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lunedì 2 novembre 2009

Governare, problemi di linea politica: i premier

Osservando gli scenari storici di qualunque paese del pianeta Terra, eccezion fatta per imperi veramente antichi di cui si hanno solo tracce archeologiche e ritagli di notizie non verificabili dalla scienza attuale, ci si può rendere conto che il mondo è sempre sotto pressione dalle scelte dei suoi abitanti.

Molte sono state le battaglie ideologiche, scritte spesso col sangue, che hanno portato al quadro odierno.

Internet ma anche la televisione, la radio, i giornali insomma, i mezzi di comunicazione, forniscono dati, eventi, pensieri e programmi sulle linee di governo presenti nei vari paesi del pianeta. Sempre c'è chi è concorde alla linea di stato ufficiale e chi la combatte indicandone i limiti, le incongruenze, le ingiustizie.

Possiamo darci il lusso di chiedere ai nostri parenti più anziani, che questo è l'andazzo che sempre accompagna la vita umana. Cambiano i nomi dei potenti di turno, cambiano le fazioni politiche, ma nel palco si rappresentano gli stessi drammi. Con accenni più o meno cruenti a seconda dei tempi o dei luoghi.

Interessante notare come alcune linee morali erette a barriere civili dei nostri padri, vengano cambiate e con l'idea di proseguire verso un miglioramento spesso stravolte. Fino a pochi anni fa era impensabile che siano di dominio pubblico certi atteggiamenti sessuali, per la decenza. Oggi si è rivalutato il criterio e si cerca di raggiungere la libertà dei costumi, applicando paletti che ne delimitano l'azione in confini comunemente accettabili. Un esempio che si può portare anche su questioni commerciali, giuridiche, ecc. e non solo da relegarsi a scelte personali di gusto.

Assurdamente il progredire verso una società dichiarata moderna, viene supportata da pensieri che risalgono a situazioni dell'antica Grecia, delle regole tribali primitive o da sistemi storici che hanno fatto il suo tempo e che però se ne rimpiangono i fasti. Di moderno si apportano l'eventuali correzioni per adattarsi alla situazione presente, tentando di eliminare le variabili che ne causarono l'epilogo.

E così animata, la società si confronta sul piano dell'esistenza, discutendo, dibattendo ora accusando, ora scagionando, tutte le regole o le azioni che stanno alla base comunitaria. Spesso con risvolti violenti, spesso azioni cruente.

Da alieno quale sono in questioni di posizione politica, faccio una riflessione.
In ogni paese del mondo, oggigiorno, troviamo al potere una persona che non è eletta con la maggioranza assoluta del popolo.

Le maggioranza restante, si appella a questo per ogni cosa che non funziona ai vertici. Si scopre sovente, che la percentuale non concorde alla linea di governo, spesso non ha nemmeno fatto una preferenza elettorale, con scuse più o meno giustificate. (tempistica non appropriata, scelte non consone, disinteresse, sfiducia generale e altro).

In un sistema democratico, ma anche si può applicare con alcuni distinguo, nei sistemi totalitari, il governo è la somma del pensiero di maggioranza. Se la maggioranza del popolo è disinteressata ai problemi della sua nazione e mira più ad una posizione personale migliore, al governo c'è sempre, una persona che rispecchia questa sua attitudine. Questione di psicologia magari, ma anche nei sistemi dittatoriali chi è al potere non è altri che il più forte di un'attitudine di maggioranza del singolo.

Se questo equilibrio non si verifica, di solito c'è la guerra civile, la rivoluzione o il colpo di stato.

L'errore sta nel credere che si possa dal vertice, cambiare la base, quando al contrario, è la base che permette il vertice. La società è la conseguenza della somma dei singoli. Per cambiarla sono questi a dover cambiare, singolarmente. Dall'alto solo possono venire regole che dirigono verso il pensiero comune e di solito, essendo impositorie, non piacciono.

Da qui tutte le varie fazioni del mondo, che chi con la dialettica chi con la forza, cercano di far valere le personali idee che sono supportate dal numero delle persone che vi aderiscono, pubblicamente e non. Chiaramente, quando una regola sembra contraria a interessi personali anche se condivisibili, si cerca di eviscerarla spesso però, senza rendersi conto che sussiste nel nostro animo più profondo dove vive con altro nome.

Secondo me... da perfetto ignorante del cui aggettivo mi scuso anticipatamente per chi si sentisse offeso.

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