Quante volte abbiamo visto in un film, i nostri eroi alla ricerca di qualcosa e che si perdono nei meandri di una selva, un labirinto ecc.? Solitamente uno del gruppo salta fuori con la frase :"Hei! Stiamo girando in tondo". A dir il vero il fatto ci lascia un poco interdetti, tant'è che magari, a pochi sarà capitato di perdersi e di rendersi in conto in seguito di aver percorso in circolo sentieri e cammini.
Certamente pochi saranno abituati a grandi spazi, dove effettivamente la mancanza di punti di riferimento, ci fa proseguire verso una rotta circolare. Dato che difficilmente uno può comprovare quanto ci sia del vero e visti studi di ricerca mirati allo sviluppo di nuovi sistemi di navigazione, studiosi del settore hanno sentito la necessità di comprovare o confutare, questo fatto secondo il quale l'essere umano tende a girare in circolo in assenza di punti di riferimento.
Ecco che un istituto tedesco assieme ad uno francese, hanno mostrato i risultati di un esperimento eseguito su 9 volontari, che avrebbero dovuto percorrere una rotta rettilinea, lasciati alla mercé delle assolate dune di un deserto, in una foresta e variando sulle combinazioni, sole, luna, nubi, per capire il comportamento.
Le rotte tracciate dai GPS segnalatori in possesso dei volontari, hanno evidenziato che quelli in assenza di riferimenti certi, come il sole nascosto dalle nubi, o scarsa illuminazione, eseguono percorsi chiusi al contrario di quelli che o per il sole o una montagna o altro, potevano desumere quale fosse il tracciato retto, confermando così la tendenza alle rotte circolari da parte dell'essere umano.
Secondo gli studiosi, questo comportamento va ricercato nella tendenza dell'essere umano a trovare un equilibrio nel cerchio, parificando le asimmetrie naturali del corpo fisico, che lasciato senza punti di riferimento, deambula usando più la gamba che ha forza inducendo la direzione da seguire.
Una simpatica prova che si può eseguire è entrare in un gran magazzino di vendita, come possono essere Ikea ad esempio, scegliendolo fra quelli che ovviamente non si conoscono, e passarvici un po' di tempo. Si potrà notare che vista la quantità di articoli presenti e le loro similitudini, si tende a perdere l'orientamento e ci si ritrova al punto di partenza dopo aver camminato in circolo.
Non per niente vi sono in questi grandi spazi commerciali, apposite linee che indicano il percorso con cartelli indicatori di posizione di quando in quando. Il problema forse che questi sono messi ad arte per fare un percorso consumistico e difficilmente ci indicano la via più breve per raggiunger l'uscita, ma questo è un altro argomento.
Certamente pochi saranno abituati a grandi spazi, dove effettivamente la mancanza di punti di riferimento, ci fa proseguire verso una rotta circolare. Dato che difficilmente uno può comprovare quanto ci sia del vero e visti studi di ricerca mirati allo sviluppo di nuovi sistemi di navigazione, studiosi del settore hanno sentito la necessità di comprovare o confutare, questo fatto secondo il quale l'essere umano tende a girare in circolo in assenza di punti di riferimento.
Ecco che un istituto tedesco assieme ad uno francese, hanno mostrato i risultati di un esperimento eseguito su 9 volontari, che avrebbero dovuto percorrere una rotta rettilinea, lasciati alla mercé delle assolate dune di un deserto, in una foresta e variando sulle combinazioni, sole, luna, nubi, per capire il comportamento.
Le rotte tracciate dai GPS segnalatori in possesso dei volontari, hanno evidenziato che quelli in assenza di riferimenti certi, come il sole nascosto dalle nubi, o scarsa illuminazione, eseguono percorsi chiusi al contrario di quelli che o per il sole o una montagna o altro, potevano desumere quale fosse il tracciato retto, confermando così la tendenza alle rotte circolari da parte dell'essere umano.
Secondo gli studiosi, questo comportamento va ricercato nella tendenza dell'essere umano a trovare un equilibrio nel cerchio, parificando le asimmetrie naturali del corpo fisico, che lasciato senza punti di riferimento, deambula usando più la gamba che ha forza inducendo la direzione da seguire.
Una simpatica prova che si può eseguire è entrare in un gran magazzino di vendita, come possono essere Ikea ad esempio, scegliendolo fra quelli che ovviamente non si conoscono, e passarvici un po' di tempo. Si potrà notare che vista la quantità di articoli presenti e le loro similitudini, si tende a perdere l'orientamento e ci si ritrova al punto di partenza dopo aver camminato in circolo.
Non per niente vi sono in questi grandi spazi commerciali, apposite linee che indicano il percorso con cartelli indicatori di posizione di quando in quando. Il problema forse che questi sono messi ad arte per fare un percorso consumistico e difficilmente ci indicano la via più breve per raggiunger l'uscita, ma questo è un altro argomento.
2 commenti:
Vero che succede questa cosa strana, il perche' pero' non mi convince...
Perche' non mi convince?
Faccio un esempio che riguarda uno strumento senza coscienza che segue la rotta del mare a parte i vortici dentro i quali questi possono entrare, ci sono delle altre forze che intervengono che possono fargli fare "cose strane". La forza di Coriolis... http://it.wikipedia.org/wiki/Forza_di_Coriolis
ovviamente in questo caso particolare siamo nel mare e non in un deserto "fisso", ma siamo sicuri che non ci sia qualcosa di simile al riguardo?
Ovviamente se abbiamo un riferimento il nostro cervello autocorregge il tragitto, ma senza (e senza altri strumenti) e' un problema non da poco...
Sai, quand'ero studente in biologia ci dissero che il famoso "sesto senso" nell'uomo esiste ma non è quello che comunemente è abbinato a poteri particolari se non la capacità spaziotemporale che ci permette di avere un'idea di come il nostro corpo si trovi rispetto all'ambiente ove sta.
Il tutto risiede nelle cellule ossee che indicano al cervello la posizione di quest'ultime rispetto le altre.
Esistono poi casi di persone che avendo una certa sensibilità nell'orecchio interno, riescono ad orientarsi nel buio . Da qui il caso degli ciechi, che non hanno sensi maggiormente sviluppati, ma vengono usati maggiormente dal cervello.
Sempre però, qualsiasi sistema di orientamento, abbisogna di una sorgente indicante un punto fisso e noto. Se quest amanca, tanti saluti a qualsiasi sistema, per sofisticato che sia.
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