Ricerca personalizzata
Visualizzazione post con etichetta Satellite. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Satellite. Mostra tutti i post

lunedì 26 aprile 2010

Nagra 3; manca poco al crack

Secondo un'informazione diffusa dalla Comunità Underground in Germania, la Dionysos-Card potrebbe essere la scheda che a breve sopporterà l'emulazione di NAGRA 3. A quanto pare si tratta di una scheda con SO basato su RSA.

Questi tipi di schede sono state ampiamente usate in passato con le codifiche Nagra2 o Nagra. Stando all'informazione il modello del SO è stato creato dall'hacker chiamato paytv23. A quanto sembra l'hack del sistema Nagra 3, è nato da una vulnerabilità della scheda N3 S02.

Questa volta si parla di un'emulazione N3 puro. Nella notizia si menziona a Duolabs, che sta lavorando in un nuovo processore DTME, capace di decifrare a quanto pare, algoritmi complessi e sofisticati ma non relazionati con N3 in nessun momento. Si parla che il nuovo processore sarà il cuore di un Qbox futuro. Ad ogni modo, la notizia potrebbe passare come un semplice "rumor" fino a che non si dimostri il contrario.

Comunque, non esiste nessuna foto della scheda, né archivio o loader.

Se la cosa si dimostrasse fondata, dopo un breve periodo nel quale i "pirati satellitari" tramite la nuova scheda, avrebbero accesso alle pay Tv, riempiendo Internet con i suoi contenuti e costruendosi aggeggi per la vendita del hack box, si passerà a nuovo sistema, con ulteriori cambi di decoder attuali e ulteriori restrizioni ai pacchetti in vendita con lievitazione dei prezzi. Come è sempre accaduto in passato.

Viene da pensare che questi hack, siano indotti dalle stesse multi del settore, che a seguito di una lieve e momentanea perdita (chi pirata, non paga comunque una cippa né prima né dopo), trovano favorevole l'inserimento di una back door nel loro sistema al fine di accalappiare il nuovo cliente nella rete, una volta "drogato" dal servizio e che non può fare a meno una volta ristabilizzato con codici sicuri.

lunedì 5 ottobre 2009

Manovre satellitari di... marketing?

Dopo l'avvento della neonata TivùSat, ci sono stati molti aggiustamenti e correzioni su leggi, canali, frequenze e crittografie. Il tutto da l'idea che al posto di guida ci siano dei piloti poco esperti o che stiano provando la macchina in pista in attesa della corsa.

Come si sa, il sistema digitale televisivo, sta soppiantando poco a poco il vecchio analogico e sul territorio si opera a scaglioni lo "switch off" obbligando gli utenti a:
  1. Comperare un nuovo TV con annesso DTT e schedina.
  2. Fornirsi di nuovo ed ennesimo decoder con schedina.
Già il fatto che i termini per indicare cosa sta avvenendo non siano in lingua corrente ma presi a prestito da altro idioma, tanto che i correttori ortografici li segnalano come errori, indica che la maggior parte della popolazione non ha la più pallida idea di cosa stia succedendo. Persone che fino a ieri vedevano i loro programmi preferiti senza aver grossi problemi, che si precipitano nei vari mega store alla ricerca di una soluzione e dai quali ne escono con il nuovissimo schermo HdReady LCD (risoluzioni 1366 x 768 a 16/9), il borsellino alleggerito e qualche rata.

Come se non bastasse ad appesantire e riempire lo spazio disponibile sul mobile porta TV di cotanta nuova tecnologia, le varie emittenti in base a prove dirette di marketing, oscurano, criptano, codificano, spostano le frequenze, obbligando le varie utenze a ricorrere nuovamente a consigli tecnici. E non ci sono esperti che tengano! Anche i più smaliziati sono costretti ad aggiornamenti, recupero informazioni che praticamente li relegano appesi alle nuove "soluzioni" che mai sembrano definitive, da parte di chi trasmette.

Si va dall'impianto della vecchia antenna da sostituire se datata, soprattutto in fatto di cablatura essendo il segnale digitale avido di una certa qualità costruttrice, con inimmaginabili aumenti se l'impianto è di tipo condominiale dove allora i bravi antennisti grati della nuova tecnologia, sono chiamati a sostituire in toto la parte ricettiva, oltre ad allocare in apposito vano, tutti i componenti necessari all'amplificazione delle vari frequenze, adattandone la potenza per il numero d'utenti (si arriva a 15.000€ per un condominio di 10 utenze), alla messa a punto dell'apparecchio domestico.

Grossi affari in vista se si passa all'impianto satellitare. La cablatura singola non presenta grossi problemi, se si dispone di una superficie al tetto disponibile e solitamente viene data in accomodato da chi s'abbona ai servizi. Il problema s'amplifica e di molto, se l'impianto è condominiale. La trasmissione via satellite impiega frequenze tali che obbliga la ricezione su quattro diverse bande; verticale, orizzontale, risonanza bassa e risonanza alta (le ultime due maltradotte alla lingua italiana)

Ciò è dovuto alla quantità di canali trasmessi che per un satellite come HotBird, ad esempio, possono superare i 1600. Naturalmente la parabola, deve possedere un sistema che sintonizzi la parte di banda desiderata per poter usufruire dei canali ad essa associata. Questo compito e demandato all'elettronica dell'illuminatore altrimenti conosciuto come LNB per gli esperti il quale a sua volta per indirizzare i suoi circuiti, è comandato dal decodificatore. L'impianto satellitare a differenza di quello terrestre, è quindi per sua natura di tipo attivo, dove oltre i segnali in arrivo al cavo d'antenna sono passati i segnali di comando provenienti dal ricevitore.

In questa situazione mentre un singolo ricevitore non presenta grossi problemi, un impianto con più utenze deve saper indirizzare convenientemente ogni richiesta sulla frequenza appropriata. Cambia il modo di accedere all'illuminatore, obbligando scelte che influiscono molto sulla spesa d'installazione. Del resto in un paese dove non è pensabile che un tetto possa ospitare tutte le parabole per ogni singolo individuo, dato che la villetta o casa singola nelle città è fuori portata economica a molte famiglie e che, ad ogni modo, s'abbisogna di un segnale ricezione/trasmissione, indipendente per ogni singolo apparecchio ricevente (il che significa che connettere due decodificatori satellitari su una cablata unica da il risultato di non vedere l'intero pacchetto), lo smistamento delle richieste per l'accesso alla parabola è quasi obbligatorio sia eseguito da sistemi elettronici che per costruzione e messa a punto, sono dispendiosi.

Come se non bastasse a complicare la vita a persone di una certa età, già in difficoltà con i nuovi cellulari e che si vedono riempire la casa di telecomandi vari, ecco che s'assomma la trasmissione relegata ai cosiddetti servizi interattivi. Pubblicizzati e mirati ad un utenza non più minorenne da lungo tempo, per accedere ai vari servizi telematici interattivi (che per spiegar loro cosa significhi servono nervi saldi, molta pazienza e molto tempo), necessitano il collegamento telefonico che tramite modem invia le richieste alla centrale e mostra poi a video i risultati di quanto richiesto dal telecomando.

Da notare l'espressione della propria nonna/o quando si vede infilare il cavetto del telefono sul TV, espressione che assume contorni ancor più vividi all'arrivo della bolletta dove si aggiungono tutte le chiamate fatte per questi, servizi aggiunti.

Dov'eravamo? Ah sì!... Non paghi di tutto ciò le emittenti si danno il lusso di cambiare il modo e le frequenze di trasmissione a suo proprio piacimento, seguendo le più abbiette regole di marketing, anche in concorrenza fra più fornitori di servizi.

Un utente deve quindi, resintonizzare manualmente, acquistare la nuova "card" e attivarla, oppure procurarsi il nuovo decoder (che s'impila su quello vecchio) con la soddisfazione che farà in automatico la sintonia delle nuove impostazioni (Mha..? RAI1 non era sul numero uno?... perchè si trova sul 101?... Ma qui non trasmettevano la mia telenovela?... perchè non vedo il GP?... Perchè guardi queste oscenità? No guarda che fino a ieri qui davano documentari e non chat telefoniche...!)

Riassumendo, la situazione, forse in fase di transizione, vede oggi un caos trasmissivo, dove anche i più smaliziati, incontrano a volte difficoltà per gustarsi il proprio programma. Basta fare un vacanza di due settimane a volte, per non poter più accendere l'apparecchio e vedere ma essere obbligati a nuovi setup.

Magari col tempo chi elargisce i contenuti, si daranno conto che lasciati in mano ai manager del marketing, non saranno visti da quel bacino d'utenza che speravano. Se uno è costretto a cambiare in continuazione le proprie impostazioni, abbonarsi a nuovi servizi prima gratuiti, riempire il mobile TV di cavi cavetti e decodificatori, con annesso albero di telecomandi che già il telecomando universale non basta più ( criptano anche i segnali del telecomando adesso, come per i garage), oltre a pretendere una laurea per potersi districare su tutte le combinazioni di pulsanti da premere per poter pilotare questo o quell'altro apparecchio, alla fine rinuncia. Meglio un DVD in affitto (finché dura), o trovare l'amico smanettone che gli fornisca la soluzione magari "piratata", basta che sia possibile mettersi in poltrona, premere un tasto e basta.

Forse realizzeranno che gli introiti provenienti dai vari abbonamenti, son scarsi, dato che restringendo la possibilità al territorio e complicando le attivazioni con un servizio call center ai limiti della truffa e che in caso di problemi non risolve nulla scaricando la colpa sull'acquirente che ha sempre sbagliato l'acquisto del mezzo ricettivo, riempire di pubblicità aggressiva gli stessi programmi che vengono dati a pagamento, non è proprio del tutto conveniente.

Purtroppo viste le cose attuali, temo sarà sempre colpa dell'utente, del P2P, dei Pirati, o che so io, mai un analisi sui propri errori...

venerdì 22 maggio 2009

Dove si va? Spiegazione del GPS

Sfatiamo subito la leggenda metropolitana secondo cui con il GPS “i satelliti sanno dove ci troviamo”, e quindi l’uso di un ricevitore GPS sarebbe un rischio per la privacy. A differenza di quanto avviene con i telefoni cellulari, con i quali, per la natura stessa della rete, è presente e anzi sfruttata la possibilità di localizzare i terminali purché vengano tenuti accesi, con i GPS questo è impossibile.

Innanzitutto, la comunicazione è unidirezionale: i sensori GPS non trasmettono segnali ai satelliti (fra l’altro, non avrebbero né una potenza né un’antenna adatte per farlo), ma funzionano solo come ricevitori.

Si potrebbe quindi pensare che siano i satelliti a comunicare a ogni ricevitore in ascolto la sua posizione. Eppure non sono i satelliti a dire al ricevitore qual è la sua posizione, perché non la conoscono; anzi, i satelliti non sono nemmeno a conoscenza dell’esistenza stessa o del numero di ricevitori attivi. Ogni satellite trasmette continuamente un unico segnale che è, quindi, identico per tutti i ricevitori in ascolto. Devono essere i ricevitori, collocati in luoghi diversi, a ricostruire le proprie rispettive posizioni sulla base dei segnali ricevuti, che sono gli stessi per tutti.

È possibile fare ciò abbinando una tecnica di elaborazione digitale dei segnali a un procedimento di triangolazione. Innanzitutto, i segnali emessi da ciascun satellite sono riconoscibili da quelli emessi dagli altri satelliti della costellazione. Il ricevitore capta quindi impulsi che rileva come provenienti da punti distinti dello spazio orbitale terrestre.

Nel segnale che emette ripetendolo continuamente, ogni satellite include le seguenti informazioni basilari: la propria identità; la propria posizione; l’ora esatta rilevata con la massima precisione nel momento in cui il segnale viene emesso dal satellite.
Se il ricevitore dispone anch’esso di un orologio precisissimo, dal confronto fra l’ora di emissione del segnale e l’ora di ricezione esso potrà rilevare il tempo (brevissimo, ma misurabile) che il segnale ha impiegato per percorrere la distanza fra il satellite e il ricevitore stesso. Da questa misura, e tenendo conto della velocità di propagazione delle onde radio, è possibile ricavare la distanza che separa il ricevitore dal satellite che ha emesso il segnale. Ripetendo questo calcolo per ognuno dei satelliti di cui sta captando i segnali, il ricevitore riesce a farsi un’idea delle N distanze fra sè e gli N satelliti “in vista”
Fin dall'antichità uno dei problemi dell'uomo è stato quello di orientarsi. Pensate a chi intraprendeva traversate transoceaniche o a chi eplorava nuovi e sterminati territori. Perdersi significava morire! Per questo motivo saper leggere una mappa, una bussola oppure saper osservare le stelle era fondamentale.

Le cose sono molto cambiate al giorno d'oggi in cui con meno di 100 euro è possibile acquistare un ricevitore GPS tascabile che in ogni momento ci può fornire la nostra esatta posizione sul pianeta!

In questo articolo vedremo come funziona il GPS (Global Positioning System), quale costosissima tecnologia c'è alle sue spalle e quale semplice concetto viene invece usato per determinare la posizione del ricevitore.

Il GPS è un sistema di posizionamento terrestre particolarmento preciso creato dal Ministero della Difesa Americano per fini militari ed in seguito utilizzato anche per scopi civili.

Il funzionamento del GPS è legato a 27 satelliti orbitanti di cui 24 effettivamente operativi e tre di riserva. Le orbite sono circolari su 6 piani orbitali paralleli inclinati di 55° rispetto al piano equatoriale.

Ogni satellite si trova a circa 20 Km dalla terra e compie due rotazioni del pianeta al giorno (il periodo di rivoluzione è di 11 ore e 58 minuti). Le orbite dei satelliti sono state studiate in modo che in ogni momento ogni punto della terra venga visto da almeno 4 satelliti contemporaneamente.

Gran parte dei satelliti sono stati lanciati per mezzo di razzi (a perdere) del tipo Delta II. Era stato previsto che fosse anche lo Shuttle a portarne in orbita alcuni, ma il programma fu sospeso dopo l'incidente del Challenger.

Oltre ai satelliti, ci sono anche 4 stazioni di controllo a terra che si occupano costantemente di verificare lo stato dei satelliti, di correggere i loro orologi atomici e la loro posizione orbitale. Senza queste stazioni terrestri il sistema non sarebbe in grado di funzionare.

La manutenzione del sistema deve essere costante ed infatti si calcola che un eventuale sospensione della stessa provocherebbe un decadimento del sistema nel giro di pochi giorni e la sua completa inutilità dopo circa 2 settimane.

Il resto del lavoro viene fatto dal GPS receiver che esegue le seguenti operazioni:
  • Localizza 4 o più satelliti
  • Calcola la distanza da ognuno dei satelliti
  • Usa i dati ricevuti per calcolare la propria posizione mediante il processo di trilateriazione
Processo di trilateriazione
La trilaterazione è il metodo usato per il calcolo effettivo della posizione. Vediamo come funziona nell'esempio seguente basato su un spazio bidimensionale per facilitarne la comprensione. Quello effettivo ovviamente lavora sullo spazio tridimensionale ed usa lo stesso concetto.

Supponiamo di esserci persi e di voler capire qual'è la nostra posizione. Chiediamo aiuto ad un passante che ci dice "Ti trovi esattamente a 215 Km da Napoli". Possiamo rappresentare questa informazione nel modo seguente:
Se Napoli è al centro, significa che possiamo essere su un qualsiasi punto della circonferenza visto che ogni punto si trova proprio a 215 Km.

Supponiamo di incontrare un altro passante che ci fornisce un altra indicazione: "Ti trovi esattamente a 271 Km da Firenze". Rappresentando graficamente anche questa informazione avremo la seguente situazione:Considerando le due informazioni, possiamo essere sicuri di essere in un punto che dista 271 Km da Firenze e 215 da Napoli. Come si vede nella figura, solo 2 punti (quelli cerchiati in blue) rispondono a queste caratteristiche. Per capire in quale dei due punti effettivamente mi trovo ho bisogno quindi di una terza informazione.

Incontro un terzo passante che mi dice "Ti trovi esattamente a 80 Km da Roma" e posso a questo punto capire senza il minimo dubbio dove mi trovo, nell'unico punto al mondo che dista 271 Km da Firenze, 215 da Napoli e 80 da Roma (precisamente a Rieti)Nella realtà, come abbiamo già detto in precedenza, il calcolo viene fatto nello spazio tridimensionale (e usando 4 misurazioni) per cui invece dei cerchi dobbiamo immaginare delle sfere che si intersecano tra loro fino ad identificare un unico punto.

Calcolo della distanza
Riportando l'esempio precedente alla realtà, avremo in pratica un receiver GPS che riceve dai satelliti (almeno 4 ) la loro distanza con cui è in grado di ricavare la propria posizione.

Il GPS riesce a comunicare con i satelliti analizzando le alte frequenze con cui essi trasmettono segnali a terra (le bande usate sono 1575.42 Mhz e 1227.60 Mhz). Per capire la distanza tra il receiver ed il satellite viene misurato il tempo che un segnale impiega per arrivare a terra. La cosa sembra semplice ma in realtà non lo è. Ecco come avviene il processo di misurazione.

Ad un ora prestabilita (supponiamo le 12:00) il satellite genera un codice (detto pseudo random code) e lo invia sulla terra. Sempre alle 12:00 anche il receiver GPS genera lo stesso identico codice per cui, quando il segnale dal satellite arriva a terra e viene letto dal receiver, questo lo riconosce ed è in grado di misurare quanto tempo ha impiegato il segnale per arrivare.

Moltiplicando il tempo per la velocità della luce (300.000 km/s) otterremo la distanza tra il satellite ed il receiver GPS.

Il calcolo matematico è ovviamente abbastanza semplice. Tutto quello che dobbiamo sapere è quando esattamente il segnale è partito dal satellite. E lo dobbiamo sapere con una precisione estrema visto che un solo millesimo di secondo di differenza potrebbe penalizzare la rilevazione con un errore nell’ordine dei 300 Km!

Per ottenere una precisione del genere, ogni satellite imbarca quattro costosissimi orologi atomici (del costo di circa 160.000 €), che sfruttano le oscillazioni degli atomi di cesio e rubidio e che garantiscono uno standard di precisione assoluto (addirittura la possibilità di errore è di un secondo ogni 30000 anni).

E' ovvio che in un sistema così preciso anche il receiver deve avere degli standard di un certo livello. Considerando che un ricevitore non può montare orologi atomici da 160.000 Euro, si è pensato di usare orologi capaci di mantenere un estrema precisione per brevi periodi che però nel tempo vanno spesso corretti sfruttando direttamente i segnali dei satelliti.

Quanto è preciso?
Il sistema GPS è disponibile in due versioni, PPS (Precision Positioning Service) e SPS(Standard Positioning Service).

Il sistema PPS, secondo i dati ufficiali ha un accuratezza nell'ordine dei 30 metri. Il sistema SPS, potrebbe tranquillamente arrivare agli stessi risultati se non fosse per la cosiddetta disponibilità selettiva.

La disponibilità selettiva non è altro che un errore nella misurazione indotto dal Ministero della Difesa degli Stati Uniti. In pratica viene intenzionalmente modificata l'accuratezza dell'orologio a scapito della precisione della misurazione.

Il motivo di questo comportamento da parte degli Stati Uniti è incomprensibile ma ufficialmente il governo ha ribadito che i motivi sono legati alla sicurezza del paese.

Il sistema GLONASS
Il GLONASS (GLObal NAvigation Satellite System) è un sistema satellitare di individuazione della posizione realizzato dall’ Unione Sovietica più o meno in concomitanza con quello americano.

Anche questo sistema è dotato di 24 satelliti, ma suddivisi in tre orbite distanti 120° fra loro e ad una quota leggermente maggiore di quella dei satelliti GPS.

Nonostante le considerevoli differenze tecniche tra GPS e GLONASS, esistono alcuni ricevitori GPS in grado di ricevere informazioni da entrambi i sistemi e riuscendo così ad ottenere una precisione complessiva con uno scarto di appena 50 cm!

Applicazione
Una volta che il GPS receiver ha effettuato i suoi calcoli, può determinare le seguenti informazioni:

  • Longitudine
  • Latitudine
  • Altitudine

Usando queste informazioni su una mappa è possibile capire perfettamente dove ci si trova, in quale città, in quale strada e perfino in quale senso di marcia si sta andando.

Non a caso, una delle applicazioni più frequenti della tecnologia GPS è proprio nel campo della navigazione guidata. Piccoli computer portatili dotati di memoria possono infatti contenere migliaia di mappe ed essere usati addirittura per ricevere suggerimenti vocali sull'itinerario da seguire.Un altra applicazione del GPS è nella telesorveglianza, usata soprattutto a protezione dei TIR.

Il TIR viene dotato di un ricevitore satellitare GPS (accuratamente nascosto) che ne determina istante per istante la posizione ritrasmettendola continuamente alla centrale operativa antirapina che ha il compito di verificarla e di gestire eventuali problemi.

giovedì 30 aprile 2009

Decoder unico


C’è un punto che rende particolarmente controverso il lancio di Tivùsat, la piattaforma satellitare partecipata da Rai, Mediaset e La 7 e che si occuperò di diffondere gratuitamente l’intera offerta del digitale terrestre su tutto il territorio nazionale: la questione Decoder. Come noto Tivùsat ha ottenuto da Eutelsat il posizionamento sul 13° Est, lo stesso satellite che diffonde le trasmissioni di Sky Italia, il problema è che le trasmissioni di Tivùsat non potranno essere ricevute utilizzando il Decoder di Sky.

Lo SkyBox, il set-top box che i 4.6 mln di abbonati a Sky, e i tanti altri che sono stati abbonati ma ai quali dopo la disdetta Sky non ha richiesto la restituzione del decoder (generalmente è questa la prassi della pay tv), hanno in casa utilizza il sistema di codifica proprietario NDS, l’unico con il quale Sky è riuscita a contrastare la diffusione delle schede “pirata” che proliferavano liberamente ai tempi del duopolio Tele+/Stream.

Sky sarebbe stata obbligata a permettere l’inserimento dei canali del nascituro Tivùsat fra quelli sintonizzabili con il proprio decoder, ma Rai, Mediaset e Telecom hanno giustamente stabilito che la ricezione dei propri canali non poteva essere subordinata al possesso di un decoder di Sky. Da qui la scelta di utilizzare la tecnologia di codifica Irdeto per Tivùsat, una scelta motivata anche dal fatto che non vi è l’effettiva necessità di criptare canali che verranno diffusi gratuitamente e saranno dei semplici “doppioni” di quelli già trasmessi con il Digitale Terrestre.

Questa situazione di fatto smaschera definitivamente la debolezza della normativa che consentì a Sky di fondere le due realtà Tele+ e Stream. L’anomalia presente nel sistema delle pay tv del nostro paese è evidente, il pregiudizio ai danni dei consumatori anche.

Quanti vorranno o saranno nella necessità (per via dei buchi nella copertura terrestre del DTT) di affidarsi al satellite per ricevere i canali gratuiti di Rai e Mediaset dovranno dotarsi di un ulteriore decoder, il che potrebbe rendere la paradossale situazione di tre apparecchi per ogni famiglia media: il decoder del Digitale terrestre, quello di Sky e quello per Tivùsat.

Tutto ciò potrebbe essere evitato se Sky rinunciasse alla sostanziale “chiusura” del proprio set-top box, una prospettiva alla quale l’azienda si è già in passato opposta con tutte le sue forze motivando il suo atteggiamento con la necessità di “proteggere” in maniera efficace i propri contenuti dalla pirateria, giustificazione piuttosto debole a mio parere anche considerando la scelta di consentire alla pay tv di Murdoch di operare in regime di monopolio sul satellite.

Quando si guardava con sospetto l'entrata del digitale terrestre, alla fine si è avuto ragione. Un sistema che serve solo per imporre a pagamento e senza scampo, l'informazione e contenuti multimediali.
Se poi credete che questo sistema vi faccia vedere uno spettacolo o altro senza la pubblicità, dimenticatevelo. Non solo sarà a strapagamento, non solo il canone sarà soggetto a rialzi senza poter disdire, ma la pubblicità vi perseguirà. Senza contare che con questo sistema sarà alla fine impedito cambiar canale ed in più sarà tracciato il gusto televisivo, spiandovi attraverso l'utilissimo doppino telefonico che controllerà quello che fate. Evviva il Marketing, evviva il progresso.

lunedì 20 aprile 2009

Dove puntare le antenne grazie a Google

Puntare le Antenne Satellitari TV con Google Map / Earth

Devi installare una nuova antenna parabolica satellitare TV sulla tua casa e vuoi conoscere l'esatto allineamento verso un dato satellite ma non sai bene da dove iniziare ?

Con DishPointer è ora tutto molto piú facile, hai gratuitamente a tua disposizione un preciso calcolatore di puntamento per antenne paraboliche che utilizza efficacemente e in maniera innovativa la cartografia Google Maps 2D e Google Earth 3D.

Il funzionamento di DishPointer é semplicissimo, devi solo inserire nella maschera in alto nome della località e indirizzo, mentre in basso puoi scegliere il satellite che desideri puntare, poi clicca Go!.

Al centro dell'immagine apparirà il marcatore rosso con tutti i dati di puntamento che puoi trascinare e riposizionare a piacere nel punto preciso con il mouse, da cui parte una linea blu che mostra l'esatta traiettoria di puntamento verso il satellite selezionato.

Il secondo marcatore verde posizionato sulla linea blu ti serve per controllare se la "linea di vista" (LOS) verso il satellite é oscurata o coperta da qualche ostacolo.

Trascina il marcatore lungo la linea di allineamento sopra un ostacolo (un albero, una casa, etc.) e verifica l'altezza massima da non superare (nella foto sopra h=18.9m ) per non causare interferenze al segnale.

Per visualizzare l'allineamento verso il satellite calcolato da DishPointer in una forma molto piú realistica in cartografia tridimensionale 3D, devi avere prima già installato il programma Google Earth, poi clicca sull'icona + Google EARTH che trovi a destra sotto la mappa.

In Google Earth vedrai visualizzarsi in una linea rossa l'allineamento verso il satellite come in questa immagine, zoomando verso lo spazio puoi anche visualizzare l'esatta posizione del satellite (dove termina la linea rossa).

Qui trovi ulteriori informazioni tecniche su DishPointer.

Trovi altri post Taggati "Satelliti" qui.

martedì 10 marzo 2009

Digital+ a secco, diritti tv della Liga a Mediapro



In Spagna il mondo dei diritti tv del calcio della Liga è in piena rivoluzione. Il gruppo Mediapro, che gestisce il canale privato La Sexta, si è aggiudicato i diritti televisivi di ben 21 club della Liga spagnola, 4 di prima divisione e 17 di seconda divisione. L'accordo ha un valore commerciale di circa 500 milioni di euro e durata di cinque anni a partire dalla stagione 2009-2010. Mediapro si era già aggiudicata i diritti televisivi degli altri principali club di Primera, tra cui Barcellona, Real Madrid, Athletic Bilbao e Saragozza. Altri club, tra cui Atletico Madrid e Getafe, avevano ceduto i diritti a Telemadrid. Mediapro si era già aggiudicata anche i diritti per le trasmissioni in chiaro. Digital+, la principale pay tv spagnola controllata da Sogecable, perde dunque dal 2009 tutti i diritti di trasmissione del calcio professionistico sapgnolo, un colpo che potrebbe essere fatale per il broadcaster a pagamento iberico.

Qual'è dunque la prospettiva dei diritti tv del calcio spagnolo? E quali le prospettive di Digital+, su cui già da tempo si rumoreggia di una vendita (sempre smentita) all'impero della News Corp. di Rupert Murdoch? Molto dipenderà dalle scelte di Mediapro. Per il 2009 c'è tempo di lanciare piattaforme a pagamento in concorrenza con Digital+ sia sul digitale terrestre, in grande crescita in Spagna ma con ancora grossi problemi di copertura, che sul satellite. La recente rottura tra i due gruppi con l'uscita di la Sexta dal bouquet di Digital+ sembra far propendere per questa scelta. In questo caso il colpo per Sogecable sarebbe difficile da assorbire. L'alternativa, più probabile secondo gli analisti spagnoli, è che Mediapro rivenda almeno parzialmente i diritti acquisiti a Sogecable. Anche perché i due gruppi hanno già in passato costituito una società, Audiovisual Sport (75% Sogecable, 25% Mediapro), con lo specifico intento di commercializzare i diritti tv del football. L'accordo sarebbe però evidentemente molto costoso per Sogecable che dovrebbe decidere di investire una somma superiore al previsto per i diritti del calcio spagnolo. La conseguenza potrebbe essere un ulteriore aumento del prezzo dei pacchetti di abbonamento, già ora i più costosi tra le pay tv europee, e difficoltà a rimanere sul mercato. Gli utenti potrebbero infatti rivolgersi a piattaforme alternative a quella offerta da Digital+, tanto più che l'operatore spagnolo non è finora stato in grado di combattere la pirateria satellitare che da molto tempo lo affligge.

Fonte Digital Sat


Privacy Policy

This site uses Google AdSense for advertisements. The DoubleClick DART cookie is used by Google in the ads served on publisher websites displaying AdSense for content ads. When users visit an AdSense publisher's website and either view or click on an ad, a cookie may be dropped on that end user's browser. The data gathered from these cookies will be used to help AdSense publishers better serve and manage the ads on their site(s) and across the web. * Google, as a third party vendor, uses cookies to serve ads on this site. * Google's use of the DART cookie enables it to serve ads to you users based on your visit to this site and other sites on the Internet. * Users may opt out of the use of the DART cookie by visiting the Google ad and content network privacy policy. We use third-party advertising companies to serve ads when you visit our website. These companies may use information (not including your name, address, email address, or telephone number) about your visits to this and other websites in order to provide advertisements about goods and services of interest to you.

Questo sito utilizza Google AdSense per la pubblicità. Il DoubleClick DART cookie è utilizzato da Google per gli annunci pubblicati su siti web publisher AdSense per i contenuti, visualizzazzandone gli annunci. Quando un utente visita un sito web publisher AdSense e clicca su un annuncio, un cookie può essere rilasciato a tal fine, nel browser dell'utente. I dati raccolti da questi cookie verranno utilizzati per aiutare i publisher AdSense a servire meglio e a gestire gli annunci sul loro sito(i) in tutto il web. * Google, come parte di terzo fornitore, utilizza i cookie per la pubblicazione di annunci su questo sito. * L'uso del DART cookie consente a Google di pubblicare annunci per gli utenti, e si basa sulla vostra visita a questo sito e su altri siti su Internet. * Gli utenti possono scegliere di utilizzare i DART cookie visitando i contenuti sulla privacy nell'annuncio di Google. Usiamo società di pubblicità per la pubblicazione di annunci di terze parti, quando si visita il nostro sito web. Queste aziende possono utilizzare le informazioni (non compreso il vostro nome, indirizzo, indirizzo e-mail, o numero di telefono) sulle visite a questo e ad altri siti web, al fine di fornire la pubblicità su beni e servizi di vostro interesse.