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lunedì 5 aprile 2010

Linux... per molti ma, non per tutti

La rete è piena di articoli che osannano la potenza di Linux. Non staremo ora qui a elencare tutte le infinite possibilità di questo SO e le sue distribuzioni. Ci soffermeremo ad elencare alcuni aspetti che lo rendono difficile da digerire, a chi, giocoforza arriva da un mondo Windows e non vuole o non ha la possibilità di prendersi un post-grado in informatica e questo solo per installare ed usare programmi che fino a poco prima, usava, magari con un poco di fastidio, su Windows.

Come si sia propagato Linux non è difficile a capirsi; l'idea di avere un sistema che faccia tutto e sia gratuito e sia sicuro ecc, si autoalimenta nelle menti di chi ne ha sentito parlare o visto alcune applicazioni. A valanghe si possono trovare notizie delle incredibili possibilità seguite da tonnellate di proteste, fino a veri e propri scontri fra i sostenitori di uno o l'altro sistema. Ognuno affermando la facilità di reperibilità, della compatibilità e accentuandosi sulla robustezza e sicurezza.

Insomma da quante voci circolino su Linux, si può affermare che più che un SO, sia una specie di religione, dove diventandone adepti installandosi una distribuzione sul computer, poco a poco si diventi detentori di conoscenze e poteri informatici...

In molti hanno richiesto consigli su quale distribuzione installare, che programmi usare per poi ritornare mesti, al vecchio Windows perché la loro scheda video non andava come si deve, perchè il programma per ritoccare le loro foto non è di facile uso, perché la sospirata scheda DVB-T/S non va, perché l'audio non è della qualità voluta e comunque non funziona in supersourround 7.1, perché, perché...

La comunità Linux dal canto suo, si prodiga in sforzi di semplificazione e consigli, che mamma Microsoft solo sogna. Le distribuzioni oggi, sono quanto di più semplice si possa trovare, in fase d'installazione, con appositi CD-Live che permettono l'assaggio e la visione d'uso inoculando l'idea che il sistema è il massimo della libertà: nessuno obbliga ad installare Linux; è una scelta personale e comunque, si può sempre fare retromarcia.

Tutto rose e fiori? A sentire i fans di Linux sì! Dimenticando che nessuno obbliga a comprarsi un PC, che nessuno obbliga ad usare Windows ecc., ecc.

Le rogne arrivano quando al terminale Linux, si presenta la persona che cerca la nuova relase dell'applicazione, dato che l'attuale non è ottimizzata, per scoprire che le funzionalità della nuova applicazione, prevedono l'aggiornamento dei driver video, dato che non implementati nella vecchia edizione, e fin qui... Il problema nasce che su Linux, nessun driver video per schede accelerate odierne, è "open" ma tutti sono proprietari. Per cui la comunità Linux non può metterci mano.

Mentre su Windows, il novo driver (che poi magari darà problemi), s'installa con un click e dopo il riavvio, tutti gli altri programmi sono lì presenti, su Linux la nuova specifica deve disinstallare quanto in contrasto con il nuovo driver, dato che su Linux, le applicazioni sono installate per funzionare con il driver apposito (questo anche su Windows, ma la cosa viene messa meno pesante).

Così, le nuove feature inserite, per essere apprezzate, devono ricompilare e adattarsi alle applicazioni (oh, questo a soldoni che non ho spazio e tempo per spiegare tecnicamente, e poi ci sarà sempre qualcuno che la sa meglio), e non ultimo, il riavvio della macchina...

In barba ad una delle affermazioni di chi "adora" Linux, che sostiene di non dover come su Windows, riavviare il sistema ogni volta... (ma questa è una falsa informazione, dato che ogni SO si basa su un Kernel e che giocoforza, per caricare i driver deve farlo da boot).

Il neofita speranzoso scopre al riavvio di Linux, che qualcosa non è andata come promesso. La nuova performance c'è e sta li pronta, solo che non c'è il programma che la possa usare... e così a manina, deve reinstallarsi tutto quanto; per scoprire poi che le dipendenze dei pacchetti, non sono rispettate e quindi non può usare l'applicazione. Questa dipende da librerie che vogliono una versione anteriore o posteriore, ma comunque non compatibile.

E la cosa peggiora, non può tornare indietro. Quanto si disinstalla su Linux, è disinstallato. Non c'è l'opzione di Windows " ripristina il sistema ad uno stato precedente". Questo vuol dire che la sua scheda audio, se tolta perchñe non compatibile, o perché chi ha fatto il nuovo driver, non la prevede, e quindi toglie il modulo di caricamento, o riformatta e reinstalla tutto ( ma non doveva essere una grave pecca di Windows?), oppure ... piange o meglio, dopo aver pianto, viene a tempestare forum, blog ecc. affinché qualcuno gli risolva il problema, grave il punto quando sa che nei pressi c'è qualcuno che mastica Linux... quest'ultimo avrà alcuni grattacapi.

Alla fine... o riformatta davvero, visto che anche nei forum ufficiali si arrendono e danno questo fantastico consiglio, sperando magari che fra sei mesi, la nuova versione risolva il problema, o ritorna a Windows.

Dove nasce il problema? Presto detto. Mentre per Windows, sebbene chiuso, proprietario ecc., gli applicativi base, sono decisamente ottimizzati e nessuno che non abbia un certo livello, tempo e denaro, può divertirsi a compilare nuove versioni, su Linux la cosa ... è "open". Così, magari fatta dal giovane universitario a scopo di studio, o dal "cantinaro" in cerca di gloria, arrivano versioni non ortodosse nel proprio computer, creando il caos cui sopra.

A dir il vero, ogni distribuzione Linux, raccomanda di avvalersi dei repository ufficiali (Windows Update per i "winari"), sconsigliando aggiornamenti o installazioni da fonti esterne. Ma, non può chiudere il sistema, altrimenti va contro proprio a quanto afferma, e così, specie a chi si è rivolto ad un forum, scopre che per mettere la pezza al suo problema, poco a poco peggiora il tutto fino al completo game over.

Altro punto dolente, il fatto che mentre su Windows, non è possibile installare aggiornamenti per versioni differenti del sistema, non si può mettere driver di Xp su Win95 o Vista o Seven, tranne in alcuni casi, permessi comunque dal sistema stesso, Linux cambia tipologia di struttura, a volte in meno di 6 mesi (vantandosene pure) che però, sebbene accetti i vecchi applicativi e comandi e compilazioni, fa risultare il sistema, instabile. Caso tipico la differente gestione del sistema X-Org o Gnome 2 verso G.nome3 o Kde.x che si voglia.

Dite ad un sistema di caricare i moduli per le vostre schede hardware in un modo e poi obbligate il kernel a gestirle con un sistema differente e vedrete la goduria...

Conclusione:

Se volte Linux, o quello che installate vi va bene così come sta e dimenticate aggiornamenti tipo Windows e vi trattenete dall'installare nuove schede hardware, o rimanete su Windows.

Se il vostro utilizzo è di tipo ludico, lasciate stare Linux dov'è, fra i meandri della rete. usatelo se davvero avete voglia di istruirvi, oppure di usarlo come piattaforma di lavoro. Senza dubbio sarà ancora per un po', un SO robusto, potente e stabile.

Se pensate che Windows non sia sicuro, perché virus di qua, troyan di la, analizzate la cosa onestamente. Quante volte andate su siti dubbi per scaricarvi il programma crack non so che o il film tal dei tali? Siete fra chi cerca facili divertimenti visivi su siti osè? Il medico vi ha ordinato espressamente di infilarvi in poco chiari torrent o che si voglia? Pena la vostra salute?
Magari è vero, alcuni virus vi sono arrivati comunque (il tipico caso di Blaster di anni fa) e vi hanno dato delle noie. Ma non mi dite che non sono state risolte. Avete davvero bisogno di stare tutto il giorno connessi a siti che chiedono carta di credito e cose del genere? Vi ricordo che in questo caso, non ci sono Linux che tengano; se il sito è malevolo, i dati ve li succhiano comunque.

Come detto in un commento di un post precedente...
" in fin dei conti... bisogna vedere il computer come un mezzo di lavoro.." più o meno, e ricordate, se funziona, perchè aggiornare?

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