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giovedì 29 aprile 2010

La crisi che fa paura; la Spagna non si risolleverà

Magari fosse solo demagogia facile paragonare gli stati e i popoli alla stregua di una squadra sportiva, però così non è.

In una competizione sportiva, dove siano impiegate squadre e non singoli, oltre alla demenziale logica che ci deve per forza essere un perdente, s’aggiunge il fatto che se i componenti di una singola squadra non sono affiatati fra loro, è proprio questa squadra la candidata per arrivare ultima in una competizione.

E come potrebbe risollevarsi un paese, quando i singoli individui sono in costante contrasto su tutto? Dove le varie città, province , regioni, al passo dell’ideologia dell’autonomia decisionale, legiferano e applicano regole di protezione ai propri interessi quasi sempre in contrasto con linee generali e di parte?

Un paese che non rispetta e non accetta lo straniero e lo vede sempre solo come un portafogli da svuotare. Dove conoscenze esterne sono bocciate a priori atteggiandosi a primi della classe. Arrogante e menzognero con i suoi stessi cittadini. Praticando il terrore psicologico della passata dittatura per imporre illegalità e minacciando con gli sguardi provvedimenti spiccioli agli spaventati cittadini che chiedono spiegazioni sopra palesi soprusi.

La Spagna ha permesso a speculatori privati e multinazionali, di fare il proprio porco comodo senza regolare né verificare il loro operato. Incurante di tutto e con governanti avidi del potere ai quali solo importa stare al potere senza avere la minima idea delle panzane commerciali dei vari privati che hanno approfittato per imporre regole di comodo e viziate.

Ma il cappello di tanta melma, sta alla base delle persone. Abituati che la maggior parte della sua popolazione estera sia di origine extracomunitaria, con leggi oscene che facilitino l’entrata di sudamericani perché di lingua ispanica, calcolano tutti come fossero carne da macello. Uno straniero solo per il fatto di esserlo, è un paria, poco importa se cittadino europeo. A questi va applicato il rigore della legge per gli stranieri. I suoi titoli di studio non sono legali. Le sue conoscenze limitate a prescindere. Il suo comportamento delittuoso a priori.

I privati hanno goduto di questo, facendo del paese la stalla d’Europa. Assunzioni al ribasso pagando un piatto di minestra il lavoro svolto e spesso nemmeno questo. Rivendendo poi ai suoi cittadini il prodotto a prezzo consono, facendo leva sull’avidità innescando una speculazione senza fine. Persone che con poche migliaia di euro, compravano appartamenti e residenze prima che siano costruite, e rivendendole a lavori ultimati con rialzi del 60% a cittadini comunitari. Così, senza preoccuparsi troppo della saturazione del mercato. Senza rendersi conto della inconsistenza e illegalità della cosa.

Ad aggiungere che a seguito di agevolazioni statali per cittadini sud americani che godevano di un particolare trattamento per l’inserimento nel paese, le banche elargivano prestiti facili contro l’ipoteca del bene a loro favore. Così la popolazione dell’america latina, immigrata in Spagna per guadagni rapidi (come sempre in tutti i paesi dove esista il fenomeno), accedevano a denaro facile per l’acquisto di un immobile sopravalutato dall’ente finanziario anche del 120%. Acquistando oltre all’immobile, anche la macchina e altre cose, a fronte della resa dell’immobile come garanzia. Immobile sovrastimato dalla banca stessa ma di comodo perché garantito dalle agevolazioni statali e girato a questi il debito, se non onorato. Come infatti è accaduto.

Nel frattempo la popolazione litiga su tutto. Sul corso dei fiumi della cui acqua in mano a privati senza scrupoli, viene convogliata e rivenduta al miglio offerente, lasciando oltre che nella miseria, anche nella sete i cittadini in difficoltà finanziarie.
Sulla ristrutturazione della rete di trasporto che in mano ai soliti privati, espropria terreni nella logica del basso costo costruendo strade ed autostrade che solo collegano centri già serviti, perché di gran ritorno economico con sistemi a pedaggio, mentre restano isolate altre zone del paese calcolate di bassa rendita.
Sulle infrastrutture delle comunicazioni lasciate totalmente nelle mani delle multinazionali del settore che si litigano l’osso con contratti capestro imposti ai suoi clienti.
Sulle regole diverse dei documenti ufficiali. Un DNI (carta d’identità, Documento National de Identificacion) che viene rilasciato dopo un mese dalla sua richiesta. Da bolli e avvalli che cambiano da città in città e non sono valevoli a livello statale. Dove un comune può concedersi il lusso di rilasciare certificazioni firmate dal portiere salvo bollarle in seguito perché non riconosciute in ambiente ufficiale.
Sulla sanità che vive nelle mani del privato ma che usa risorse pubbliche per interventi operatori.

Sono divisi sulla lingua parlata. A diversità degli altri paesi dove esistono dialetti locali, la Spagna si vanta di ben 4 lingue ufficiali. La popolazione di solito, guarda con astio chi non appartiene alla propria linea etnica, cercando d’indovinare da che parte del paese provenga lo sconosciuto e applicandogli tutte le scortesie del caso.

Non spiegate ad uno spagnolo gli errori che compie in fatto di connessioni elettriche, costruzioni edili, depurazione, raccolta rifiuti, ecc. Lo farà irritare oltremodo, tanto arrogante che si crede in cima al mondo e convertendosi nel vostro peggior nemico.

Ne avrei molte da aggiungere, ma fin qui basta per far capire che questo paese non si risolleverà se non a sfavore della comunità europea, che si vedrà suo malgrado a pagarne le conseguenze. Ad ogni modo un'analisi più feconda la potete trovare qui.

Un comunità europea che vista dal nel suo insieme, si comporta come i suoi singoli paesi componenti. La legge del più furbo, la legge del più forte. Un impero fatto da privati e basato sul denaro e vissuto con le sue leggi di mercato. Aspettiamoci di peggio, dato che il mercato mondiale, ha deciso di incassare i crediti europei, e a nulla varranno le proteste dei singoli, visto che siamo solo, mucche da mungere.

Benvenuto mercato globale e grazie.

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