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lunedì 2 novembre 2009

Vendere o non vendere? Comprare, forse...

Se non vi è mai capitato di acquistare un prodotto che:
  • non volevate
  • non rispetta quanto promesso
  • costa più di quanto pensavate
  • la sua garanzia non si può applicare
allora o non avete mai acquistato nulla, oppure siete delle persone che di diritto possono entrare nei record mondiali.

Intendiamoci, ci sono persone che riescono a fare buoni acquisti e che non hanno niente da lamentarsi, ma sono il risultato dell'esperienza dei punti sopra citati. Poi il buon senso, l'intelligenza possono aver accelerato il processo di conoscenza atta ad evitare tutti quei prodotti, servizi di dubbia o illecita qualità.

Il mondo del mercato fin dalle sue origini, si basa fra la domanda e l'offerta. Oggigiorno la domanda è sempre meno per cui molti analisti del settore, hanno fatto sì di pomparla un poco per adeguarsi all'offerta che al contrario, è sempre più nutrita.

Materia già di studi universitari, viene oggi vista come il motore delle transazioni commerciali in generale. Fior fiore d'analisti, impegano molto tempo per sapere in anticipo l'esigenze di quelli che chiamano "consumatori" e pilotare il mercato verso prodotti mirati ad una necessità destinata a cambiare nel tempo.

Abbiamo mercati del primo secondo e terzo mondo. A prescindere dal livello di ricchezza del paese in cui sono situati, vengono catalogati per le tipologie di necessità. Nel mercato di terzo mondo, si trovano le necessità di prima categoria: mangiare, vestirsi,bere, ecc.
Nel mercato di secondo mondo troviamo le necessità di abitare, istruirsi, sposarsi, muoversi, ecc. Nel mercato di primo mondo si trovano tutte le soprastanti più i generi di lusso, il divertimento, l'informazione ecc.

Come si può subito notare, in un mercato di prima posizione, vengono forniti i servizi terziari e solo nei paesi in cui esiste questa domanda, esiste lavoro per questa categoria. Parallelamente dato che ricchi e poveri sono una costante del pianeta con diverse concentrazioni, i tre mercati si trovano sempre in tutti i paesi del mondo ed ai quali vi si accede in base alla propria posizione economica. Il sistema che li raggruppa tutti si chiama: mercato globale.

Senza scendere in spiegazioni e delimitazioni che definiscono al meglio tutte le varie tipologie e che porterebbero una lungaggine tale, che nemmeno tutta Internet potrebbe contenere, vista la complessità raggiunta dal sistema, andiamo alla base di quello che è il mercato.

In tutti i mercati, c'è un acquirente ed un venditore. Mentre per il primo genere ci si adatta a quello che si trova, o lo si pilota con la pubblicità ecc., il secondo, il venditore, è la leva della vendita. Figura che può essere svolta in prima persona, come demandata a terzi. Un buon venditore, farà sempre la differenza di un affare.

Detto questo, trovare un buon venditore è un compito difficile, formarlo ancora di più. Un buon venditore deve essere capace di cogliere al volo le necessità e i desideri del compratore e saperlo dirigere verso il prodotto fatto per lui. Deve conoscere la psicologia dell'acquirente, sapere se è una persona che si lascia consigliare o se metterà in discussione tutto quello che viene proposto. E deve farlo in tempi brevi, rapidi e decisi.

Ad esempio se in un negozio d'abbigliamento entra qualcuno che vuole comprare qualcosa, ma non sa bene cosa cerca, deve essere capace di cogliere questa sua attitudine e solo in questo caso, proporsi d'aiutare. Viceversa imporsi al cliente quando questi chiaramente dimostra di sapere cosa vuole e ne sa sul prodotto molto di più di chi vende, comporta di solito l'abbandono del negozio di questi, perché infastidito dal "commesso" e non più venditore, che cerca solo d'eseguire l'ordine di vendere il più possibile, pena la perdita dell'impiego.

Un buon venditore deve saper cogliere l'atteggiamento di sfida del cliente, magari nascondendo il capo che questi aveva individuato per primo, spiegando che difficilmente s'addice alla corporatura della persona, lasciando che poi il cliente più per rivalsa, lo compri rimanendo soddisfatto due volte. Aver fatto valere il proprio gusto e aver dimostrato di saperne di più. In fin dei conti al venditore, non interessa la sua faccia. Solo il numero dei capi venduti a fine giornata.

Un buon consiglio per evitare malcontenti negli acquisti di capi d'abbigliamento, è quello di lasciare che l'occhio venga richiamato dal vestito e quindi comprovarne la comodità. Non mettersi nella situazione di: qualcosa devo comprare.

Un buon venditore deve sapere come crearsi la sua catena di vendita, che sia fatta di persone o mezzi meccanici, non importa. La sua filosofia è: se non vendi, allora compri. Per cui dividendo in due categorie di persone che incontra, deciderà la linea da tenere. Per raggiungere questo obiettivo, deve individuare il desiderio che più muove la persona. Se questa deve comprare, deve far sì che l'acquisto gli appaia come l'affare del secolo e che comprandolo, acquisisce non solo il bene in sé ma anche un prestigio destinato a pochi eletti.

Se la persona è ammagliata dalla capacità di vendita del buon venditore, è pronta al passo successivo. Farlo venditore lui stesso. Qui entra in gioco il prestigio, la ricchezza o desideri più o meno concreti, che devono essere sapientemente orientati nelle motivazioni che faranno di lui, un buon venditore. Attenzione, abbiamo detto buon, non leale.

Catturato il sogno della persona, lo si pone come meta finale del lavoro di vendita. "... e così operando con questo metodo, in breve tempo si potrà raggiungere la capacità economica per acquisire il castello, la villa la macchina o quel che sia...", frase che magari chi ha ascoltato l'imbonitore di turno, magari ben conosce. Abbiamo detto imbonitore, e non venditore, perché queste persone solitamente, si trovano in una base molto bassa della catena di vendita. Questi solo cercano di catturare l'attenzione e di farsi una base operativa, non parlano di percentuali se non molto sommariamente e non sono ai vertici dell'azienda che rappresentano né responsabili di contrattare personale.

Una volta che il venditore si è creata la sua filiera, deve saper giostrare dal vertice, tutte le regole che operano alla base. Deve saper formulare i contratti di vendita, in modo tale che la responsabilità sia sempre in qualche modo, girata al cliente e se proprio impossibile date le leggi, su l'operatore di vendita, l'assicurazione del prodotto, la garanzia stessa annessa a quanto acquistato, fino a riversare sul cliente stesso, il rischio d'impresa. Un esempio per tutti: le banche, dove per aprire, chiudere, operare su un conto corrente, sempre ci saranno delle spese imputabili al cliente e sempre ci saranno penali in caso di recessione di un contratto.

Un buon venditore si autodefinisce tale, in base al successo/prestigio che può ostentare. A volte non lo sa nemmeno lui, ma è proprio questo che lo rende schiavo alla ricerca di sempre più nuove forme di guadagno, anche se oramai ha raggiunto una ricchezza tale, da permettergli di vivere tranquillamente nel lusso fino alla fine dei suoi giorni e anche per tre generazioni a venire.

Condividere questo successo/prestigio con i propri affiliati alla vendita è una delle chiavi per arricchirsi maggiormente. Se date a qualcuno una percentuale dei guadagni derivati dalla vendita di un vostro prodotto, questi si farà in quattro per arricchirvi ancor di più, specie se a scaglioni, questa percentuale cresce fin ad arrivare anche al 50%. Ci penserà lui stesso, una volta edotto del metodo, ad istruire le persone sotto il suo controllo. Si tratta solo di saper quanto è possibile delegare alla persona sotto di voi, che animata dalla stessa cupidigia, potrebbe farvi le scarpe.

Come crolla il castello di carte costruito? Quando la persona che vuole acquistare un bene, non si lascia affascinare dal bene stesso. Quando la persona che acquista, vede la merce per quello che è. Materiale d'uso. Il buon venditore deve saper evitare che l'acquirente se ne accorga, e pilotarlo sempre verso pensieri positivi e anche, saper fermarsi. Insistere di vendere acqua come se si trattasse di elisir miracoloso, può andar bene se dall'altra parte c'è il tipo snob, pieno di soldi annoiato, che si compra la bottiglia d'acqua proveniente dagli iceberg del polo. Difficilmente si potrà vendere a chi è reduce di una alluvione.

Tra le righe di quelli che possono sembrare consigli di vendita, si lascia a chi vuole, intendere il modo di non farsi abbindolare negli acquisti.

domenica 17 maggio 2009

Come scimmie addestrate

E' fuori questione che come nazione stiamo diventando ogni anno sempre più intontiti. Guarda i presidenti che eleggiamo ultimamente. Hai mai notato gli eclatanti errori nella pubblicità odierna e nei cartelloni pubblicitari?L'erudizione è marginale nella maggior parte delle scuole secondarie Americane. Tre quarti degli studenti delle scuole superiori della California non sanno leggere abbastanza bene da superare gli esami di maturità. ( SJ Mercury 20 Luglio 01)

Se pensi che in altre parti della nazione siano più intelligenti, fai questa prova: dai un libro di Dumas o Jane Austen ad uno studente delle scuole superiori, chiedigli di leggere ad alta voce un paragrafo qualsiasi e ti renderai conto.Gli standard dei test attitudinali scolastici vengono arbitrariamente abbassati di volta in volta per nascondere quanto stanno diventando più intontiti i bambini anno dopo anno. ( ADD: Una Malattia Inventata ) Almeno il 10% ha "disturbi dell'apprendimento," dagnosticati che vengono rafforzati e "premiati" con trattamenti efarmaci. Hai sentito ancora che qualcuno viene bocciato?

Oppure osserva il livello intellettuale dei film che sono in programmazione nei cinema in questi giorni o nelle ultime due settimane, specialmente se non hanno sufficienti esplosioni, scene di inseguimenti, tette al silicone, false arti marziali e dialoghi cretini. E la radio? Considera le qualifiche mentali delle scimmiefalsamente animate assunte come DJ - sembra che sia loro permesso di non avere più di 50 pensieri, da ripetere a caso.

E a qual punto la musica popolare ha smesso di richiedere lo studio di qualsiasi strumento musicale o la teoria, per non menzionare la lirica? Forse non comprendiamo questa forma d'arte emergente, vero? Il Darwinismo della MTV - le scimmie che discendono dall'uomo.

Hai mai notato come la maggior parte degli articoli in qualsiasi rivista dalle pagine patinate sembrano scritti dalla stessa persona? E che questa persona si è appena diplomata? E tuttavia ha tutte le corrette opinioni sulle questioni sociali, nessuna idea originale, e quella superficiale, affettata, omogeneizzata incorporata onniscienza, per rassicurarci che tutto va bene... Si tutto va bene.

Tutto questo sono buone notizie per l'industria delle PR - rende il loro lavoro più facile. Non solo pochi prestano attenzione al processo di condizionamento, anche se qualcuno lo spiega alla gente, pochi sono capaci di comprenderlo.

IL TE' AL BAR

Facciamo che sei in un bar molto affollato e ordini una tazza di tè Ti sei appena seduto, quando vedi un amico che sta attraversando il salone. Metti giù la tazza di tè raggiungi il tuo amico e ti metti a parlare con lui per alcuni minuti. Ritorni quindi al tuo tavolo, semplicemente riprendi la tazza e bevi il tè? Ricorda, questo è un posto affollato e hai lasciato il tuo tè incustodito per parecchi minuti. Hai dato libero accesso al tuo tè a chiunque presente in quella sala.

Accendendo la TV, o assorbendo pubblicazioni di massa senza vagliare, permetti di accedere alla tua mente a chiunque, chiunque che abbia il compito di creare un'immagine pubblica tramite i mass media. Come spiegato in precedenza, solo perchè noi leggiamo o guardiamo qualcosa alla TV,non significa che sia vero o degno di nota. Quindi l'idea quì è, come per il tè, che occorre salvaguardare la mente e limitarne l'accesso.

Il tempo è il nostro capitale. perchè permettere che il nostro potenziale, la nostra personalità, i nostri valori vengano formati, modellati e limitati secondo i desideri dei ruffiani di massa? Ci sono molto importanti decisioni che sono cruciali al nostro benessere fisico, mentale e spirituale che richiedono informazione e ricerca. Quando si tratta di questioni dove il denaro è coinvolto, i dati obiettivi non sono così facili da reperire. Se tutti sanno che qualcosa è in un certo modo, quell'immagine è stata comprata e pagata. La vera conoscenza richiede un piccolo sforzo, occorre scavare fino almeno ad un livello sotto a ciò che "tutti sanno che".

sabato 16 maggio 2009

Nati per essere posti in vendita


Non appena i pionieri della persuasione del 1920 Ivy Lee e Edward Bernays ottennero maggiore esperienza, iniziarono a formulare regole e guide per creare l'opinione pubblica. Impararono presto che la psicologia delle masse deve focalizzarsi sull'emozione, non sui fatti. Dato che la massa è incapace di formulare pensieri razionali, la motivazione deve basarsi non sulla logica ma sulla presentazione. Qui ci sono alcuni assiomi della nuova scienza delle PR:

  • la tecnologia è in se stessa una religione.
  • se la gente è incapace di formulare un pensiero razionale, la vera la democrazia è pericolosa.
  • le decisioni importanti dovrebbero essere lasciate agli esperti.
  • riformulando argomenti stai lontano dalla sostanza; crea delle immagini.
  • non affermare mai chiaramente un bugia dimostrabile.
Le parole vengono scelte attentamente secondo il loro impatto emozionale. Quì c'è un esempio: Un gruppo di facciata chiama l'International Food Information Council (IFIC) per risolvere la naturale avversione del pubblico per i cibi geneticamente modificati. Parole attive vengono ripetute in tutto il testo. Ora, nel caso dei cibi OGM, il pubblico è istintivamente intimorito da queste nuove creazioni sperimentali che sono improvvisamente apparse sugli scaffali delle drogherie e di cui si dice che abbiano alterazioni nel DNA. L'IFIC intende rassicurare il pubblico della sicurezza dei cibi OGM, così evita parole come:
  • Frankenfoods
  • Hitler
  • biotech
  • chimico
  • DNA
  • esperimenti
  • manipolare
  • soldi
  • sicurezza
  • scienziati
  • radiazioni
  • roulette
  • accoppiamento di geni
  • bombardamento di geni
  • casualità
Invece, il buon PR per i cibi OGM contiene parole come:
  • ibrido
  • ordine naturale
  • bellezza
  • scelta
  • ricompensa
  • innesto
  • diversità
  • terra
  • contadino
  • biologico
  • benefico.
Si tratta associazione fondamentale Freudiana/Tony Robbins delle parole. Il fatto che i cibi OGM non sono degli ibridi che sono stati sottoposti a lenti e attenti metodi scientifici di innesto ha poca importanza. Questa è pseudo-scienza, non scienza. La forma è tutto e la sostanza è solo un mito sorpassato. (Trevanian) Chi pensi che dia fondi all'International Food Information Council? Fai una supposizione a caso. Giusto - Monsanto, DuPont, Frito-Lay, Coca Cola, Nutrasweet - tutti quelli che sono in lista per fare una fortuna con gli OGM. (Stauber p 20)

CARATTERISTICHE DELLA BUONA PROPAGANDA

Non appena la scienza del controllo di massa si evolse, l'industria del PR sviluppò ulteriori guide per un'efficace azione sociale. Quì ci sono alcuni gioielli:

  • de-umanizza la parte sotto attacco etichettandola e chiamandola per nome.
  • parla con generalità brillanti usando parole positive che emozionano.
  • quando nascondi qualcosa, non parlare con un inglese fluente; fermati per un pò: distrai.
  • ottieni approvazione
  • da persone celebri, dalle chiese, personaggi sportivi, l'uomo della strada.
  • chiunque a portata di mano che non abbia alcuna esperienza sul soggetto.
  • usa l'espediente 'persona normale': noi miliardari siamo come te.
  • quando minimizzi uno scandalo, non dire nulla di memorabile.
  • quando minimizzi uno scandalo, indica i benefici di quanto è appena successo.
  • quando minimizzi uno scandalo, evita argomentazioni morali.

Tieniti questa lista. Inizia ad osservare queste tecniche. Non sono difficili da riscontrare - guarda nel giornale di oggi o al telegiornale di stasera. Guarda cosa stanno facendo; questi tipi sono bravi!

mercoledì 6 maggio 2009

Festa della mamma


Ormai non ci facciamo nemmeno caso ma moltissime delle feste sul calendario, si sono via via trasformate in beceri interessi commerciali, dove multinazionali in testa, spingono per venderci le ultime novità che alle nostre mamme difficilmente saranno utili, se non il fatto di avere attorno a sé qualcuno che la ricordi e la circondi. Sempre più infatti, il mondo moderno ci costringe a perdere di vista gli affetti famigliari, o per gli impegni o per il lavoro che guarda caso, anch'esso deriva da spinte produttive incentivanti al consumo.
Prova ne è che la data di festeggiamento cambia da paese a paese a seconda di accordi politico/commerciali indotti dai vari governi.

La festa della mamma ha origini antichissime, poiché già gli antichi Greci dedicavano alle loro genitrici un giorno dell'anno, festeggiando la dea Rea, madre degli dei. Feste in onore della nascita e della maternità venivano celebrate anche tra gli antichi Romani, che salutavano l'arrivo di maggio e della primavera con un'intera settimana di festività, dedicate alle rose e alle donne. Come i romani, anche gli antichi Umbri, a maggio, ricordavano la dea dei fiori e regalavano rose alle loro amate. Una 'festa della mamma', veniva celebrata anche nell'Inghilterra del 1600. Nel XVII secolo infatti, in Gran Bretagna, la quarta domenica della Quaresima, veniva celebrato il 'Mothering Sunday', il giorno in cui chi lavorava lontano da casa poteva tornare dai genitori e onorare la propria madre, offrendole il dolce 'Mothering cake'.

Questa festa pagana, con il diffondersi del cristianesimo, venne acquisita dalla Chiesa, divenendo il giorno in cui si celebrava la 'Madre della Chiesa: forza spirituale della vita e protezione dal male', ma anche la propria madre terrena. Ma la 'madre' dell'evento che oggi viene festeggiato in quasi tutto il mondo, fu una donna americana. La festa della mamma, festeggiata la seconda domenica di maggio ha infatti origine negli Stati Uniti. Inizialmente proposta dalla signora Julia Ward Howe, nel 1872, come giorno dedicato alla pace, divenne una festa nazionale nel 1914, grazie alle petizioni di Ana Jarvis di Philadelphia. Ana Jarvis, infatti, nel 1907, desiderosa di ricordare l'anniversario della morte di sua madre, persuase la sua parrocchia a Grafton, nel West Virginia, a celebrare l'evento la seconda domenica di maggio. L'anno successivo tutta Philadelphia festeggiò la festa della mamma. I sostenitori della Jarvis iniziarono quindi a scrivere a ministri e uomini d'affari per proporre la festa come giorno nazionale, e già dal 1911 l'usanza si era diffusa in quasi tutti gli Stati americani. Sul finire del 1914, il Presidente degli Stati Uniti Woodrow Wilson ufficializzò la festa come festività nazionale, da tenersi ogni anno nella seconda domenica di maggio. Oggi le mamme di quasi tutto il mondo ricevono piccoli pensieri e fiori dai loro figli, a testimonianza dell'affetto e della riconoscenza di questi. Anche se non tutti paesi festeggiano la seconda domenica di maggio, l'usanza di regalare rose rosa alle mamme e di portare rose bianche sulle tombe delle mamme morte è quasi mondialmente diffusa. La festa della mamma è una delle feste "laiche" più apprezzate in tutto il mondo. Ma, in questo lieto giorno, in cui le mamme sono circondate di amore, affetto e piccole attenzioni si dovrebbe anche riflettere sulla figura ed il ruolo della "mamma" nella nostra società.

lunedì 4 maggio 2009

Abbassa il colesterolo, che ti viene il cancro!


Negli ultimi 50 anni il terrore creato attorno ai livelli di colesterolo del sangue ha fatto guadagnare a molti davvero tanti bei miliardi di dollari. Nella strenua ricerca di nuovi farmaci per abbassare il colesterolo in modo sempre più efficace, l’industria farmaceutica ha inventato un altro farmaco (Inegy ®, Vytorin®) basato sull’ associazione tra una nota statina, la simvastatina (Sivastin® e Sinvacor®), e un nuovo farmaco, l’ezetimibe (Zetia): le statine bloccano la sintesi del colesterolo a livello del fegato, mentre l’ezetimibe ne riduce l’assorbimento intestinale.

Questa intelligente trovata abbassa le LDL in modo più efficace delle sole statine e apre nuovi orizzonti commerciali. Tuttavia, e per fortuna, la Food and Drug Administration (FDA) americana si è anche accorta che le persone avevano le LDL più basse, ma crepavano anche più facilmente di tumore.

Il fatto che abbassare troppo il colesterolo del sangue faccia aumentare il rischio di tumore è cosa arcinota. Diversi studi con le statine hanno mostrato questa terribile verità, ma far soldi sulla pelle della gente è un vizio assai diffuso in medicina. E’ così che, in barba all’evidenza, nel 2004 gli esperti del U.S. government's National Cholesterol Education Program hanno arbitrariamente abbassato ulteriormente i livelli di LDL (il colesterolo cosiddetto “cattivo”): da 130mg/dl a 100mg/dl e, in alcuni casi, perfino a 70 mg/dl. Et voilà, nuovi pazienti da mettere sotto statine. Una vera manna per l’industria del farmaco, che come ci si poteva immaginare, è stata tutt’altro che estranea a questa decisione, dato che 8 dei 9 membri della commissione di "esperti" che ha redatto le nuove linee guida anti-colesterolo erano nei loro libri paga.

In un recente studio, si è visto che livelli di LDL pari a 107 mg/dl sono associati ad un aumento del 33 % del rischio di tumore e di morte, mentre livelli di 87 mg/dl lo aumentano del 50%! Nel nostro Paese, dove la medicina spesso e volentieri recepisce in modo supino le decisioni prese oltreoceano ed è pesantemente influenzata dal business del farmaco, si considera “ottimale” e “sicuro” un valore delle LDL inferiore ai 100 mg/dl (linee del Ministero della Salute). Valori, che stando ai recenti studi sarebbero pericolosamente bassi.

Dr Francesco Perugini Billi

Bibliografia


www.dailymail.co.uk/health/article-1048233/Cholesterol-pill-taken-thousands-linked-increased-risk-cancer.html?ITO=1490


giovedì 23 aprile 2009

Un mondo di menzogne


Per difendere i consumatori dalla pubblicità ingannevole, l’Autorità garante per la concorrenza e il mercato, ha messo a punto una piccola lista di avvertenze, un decalogo di consigli utili da tenere sempre presente per evitare spiacevoli sorprese. Vediamone alcune.
  • occhio alla lettera. Valutare con attenzione il testo del messaggio e controllare anche i più piccoli caratteri di stampa: a volte informazioni rilevanti sono riportate solo in modo marginale
  • il prezzo è giusto? Verificare sempre che il prezzo indicato sia comprensivo di oneri o spese accessorie (Iva, tasse d'imbarco, quote di iscrizione, spese di consegna, scatto alla risposta)
  • missione impossibile. Diffidare dai messaggi che promettono risultati miracolosi (ad esempio prodotti o metodi dimagranti e cosmetici)
  • rifletti e firma. Non sottoscrivere alcun modulo senza aver letto prima tutte le condizioni. alcune offerte possono nascondere l'esistenza di un vero e proprio contratto (ad esempio le offerte di lavoro)
  • non solo slogan. Fare attenzione alla completezza del messaggio ed assumere tutte le informazioni necessarie. controllare sempre l'effettiva convenienza delle operazioni promozionali (sconti, liquidazioni, numero effettivo dei pezzi disponibili, tariffe)
  • distinguere cuore e portafoglio. I servizi prestati da maghi, cartomanti ed operatori esoterici possono rivelarsi molto onerosi. inoltre, non esiste alcun metodo per rendere più probabili le vincite dei giochi a estrazione
  • quanto mi costa? Verificare le condizioni delle proposte di finanziamento sia per acquisti che per prestiti personali e mutui (tassi d'interesse tan, taeg, periodo di validità)
  • è solo fiction. Fare attenzione alla pubblicità "travestita": a volte, in contesti dall'apparente natura informativa o di intrattenimento (stampa, programmi tv), possono nascondersi forme di pubblicità occulta
  • attenzione ai pericoli. Se il prodotto è pericoloso la pubblicità deve dirlo: occorre leggere sempre con attenzione le avvertenze inserite nella pubblicità e nella confezione del prodotto
  • tutelare i minori. La pubblicità deve sempre considerare e rispettare la tutela fisica e psichica dei minori: alcune promozioni, non ingannevoli per gli adulti, possono invece indurre in bambini e adolescenti una pericolosa travisazione della realtà

Per qualsiasi contenzioso il consumatore può fare riferimento al Codice del consumo, che riunisce in un unico testo le disposizioni di 21 provvedimenti sintetizzando in 146 articoli il contenuto di 558 norme relative alla disciplina del consumo.

I consumatori possono anche rivolgersi ad Altroconsumo, la prima associazione consumatori in Italia che da anni tutela i diritti dei cittadini e che offre un archivio di azioni giudiziarie relative alla pubblicità ingannevole.
SPOT INDESIDERATI AL CINEMA: COME DIFENDERSI
Capita troppo spesso di andare al cinema per vedere un film ma di dover prima assistere ad una interminabile serie di spot pubblicitari. Contrariamente agli spot in TV, facilmente ignorabili, quelli al cinema sono imposti al pubblico, costretto a sorbirsi (seduto ed in silenzio) pubblicita’ in formato grande schermo. Inoltre gli spettatori piu’ penalizzati sono proprio quelli arrivati puntualmente all’orario d’inizio del film indicato dai gestori delle sale cinematografiche. Crediamo che tutto questo, oltre che ingiusto, porti grave danno alla cinematografia, scoraggiando potenziali spettatori dal frequentare le sale e invitandoli a scegliere altri metodi per godere di un film (a casa propria su un dvd, per esempio). Vi immaginate cosa accadrebbe se a teatro un'opera fosse preceduta da venti minuti di spot?

COSA FARE
Recentemente un giudice di pace di Napoli ha condannato il gestore di un cinema a rifondere a due spettatori i soldi del biglietto e al risarcimento danni in quanto il film era iniziato non all’orario indicato nel biglietto, ma solo dopo molti minuti di pubblicita’. Per coloro che vogliono affermare il rispetto dell’orario di inizio dei film (e non quello degli spot!), si consigliano le seguenti azioni:

1 - Richiedere il risarcimento del prezzo del biglietto inviando al gestore della sala cinematografica una lettera raccomandata A/R di messa in mora:
http://www.aduc.it/dyn/sosonline/modulistica/modu_mostra.php?Scheda=131836

2 - Firmare la petizione al ministro dei Beni Culturali perche’ intervenga sui gestori dei cinema si' che indichino l'orario di inizio dei film, e non quello delle pubblicita’:
http://www.aduc.it/dyn/cinema/petizione.html

Telefonate spot e chiamate indesiderate
Le possibili difese

Diritti del chiamato e doveri dell’operatore: ecco le indicazioni contenute in precedenti provvedimenti del Garante della Privacy.
1) L’addetto al call center deve spiegare all’utente chiamato da dove sono stati estratti i dati personali che lo riguardano;
2) L’operatore deve registrare e rispettare la volontà dell’utente di non ricevere il servizio e l’eventuale contrarietà all’utilizzo dei dati;
3) L’utente può esigere senza costi o formalità la cancellazione dei suoi dati dal data base dove erano inseriti;
4) Gestori e call center devono effettuare controlli sui responsabili del trattamento dati svolto presso i diversi call center

La segnalazione
Come si richiede il blocco: si può chiedere a voce il blocco dell’utilizzo dei propri dati o si può utilizzare il modulo disponibile su www.garanteprivacy.it e inviarlo al responsabile del trattamento comunicato dall’operatore che ha chiamato l’utente. In assenza di risposta si può segnalare la situazione al Garante della Privacy.

Le sanzioni
Giro di vite: raddoppiano le sanzioni minime e massime per le principali violazioni contemplate dal codice della privacy. Viene inoltre generalizzata la sanzione accessoria della pubblicazione in uno o più quotidiani dell’ordinanza-ingiunzione di pagamento.

Servizi non richiesti e recesso
Vendita servizi di tlc: l’attivazione di servizi non richiesti è regolamentata dalla delibera Agcom 664/06/Cons. La sentenza stabilisce:
1) durante le chiamate devono essere comunicati scopo, nome società, nome e cognome del chiamante;
2) in caso di accettazione saranno indicati numero della pratica e recapito della società;
3) sarà inviato un modulo entro la data di avvio del contratto con le modalità per opporsi
Il diritto di ripensamento: è regolamentato dal Codice del consumatore e prevede la restituzione del bene senza spese né motivazioni entro 10 giorni dal ricevimento o entro 90 giorni in caso di mancato rispetto degli obblighi informativi da parte del venditore.


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