Tracce di glicolaldeide, lo zucchero semplice che costituisce l’Rna, sono state individuate alla periferia della Via Lattea. C’è vita fuori dal Pianeta Terra?
Dulcis in fundo, verrebbe da dire. C’è del dolce in fondo all’ Universo, a oltre 26 mila anni luce di distanza dalla terra. Ce lo dice il potentissimo radiotelescopio dell’Iram di Grenoble puntato sulle coordinate G31.41+0.31 dello spazio, più o meno alla periferia della Via Lattea. Da quelle parti ci sarebbero tracce di zucchero, o meglio di glicoladeide, uno dei costituenti fondamentali del ribosio, la spina dorsale della molecola di acido ribonucleico che è coinvolta nella sintesi delle proteine nelle cellule viventi.
Non è la prima volta che la glicoladedide viene individuata fuori dai confini terrestri. A differenza dei precedenti ritrovamenti, però, avvenuti in aree della via Lattea considerate “estreme” per l’ipotesi di vita, questa volta le tracce ci arrivano da un’area considerata favorevole per la formazione dei pianeti e dunque della vita. Chiarisce la dottoressa Serena Viti, ricercatrice dell’University College di Londra (Ucl): “ Si tratta di una scoperta importante, perché è la prima volta che la glicolaldeide viene rilevata in una nube stellare dove possono esserci pianeti potenzialmente favorevoli per la proliferazione della vita”.
C’è del brodo primordiale in tutto l’ Universo, dunque. Da qui a parlare di alieni ne passa, ma è lecito pensare (una volta di più) che quel che è successo sul nostro Pianeta agli albori della vita si sia replicato anche lontano da qui.
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Dulcis in fundo, verrebbe da dire. C’è del dolce in fondo all’ Universo, a oltre 26 mila anni luce di distanza dalla terra. Ce lo dice il potentissimo radiotelescopio dell’Iram di Grenoble puntato sulle coordinate G31.41+0.31 dello spazio, più o meno alla periferia della Via Lattea. Da quelle parti ci sarebbero tracce di zucchero, o meglio di glicoladeide, uno dei costituenti fondamentali del ribosio, la spina dorsale della molecola di acido ribonucleico che è coinvolta nella sintesi delle proteine nelle cellule viventi.
Non è la prima volta che la glicoladedide viene individuata fuori dai confini terrestri. A differenza dei precedenti ritrovamenti, però, avvenuti in aree della via Lattea considerate “estreme” per l’ipotesi di vita, questa volta le tracce ci arrivano da un’area considerata favorevole per la formazione dei pianeti e dunque della vita. Chiarisce la dottoressa Serena Viti, ricercatrice dell’University College di Londra (Ucl): “ Si tratta di una scoperta importante, perché è la prima volta che la glicolaldeide viene rilevata in una nube stellare dove possono esserci pianeti potenzialmente favorevoli per la proliferazione della vita”.
C’è del brodo primordiale in tutto l’ Universo, dunque. Da qui a parlare di alieni ne passa, ma è lecito pensare (una volta di più) che quel che è successo sul nostro Pianeta agli albori della vita si sia replicato anche lontano da qui.
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