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giovedì 11 agosto 2011

Socialmente falliti

Facciamo finta.
Facciamo finta che c’è un ragazzo.
Facciamo finta che questo ragazzo è nato e cresciuto nell’indigenza, che ha visto i propri genitori lavorare tutta la vita, li ha visti spremuti, li ha visti cotti e bolliti, li ha visti invecchiare e appassire, li ha visti spegnersi e gradualmente morire. Li ha visti razionare il cibo – il cibo! – dopo quarant’anni di lavoro. Li ha visti rimproverati da una padroncina medio borghese perché pagavano in ritardo l’affitto. Ha visto licenziare in tronco la propria sorella dopo vent’anni di lavoro in una catena di supermercati solo perché, dovendosi operare le mani – le stesse mani che quel lavoro ha ripetutamente consumato – ha superato i giorni di mutua “tollerati” dal contratto nazionale. E questa sorella ha due figli – si è dovuta indebitare, è stata minacciata di sfratto, si deve accontentare di otto mesi di un sussidio di disoccupazione sommamente ridicolo. Facciamo finta.

Facciamo finta che questo ragazzo – per tali e tanti altri motivi – abbia operato delle scelte, tra cui quella (piuttosto bizzarra, quasi una bestemmia) di mantenersi pulito, dignitoso. Etico. Una scelta piuttosto ovvia: non vendere vini o pentole o contratti telefonici alle vecchiette (“Toccate il cuore, e arriverete al portafogli”: ecco il modus operandi di quella feccia, non me lo sto inventando), oppure evitare il più possibile di contribuire, con il proprio lavoro, con il proprio consumo, ad alimentare quello stato di cose che fondamentalmente detesta. Quel ragazzo è laureato, anche a pieni voti – ma tanto lo sappiamo, la laurea oggi come oggi la prendono cani e porci. Quasi è uno smacco avercela – sapete, le normative europee… Bene.

Quel ragazzo esce una sera e va in centro. In centro. C’è il concorso di Miss Maglietta Bagnata, in centro. Ci sono i dehor pieni zeppi di gente. Ci sono i SUV parcheggiati. C’è un buon profumo nell’aria. C’è gente che paga 7 euro una bionda media annacquata. Il ragazzo deve sgranarsi sul palmo le monetine. Sono tutti ben curati, ben vestiti – sono tutti bellissimi. Ci sono i figli del padrone e i figli dei servi, ma si confondono tra di loro. Perché vogliono tutti la stessa cosa, la stessa solita vecchia minestra. I figli dei servi desiderano la tivù al plasma, un bel divano. Un cane a sorpresa. Le Pringles sempre disponibili. I soldi per fare una gitarella in qualche bella capitale. Il nostro, invece, no. Non desidera niente. Non lotterebbe affatto per ottenere più lavoro, lavoro più sicuro etc. Lotterebbe affinché la necessità del lavoro cessasse definitivamente. Lotterebbe affinché quella carneficina che maciulla ogni essere umano s’arrestasse. Lotterebbe per ripristinare l’Uomo, che oggi è un miracolo caduto. Loro lottano per le Pringles. Capite? Il mondo lotta per le Pringles.

Ci arrivate? Poi cosa succede? Succede che scatta la scintilla. Qualcosa prende fuoco. E chi vuol capire, capisca.

martedì 26 maggio 2009

RAI: non pagare è un crimine da carcere!!!

E’ stato introdotto un nuovo reato per il mancato pagamento del canone Rai; inoltre, ci sono delle novità riguardanti i vantaggi e gli svantaggi di essere italiani e non. A denunciare l’accaduto è l’Associazione Aduc in accordo con le novita’ contenute nella lettera con cui ogni anno la Rai gentilmente ricorda a coloro che ancora non lo sapessero tutti ‘i vantaggi che offre un pagamento spontaneo’ dell’abbonamento.


In particolare, sottolinea l’Aduc, è stata inserita anche la clausola di pagare il canone per chi è in possesso di un personal computer; ma attenzione, per chi non si abbona si potrebbe rischiare il carcere. Ormai, infatti, il canone non si paga solo per il possesso di un televisore, ma anche per tutti gli apparecchi atti o adattabili alla ricezione di programmi televisivi, compresi personal computer, decoder digitali e altri apparati multimediali.

Continuando nella lettura della lettera, emerge inoltre che chi non paga incorre in un reato di evasione fiscale, quindi secondo la Rai è un crimine; anche se la legge parla soltanto di illecito amministrativo con conseguente sanzione pecuniaria. Per gli stranieri, mette in evidenza l’Aduc, il mancato pagamento diventa una multa, invece per gli italiani si rischia un processo!

Intanto molti cittadini che hanno fatto regolare disdetta e compilato tutti i moduli, si sono visti recapitare il bollettino d'ingiunzione di pagamento e ascritti al reato d'evasione.

Il Garante del Contribuente del Piemonte preannuncia una denuncia per truffa aggravata e abuso d'ufficio nei confronti della Rai e dell'Agenzia delle Entrate (Sportello abbonamenti tv di Torino) per il loro comportamento nei confronti dei contribuenti che non detengono il televisore o che hanno fatto regolare disdetta.

(1) Da anni, la Rai porta avanti la sua opera di intimidazione nei confronti di centinaia di migliaia di cittadini accusati di evadere il canone anche se il canone non e' dovuto. In molti casi, nonostante le ripetute lettere raccomandate con cui questi cittadini sono costretti a ribadire periodicamente alla Rai di non avere la tv, lo specifico Sportello abbonamenti procede con cartelle esattoriali, fermi amministrativi di beni mobili e addirittura ipoteche di beni immobili. Per questo, abbiamo invitato i cittadini a denunciare il comportamento della Rai al Garante del Contribuente, oltre che alla Procura della Repubblica di Torino e alla Corte dei Conti. Ora il Garante ha fatto proprie le ragioni di questi cittadini. E' la prima e unica voce istituzionale che si muove per porre fine all'indecente comportamento della Rai e del suo sceriffo di Nottingham che e' lo Sportello abbonamenti tv. Ma e' necessario che il maggior numero possibile di cittadini si unisca a questa battaglia per imporre alla Rai standard di legalita' e di civilta' che da tempo ha abbandonato.

Notizia che potrebbe dar sollievo, dato l'annuncio d'intervento legale, ma che essendo la frase volta al tempo futuro, lascia i cittadini nella obbligatorietà di agire per proprio conto, con a volte e spesso, inutili appelli, ricorsi, raccomandate eccetera.

VERGOGNA!!!!

sabato 23 maggio 2009

Banche: Munifiche e mecenati dell'umanità

A seguito di un post precedente, completo con uno scorcio delle Banche, molto prodighe in aiuti umanitari e che piangono la crisi attuale.

Istituti di credito italiani e esteri coinvolti nell'esportazione legale di armi (anni 1998/2000) prevalentemente destinate a paesi poveri o già in guerra.
Istituto di credito

Banca Carige
BancaCommercialeItaliana
Banca d'Americae d'Italia
Banca di Roma
Banca Nazionale Agricoltura
Banca Nazionale Lavoro
Banca Pop.Bg-Cr. Varesino
Banca Popolare di Brescia
Banca Popolare di Intra
Banca Popolare Lodi














ELABORAZIONE DATI: OS.C.AR. Report (Osservatorio sul Commercio delle Armi) di IRES Toscana (Istituto di Ricerche Economiche e Sociali della Toscana)
Aziende di credito

Ubae Arab Italian Bank
Credito Italiano
Istituto San Paolo di Torino
Banca Commerciale Italiana
Banca Nazionale del Lavoro
Banco di Napoli
Banca di Roma
Cassa di Risparmio di La Spezia
Monte dei Paschi di Siena
Banca Nazionale dell'Agricoltura
Banco Abrosiano Veneto
Banca Toscana
Banca Popolare di Brescia
Banco do Brasil
Cariplo
Credit Agricole Indosuez
Banca Popolare di Bergamo-Credito Varesino
Banca Popolare di Novara
Banca San Paolo di Brescia
Cassa di Risparmio di Firenze
Banca Carige
Barclays Bank
Unione Banche Svizzere
Banco di Chiavari e della Riviera Ligure
Banca Popolare di Intra
Credito Agrario Bresciano
Banca Popolare di Lodi
Credito Emiliano


giovedì 21 maggio 2009

Alcune delle benefattrici dell'umanità

Vediamo una piccola lista di quelle che si sono messe al timone mondiale, elargendo, a detta loro, benessere e sviluppo

Nestlé - Alimentari
La campagna di boicottaggio della Nestlé è nata soprattutto dalla politica della società nella vendita del latte in polvere (qui l'azienda controlla più del 10% del mercato mondiale). La multinazionale avrebbe provocato la morte di 1,5 milioni di bambini per malnutrizione. La Nestlè incoraggia e pubblicizza l'alimentazione dal biberon fornendo informazioni distorte sull'opportunità dell'allattamento artificiale e dando campioni gratuiti di latte agli ospedali (in particolare negli ospedali del Terzo mondo), o "dimenticando" di riscuotere i pagamenti.Oltre a questo la Nestlè è considerata una delle multinazionali più potenti e più pericolose del mondo. E' criticata per frodi e illeciti finanziari, abusi di potere, inciuci politici, appoggio e sostegno di regimi dittatoriali. Ultimamente è stata presa di mira per l'utilizzo di organismi geneticamente modificati nella pasta (Buitoni), nei latticini, dolci e merendine.
Intere aree di foresta vengono distrutte per far posto alle sue piantagioni di cacao e di caffè, dove si utilizzano pesticidi molto pericolosi (alcuni proibiti nei paesi industrializzati).
Ecco una lista completa dei marchi di proprietà Nestlè:
Acque minerali e Bevande: Claudia, Giara, Giulia, Levissima, Limpia, Lora Recoaro, Panna, Pejo, Perrier, Pra Castello, San Bernardo, San Pellegrino, Sandalia, Tione, Ulmeta, Vera, Acqua Brillante Recoaro, Batik, Beltè, Chinò, Gingerino Recoaro, Mirage, Nestea, One-o-one, San Pellegrino, Sanbitter.
Dolci, gelati, merendine: Le ore liete, Cheerios, Chocapic, Fibre 1, Fitness, Kix, Nesquik, Trio, Kit Kat, Lion, Motta, Alemagna, Baci, Cioccoblocco, Galak, Perugina, Smarties, Antica Gelateria del Corso
Cacao, caffè e derivati: Cacao Perugina, Nescafè, Malto Kneipp, Orzoro.
Carne e pesce: Vismara, Mare fresco, Surgela,
Frutta e Verdure (anche sottolio e sottaceto): Condipasta, Condiriso, Berni, la Valle degli Orti
Latticini e yogurt: Formaggi Mio, Fruit joy, Fruttolo, Lc1.
Olio e derivati: Sasso, Sassonaise, Maggi,
Latte in polvere: Guigoz, Mio, Nidina, Nestum.
Chiquita - Alimentari
E' coinvolta in tutto. Intrighi internazionali, scioperi repressi nel sangue, corruzione, scandali e colpi di stato. Utilizza massicce quantità di pesticidi, erbicidi e insetticidi. Approfitta della sua posizione di potere per imporre prezzi molto bassi delle aziende agricole da cui si rifornisce.
Nel 1994 il sindacato SITRAP ha denunciato l'esistenza di squadre armate all'interno delle piantagioni in Centro America e in Ecuador. I lavoratori sono sottopagati, senza alcuna assistenza medica. Le attività sindacali sono represse talvolta con la forza.

Burger King
In Gran Bretagna è stata al centro dell'attenzione perché stipulava contratti denominati "a zero-ore". I dipendenti non venivano pagati quando ad esempio il negozio era vuoto e quindi non stavano facendo niente.

Kodak

Nel 1990 è stata condannata a pagare una multa di 2 milioni di dollari per essere una delle 10 maggiori produttrici di sostanze inquinanti e cancerogene (è il maggior "emettitore" di metilene cloride degli USA).

Mitsubishi

E' coinvolta nell'importazione illegale di legname in Giappone. Sarebbe legata anche al commercio di armi e all'industria nucleare.

Coca Cola

Recentemente alcune associazioni di difesa dei lavoratori colombiani hanno deciso di intentare una causa contro la Coca cola per l'omicidio di alcuni sindacalisti. Secondo i portavoce delle associazioni la multinazionale usa vere e proprie squadre della morte per "minacciare" i dirigenti sindacali che intraprendono battaglie per i diritti dei lavoratori. Nei primi sei mesi del 2001 sarebbero stati uccisi 50 dirigenti sindacali, 128 lo scorso anno, piu' di 1500 negli ultimi dieci anni.

Pepsi cola

Al centro della campagna contro la Pepsi il fatto che la multinazionale appoggia e sostiene paesi con regimi dittatoriali (Birmania, Messico, Filippine). La Pepsico utilizza inoltre animali nei suoi studi ed esperimenti.

Shell

E' accusata di aver ucciso 80 persone e distrutto più di 500 abitazioni durante una manifestazione di protesta in Nigeria nel 1990.
Nel gennaio 1993 ha represso con la forza una seconda manifestazione organizzata dagli Ogoni. La repressione fu violentissima: 27 villaggi completamente distrutti, 2mila morti.
La multinazionale nega ogni coinvolgimento in queste repressioni violente.

McDonald's - Ristorazione
I dipendenti sono sottopagati. Gli animali che forniscono la carne degli hamburger sono costretti a continue gravidanze e vengono imbottiti di antibiotici e farmaci. L'intera "politica pubblicitaria" della multinazionale mira a coinvolgere e convincere i bambini (con regali, promozioni e gadgets). E, ovviamente, quando il bambino rompe i coglioni perché vuole andare da McDonald's, ci va tutta la famiglia. Tre piccioni con un cheesburger.
La campagna contro questa multinazionale dura ormai da più di una decina d'anni. La McDonald's è finita più volte sotto processo. Ha pagato diversi milioni di dollari di risarcimento danni ai consumatori.
Negli ultimi sei mesi il fatturato è sceso del 13%.

Benetton
In Patagonia tutte le terre di Rio Negro sono di proprietà Benetton. Le molte popolazioni tribali che le abitavano sono state segregate in piccole strisce di terra e vengono utilizzati come manodopera. Sotto pagati (200 dollari al mese), ritmi di lavoro estenuanti (10-12 ore), nessuna assistenza medica, nessuna possibilità di riunirsi in sindacati. In estate, alle popolazioni locali è vietato attingere dai fiumi (in alcuni tratti per impedire l'accesso utilizzano il filo spinato e la corrente elettrica), per molti unica risorsa di vita.

domenica 17 maggio 2009

Propaganda alla vendita


Le società di PR sono diventate molto sofisticate nella preparazione dei comunicati stampa. Hanno imparato come collegare i nomi di famosi scienziati a ricerche che quegli scienziati non hanno nemmeno visto.(Stauber, p 201) Questa è una cosa che succede di continuo. In questo modo gli editori dei giornali e i direttori dei telegiornali spesso non sono consapevoli che quel singolo comunicato è stato completamente fabbricato dalle PR. O almeno possono smentire, giusto? Stauber racconta l'incredibile storia di come la benzina al piombo fece la sua apparizione. Nel 1922, la General Motors scopri che aggiungendo piombo alla benzina le automobili sviluppavano più cavalli vapore. Quando c'era qualche faccenda riguardo alla salute, la GM pagava il Dipartimento delle Miniere per fare qualche "test" fasullo e pubblicare delle ricerche falsificate che "provavano" che l'inalazione di piombo non era dannosa. Quì entra in gioco Charles Kettering. Fondatore del Sloan-Kettering Memorial Institute per la ricerca medica, famoso in tutto il mondo, Charles Kettering era anche un dirigente della General Motors. Per qualche strana coincidenza, dopo breve tempo il Kettering institute pubblica rapporti che dichiarano che il piombo esiste naturalmente nel corpo e che possiede la capacità di eliminare bassi livelli di contaminazione da piombo. Associandosi con la Fondazione per l'Igiene industriale e con il gigante delle PR Hill & Knowlton, Sloane Kettering contrastò per anni tutte le ricerche "anti-piombo". (Stauber p 92). Senza una opposizione organizzata, nei successivi 60 anni sempre più benzina fu prodotta con additivi al piombo, fino al 1970 quando il 90% della benzina conteneva piombo. Alla fine divenne troppo ovvio che il piombo è uno dei maggiori cancerogeni che non fu più possibile nasconderlo, e la benzina al piombo fu gradualmente eliminata verso la fine degli anni anni '80. Ma durante quei 60 anni, si stima che 30 milioni di tonnellate di piombo sotto forma di vapori furono riversate nelle strade e autostrade Americane. 30 milioni di tonnellate. Questo è PR amici miei.

SCIENZA SPAZZATURA

Nel 1993 un tipo di nome Peter Huber scrisse un nuovo libro e coniò un nuovo termine. Il libro era La rivincita di Galileo e il termine era scienza spazzatura. La tesi superficiale di Huber sosteneva che la vera scienza supporta la tecnologia, l'industria e il progresso. Tutto il resto era scienza spazzatura. Senza sorprendere Stauber spiega che il libro di Huber era sovvenzionato dal Manattan Institute che a sua volta è sovvenzionato dall'industria. Il libro di Huber fu generalmente abbandonato non solo perchè era scritto malamente, ma soprattutto perchè fallì di dimostrare un fatto e cioè che: La vera ricerca scientifica inizia con nessuna conclusione. I veri scienziati cercano la verità perchè non sanno quale sia la verità. Il vero metodo scientifico funziona in questo modo:
  1. Forma un'ipotesi
  2. fa una previsione per quell'ipotesi
  3. verifica la previsione
  4. rifiuta o corregge l'ipotesi basandosi sui ritrovamenti della ricerca
Lo scienziato Dr. David Ozonoff spiega che le idee nella scienza sono come "organismi viventi, che devono essere nutriti, supportati, e coltivati con delle risorse per farle cresciere e prosperare. (Stauber p 205) Grandi idee che non ottengono questo supporto perchè gli interessi commerciali non sono immediatamente ovvi - queste idee appassiscono e muoiono. Un altro modo per distinguere la vera scienza da quella fasulla è che la scienza autentica richiama l'attenzione sugli errori nella sua ricerca. La scienza fasulla vuol far credere che non esistono errori.

LA VERA SCIENZA SPAZZATURA

Compara questo con le moderne PR e alle sue continue affermazioni riguardo alla scienza autentica. Le ricerche sponsorizzate dalle società, sia nell'area dei farmaci, dei cibi OGM, o della chimica iniziano con conclusioni predeterminate. E' poi compito degli scienziati dimostrare che queste conclusioni sono vere, dovuto al riscontro economico che tale prova porterà alle industrie che pagano per tale ricerca. Questo oltraggio alla scienza ha spostato completamente l'orientamento della ricerca in America durante gli ultimi 50 anni, cosa che qualsiasi vero scienziato non avrà difficoltà ad ammetterlo. Stauber documenta che la sponsorizzazione industriale della ricerca universitaria è in aumento. (206) Questo non ha nulla a che fare con la ricerca di conoscenza. Gli scienziati si lamentano che la ricerca è semplicemente diventata un'altra merce, qualcosa da comprare e vendere. (Crossen)

I DUE OBIETTIVI PRIMARI DELLA"VERA SCIENZA"

E' scioccante quando Stauber mostra come la maggior parte delle PR associate oggi si oppongono a qualsiasi ricerca che cerchi di proteggere:
  • la salute pubblica
  • l'ambiente

E' divertente vedere che la maggior parte delle volte che sentiamo la frase "scienza spazzatura" è in un contesto in cui si difende qualcosa che può minacciare l'ambiente o la nostra salute. Questo fa senso quando si realizza che il denaro cambia di mano solo vendendo l'illusione di salute e l'illusione della protezione ambientale. La vera salute pubblica e la vera preservazione dell'ambiente della terra hanno un basso valore di mercato.

Stauber pensa con ironia che gli auto-proclamatisi smascheratori della scienza spazzatura di solito non sono scienziati essi stessi. (255) Di nuovo qui vediamo che possono fare ciò perchè la questione qui non è la scienza, ma la creazione di immagini.

IL LINGUAGGIO DELL' ATTACCO

Quando le società di PR attaccano i gruppi ambientalisti legittimi e le persone della medicina alternativa, anche lì usano parole che colpiscono a livello emotivo:

  • scandalo
  • scienza spazzatura
  • allarmante
  • fobia
  • allarmista
  • scienza autentica
  • ragionevole
  • responsabile
  • imbroglio
  • isteria

La prossima volta che leggi un articolo di giornale riguardo ad una questione ambientale o riguardo alla salute, nota come l'autore mostra la la sua inclinazione usando i termini di cui sopra. Questo è il risultato di un addestramento molto specializzato.

Un'altra tecnica standard delle PR è quello di usare lo stesso linguaggio degli ambientalisti per difendere un prodotto pericoloso e non sottoposto a test che costituisce un'effettiva minaccia per l'ambiente. Questo possiamo vederlo costantemente dietro lo schermo fumoso delle PR che circonda i cibi geneticamente modificati. Loro affermano che gli OGM sono necessari per produrre più cibo e per porre fine alla fame nel mondo, quando in realtà la produzione degli OGM per acro è inferiore a quella dei prodotti naturali. (Stauber p 173) L'intero disegno appare chiaro una volta che si ha realizzato che tutti i cibi OGM sono stati creati dai produttori di erbicidi e pesticidi perchè possono sopportare più grandi quantità di erbicidi e pesticidi. (The Magic Bean)

sabato 16 maggio 2009

Nati per essere posti in vendita


Non appena i pionieri della persuasione del 1920 Ivy Lee e Edward Bernays ottennero maggiore esperienza, iniziarono a formulare regole e guide per creare l'opinione pubblica. Impararono presto che la psicologia delle masse deve focalizzarsi sull'emozione, non sui fatti. Dato che la massa è incapace di formulare pensieri razionali, la motivazione deve basarsi non sulla logica ma sulla presentazione. Qui ci sono alcuni assiomi della nuova scienza delle PR:

  • la tecnologia è in se stessa una religione.
  • se la gente è incapace di formulare un pensiero razionale, la vera la democrazia è pericolosa.
  • le decisioni importanti dovrebbero essere lasciate agli esperti.
  • riformulando argomenti stai lontano dalla sostanza; crea delle immagini.
  • non affermare mai chiaramente un bugia dimostrabile.
Le parole vengono scelte attentamente secondo il loro impatto emozionale. Quì c'è un esempio: Un gruppo di facciata chiama l'International Food Information Council (IFIC) per risolvere la naturale avversione del pubblico per i cibi geneticamente modificati. Parole attive vengono ripetute in tutto il testo. Ora, nel caso dei cibi OGM, il pubblico è istintivamente intimorito da queste nuove creazioni sperimentali che sono improvvisamente apparse sugli scaffali delle drogherie e di cui si dice che abbiano alterazioni nel DNA. L'IFIC intende rassicurare il pubblico della sicurezza dei cibi OGM, così evita parole come:
  • Frankenfoods
  • Hitler
  • biotech
  • chimico
  • DNA
  • esperimenti
  • manipolare
  • soldi
  • sicurezza
  • scienziati
  • radiazioni
  • roulette
  • accoppiamento di geni
  • bombardamento di geni
  • casualità
Invece, il buon PR per i cibi OGM contiene parole come:
  • ibrido
  • ordine naturale
  • bellezza
  • scelta
  • ricompensa
  • innesto
  • diversità
  • terra
  • contadino
  • biologico
  • benefico.
Si tratta associazione fondamentale Freudiana/Tony Robbins delle parole. Il fatto che i cibi OGM non sono degli ibridi che sono stati sottoposti a lenti e attenti metodi scientifici di innesto ha poca importanza. Questa è pseudo-scienza, non scienza. La forma è tutto e la sostanza è solo un mito sorpassato. (Trevanian) Chi pensi che dia fondi all'International Food Information Council? Fai una supposizione a caso. Giusto - Monsanto, DuPont, Frito-Lay, Coca Cola, Nutrasweet - tutti quelli che sono in lista per fare una fortuna con gli OGM. (Stauber p 20)

CARATTERISTICHE DELLA BUONA PROPAGANDA

Non appena la scienza del controllo di massa si evolse, l'industria del PR sviluppò ulteriori guide per un'efficace azione sociale. Quì ci sono alcuni gioielli:

  • de-umanizza la parte sotto attacco etichettandola e chiamandola per nome.
  • parla con generalità brillanti usando parole positive che emozionano.
  • quando nascondi qualcosa, non parlare con un inglese fluente; fermati per un pò: distrai.
  • ottieni approvazione
  • da persone celebri, dalle chiese, personaggi sportivi, l'uomo della strada.
  • chiunque a portata di mano che non abbia alcuna esperienza sul soggetto.
  • usa l'espediente 'persona normale': noi miliardari siamo come te.
  • quando minimizzi uno scandalo, non dire nulla di memorabile.
  • quando minimizzi uno scandalo, indica i benefici di quanto è appena successo.
  • quando minimizzi uno scandalo, evita argomentazioni morali.

Tieniti questa lista. Inizia ad osservare queste tecniche. Non sono difficili da riscontrare - guarda nel giornale di oggi o al telegiornale di stasera. Guarda cosa stanno facendo; questi tipi sono bravi!

Vendere con credibilità

Il modo più efficace per creare credibilità per un prodotto o un'immagine deve essere sostenuto da una "terza parte indipendente". Per esempio se la Federal Motor dichiarasse che il riscaldamento del globo terrestre e una burla di alcuni amanti della natura, la gente avrebbe dei sospetti sulle ragioni che motivano la GM a fare tale dichiarazione, dato che la fortuna della GM è creata dalla vendita di automobili. Se comunque qualche istituto di ricerca indipendente con una nome che susciti una certa credibilità come "Alleanza per il Clima del Globo" uscisse fuori con un rapporto scientifico che dice che il riscaldamento del globo in realtà è una storia inventata, la gente inizierebbe ad essere confusa e avrebbe dei dubbi riguardo alla vera questione.

Questo è esattamente ciò che Bernays fece. Con astuzia ispirata dal genio, mise sù "più istituti e fondazioni che Rockefeller e Carnegie messi assieme." (Stauber p 45) Finanziati senza far rumore dalle industrie i cui prodotti venivano valutati per verificarne la qualità, queste agenzie di ricerca "indipendenti" sfornavano studi "scientifici" e materiale per la stampa che potesse creare l'immagine che i loro manipolatori volevano. A tali gruppi di facciata venivano dati nomi altisonanti come questi:

  • Temperature Research Foundation
  • International Food Information Council
  • Consumer Alert
  • The Advancement of Sound Science Coalition
  • Air Hygiene Foundation
  • Industrial Health Federation
  • International Food Information Council
  • Manhattan Institute
  • Center for Produce Quality
  • Tobacco Institute Research Council
  • Cato Institute
  • American Council on Science and Health
  • Global Climate Coalition
  • Alliance for Better Foods

Suona tutto perfettamente legittimo, non è vero?

COMUNICATI STAMPA PRE-CONFEZIONATI

Come Stauber spiega, queste organizzazioni e centinaia di altre come quelle sono gruppi di facciata la cui unica missione è di portare avanti l'immagine delle multinazionali che le hanno fondate, come quelle elencate sopra.

Questo viene realizzato in parte tramite un flusso senza fine di 'comunicati stampa' che annunciano "scoperte" emerse da ricerche ad ogni radio e giornale della nazione. (Robbins) molti di questi resoconti pre-confezionati vengono letti come delle vere notizie, e vengono davvero preparati di proposito con il formato delle notizie. Questo risparmia al giornalista il fastidio di fare ricerche sul soggetto per proprio conto, specialmente se si tratta di argomenti di cui conosce molto poco. Intere sezioni del comunicato o, nel caso di un video, l'intero filmato, possono essere proprio prese intatte, senza alcuna revisione, basta aggiungere il sottotitolo del giornalista o del giornale o della stazione TV e il gioco è fatto ! Notizie fatte all'istante con copia e incolla. Scritte da società di PR.

Succede davvero tutto questo? Ogni singolo giorno, dagli anni '20 quando l'idea dei Comunicati Stampa fu inventata per la prima volta da Ivy Lee. (Stauber, p 22) Alcune volte circa metà degli articoli che compaiono in una copia del Wall St. Journal sono basati solo su tali comunicati stampa delle PR... (22) Articoli di questo genere sono mischiati con articoli su ricerche autentiche. A meno che tu non abbia fatto personalmente la ricerca, non sarai in grado di vederne la differenza.

venerdì 15 maggio 2009

Assalto alla diligenza dei Consumatori

A volte hanno strutture serie, con uffici legali, impiegati e consulenti. Altre volte, purtroppo sempre più spesso, sono ospiti da qualche parte, hanno a malapena una scrivania e un telefono, a cui non sempre risponde qualcuno. Sono le associazioni dei consumatori. Un mondo che, negli ultimi anni, si è trasformato diventando una vasca per piranha. Una vasca sempre più affollata, con sigle e nomi mai sentiti prima. La colpa, come spesso accade, è dei soldi pubblici. Briciole, rispetto ad altri ben più nutriti acquari. Ma briciole che hanno attirato sempre più persone, molte più o meno velatamente appoggiate dalla politica, che hanno così deciso di avere la propria organizzazione dei consumatori personale grazie alla quale bussare a quattrini.
Nuove sedi come funghi
Uno degli esempi più eclatanti di questa trasformazione in atto è il Piemonte, una delle patrie del consumerismo. Per dieci anni, dal 1994 al 2004, le associazioni riconosciute erano quattro: Federconsumatori, Adiconsum, Acu e Movimento Consumatori. Si spartivano i pochi fondi regionali girandoli ai loro sportelli. Venti milioni di lire a sportello. Poco, giusto la sopravvivenza dell’ufficio. Ma erano altri tempi: quelli della passione e del sacrificio.
Poi qualcosa è cambiato. È stato nel 2004 quando un decreto del ministero delle Attività Produttive ha deciso di destinare le multe comminate dall’Antitrust alle aziende alla tutela dei consumatori. E allora, la vasca, ha cominciato a riempirsi. Nel 2005 la nuova giunta regionale ha azzerato i fondi. Nel 2006 si riparte da zero: 911 mila euro da dividere. Tra chi? Tra tutti quelli che dimostravano di avere almeno duecento iscritti. Come? Autocertificandole. Risultato: le associazioni sono diventate dieci. Gli sportelli: 55.
Oggi prendono denaro pubblico per la propria attività anche l’Adoc, l’Associazione Consumatori Piemonte, Cittadinanzattiva, Codacons e Casa del Consumatore. Il problema è che, quando ci si spartisce le briciole, e si è in tanti, resta poco. E così, paradossalmente, oggi ogni sportello prende meno di quanto si prendeva in precedenza. I primi a farne le spese sono state le associazioni storiche, che hanno strutture più corpose. Altri si sono arrangiati.
Se dietro c’è il sindacato
«Sono andato in via Alessandria 8 bis, nella sede che consigliate come Adoc. Nessuna traccia di associazione consumatori. Mi reco a Grugliasco in via Michelangelo 59. Nessuno nuovamente. Chiamo negli orari indicati, ma nessuno risponde. All’esterno dell’edificio sono sigle Uilm Uil e Lega Sindacale. Chiamo il sindacato e mi spiegano che l’Adoc riceve solo in via Cigna nella sede Uil. Ma io non voglio il sindacato, voglio un’associazione consumatori». Questo scriveva, il 25 ottobre scorso a un’associazione, Carlo, un consumatore. Di illecito non c’è nulla. L’Adoc, come altre associazioni, si arrangia. Usa le sedi della Uil (come la Federconsumatori quelle della Cgil e l’Adiconsum quelle della Cisl) nelle quali mette una scrivania e un telefono. «È un problema - dice uno storico esponente del movimento consumatori che intende restare anonimo - perché è chiaro che a volte sindacato e consumatori sono in conflitto d’interessi. Senza contare la vera e propria posizione dominante di cui godono i sindacati quando bisogna prendere i contributi».
Circoli e avvocati
«Recandoci presso la sede vi sono affissi degli orari in cui, presentandoci, non abbiamo trovato nessuno. Nella stessa sede risulta solo esservi un circolo del signor Di Benedetto (Alessandro, ndr) candidato al Consiglio regionale. La Telecom ci fornisce un vostro unico numero telefonico ma vi è una segreteria telefonica con la comunicazione di un altro numero, che però corrisponde a un avvocato e non alla vostra associazione». Così scrivevano, in una lettera alla Consulta dei consumatori del PiemonteMarziano Milani e Carla Piovano che volevano lamentarsi dell’Adusbef, associazione a cui si erano rivolti per il problema dei bond argentini. L’Adusbef si era limitata a indirizzarli presso un avvocato, che poi aveva fatto pagare parcella piena. Semplici passacarte?
Fantasmi
La Casa del Consumatore, legata al centrodestra, secondo l’elenco regionale, ha una sede. Peccato che a quell’indirizzo non si trovi nessuno. Ne ha un’altra, vera, intestata a un’altra associazione. Pochi, nel mondo delle associazioni dei consumatori, possono vantare di aver mai visto i titolari a una riunione.
Per entrare nell’elenco della regione Piemonte basta avere 200 tesserati (autocertificati). Per i contributi a livello nazionale si usa lo stesso metodo: bisogna dimostrare di avere 28.000 tessere. «In realtà non le ha nessuno - dichiara l’operatore che mantiene l’anonimato -. Lo rivelò anche l’avvocato Carlo Rienzi, presidente del Codacons, in un’intervista: i suoi associati erano falsi, esattamente come quelli di tutti. Ma a nessuno conviene tirar fuori la questione».
Il controllo non avviene nemmeno a posteriori. Esiste un rendiconto dei casi affrontati dalle associazioni ogni anno (circa 81.000 in Piemonte) ma anche questi sono numeri che vengono forniti dalle stesse associazioni. «In realtà nessuno ci è mai venuto a controllare - dichiara l’operatore - se non quando abbiamo dovuto utilizzare fondi europei. In quel caso sì che la Ue ha verificato tutto, fin nei minimi dettagli. È da allora che alcuni di noi hanno preso a registrare le telefonate che arrivano, ma siamo in pochi a farlo».
Pesciolini tra i piranha
In mezzo a chi ne approfitta, ci sono i tanti che lavorano onestamente, i molti che ci credono. Sono di solito i primi ad aver iniziato le battaglie del movimento consumerista e che ancora si trovano a dover far quadrare i conti in piccole sedi. «Per un certo periodo ho gestito l’eurosportello a Roma della Comunità europea - racconta per esempio Gavino Sanna -. Avevamo 400mila euro a sportello e trattavamo mille casi all’anno. C’erano strumenti, traduttori, consulenti di diritto internazionale, certo. Ma pensavo anche al mio sportello a Torino, quello che gestisce 10.000 casi e 10.000 euro di contributi annuali».

mercoledì 22 aprile 2009

La fame nel mondo alimenta le multinazionali del cibo


Vandana Shiva, è una famosa attivista ecologista indiana il cui nome, benché curiosamente affine al dio della distruzione nella religione induista, è spesso associato a battaglie in difesa dei diritti dei più deboli. Lo fa dall’alto della sua competenza culturale e tecnica: la Shiva è direttrice di prestigiosi enti internazionali volti a tutelare le persone più sfortunate del Pianeta che sono spesso oggetto di bieco sfruttamento da parte di alcune (poche, in verità, ma molto potenti) di quelle più ricche. Insignita del “Right livehood award” nel 1993, premio definito da più parti “il Nobel alternativo”, la scienziata ha messo in guardia l’opinione pubblica occidentale dall’incombere di una nuova crisi, in atto da tempo ma spesso colpevolmente dimenticata dai media: quella alimentare.

Il fatto che ci sia gente che, letteralmente, muoia di fame è un qualcosa di talmente vago e drammatico che la nostra mente, e con essa la memoria collettiva, tende a rimuovere. Ma senza scomodare la psicoanalisi, si può facilmente capire come gli organi di informazione, non sempre impeccabili ed indipendenti, preferiscano evitare di addentrarsi su determinati argomenti che risulterebbero poco edificanti per le multinazionali del cibo. Già, perché i grandi gruppi industriali dell’agro-alimentare stanno facendo affari d’oro: negli ultimi anni i fatturati sono arrivati ad un aumento del 300% in alcuni casi. Se il settore è così florido verrebbe da chiedersi come mai ci siano ancora persone che non hanno accesso al cibo. La risposta è tragicamente ovvia: se non conviene sfamarli nessuno lo farà…

Negli ultimi decenni si è operata una profonda trasformazione dell’agricoltura, introducendo concetti e metodiche mutuate dall’industria: tra queste anche la corsa al profitto e alla crescita. Purtroppo la natura non è fatta di macchine e i ritmi della rigenerazione delle piante sono più o meno gli stessi da millenni: tale lentezza è alla base di tutta una serie di fenomeni economici e speculativi che si stanno abbattendo, denuncia la Shiva, sui paesi in via di sviluppo e sul Terzo Mondo. Le tante speranze riposte nell’agro-industria, prima fra tutte quella di poter garantire più cibo a più persone e a prezzi sempre più bassi, sono miseramente fallite: quel che si registra oggi è esattamente il contrario di tali aspettative!

Nel 2008, per dare qualche cifra, il prezzo del grano è salito in India del 130% mentre quello del riso, in un solo trimestre, addirittura del 200% con conseguenze disastrose sulla già fragile economia di sussistenza del Subcontinente. La Shiva attribuisce le responsabilità di questa crisi alimentare alla globalizzazione del mercato, che ha permesso l’entrata di grandi speculatori in sistemi economici ancora incapaci di sviluppare solide strutture nazionali. Con gli alimenti si è fatta una diffusa campagna di dumping: all’inizio si applicano prezzi bassissimi che invogliano alle importazioni e all’acquisto, tali da distruggere completamente la concorrenza delle produzioni locali che finiscono per essere abbandonate. Acquisito il controllo del mercato, gli speculatori alzano i prezzi: una pratica del genere è vietata in Occidente ma in India, pur restando un reato, è difficilmente perseguibile.

L’Occidente è colpevole e responsabile su più piani. Oltre 150 mila contadini indiani, ad esempio, vistisi derubati del proprio lavoro, si sarebbero suicidati negli ultimi dieci anni. Le colture poi, caratterizzate sempre più da prodotti chimici e da OGM, comportano delle spese ingenti che inducono i governi a richiedere prestiti: in un’economia mondiale basata sul debito – non siamo certo noi i più titolati a parlarne ma si tratta di un punto centrale anche in questa vicenda – tali operazioni economiche sono assolutamente deleterie per i paesi debitori che difficilmente riusciranno ad onorarli senza fare enormi sacrifici. Se a questo aggiungiamo che i frutti della terra, una volta nati, vengono commercializzati dove è più conveniente (e cioè quasi mai nei paesi dove sono stati prodotti) si ha una visuale completa della gravissima situazione alimentare ed ecologica mondiale. A questo va aggiunta la deleteria decisione di convertire cereali e colture in carburanti. Il 75% dell’aumento dei prezzi dei generi alimentari nei paesi in via di sviluppo è attribuito da Banca Mondiale proprio a questa dannosissima scelta. Il restante 25%, però, è frutto di pura speculazione…

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