Ricerca personalizzata

mercoledì 18 marzo 2009

Una risposta ad una domanda... bizzarra


Tempo fa a mo' di battuta, mi fu proposto questo indovinello:
"Se il Teflon non aderisce a nulla, come si fa allora ad attaccarlo alle padelle?"
Così, sorpreso mi sono portato avanti il quesito come una domanda della cui risposta pareva solo una diceria commerciale atta all'ilaricità.
Ma oggi svelo il mistero:

Il TeflonR è un tipo di materiale ottenuto per polimerizzazione del tetrafluoro etilene (C2F4). Si ottiene un materiale plastico estremamente resistente alla tempertura (circa 250-260°C) al contrario delle altre plastiche. Inoltre è dotato di bassisima viscosità e questa caratteristica lo ha reso utilissimo per preparare oggetti che abbiano superfici scorrevoli ed antiaderenti (guarnizioni, lubrificanti solidi, pentole).

Il teflon non può essere fuso, perché ad alta temperatura si decompone anzichè fondere. Pertanto per la sua lavorazione si utilizza un processo di sinterizzazione a 400°C. La sinterizzazione è una fusione ad alta pressione e temperatura solo parziale in cui i cristalli/granuli del materiale non subiscono una fusione completa, ma i rispettivi bordi di grano si uniscono, aderiscono e si compenetrano. A questo punto il materiale, che prima era composto da granelli scorrevoli, è costituito da un solido più o meno liscio, omogeneo e poroso. Ovviamente la sua resistenza è inferiore al materiale che si otterrebbe con la fusione vera e propria.

Il processo di ricoprimento delle pentole viene effettuato tramite sinterizzazione diretta del teflon sulla superficie interna delle pentole. Il materiale (granuli/polvere fine di teflon) viene spruzzato sulla superficie delle pentole e riscaldato sotto pressione. Lo strato finale ha uno spessore variabile compreso tra 0,01 e 0,05 mm. Il processo di ricoprimento può essere effettuato più volte sulla stessa padella. Questo procedimento per strati conferisce una resistenza alla superficie finale superiore di quella che si otterrebbe se si producesse un unico strato di uguale spessore finale; si ottiene così una superficie multistrato.

Abbiamo già accennato al fatto che il teflon ha una bassa viscosità, che è una delle sue proprietà più utili. Se la sinterizzazione avvenisse su di una superficie molto liscia (acciaio trattato a specchio) la vita di una pentola sarebbe davvero breve, poiché la bassa aderenza del teflon farebbe staccare lo strato antiaderente alla minima sollecitazione (temperatura, colpi di cucchiaio, lavaggi, pulizia). Per aumentare l'aderenza, la pentola metallica (acciaio, alluminio) viene lavorata in modo che la sua superficie interna sia scabra (raschiatura, sabbiatura). In questo modo i granellini di teflon verranno compressi dentro le scabrosità e l'aderenza sarà aumentata per effetto delle rientranze sulla superficie metallica.


Come si vede dallo schema riportato nell'immagine sopra, lo strato di teflon sinterizzato su di una superficie liscia non avrà nessun appiglio alla superficie metallica.

A destra vediamo invece come una superficie scabra possegga della rientranze che si riempiono di granelli fini di teflon. Per successiva compressione e riscaldamento questi granellini si infiltrano anche nei pori e nelle scanalature più minute che offrono punti di appoggio e di presa più forti.

La superficie finale è resa comunque liscia dal processo di compressione con presse di sinterizzazione che riducono la scabrosità.

La superfice di teflon è comunque poco resitente agli urti ed ai graffi per cui i produttori raccomandano di utilizzare utensili in plastica e legno per la cottura e spugne non raschianti per la pulitura. L'antiaderenza infatti conferisce estrema semplicità di lavaggio di questo materiale.

Nessun commento:

Privacy Policy

This site uses Google AdSense for advertisements. The DoubleClick DART cookie is used by Google in the ads served on publisher websites displaying AdSense for content ads. When users visit an AdSense publisher's website and either view or click on an ad, a cookie may be dropped on that end user's browser. The data gathered from these cookies will be used to help AdSense publishers better serve and manage the ads on their site(s) and across the web. * Google, as a third party vendor, uses cookies to serve ads on this site. * Google's use of the DART cookie enables it to serve ads to you users based on your visit to this site and other sites on the Internet. * Users may opt out of the use of the DART cookie by visiting the Google ad and content network privacy policy. We use third-party advertising companies to serve ads when you visit our website. These companies may use information (not including your name, address, email address, or telephone number) about your visits to this and other websites in order to provide advertisements about goods and services of interest to you.

Questo sito utilizza Google AdSense per la pubblicità. Il DoubleClick DART cookie è utilizzato da Google per gli annunci pubblicati su siti web publisher AdSense per i contenuti, visualizzazzandone gli annunci. Quando un utente visita un sito web publisher AdSense e clicca su un annuncio, un cookie può essere rilasciato a tal fine, nel browser dell'utente. I dati raccolti da questi cookie verranno utilizzati per aiutare i publisher AdSense a servire meglio e a gestire gli annunci sul loro sito(i) in tutto il web. * Google, come parte di terzo fornitore, utilizza i cookie per la pubblicazione di annunci su questo sito. * L'uso del DART cookie consente a Google di pubblicare annunci per gli utenti, e si basa sulla vostra visita a questo sito e su altri siti su Internet. * Gli utenti possono scegliere di utilizzare i DART cookie visitando i contenuti sulla privacy nell'annuncio di Google. Usiamo società di pubblicità per la pubblicazione di annunci di terze parti, quando si visita il nostro sito web. Queste aziende possono utilizzare le informazioni (non compreso il vostro nome, indirizzo, indirizzo e-mail, o numero di telefono) sulle visite a questo e ad altri siti web, al fine di fornire la pubblicità su beni e servizi di vostro interesse.