumicini' in ogni loro variante alimentano un mercato stimato in oltre 125 milioni di sterline nel solo Regno Unito. Ma se candela dev'essere, è molto meglio selezionarla e utilizzarla con cura, avvertono adesso i ricercatori Amid Hamidi e Ruhullah Massoudi.
Secondo recenti studi sembra infatti che le candele possano provocare malattie polmonari: un cero di 15 grammi, mentre brucia, può produrre, in una stanza di 20 metri quadrati, particolati e polveri sottili 200 volte superiore a quelli presenti nell’aria di una città quando si superano i limiti di sicurezza.
Non solo scatenando allergie o asma, ma favorendo addirittura il cancro. La cattiva notizia per gli ultimi romantici arriva dal meeting annuale dell'American Chemical Society. Nel mirino dei ricercatori della South Carolina State University - si legge sul quotidiano britannico 'Daily Telegraph' - ci sono in particolare le candele più economiche alla cera di paraffina: un derivato del petrolio che può liberare nell'aria veleni come il toluene o il benzene. Decisamente più sicure, anche se molto meno 'cheap', sarebbero invece le candele fabbricate con la cera d'api o di soia.
Spesso si crede che le candele fatte di cera d'api o di materiali vegetali a base di soia brucino in modo più pulito rispetto a quelle a base di paraffina. Tuttavia la paraffina molto pura, essendo composta principalmente di idrocarburi, brucia in modo pressoché pulito dando luogo a vapor d'acqua e anidride carbonica. Il tipo di stoppino e l'aggiunta di profumi e colori incidono molto più dei materiali nel determinare la quantità di polveri immessa nell'aria durante la combustione. Le candele più "pulite" saranno quindi quelle non profumate, non colorate, ben costruite e riparate da spostamenti d'aria.
Gli studiosi hanno infatti dimostrato che, tenendo accese delle candele in una piccola stanza per 5 ore, il fumo sprigionato dalla cera di paraffina che brucia presenta picchi di sostanze dannose. In primis il toluene, che può provocare vertigini, e il benzene, ossia lo stesso composto cancerogeno nascosto nelle sigarette.
Come sempre accade, precisano gli autori dell'esperimento, anche in questo caso il problema si pone per chi esagera. Accendere una candela alla paraffina di tanto in tanto non comporta invece alcun rischio, assicura Hamidi. Ma se lo stoppino brucia "tutti i giorni dell'anno, per esempio a bordo vasca in una stanza da bagno non aerata", allora il pericolo c'è.
In un mondo perfetto, spiegano infatti gli scienziati Usa, ogni candela dovrebbe liberare soltanto acqua e anidride carbonica. Siccome però la cera non brucia a temperature sufficientemente elevate per neutralizzare ogni altro composto contenuto nella paraffina, la complice penombra creata dalla fiamma viene inevitabilmente 'avvelenata' da alcune molecole pesanti potenzialmente dannose. E' il caso, appunto, di toluene e benzene. Sostanze che, garantisce Massoudi, non vengono prodotte dalle vecchie candele in cera d'api o da quelle alla soia.
Noemi Eiser, direttore medico onorario della British Lung Foundation, tiene comunque a tranquillizzare gli amanti dell'illuminazione 'old style': "Un utilizzo occasionale della paraffina non comporta rischi per salute dei polmoni", dice. Cauta anche Joanna Owens, science information manager dell'associazione britannica Cancer Research. "Non esiste un'evidenza diretta che usare candele ogni giorno possa influenzare la probabilità di ammalarsi di cancro", commenta. In termini di rischio oncologico, "il tipo di inquinamento indoor più pericoloso resta il fumo delle sigarette altrui", ricorda l'esperta.
FonteOnnipresenti nelle cenette a due, e quasi d'obbligo accanto all'alcova o nelle sale da bagno di moderna concezione, i 'lumicini' in ogni loro variante alimentano un mercato stimato in oltre 125 milioni di sterline nel solo Regno Unito. Ma se candela dev'essere, è molto meglio selezionarla e utilizzarla con cura, avvertono adesso i ricercatori Amid Hamidi e Ruhullah Massoudi.
Secondo recenti studi sembra infatti che le candele possano provocare malattie polmonari: un cero di 15 grammi, mentre brucia, può produrre, in una stanza di 20 metri quadrati, particolati e polveri sottili 200 volte superiore a quelli presenti nell’aria di una città quando si superano i limiti di sicurezza.
Non solo scatenando allergie o asma, ma favorendo addirittura il cancro. La cattiva notizia per gli ultimi romantici arriva dal meeting annuale dell'American Chemical Society. Nel mirino dei ricercatori della South Carolina State University - si legge sul quotidiano britannico 'Daily Telegraph' - ci sono in particolare le candele più economiche alla cera di paraffina: un derivato del petrolio che può liberare nell'aria veleni come il toluene o il benzene. Decisamente più sicure, anche se molto meno 'cheap', sarebbero invece le candele fabbricate con la cera d'api o di soia.
Spesso si crede che le candele fatte di cera d'api o di materiali vegetali a base di soia brucino in modo più pulito rispetto a quelle a base di paraffina. Tuttavia la paraffina molto pura, essendo composta principalmente di idrocarburi, brucia in modo pressoché pulito dando luogo a vapor d'acqua e anidride carbonica. Il tipo di stoppino e l'aggiunta di profumi e colori incidono molto più dei materiali nel determinare la quantità di polveri immessa nell'aria durante la combustione. Le candele più "pulite" saranno quindi quelle non profumate, non colorate, ben costruite e riparate da spostamenti d'aria.
Gli studiosi hanno infatti dimostrato che, tenendo accese delle candele in una piccola stanza per 5 ore, il fumo sprigionato dalla cera di paraffina che brucia presenta picchi di sostanze dannose. In primis il toluene, che può provocare vertigini, e il benzene, ossia lo stesso composto cancerogeno nascosto nelle sigarette.
Come sempre accade, precisano gli autori dell'esperimento, anche in questo caso il problema si pone per chi esagera. Accendere una candela alla paraffina di tanto in tanto non comporta invece alcun rischio, assicura Hamidi. Ma se lo stoppino brucia "tutti i giorni dell'anno, per esempio a bordo vasca in una stanza da bagno non aerata", allora il pericolo c'è.
In un mondo perfetto, spiegano infatti gli scienziati Usa, ogni candela dovrebbe liberare soltanto acqua e anidride carbonica. Siccome però la cera non brucia a temperature sufficientemente elevate per neutralizzare ogni altro composto contenuto nella paraffina, la complice penombra creata dalla fiamma viene inevitabilmente 'avvelenata' da alcune molecole pesanti potenzialmente dannose. E' il caso, appunto, di toluene e benzene. Sostanze che, garantisce Massoudi, non vengono prodotte dalle vecchie candele in cera d'api o da quelle alla soia.
Noemi Eiser, direttore medico onorario della British Lung Foundation, tiene comunque a tranquillizzare gli amanti dell'illuminazione 'old style': "Un utilizzo occasionale della paraffina non comporta rischi per salute dei polmoni", dice. Cauta anche Joanna Owens, science information manager dell'associazione britannica Cancer Research. "Non esiste un'evidenza diretta che usare candele ogni giorno possa influenzare la probabilità di ammalarsi di cancro", commenta. In termini di rischio oncologico, "il tipo di inquinamento indoor più pericoloso resta il fumo delle sigarette altrui", ricorda l'esperta.
4 commenti:
ufo, lo stesso identico articolo l'ho letto qui: http://www.informatrieste.eu/blog/blog.php?id=4559.
Sei stato plagiato o hai copiato tu senza citare le fonti?
Su quel blog leggo che la fonte è Adnkronos. Ufo, dovresti citare le fonti quando fai i copia e incolla.
Leggi sotto
Per poco mi veniva un colpo... :D :D :D
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