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mercoledì 12 agosto 2009

Guidare in Europa

La patente oramai, ci permette di condurre i nostri automezzi su tutte le strade d'Europa. Il che se per un verso è una libertà, ci ha fatto credere che le regole e il codice della strada siano uguali in tutti i paesi. Ci si preoccupa, di solito, di informarsi sui limiti di velocità, sul tasso alcolico consentito o sulle norme relative alle assicurazioni, per il resto poi, si conduce come si è abituati.

Esistono però consuetudini e norme di comportamento conosciute solo dai 'locali' che rischiano di tramutarsi in trabocchetti, in alcuni casi anche molto pericolosi.

In Inghilterra, ad esempio, guai a segnalare con il lampeggio dei fari l'avvicinamento ad un incrocio dove si ha la precedenza. Questo gesto, familiare ai nostri automobilisti, per gli inglesi significa invece 'passa pure' ed è molto spesso all'origine di incidenti tra auto locali e auto guidate da italiani.

In Svezia e in generale nei Paesi scandinavi è invece assolutamente sconsigliato avvicinarsi troppo all'auto che ci precede: il non mantenere la distanza di sicurezza vale come una minaccia all'incolumità dell'automobilista locale, il quale ha il diritto di telefonare alla Polizia e di denunciare il comportamento minaccioso e pericoloso del turista.

La stessa cosa vale in Germania per il lampeggio nello specchietto: chi sopraggiunge alle spalle non deve mai chiedere strada con il classico colpo di fari, un gesto che anche per i tedeschi è assimilabile alla minaccia. Più si insiste con le luci e meno l'automobilista tedesco si sposta! Ed anche in questo caso chi si sente 'vessato' ha il diritto di chiamare con il cellulare la Polizia segnalando il numero di targa dell'aggressore.

Per chiedere strada ad un automobilista tedesco (e la cosa funziona anche in Italia), ma anche ad un austriaco, un olandese ed ai guidatori di alcuni Paesi dell'Est basta, invece, invece, inserire il lampeggiatore dal lato del sorpasso: la luce arancione fa solitamente il miracolo e l'auto rientra appena possibile.

Questo comportamento virtuoso ha però un risvolto negativo: sulle autostrade tedesche mettere il lampeggiatore per sorpassare, uscendo dalla corsia di marcia, significa: 'esco' e non 'vorrei uscire'. Anche in Francia c'é un gioco di fari molto pericoloso: quello cioé che si fa dalle nostre parti per segnalare, con un lampeggio, a chi viaggia in senso opposto la presenza di una pattuglia della Polizia.

Sulle strade statali francesi sono frequentissime le auto civetta, difficilmente distinguibili (se non per la presenza nel muso e nella coda dei sensori per rilevare le infrazioni sui limiti) da quelle dei civili. Ed una 'spiata' può comportare una denuncia molto pesante.

Chi, al volante della propria auto, ha come destinazione Parigi e, in generale, una delle altre grandi città francesi, deve poi conoscere una regola 'non scritta' che vale sulle autostrade urbane e, in caso di code, anche su quelle extraurbane: le moto sfilano nel traffico in un varco lasciato tra la corsia di marcia centrale e quella di sorpasso, con le auto che si spostano verso i rispettivi margini esterni. Chi lo fa spesso riceve il ringraziamento del motard (un cenno con il piede destro o con le dita della mano) ma chi non lo fa corre anche il rischio di essere colpito sulla carrozzeria con i pesanti stivali dei motociclisti meno accomodanti.

domenica 9 agosto 2009

Sanzioni per ciclisti

Parte da oggi l'incremento delle multe per le contravvenzioni che si verificheranno nella fascia serale, dalle 22 alle 7 del mattino, per ora a Milano ma si prevede l'estensione nelle altre città.

Un provvedimento che fa discutere non tanto per l'aumento delle contestazioni (ogni due anni di solito c'è una revisione dei tariffari) ma per la decurtazione dei punti-patente, o della sospensione della stessa, che contempla d'ora in poi anche i cittadini che viaggiano su due ruote.

In buona sostanza, se uno in bici commette un'infrazione per la quale è prevista la sottrazione di punti, se li vedrà togliere. Se non ha mai conseguito la patente, invece, ovviamente non subirà alcuna pena aggiuntiva. Se provoca un incidente da ubriaco potrebbe perfino rischiare la sospensione o il ritiro, al pari chi viaggia su un Suv.

Un caso tipico, più normale, potrebbe essere quello del ciclista sorpreso al cellulare, un comportamento scorretto molto diffuso e che prevede la perdita di punti. Una sperequazione evidente, secondo alcuni, e soprattutto secondo le associazioni di ciclisti, che denunciano l'ennesimo «provvedimento vessatorio» a fronte delle promesse «mai realizzate sulle piste ciclabili».

«Siamo chiari - spiega un funzionario dei Vigili - andare in bici sul marciapiede, passare col rosso o attraversare sulle strisce pedonali con la bici al fianco era vietato anche prima». Il provvedimento riguarda tutti i veicoli e comprende quindi i velocipedi e i carretti a braccia.

«Il Codice prevede di togliere i punti, ove previsto, anche ai conducenti di velocipedi, e quindi c'è poco margine per discuterne - spiega Emiliano Bezzon, comandante della Polizia locale di Milano - non è impossibile, poi, che qualche cittadino decida di ricorrere al Giudice di Pace, ma solo dopo una pronuncia degli organi giuridici competenti potrà essere cambiato qualcosa. Penso al 2003 - precisa - quando con l'introduzione della patente a punti, in caso di impossibilità di contestazione al conducente rischiava la decurtazione dei punti il proprietario della vettura. In quel caso, alla fine, si era pronunciata la Cassazione».

E sentiamo cosa ne pensa un campione delle due ruote. «È assurdo, non so a chi sia venuta in mente una cosa del genere ma non serve davvero a nulla». Francesco Moser in bicicletta ha costruito una vita più che una carriera: campione del mondo, primatista dell'ora nonchè vincitore del Giro d'Italia ma soprattutto grande appassionato.

Ed ora avversario del nuovo codice della strada che prevede sanzioni per i ciclisti, anche se ovviamente le norme si riferiscono al traffico e non hanno alcuna rilevanza per le competizioni. «Ma è comunque assurdo - insiste Moser - Non è certo questa la soluzione e vedranno che così non si risolverà nulla, anzi gli incidenti continueranno». «Il problema è che c'è troppa gente che non sa guidare e bisognerebbe migliorare il sistema, fare attenzione quando si rilasciano le patenti».

venerdì 12 giugno 2009

Autovelox; no all'uso tendenzioso

Ulteriori novità a seguito delle inchieste che hanno visto sotto indagine gli Autovelox non proprio, omologati.

La revisione prevista del Codice della Strada, al vaglio del Parlamento e della Commissione incaricata, tra le altre cose punta ad eliminare giochi speculativi ai danni dei contribuenti effettuati dai comuni, incentivati dall’uso a volte tendenzioso degli strumenti per la rilevazione delle infrazioni al Codice stesso.

Sono tre i fronti su cui si combatte per le riforme più scottanti: Autovelox, semafori intelligenti e fondi a cui destinare i proventi delle sanzioni. Per ciò che riguarda i primi, la Commissione Trasporti della Camera, in accordo con i colleghi senatori, sta affrontando il problema della gestione degli “strumenti automatici di misurazione della velocità”.

Se venisse approvata la riforma, le amministrazioni locali potranno fotografare gli uteni della strada più indisciplinati esclusivamente con apparecchi di proprietà, o in locazione finanziaria, affidati solo agli agenti delle polizie locali. Stop quindi agli appalti per società private che attualmente possono gestire questo fenomeno, guadagnando soldi in percentuale rispetto alle multe erogate.

Problemi anche sul fronte della collocazione degli Autovelox: una prima versione della riforma, più restrittiva nei confronti della Polizia Locale, prevedeva il divieto di piazzare le “macchinette” su strade extra urbane principali e secondarie. Successivamente tale provvedimento sarebbe stato modificato, concedendo alle forze di polizia locali la possibilità di rilevare infrazioni sulle strade extraurbane solo con apparecchi funzionanti in presenza di agenti.

Inoltre, la Cassazione si è già espressa riguardo l’uso di Autovelox “mimetici” nel marzo 2009, attraverso la sentenza 11131, sostenendo come la presenza di rilevatori della velocità debba essere segnalata 400 metri prima della postazione.

Con molta probabilità, con il Ddl all’esame del Parlamento, diverrà obbligatorio segnalare con cartelli luminosi la presenza degli Autovelox. Sul fronte “semafori intelligenti” invece, probabile l’arrivo di tabelle numeriche che mostreranno quanti secondi mancheranno prima dello scattare del rosso e della eventuale fotografia.

Tutto risolto allora? Forse. Nel frattempo però assieme a queste riforme arriveranno gli adeguamenti delle multe per eccesso di velocità. Chi supererà il limite di almeno 40km/h riceverà una multa di 500€ e il ritiro della patente da 3 a 6 mesi. 779€ e 10 punti della patente in meno per chi viaggerà 60km/h oltre il limite.

Per i comuni, tenuti già ora ad utilizzare il 50% dei proventi delle multe per migliorare la condizione delle strade, è in arrivo una norma che prevede il taglio del 3% dei contributi statali nei confronti delle Amministrazioni Locali inadempienti. Più sotto uno schema riassuntivo delle nuove sanzioni che dovrebbero essere introdotte nel Ddl.

Infrazione per eccesso di velocità:
  • da 10km/h a 40km/h sopra il limite: 38€ di multa e 3 punti decurtati.
  • da 40km/h a 60km/h sopra il limite: 500€ di multa, 6 punti decurtati e ritiro della patente da 3 a 6 mesi.
  • da 60km/h oltre il limite: 779€ di multa, 10 punti decurtati e ritiro patente da 6 a 12 mesi.

mercoledì 3 giugno 2009

Autovelox clonati

Ricordate il post sull'indagine degli autovelox, scattata a seguito degli aumenti esagerati sulle sanzioni agli automobilisti?

Ebbene, uno degli sviluppi è che la ditta fornitrice, clonava le apparecchiature e imbrogliavano i comuni che si rivolgevano a loro per le macchinette del controllo della velocità, ma soprattutto hanno truffato quasi 82 mila automobilisti. Quelli della "Garda segnale srl", non si facevano troppi problemi e pur d'incassare i soldi delle multe avrebbero taroccato decine di apparecchi rilevatori. Attrezzature che risultavano in alcuni casi già rottamate o persino sequestrate.

Il raggiro è stato scoperto dalla Guardia di finanza di Sala Consilina (Salerno) che, su ordine della Procuratore Amato Barile, ha eseguito una serie di perquisizioni e sequestri su tutto il territorio nazionale. Nelle mani degli inquirenti sono finiti 50 "Velomax", computer, rilevatori ottici e fotografici, nonché documentazione contabile e amministrativa.

Sono ameno 70 i Comuni che ora si trovano nei guai, costretti, molto probabilmente a restituire qualcosa come 11 milioni e 300 mila euro, frutto di sanzioni riscosse con autovelox non autorizzati o, comunque, senza alcuna omologazione e certezza di corretta funzionalità.

Un salasso, soprattutto per le piccole amministrazioni (la "Garda" aveva rapporti quasi esclusivamente con i centri minori). Come ad esempio il comune di Camini, nell'entroterra della Locride, che sulla statale 106 aveva piazzato una macchinetta capace di elevare 13 mila multe nel solo 2008. Lo stesso dicasi per decine di altri municipi dell'intero territorio nazionale. Dalla Sicilia alla Valle d'Aosta senza soluzione di continuità.

Semplice il meccanismo. Secondo i finanzieri, la "Garda" dava a macchine irregolari numeri di serie di quelle perfettamente funzionanti. Così lo stesso autovelox installato in Calabria poteva avere identico numero di serie di uno piazzato in Veneto. Ed entrambi essere cloni di un terzo e così via. Quando gli automobilisti si rivolgevano al Giudice di Pace i "Velomax" risultavano sempre regolari. E il gioco era fatto. Coinvolta anche una società di servizio che, per conto dell'installatore, notificava le sanzioni. Tutti contenti, tranne gli automobilisti.

Incredulo il sindaco di Camini Anna Micellotta: "Se c'è truffa certamente non può essere attribuita al Comune che, visti i frequenti incidenti, nell'ottobre 2007 è stato costretto ad installare l'autovelox per tenere sotto controllo i limiti di velocità". Sul piede di guerra i rappresentanti dei truffati.

lunedì 1 giugno 2009

Chi controlla i controllori?

A seguito di una discussione in occasione del secondo Forum Internazionale delle Polizie Locali, pare che si stia muovendo qualcosa. Iniziano controlli più mirati sulle apparecchiature che "dovrebbero" monitorare le zone ad alto traffico e prevenire, sanzionando, le irregolarità riscontrate con l'intento di dare il messaggio che la zona merita una cautela maggiore nella sua percorrenza. Meritevole intento dichiarato, se non fosse che l'aumento delle sanzioni dovute a questi "vigili elettronici", abbia raggiunto obiettivi diversi da quelli proposti al punto di sospettare giustamente, che il sistema venga usato per "fare cassa" e non prevenzione.

Facciamo attenzione, l’utente della strada non chiede l’abolizione di questi metodi, e questo dev’essere chiaro, ma si augura che gli stessi vengano utilizzati in maniera corretta ed al preciso scopo di prevenire e non solo punire.

Mettere un limite di velocità di 50 Km/h in un centro abitato sta bene a tutti, ma posizionarlo su una strada nazionale, in un rettifilo di oltre un chilometro dove non vi sono nè abitazioni nè crocevia o strade intersecanti, mi sembra veramente assurdo!

Come si può pretendere ai tempi odierni di percorrere un rettifilo interminabile stando con il contachilometri che punta sui 50?
E’ naturale che un autovelox installato in quel tratto di strada farà una strage di chiunque vi passi, portando nelle casse del comune che lo gestisce un bel gruzzolo.

Ma vi sono inoltre dei casi di segnaletica veramente assurdi.
Cartelli segnanti velocità di 30 Km/h lasciati lì dopo lavori di rifacimento della sede stradale eseguiti anni prima.

Ma a parte queste e divertentissime assurdità alle quali gli italiani hanno cercato di convivere senza farsi scoppiare il fegato e che invece per gli stranieri è un vero enigma quando si vedono sfilati i quattrini dal conto corrente, da parte dell'agenzia d'affitto automobili, dopo vari mesi, per violazione del codice della strada italiano, non si digerisce proprio il fatto che questi apparecchi, siano anche "truccati" per garantire maggiori entrate dall'ente appaltante del servizio.

Autovelox irregolari e multe annullate. La Guardia di Finanza di Sala Consilina ne ha sequestrati ben 70 in diverse regioni, e si prefigura un annullamento dei verbali per circa 82 mila automobilisti irregolarmente contestate (art. 142 Codice della Strada). Sono 11 i milioni di euro che potrebbero “saltare” così dai vari bilanci comunali.

Le contravvenzioni potranno essere impugnate. Ma quanti sono i casi di segnalazioni “non adeguatamente segnalate”, e di macchinari non in regola?

Tante le denunce sui vari forum. Giorgio Marcon, coordinatore tecnico del Coordinamento nazionale per la Sicurezza a 360°, e consulente tecnico dell’Unione nazionale consumatori, mesi fa aveva consegnato alla stampa un dossier dove si dimostrava la violazione del Decreto ministeriale e delle circolari ministeriali che disciplinano la materia. Infatti molte sono le postazioni di controllo spesso nascoste e non ben in vista, e senza nessun lampeggiante sul tetto, né cartello di preavviso con il contenuto dal Decreto ministeriale del 15 agosto 2007.

Quanto intasca di percentuale la società che gestisce i velox? Tante le denunce partite dalle diverse organizzazioni dei consumatori. La sensazione è che gli autovelox “ mirano più a far cassa che a tutelare veramente la sicurezza degli utenti della strada”.

venerdì 29 maggio 2009

La prevenzione o l'approvigione?

Se facendo i conteggi delle sanzioni effettuate ci si accorge que il loro numero sta aumentando, si prospettano due quadri per spiegarne la ragione::
  1. Gli automobilisti sono sempre più spericolati e mal accorti
  2. I comuni hanno trovato una nuova fonte per far cassa.
Quale delle due secondo voi, corrisponde alla realtà?

Un gestore accorto e che cerca la sicurezza sulla strada, dovrebbe innanzitutto, garantirne la sua viabilità; se il numero delle infrazioni sullo stesso tratto stradale viene riscontrato in aumento, o significa che i limiti, divieti o altro su quel tratto sono inadeguati, oppure qualcuno calca la mano. Incassare più sanzioni, non rende più sicuro quel tratto stradale.

Se ne discute finalmente in occasione del secondo Forum Internazionale delle Polizie Locali, in svolgimento a Riva del Garda, l'Automobil Club d'Italia ha tracciato un quadro sui controlli da parte delle Polizie sulle strade urbane italiane. In conseguenza dell'aumento dei controlli, sono esponenzialmente cresciuti anche i verbali cittadini, passati da circa 11,71 milioni del 2007 a circa 12,64 milioni dello scorso anno. Poche le differenze sulle più frequenti violazioni del Codice della Strada commesse dai cittadini. Le multe per parcheggio in divieto di sosta sono state circa 2,19 milioni, per l'eccesso di velocità 227.018, per le irregolarità nei documenti di circolazione 167.299, per il passaggio con il semaforo rosso 118.595 e per l'utilizzo del cellulare mentre si guida 114.904. Senza dimenticare un numero sempre troppo elevato di chi viaggia senza le cinture di sicurezza o guidando in stato di ebbrezza e sotto l'influenza di sostanze stupefacenti. Ma l'infrazione più comune in assoluto (una multa su due) rimane quella della violazione delle zone a traffico limitato, oltre al mancato rispetto delle giornate con targhe alterne, per un totale di circa 6,65 milioni di verbali effettuati.

Per la salvaguardia della sicurezza stradale, in città ci sono oltre 12 operatori di Polizia Locale ogni 10 mila abitanti e ciascuno di essi eleva quasi 480 multe, anche affidandosi agli autovelox fissi e mobili. Firenze detiene il triste primato del più alto numero di verbali (quasi 3 per veicolo), mentre a Foggia se ne eleva solo 1 ogni 5 auto. ''Tre incidenti su quattro - ha spiegato il Presidente dell'Aci, Enrico Gelpi - avvengono in città ed è quindi sulle strade urbane che deve essere rafforzato il presidio della Polizia Locale. In ogni caso le multe devono essere finalizzate alla prevenzione sulla sicurezza stradale e non ad incrementare i bilanci comunali''. Secondo Gelpi, occorre inoltre la costituzione di una banca dati sulle multe, esigenza ancor più sentita a livello europeo dove le difficoltà di interazione tra le Polizie nazionali ostacola l'applicazione delle sanzioni a carico dei cittadini stranieri.

Il Parlamento Europeo sta discutendo un testo che prevede di limitare la cooperazione internazionale solo a quattro infrazioni stradali ritenute più pericolose: eccesso di velocità, guida in stato di ebbrezza, mancato uso delle cinture e passaggio con il semaforo rosso. La fondazione Aci Filippo Caracciolo ha dedicato uno studio proprio alla cooperazione internazionale evidenziando le regole difformi e le sanzioni diverse da Paese a Paese. Ad esempio, mentre da noi il mancato rispetto delle norme sulla precedenza ai pedoni comporta soltanto una multa con decurtazione dei punti sulla patente, in Finlandia e Danimarca la stessa infrazione porta all'arresto, al ritiro della patente, ad una sanzione economica sul reddito e allo svolgimento di lavori socialmente utili. Sempre dal rapporto della Fondazione Caracciolo emerge la diversa organizzazione delle Polizie Locali nel presidio del territorio. Considerando la dotazione di strumenti tecnologici di prevenzione, a Stoccolma ci sono 2.300 etilometri, a Bucarest 200, a Helsinki 150, a Parigi 56 e a Roma soltanto 29. Anche gli autovelox sono più diffusi all'estero (dai 127 di Berlino ai 33 di Roma, ma a Parigi e Budapest ce ne sono di meno), mentre passare con il rosso è molto difficile a Helsinki (600 rilevatori automatici), meno punibile a Roma con un solo dispositivo elettronico. ''Serve un Codice Europeo della Strada - ha concluso Gelpi - che crei un riferimento univoco di comportamento alla guida''.

venerdì 8 maggio 2009

Novità per chi guida


E' stato fatto un altro importante passo avanti verso le modifiche al codice della strada. Modifiche? Veramente sembra una rivoluzione, per la verità più volte annunciata nei mesi scorsi, poi il terremoto d'Abruzzo ne aveva rallentato il passo. Ora si riparte e le modifiche alle regole della strada diventano realtà perché - dopo l'esame delle nuove norme in commissione Trasporti - alla Camera i deputati hanno detto sì a tutti gli emendamenti al testo base. Ora il provvedimento nel suo complesso è in attesa dei pareri delle altre commissioni, dopodiché sarà votato formalmente il mandato al relatore. Alcune informazioni dicono che si procederà poi direttamente in sede legislativa, senza la consultazione dell'opposizione. I tempi quindi dovrebbero essere particolarmente brevi e il calendario già fissato prevede il passaggio in Aula per il 18 maggio. Ecco, comunque, capitolo per capitolo, le principali novità.

Statistiche
Fino a oggi in tema di sicurezza stradale si è lavorato al buio, con numeri vecchi. L'Asaps lo dice da anni. Ora verrebbe finalmente creato un centro di coordinamento unico per avere dati di incidenti e viabilità in tempo reale. Meno male.

Risorse per la sicurezza stradale
Si è costituita una Direzione Generale per la Sicurezza Stradale allo scopo di capire quanti sono i proventi delle sanzioni amministrative comminate per trasgressioni al Codice della Strada. Si sa che il Codice della Strada fa obbligo a tutti i Comuni con oltre 10.000 abitanti di comunicare al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti il gettito delle sanzioni per destinarne la metà alla sicurezza , ma fino oggi era stato impossibile capire se questa norma veniva rispettata nei fatti. . Invece ora si scopre che proiettando il gettito medio per abitante delle diverse fasce demografiche all'intero gruppo dei comuni, per il 2007, dalle sanzioni arriva un gettito complessivo dell'ordine di 1.761 milioni di Euro. E se i comuni non stanziano i soldi per la sicurezza stradale in futuro lo Stato avrà un arma potente: il blocco o la decurtazione dei finanziamenti.

Guida in stato di ebbrezza
Se si è al volante ed è in stato di ebbrezza con un tasso alcolemico superiore a 1,5 o sotto l'effetto di sostanze stupefacenti e si è responsabili di un incidente mortale che coinvolge più persone si rischia - come pena massima - il carcere fino a 15 anni (per altro questa previsione è già sostanzialmente inserita nel Codice Penale). Il conducente rischia il ritiro immediato della patente e la sospensione provvisoria della patente in alcuni casi fino a cinque anni, oltre alla confisca del veicolo.

Tasso zero per i neopatentati
Se guidi non bevi. Punto. Questo il messaggio per i più giovani. Per chi ha infatti meno di 21 anni, per chi ha la patente da non più di tre anni e i conducenti professionali e di autoveicoli per i quali è richiesta la patente di categoria C, D e E, c'è il divieto assoluto di bere anche solo mezzo bicchiere. Nel caso in cui non sia stato provocato alcun incidente la sanzione prevista è una multa che va da 200 a 800 euro. La sanzione raddoppia se è stato provocato un incidente stradale. L'Asaps aveva proposto il tasso zero anche per i recidivi, cioè coloro che nei 2 anni precedenti erano già stati sorpresi alla guida in stato di ebbrezza. Una occasione persa. I recidivi devono considerarsi soggetti ad alto tasso di rischio e dovrebbero essere proprio loro a dover dimostrare di essere fuori da ogni confidenza con l'alcol. Non si dovrebbe attendere la controprova di un lenzuolo bianco steso sulla strada per capire che il soggetto non era uscito dal tunnel dell'alcol alla guida.

Scuola guida a 17 anni
Una vera novità per i futuri patentati. Se si è accompagnati si potrà fare scuola guida a 17 anni, ma con la patente A (quella delle moto) e con accanto una persona titolare di patente B da almeno dieci anni. Necessario poi che sia rilasciata l'autorizzazione da parte del Dipartimento per i trasporti su istanza di un genitore o di un rappresentante legale del minore. L'Asaps pensa che sinceramente si tratti di un provvedimento complesso del quale non si sentiva poi tutta questa necessità ai fini della sicurezza stradale, che è e rimane il primo e vero scopo delle regole della strada.
Foglio rosa
Anche per il Foglio Rosa sono in arrivo novità. Verrà rilasciato solo dopo il superamento della "prova di controllo delle cognizioni", vale a dire l'esame di teoria. Lo stesso emendamento prevede che tale prova debba avvenire entro sei mesi dalla data di presentazione della domanda per il conseguimento della patente e non possa essere ripetuta entro tale termine più di due volte.

La targa personale
La targa della macchina, come già avviene per i motorini non sarà più legata alla carta di circolazione, più nota come "libretto", ma alla patente del titolare e dunque non seguirà più le vicende giuridiche del veicolo, ma sarà trattenuta dal proprietario nel caso di trasferimento di proprietà.

Scuola guida in autostrada
E' la più discussa, ma dopo tante polemiche è stata approvata. E quando il decreto sarà approvato si potrà fare scuola guida anche in autostrada e di notte: l'idea è quella di abituare gli aspiranti automobilisti a condizioni di guida diverse da quelle della città. Ci piacerebbe conoscere però quali saranno i dettagli delle garanzie per la circolazione sulla rete.

Il medico denuncia
Il medico che venga a conoscenza di una patologia di un suo assistito, che determina una diminuzione della idoneità alla guida, deve darne comunicazione scritta e riservata al ministero delle Infrastrutture e dei trasporti.

Scatola nera in auto
Non è un obbligo, ma solo l'approvazione della sperimentazione per montare in auto o nel casco un dispositivo elettronico che localizzi il percorso del veicolo, le condizioni tecnico-meccaniche e la condotta di guida e in caso di incidente a ricostruire la dinamica per gli autoveicoli.

Limiti più bassi per i neopatentati
I limiti di velocità per chi ha preso la patente da meno di tre anni scendono da 100 a 90 km/h in autostrada e da 90 a 70 km/h nelle strade extraurbane. Chi però ha la patente da meno di un anno potrà guidare autovetture la cui potenza, riferita alla tara, è di 55 kw/t. Viene così elevata la soglia precedentemente fissata a 50 kw/t: un limite che però non era ancora entrato in vigore. Anzi la sua effettività era stata rinviata dal decreto Milleproroghe perché il rischio della vecchia norma, spiegava la relazione del provvedimento, era di vietare la guida di automobili di piccola e media grandezza e di alto livello di sicurezza consentendo invece la guida di vetture meno sicure, più grandi e impegnative da guidare.
La domanda che nasce spontanea è la solita: chi sarà in grado di accertare in diretta se il conducente di quella macchina che passa sotto il Tutor a 130 era guidata da un neopatentato o da un vecchio patentato?

Educazione stradale
Dall'anno scolastico 2010-2011 i corsi sull'educazione stradale a scuola diventano obbligatori: per questo è stato creato anche una specie di fondo presso il ministero. Un fondo che avrà accesso diretto al 10 per cento di quel 50 per cento dell'introito totale delle sanzioni. I soldi andranno anche per l'ammodernamento della segnaletica e per l'aumento dei controlli su strada. Quante cose si dovranno fare con i soldi delle sanzioni! L'obbligo dell'educazione stradale era già previsto dall'art,230 del CdS, poi norme di altro contesto e di ambito scolastico (decreti Istruzione) successivi nel tempo, avevano reso facoltativa l'educazione stradale.

Limiti di velocità e multe
Si fa più salata una corsa in auto. Chi raggiunge una velocità tra i 40 e i 60 km/h superiore a quanto consentito pagherà tra un minimo di 500 e un massimo di 2mila euro, mentre chi supera di 60 km/h il tetto pagherà tra gli 800 e i 3200 euro. Attualmente le sanzioni prevedono nel primo caso multe tra i 370 e i 1.458 euro e nel secondo tra i 500 e i 2mila euro. Il prelievo dei punti però passerebbe da 10 a 6 per questo tipo di infrazione. Più soldi da pagare e meno punti da recuperare. Non ci piace.

Addio patente di carta.
Anche chi rinnova il permesso di guida, avrà la credit card al posto del vecchio permesso cartaceo.

Giubbetto retroriflettente per i ciclisti
Sarebbe previsto in talune condizioni l'utilizzo del giubbetto retroriflettente per i ciclisti

Divieto di sosta per le moto
Sparisce la sanzione che vedeva le moto punite come un Suv: si dimezzano le multe per divieto di sosta per le due ruote. Chi parcheggia una moto o un motorino in corrispondenza di segnali stradali o semafori e ne occulta la vista e chi parcheggia bloccando attraversamenti pedonali o sui marciapiedi pagherà da 78 a 155 euro, vale a dire la metà di quanto previsto attualmente. Per tutti gli altri divieti di fermata e sosta le sanzioni scendono a un minimo di 23 euro e arrivano a un massimo di 92. Attenzione però, gli sconti finiscono qui.

venerdì 1 maggio 2009

Dedicato a chi si sente più grande di tutti

La fretta, il fatto che gli altri ci sembrano tutti degli stupidini, emulazione degli Idioti della formula uno, distrazioni perchè, tanto è facile guidare...

Spero che chi guardi stia più presente e scenda dal piedistallo d'onnipotenza dove nessuno lo ha messo.

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