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martedì 15 dicembre 2009

Cinema: nel film 2012 il premier italiano è l'unico che non fugge davanti alla catastrofe. Ma se ne vanta.

Passato indenne alle inchieste che l’hanno coinvolto, saranno le profezie Maya a far cadere una volta per tutte Silvio Berlusconi.

A profetizzare questo evento, che nella realtà dei fatti è pura fantascienza, è il regista Roland Emmerich che nel suo ultimo film, 2012, si diverte a giocare un pò crudelmente col Presidente del Consiglio italiano facendolo morire in maniera plateale mentre prega con la famiglia in Piazza San Pietro, nella spettacolare sequenza dello sgretolamento della Basilica pontificia.

Nonostante il regista ci tenga a specificare che il premier cinematografico non è Silvio Berlusconi, le fattezze fisiche dell’attore tradiscono una poco casuale somiglianza col nostro presidente del consiglio. Comunque lo pseudo Berlusconi non ha di che disperarsi. A fargli compagnia nel funesto destino che Emmerich gli ha riservato, ci sarà anche il presidente afroamericano degli Stati Uniti, interpretato da Danny Glover, che sacrificherà la sua vita restando fino alla fine accanto al suo popolo. Nel film tutti i leader mondiali nascondono alle masse l’imminente disastro e si preparano a fuggire su moderne arche di Noè insieme ad altre 400mila persone scelte con deprecabili canoni di eugenetica, ad eccezione del presidente italiano e di quello americano appunto.

"Volevamo che un capo di Stato di un Paese importante restasse indietro nella fuga perchè si era fermato a pregare Abbiamo scelto quello italiano", dice Emmerich in un’intervista, che poi aggiunge “Non c'è dubbio che, in un caso come quello del film il vostro primo ministro sarebbe il primo a correre in Cina per salire sull'arca di Noè. Per dirla tutta, ha già comprato un posto”.

Enrica Raia

sabato 12 dicembre 2009

Microsoft e OEM

Che Microsoft sia antipatica a molti, non è una novità. Vuoi per il suo sistema che imperando come SO fra quelli installati nei computer del mondo, è il più attaccato da virus, troyan ecc.; vuoi perché si blocca spesso con errori del cui significato a volte non basta nemmeno essere appartenenti a chissà quale setta di oscuri misteri; vuoi perché molti dei suoi aggiornamenti o installazioni di nuovi programmi, prevedono il riavvio della macchina; vuoi perché molte delle cose proprie (foto, video,...) vengono etichettate come "sospette" e non più visionabili dal sistema con gli applicativi inclusi dato che possono incorrere nella violazione dei diritti di copia; varie et eventuali.

Insomma, di motivi per scegliere un altro sistema operativo, si trovano con una certa facilità. Nonostante ciò, Windows rimane il sistema che viene scelto nella maggioranza dei casi. Di certo c'è un po' di complicità da parte delle grandi catene di distribuzione, che offrono computer con il SO già pre installato e che per comodità si tratta quasi sempre di Windows. L'utente finale ci ha fatto quasi il callo. D'altronde moltissime delle nuove applicazioni, girano solo su questo sistema per non parlare dei video giochi che solitamente sono preclusi ad altre piattaforme a meno di non essere smanettoni.

I computer pre assemblati che si trovano nelle catene distributive, soffrono spesso di configurazioni penalizzanti sulle prestazioni. A fronte di memoria aggiuntiva per rendere più snello il sistema, le macchine montano alimentatori al limite delle loro capacità, costringendo in un secondo momento, la sostituzione degli stessi con componenti più prestanti e facendo lievitare il prezzo. Oppure la scheda grafica dell'assemblato non è all'altezza del nuovo gioco, detiene un sistema audio di bassa qualità, non può connettersi con alcune periferiche (tipico il caso dei portatili ASUS, che sono assemblati senza la componentistica BlueTooth, nonostante questa venga dichiarata negli adesivi della macchina).

Da quanto sopra e per altri motivi, molti scelgono di auto assemblarsi la propria macchina, cercando componenti di qualità e che quasi sempre, il prezzo finale supera di molto di quanto si può trovare sul mercato. Un utente fai da te che sarà poi l'utilizzatore del sistema, quasi sempre immette nel suo assemblato un SO meno oneroso e che gli permetta di essere nello stesso tempo, in linea con le ultime novità. Se invece, vuole essere conforme a programmi Windows oppure l'utente finale è l'amico, si acquista una copia di Windows che sia la più economica sul mercato (a meno che non si opti per una soluzione non regolare, che poi darà i suoi problemi).

La versione meno cara acquistabile sul mercato è la cosiddetta OEM. Questa licenza è installata su quasi tutti i computer acquistabili nei negozi. Grosso modo, l'utente viene informato che il SO montato è valido solo sulla macchina in cui gira e detiene molti algoritmi che verificano che sia installato sul sistema nativo. Cercando in rete si trovano molti siti che offrono tale licenza scaricabile online, del cui prezzo il risparmio è notevole. Non ultimo si può acquistare anche in negozi di computer specializzati con lieve sovraprezzo ma comunque garantendo un certo risparmio rispetto le versioni complete.

Una volta installata sulla macchina, la differenza non si nota quasi, e viene da chiedersi se Microsoft non sia leggermente ingenua vendendo una soluzione OEM, meno cara di quelle ufficiali.

Ma la licenza OEM include delle clausole contrattuali scritte in vero "legalese" e che nel tempo sono andate perse e difficilmente reperibili in rete, ma che sono attualissime e applicate.

Questa licenza permette solo l'installazione su una macchina che DEVE essere venduta all'utente finale. Solo una regolare ditta d'assemblaggio, può far valere la completa applicazione contrattuale. Un privato non può associare i termini di licenza all'uso del SO installato. Che il sistema sia installato da un amico o personalmente o da negozio non abilitato, per Microsoft conta come End User e questi non è abilitato all'uso rendendo illegale quanto fatto con conseguenze pesanti se Microsoft intendesse avvalersi dei suoi diritti.

Nonostante questa limitazione, le versioni OEM sono regolarmente vendute; anche per il neonato Windows 7, si trovano facilmente queste versioni. Anzi, cercando di capire se la cosa sia regolare, si viene pilotati verso forum della stessa Microsoft che assicurano la regolarità della versione OEM. I siti on line non sono di sicuro prodighi di informazioni più accorte, e riportano le informazioni Microsoft, opportunamente mirate a tranquilizzare i dubbi sul regolare utilizzo offrendo cospicui sconti se si scarica il prodotto attraverso il link proposto.

Microsoft dal canto suo, non è generosa d'informazioni in merito ed anzi, ha fatto quasi sparire dalla rete questa non di poco conto delucidazione. Applicando sempre più versioni che confondono, con prezzi allarmanti e rendendo poco chiara la scelta da fare per installare il suo sistema operativo.

Potete trovare maggiori approfondimenti qui.

mercoledì 2 dicembre 2009

Un mondo assetato

Poco a poco, nonostante i vari episodi che hanno visto e vedono le conseguenze dell'insana idea di dare in mano alle multinazionali, il servizio dell'acqua, a suon di modifiche di legge, a suon di messaggi mirati queste associazioni di profit, nascoste spesso da nomi come multiservizi, si stanno appropriando dell'elemento base della vita.

L'acqua è un bene prezioso, l'acqua deve essere gestita al meglio, evitate gli sprechi d'acqua, l'acqua si sta esaurendo...

Slogan, con i quali poco a poco hanno convinto che l'acqua sia un bene, quindi commerciabile e gestibile. Errore indotto con malafede. L'acqua è una necessità! Non un bene.

Cosa sta per accadere? La nuova legge in arrivo, prevede che gli enti pubblici possono essere co-titolari del solo 30% delle azioni dell'impresa privata a cui viene concesso il servizio. Inoltre stabilisce, come se fosse un garanzia, che la rete di distribuzione resta in mano al comune o ente pubblico.

Una bella mucca solo da mungere per bene, e senza dargli nessun alimento. L'acqua, che il buon Dio ha messo per permettere la vita, diviene di proprietà dell'azienda, la quale ne trae profitto distribuendola all'utente finale, mentre non è tenuta a risolvere eventuali problemi sulla rete distributiva perché non di sua proprietà. Quindi eventuali manutenzioni e danni sonno a carico del contribuente, i guadagni della distribuzione sono incamerati meno la quota in mano all'ente pubblico.

Un affare per i comuni, che già hanno delegato il servizio ristrutturazione delle tubature a qualche ben pensata cooperativa di comodo. Se poi l'acqua non arriva o è di bassa qualità, non rientra nelle loro responsabilità. Rivolgersi all'impresa che detiene il servizio. Bel rimpallo. Aggiungesi il fatto che quasi sempre, la qualità dell'acqua da bere al rubinetto, subisce aumenti anche del 30% (strano questo numero vero? assomiglia alla quota detenuta dal comune) e si abbassa come qualità rientrando però, nei limiti stabiliti dalla legge. Legge indicata e conforme alle indicazioni europee, asseriscono, che guarda caso, sono decise da privati o loro rappresentanti eletti, con lo scopo di sollevare l'economia (la loro). In realtà l'Europa a proposito dice ben altro:
”Risoluzione europea 11 marzo 2004, “Strategia per il mercato interno, priorità 2003- 2006 , al paragrafo 5 cita: “Essendo l’acqua un bene comune dell’umanità, la gestione delle risorse idriche non deve essere assoggettata alle norme del mercato interno

Sebbene ormai gli effetti si facciano sentire, al popolo bue pare basti la tele, il frigo con qualche birra e poter lamentarsi senza conseguenze. Se poi proprio si supera i limiti, iscriversi a qualche associazione consumatori delegando a questa la lunga battaglia che è sbagliata in partenza, dato che l'acqua non è un bene di consumo, ma una necessità!

Si scriveranno ancora pagine e pagine di denunce, commenti e lamenti ma il risultato sarà che l'acqua sarà di esclusiva proprietà di qualche multi ben nascosta nei meandri delle scatole cinesi del mercato borsistico. Tanto poi, una bella guerra civile come in Colombia, risolverà eventuali problemi legali, lasciando i malviventi responsabili, liberi di perpetuare crimini contro l'umanità sicuri di non pagare mai il conto anzi, sapendo che questo verrà girato verso la vittima stessa.

Ma mi raccomando, continuate a frequentare e comprare nei centri commerciali. Bellissimi, pieni di cose luccicanti a prezzi interessanti. Poco importa se intrisi del sangue di qualche minorenne costretto a lavorare in paesi dove le leggi sono permissive. Poco vale se quanto acquistato, non vale il tempo della nostra vita.

Tutto è così "in".

mercoledì 25 novembre 2009

Muore Brenda: i Carabinieri sono sul posto. Già da prima.

Omicidio volontario. E' questa l'ipotesi di reato per cui la Procura di Roma indagherà per la morte del trans brasiliano Wendell Mendes Paes, detto 'Brenda', avvenuta ieri all'interno del residence 'Due Ponti' nella zona Nord della Capitale. Il cadavere del viado è stato trovato nel locale soppalcato dell'appartamento al piano seminterrato dell'edificio.

Altre trans conoscono la verità su quello che è accaduto a Brenda. Altre persone che appartengono a "quel mondo con un sesso un po' di qua e un po' di là", come dice un noto psicologo, sono a conoscenza del giro che comprendeva la brasiliana morta nella notte in un mini-appartamento nel residence 'Due Ponti' e nel quale si muoveva il pusher obeso Gianguarino Cafasso. Del dato sono convinti gli investigatori impegnati a dipanare la matassa che sembrava esser stata sciolta dopo l'arresto dei 4 carabinieri, ritenuti responsabili del ricatto all'ex presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo.

Il "campo d'indagine" - si spiega - è quello degli incontri hard, con persone (personalità?) che pagano molto e bene, come l'ex governatore, o altri soggetti citati dalle trans, anche un po' a vanvera, con soprannomi e nomignoli, sin dall'esplosione del caso. In quel mondo se si scatta una foto, si realizza un video, non lo si fa per vizio ma perché si vuole ottenere qualcosa, si vuole avere l'"assicurazione" per un domani dei tempi bui che può sempre capitare. Forse seguendo questa logica Brenda aveva risposto agli inquirenti di aver avuto il secondo video, in cui c'era ancora Marrazzo, e di averlo mantenuto nel suo computer, ma di averlo distrutto "per paura".Di quel filmato - così come quello di 13 minuti del ricatto 'originale' e provato - e che sarebbe stato realizzato in una abitazione forse nella disponibilità dell'ex presidente, non ci sono tracce chiare. Per i magistrati esiste perché più di un soggetto ne ha parlato, tra cui uno stesso carabiniere indagato. Ma il viado chiamato in causa da Brenda non avrebbe dato seguito a quella traccia.

La decisione del tribunale del riesame che ha scarcerato due indagati su 4 e in parte ridimensionato la vicenda Marrazzo, è stata uno stop per l'accertamento della verità? Qualcuno dei militari era pronto a parlare? Alcune risposte saranno chiarite dalle motivazioni dei giudici della libertà, quando saranno depositate.L'accertamento autoptico su Brenda fornirà un tassello, farà salire uno scalino. Se poi una trans decidesse di "vuotare il sacco", si potrà dire chi sono i cittadini di quel mondo a tinte rosso hard che parte dai quartieri bene e consuma il piacere nei residence di immigrati. "Sono le trans, con le loro molte bugie, le chiavi di volta", dice un investigatore.Il cellulare di Cafasso che non si trova e che sarebbe stato gettato dalla sua fidanzata Jennifer, così come altri telefonini o chiamate fatte alla presidenza della Regione potrebbero dare tracce significative. Per il momento il materiale probatorio è molto, ma non tutto sembra avere senso e spiegazione unica.

(Apcom)

domenica 22 novembre 2009

Ultime immagini da Rosetta


Ha detto addio alla Terra lasciandoci immagini spettacolari del nostro pianeta. Rosetta, la sonda ESA lanciata il 2 Marzo 2004 per lo studio dei corpi minori del sistema solare e costruita con un determinante contributo italiano, ha fatto un ultimo giro attorno al pianeta, esattamente alle 8:45 del 13 novembre. Come pianificato, ha raggiunto il punto più vicino alla Terra, passando circa 2481 km sopra l’Oceano Indiano (109 latitudine est, otto longitudine sud: poco sotto l’isola di Giava) ad una velocità di 13,34 km al secondo. Il successo dello "swingby" è stato confermato venti minuti dopo, alle 9:05, quando dal Centro di controllo spagnolo di Maspalomas è stato ristabilito il contatto con la sonda. Questo è il terzo flyby, dopo quello di marzo 2005 e di novembre 2007: poi Rosetta, caricata come una fionda di energia gravitazionale, riprenderà definitivamente il suo viaggio verso lo Spazio profondo, per raggiungere la cometa Churyumov Gerasimenko, sua destinazione, nel 2014. Per spiegare i tanti misteri che ancora custodiscono questi antichissimi abitanti del nostro sistema solare, le comete appunto. Per questo la sonda è stata battezzata Rosetta; esattamente come quella stele, scoperta per caso lungo il delta del Nilo nel 1799, che contribuì in modo decisivo alla comprensione dei geroglifici e della cività egizia.

Lasciando la Terra per dirigersi verso la cometa (anche nota con la sigla 67/P) Rosetta ha scattato foto sensazionali. L'immagine in alto, ripresa la mattia del 13 Novembre, raffigura un anticiclone sopra l'Oceano Pacifico Meridionale. I vortici di nubi sono visibili con la stessa nitidezza con cui li vedrebbe un occhio umano dall'alto.

Molti degli strumenti a bordo di Rosetta, usualmente inattivi durante il viaggio, sono stati accesi. In questo modo è possibile testarne le condizioni dopo la lunga esposizione a bassissime temperature. Ma anche effettuare rilevazioni molto attese dalla comunità scientifica.

La Terra vista dalla sonda Rosetta
La spettacolare immagine qui a destra l'ha "scattata" la camera di bordo Osiris (il cui cuore, la WAC, è stato interamente costruito in Italia) alle 13:28 di ieri. Mostra la Terra vista da una distanza di 633mila chilometri. Per creare questa "foto" è stato in realtà necessario scattarne e sovrapporne tre, con filtri di colore blu, arancione e verde. La parte più luminosa, in basso, corrisponde al Polo Sud. E' proprio la superficie bianca della calotta antartica, di cui si distinguono bene i confini al di sotto di un vortice di nuvole, a riflettere intensamente la luce.


La Luna vista dalla sonda Rosetta
L’immagine qui a sinistra, invece, è la prima ripresa da Osiris, l’8 novembre scorso, durante l'avvicinamento alla Terra. Mostra la Luna, “fotografata” a 4,3 milioni di km di distanza ed è stata messa a disposizione dal team di Osiris al Max Planck Institute di Landau, in Germania.

La camera Osiris (che richiama l'antichissima divinità egizia Osiride ma in realtà è una sigla e sta per "Ottic, Spectroscopic and Infrared Remote Image Sensing") oltre al WAC (wide angle camera, il grandangolo) comprende un NAC (narrow angle camera, in grado di stringere e "zoomare" sui soggetti). Questo servirà ad ottenere immagini ad alta risoluzione del nucleo della cometa e degl asteroidi che attraverserà nel suo lungo viaggio per lo Spazio profondo. Ma altri strumenti della sonda scandaglieranno l’atmosfera e la magnetosfera della Terra, per tentare di contribuire alla comprensione di fenomeni affascinanti come le aurore (il "prodotto" spettacolare di collisioni tra i campi magnetici terrestri e particelle esplose dal Sole).
Links - Collegamenti:
http://www.asi.it/it/news/rosetta_le_immagini_spettacolari_delladdio


venerdì 20 novembre 2009

Acqua lunare: il seguito

Notizia nota e stra riportata da quotidiani, blog, ecc. Ne avevamo già parlato, ponendo alcuni accenti su dubbi in merito alla missione. Ovviamente andare a pestare i piedi a chi sogna da tempo, trasvoli planetari e segue costantemente tutto quanto la scienza ufficiale dichiara, è come insultargli quanto di più sacro e dubbi, domande e chiarimenti in merito, porta solo a insulti, offese, dichiarazioni di incompetenza, manchi lessicali e chi più ne ha ne metta. Neanche fossero i diretti ricercatori incaricati che a titolo, potrebbero rispondere e/o sentirsi offesi. Ma tant'è.

Per verificare quanto scoperto dalla sonda Deep Impact e annunciato da quella Cassini già 10 anni fa, la NASA spendendo non poco, ha confermato le analisi dichiarando ufficialmente la presenza del liquido sul satellite naturale che gira sopra le nostre teste. Sapendo che la NASA è sì un'istituzione privata ma che spesso i suoi studi hanno fini militari e strategici, e rapportando costi/benefici, si è sollevato il dubbio che non tutto quanto dichiarato ufficialmente, sia a portata di tutte le orecchie, specie se NASA aggiunge che l'acqua si può bere, ammesso poterla filtrare in loco, una volta stabilita una base operativa. Perplessità che vengono riassunte in un articolo de "il Giornale" al cui link i vari debunker se ne facciano un'idea, rivolgendo i loro simpatici commenti verso la testata.

Quello che è poco noto e che invece giustifica appieno la missione e gli studi futuri è la presenza sulla Luna di ingenti quantità di elio-3, un isotopo radioattivo molto raro sulla Terra utilizzato per ricerche sulla fusione nucleare, di cui si stima una quantità di circa un milione di tonnellate contro un fabbisogno congiunto di Stati Uniti e Unione Europea di sole 25 tonnellate.

Come sempre, non faccio battaglia contro dati al punto di vedere complotti ovunque, ma perché sotto tacere la cosa come se fosse secondaria, quando invece mi spiega appieno possibili risvolti mentre la versione più di spicco, fa acqua da tutte le parti?

Leggendo fra i commenti in rete, si fa leva sull'importanza o meno dell'acqua, chi prendendo le parti a favore immaginando sviluppi interessanti per l'umanità e chi contro dichiarando l'eccessiva spesa confrontata sui problemi da risolvere attualmente sul pianeta. Chiaramente portando la visione sull'elemento acqua, tralasciando marginalmente alcuni aspetti commerciali, c'è più audience e più interesse pubblico, ma lasciatemelo dire il marketing da sempre la sensazione di truffa e presa in giro.

UNICREDIT; che banca...

Nel lontano 1990 avendone necessità e trovando un appartamento che equilibrava le mie possibilità finanziarie d'allora con il prezzo, accesi un mutuo regionale per l'acquisto del medesimo. Si usava allora la garanzia ipotecaria sul bene e per regolarizzare il tutto, si passava dal notaio per i contratti di rito. Nello specifico, uno dei due normava i rapporti bancari indicando il numero delle rate, il loro ammontare singolo d'inizio, la percentuale d'interesse, il tipo d'interesse e l'apertura di un conto corrente con cui eseguire le operazioni di pagamento.

Nel rogito notarile si dichiarava che la banca concedeva a prestito la somma pattuita a fronte di un interesse del 13% variabile in ragione del tasso di sconto ufficiale che questa aveva con la Banca d'Italia. Si dichiarava altresì che il conto corrente abbinato beneficiava di un interesse pari al 3,5% soggetto anch'esso alle variazioni del mutuo concesso. In pratica, se aumentava l'interesse del mutuo, aumentava anche quello del conto corrente e viceversa. Inoltre al conto corrente non venivano applicate spese di chiusura, e venivano fornite 40 operazioni gratuite all'anno più il diritto di un libretto da 20 assegni gratuito annualmente. Tutto nero su bianco e con bolli di stato ad avvallo del documento.

Poi si evolsero le cose. Una legge dichiarò che tassi superiori al 12%, erano da considerarsi usura e quindi la banca trovandosi a praticare interessi che arrivavano già al 14%, dovette rivedere la cosa. Nonostante il prezzo della rata mensile, era più alto di quanto si poteva trovare sul mercato ma, le spese di chiusura e il cambio di contratto, erano viziati dal ritorno di tutto il credito rimanente aggiustato dall'interesse residuo e la penale per anticipo di chiusura. Il che faceva praticamente impossibile cambiare le condizioni che comunque, con il nuovo contratto, avrebbero sforato nei tempi e mi avrebbero visto debitore per l'ammontare residuo a nuovo, come se nel frattempo non vi sia stato mai versato niente.

Poi si passò all'amato euro e le comunicazioni bancarie, elencavano il cambio di tasso d'interesse per il mutuo attorno allo 7%.

Come molte persone, non avevo tutto questo tempo per capire e chiedere alla banca, i significati delle operazioni che indicavano, anche perché su tutto valeva che eventuali reclami dovevano essere inviati con raccomandata entro 60 giorni dal ricevimento degli estratti conto e comunque a seguito dei cambi unilaterali della banca, o si accetta o si può risolvere il contratto, con tutte le conseguenze che tal atto porta. Comunque alcune cose erano tali, che mi recai in filiale per capire cosa stessero facendo.

Alla stipula il mutuo aveva una rata di 413.000 lire mensili ed io avevo il tasso d'interesse sul conto dello 3,5%. Alla data di quando mi recai in banca a chiedere spiegazioni la rata era di 213,3 € con un tasso dichiarato di 7,5%.

Se la matematica non è cambiata, essendo che 1 euro = 1936,27 lire, moltiplicando la rata per questo numero, il totale non cambia. Come era possibile quindi che il tasso era sceso da 14% allo 7,5% se il totale da pagare mensilmente era identico?

Il conto corrente all'inizio, beneficiava del 3,5% mentre a parità di rata pagata, era sceso allo 0,5%. Erano indicate 0,50 € per operazione, spese di chiusura annuali e spese per l'invio trimestrale dei resoconti, nonostante la stipula che questi dovevano aver carattere semestrale.

Il direttore di filiale, dopo insistenza e visibilmente seccato, iniziò con lo spiegarmi che l'invio trimestrale era un'imposizione di legge, al mio richiamo che questa diceva quadrimestrale, restò perplesso scusandosi del lapsus ma che comunque si riduceva solo ad un invio in più. Caro direttore, un invio in più è caricato delle spese postali di 2,5 € a mio carico mentre la banca usa un sistema d'invio privato che le va a costare 0,35 € inoltre, ogni riga di scrittura sul cartaceo, comporta 1€ di costo per mia parte. In pratica un invio in più, mi costa dai 5 € ai 7 € contro una spesa della banca di circa 0,50€ (carta, inchiostro di stampa ed invio inclusi).

Seguiva il solerte individuo a spiegarmi che i tassi sui conti correnti in pratica non esistono più ed avere lo 0,5% è una fortuna. Inoltre il tasso iniziale del mutuo non era espresso come TAE ma come TAN da qui la differenza. Caro direttore, sull'atto notarile era scritto chiaramente cosa s'intendesse come tasso, inoltre l'interesse del conto corrente era ben dichiarato e regolato.
Continuava il personaggio dicendo che gli risultava strana la cosa e che si riservava di visionare il contratto notarile stipulato, qual ora ne trovasse la copia e promettendomi un accomodamento in caso vi fossero state discrepanze che comunque, era impossibile che vi siano e che forse quanto riportavo era dovuto ad un ricordo del tutto mal compreso.

La faccia che fece quando tirai fuori la mia copia notarile dove c'era nero su bianco quanto da me affermato devo dire che mi sorprese. Mi chiese come fossi in possesso di tale copia, dato che l'atto notarile avrebbe dovuto essere depositato in originale presso il notaio e copia certificata alla banca e nessuna copia ulteriore avrebbe dovuto essere in circolazione, secondo lui, per la privacy. A questo punto capì le intenzioni truf...ahem, affaristiche dell'individuo. Caro direttore, il contratto porta i nominativi delle persone stipulanti ed essendo io una di queste, la legge mi permette di pagare un'ulteriore copia certificata e tenerne il possesso, mi spiace che altri clienti non l'abbiano fatto forse perché la copia costava 2.000€ (al cambio), ma vedo che avevo ragione di sostenere questa spesa. Inoltre, oltre a quanto già detto sopra circa i termini contrattuali, l'ultimo punto dichiara che qual ora non vi fossero rispettati i termini, la parte in difetto doveva risolvere a sue spese il contratto, devolvendo tutte le eventuali spese sostenute. Ma in questo caso la parte in difetto era la banca e non il contraente.

Dopo un attimo di smarrimento, mentre verificava l'originalità del documento (dato che era ben conscio di quanto vi fosse scritto e simulava falsi ricordi fino a quel punto), mi propose di cambiare l'attuale regolazione del conto corrente, in una meno restrittiva, che prevedeva zero spese e zero interessi. Mentre per il mutuo avrebbe fatto richiesta di regolare la questione verso la filiale centrale pregandomi di lasciargli la mia copia notarile per la documentazione d'apportare. Che dire, in malafede fino alla fine. Caro direttore, posso concederle una fotocopia del contratto e solo per sveltire le tempistiche, dato che, la banca ha già in possesso una copia certificata e pure pagata dal sottoscritto, non posso permettermi di rilasciare ulteriori documenti ufficiali a chi dimostra nei fatti, la tendenza a dimenticarsi a suo vantaggio le cose.

In quell'incontro non cambiò altro che le norme regolatrici del conto corrente, mentre per il mutuo non c'era niente da fare. Vero che c'erano irregolarità che mi permettevano di concludere il contratto senza spese aggiuntive, ma vero anche che avrei dovuto pagare il debito residuo, il che superava le mie possibilità finanziarie. Cosa che al bravo direttore era nota e sapeva di condurre una partita truccata a suo favore fin dall'inizio. L'unica soddisfazione, se così si può chiamare, fu di raggiungere telefonicamente il direttore di centrale, chiedendogli se fosse regolare che una missiva postale indirizzata erroneamente dall'amministratore dell'appartamento presso la filiale, sia stata aperta per verificarne il contenuto, nonostante riportasse il mio nome, e non rispedita al mittente, violando così la corrispondenza privata. Oltre a tutto quanto sopra. Conseguentemente il bravo direttore della filiale fu trasferito una settimana dopo. Non credo in base alle irregolità fatte, che anzi in quei ambienti danno titolo, ma per il fatto che non avesse fatto sufficientemente da filtro per un cliente scomodo, come potevo esserlo io elencandogli di persona le beghe in atto.

Tralasciando molti fatti analoghi, che mi hanno costretto a successive visite alla filiale, dove per altro venivo solo preso per i fondelli, arriviamo alla chiusura del conto corrente.

Il conto a zero spese e zero interessi, nel frattempo era diventato un conto che addebitava tutto. Compreso di un canone mensile di tenuta conto di 7€ infilatosi per le solite clausule aggiuntive di cui si può far ricorso entro 60 gg. ecc. Ci sono da pagare circa 40 euri mensili, dato che venivano frazionate mensilmente le spese annuali e però, bisogna aspettare il nulla osta dato che la carta di credito annessa, addebita a fine mese eventuali acquisti, e loro devono essere sicuri (aggiungendo nel frattempo ulteriori 40€ alle spese). Nel frattempo ritiro delle varie carte di credito, bancomat tagliate con gusto dal solerte commerciale, seguite dalla distruzione degli assegni restanti. Quindi ancora un mese di spese ma senza poter usufruire di nessun servizio.

Inoltre alcuni problemi, non essendo presente per ritirare o pagare la differenza saldo-spese, diventa ad un tratto impossibile delegare terzi per l'operazione. Solo il titolare, dicono, può chiudere il conto. Risolto facendo notare che il conto era di fatto chiuso, visto la distruzione di tutto quanto mi permettesse l'usufrutto e che le pratiche di chiusura sono solo caricate di salvo buon fine bancario. La persona incaricata, sebbene li presente, ha dovuto persino presentarsi al cassiere per essere vista, anche se aveva già dato fotocopia dei suoi documenti.

Sembra che le quotazioni in borsa siano inversamente proporzionali ai comportamenti clientelari. Più queste sono alte più sono vessatorie e truffaldine verso i clienti. La banca la leggete nel titolo e qualcuno potrebbe dire che avrei potuto non sceglierla, ma il fatto è che all'inizio non era per nulla al mondo l'istituto di credito di mia fiducia. Lo è diventato mio malgrado, visto che si è mangiato tutti gli altri istituti e lo continua a fare. Occhio al vostro istutuo di credito. Domani può toccare a voi.

giovedì 19 novembre 2009

IBERIA: compagnia poco seria

Non chissà quanto tempo fa, viaggiare in aereo era prerogativa di persone con un certo margine economico. I viaggi erano organizzati in modo tale da limitare il più possibile i disagi che i clienti potessero avere. Si veniva trattati con un certo riguardo in fase d'imbarco e si era oggetto d'attenzione durante i voli. A bordo si trovavano pronte ad accogliere, comode poltrone con spazi sufficienti per le gambe, hostess che fornivano di quando in quando generi di conforto ed un equipaggio che s'informava, a volte anche in modo eccessivo, delle nostre condizioni. Sia che si viaggiasse in prima classe, che in classe turistica.

Bei tempi...

Oggi le compagnie aeree fanno a gara a chi sia più scortese, truffaldino, maleducato e speculatore.

In fase di cheek in, troviamo zelanti operatrici che controllano quasi al grammo il peso dei nostri bagagli, invitandoci a regolarizzare il sovrappeso pagando profumatamente allo sportello della compagnia aerea e facendoci rifare la fila. Le regole di quanti bagagli siano ammessi, non sempre sono chiare ed hanno la tendenza di cambiare fra la prenotazione e l'usufrutto del volo con la conseguente "sanzione". Le proteste o la richiesta spiegazioni all'inserviente, sono inutili e vengono respinte prima in modo gentile invitandoci a recarci, scrivere ecc., ai preposti sistemi per terminare se insistenti, in frasi e indicazioni, non proprio da galateo.

Il passaggio alla zona d'imbarco è sempre più simile al transito che possono fare gli animali destinati al macello o la loro vendita. Sebbene alcuni articoli siano permessi, di solito vengono sequestrati senza troppe spiegazioni, mostrare agli addetti la lista delle cose permesse, ha la conseguenza d'irritare il personale che in seguito può fare di tutto per farci perdere tempo, spogliarci ecc., al rischio di perdere il volo. Ma questo è dovuto, dicono, alle norme sulla sicurezza e deve essere imputato ai terroristi, e alla gestione dell'aeroporto. Le compagnie aeree in questa fase non possono intervenire, se non approfittando speculandoci sopra in caso di problemi (se perdete il volo a causa di questi controlli, grazie per aver pagato il volo e comprate un altro biglietto se volete raggiungere la destinazione).

Nella zona d'imbarco si scopre sovente che la vostra tessera di fedeltà, serve solo a prendervi in giro. I servizi offerti sono sempre rivolti a classi superiori e le classi superiori vi si accede attraverso ignoti sistemi non dichiarati ai comuni mortali. Inoltre le norme della vostra carta fedeltà, cambiano a posteriori negandovi quanto promesso in fase di contrattazione. Anche qui se volete protestare, dovete rivolgervi ai sistemi indicati dalla compagnia e che ovviamente, non potete accedervi che una volta ritornati a casa. Se lo si fa, quasi sempre si viene pilotati in giro per i servizi a pagamento dei centralini, per raggiungere un operatore o che non capisce, o vi mette in attesa (stranamente dopo 10 minuti la linea cade...) e che vi cataloga con un numero di reclamo invitandovi ad attendere la risoluzione. (che non avverrà quasi mai, o perchè non compresa fra le norme, o perchè indirizzata verso un numero diverso di classificazione reclamo o ignorata proprio).

In fase d'imbarco si scopre che il turno per salire, quasi sempre è diverso dalla fila fatta. L'operazione viene gestita dalla compagnia per accelerare i tempi (animali che devono essere gestiti) nonostante, l'aereo parte sempre con ritardo rispetto a quanto indicato sul biglietto e le cause sono fra le più svariate.

A bordo si scopre che la poltrona non solo è scomoda ma spesso non permette nemmeno di usarla senza che le ginocchia premano su quella della fila anteriore. Stendere le gambe è impossibile. Dopo vari sorrisini di proforma, il personale tende a vietarvi tutto. Il posto per il vostro bagaglio a mano, è sottodimensionato rispetto ai limiti di sagoma riportati. Va bene se usate misure un po' più piccole. Se cercate di sfruttare la massima sagoma, dovrete sistemarlo sovente, molto lontano da dove siete seduti. Qua non si capisce un mistero... Se il bagaglio a mano per persona è limitato ad una sola unità, come mai alcuni riescono a salire con 3 e più? Perché gli spazi per i bagagli a mano non sono conformi ai numeri dei posti disponibili nell'apparecchio? Che centri forse con il fatto che per farci stare più gente possibile si siano usate file di poltrone sempre più ammassate fra loro al punto di superare l'equilibrio posti disponibili/bagagli in cabina?

Durante il volo niente è permesso, a meno che non si paghi. Anche l'eventuale accesso ai servizi diviene difficoltoso, causa il ristretto spazio fra file di poltrone, che a volte rende impossibile l'uscita dal posto assegnato senza che per questo si scomodino tutti i passeggeri presenti nella fila. Se avete urgenza e il momento è quello della vendita dei generi di conforto/badget inutili, giustamente con sovrapprezzi del 200% e oltre, rinunciate e vedete di sporcarvi il meno possibile, dato che il passaggio centrale è totalmente occupato dal carrello di vendita.

Il passaggio era stato progettato all'origine, per permettere le misure del carrello mescita e due persone ai lati, che servivano la destra e la sinistra. Ma le file delle poltrone erano di due posti! Oggi per mettere più animali ed incassare di più, le file sono di tre posti. Lo spazio fra fila e fila era progettato per permettere una persona seduta ed il passaggio dell'altra. Lo spazio extra era usato dal passeggero in caso non vi fosse questa necessità, per stendere le gambe e reclinare la poltrona in modo confortevole. Vale quanto sopra, oggi.

Le uniche poltrone confortabili, sono riservate alla businnes class che però sono presenti solo nei voli intercontinentali. Comprare biglietti di classe lusso su voli europei e/o nazionali, serve solo ad ingrassare i maiali che gestiscono il servizio di trasporto.

Nelle rotte intercontinentali, il personale di bordo osserva un rigido orario di servizio al passeggero. Passato questo orario, potete anche morire. Nessun inserviente si farà vivo durante le sue ore di riposo. Tanto siete animali e quindi è normale che qualcuno non s'incontri bene nel trasporto.
Il cibo è quanto di più chimico ed economico si possa trovare sul mercato. Prenotare pasti speciali vi farà dimagrire, dato che per cause di forza maggiore spesso, non è stato possibile assolvere la richiesta. Siete animali... l'ho già detto?

Nei viaggi intercontinentali, quasi mai il trasporto è gestito dalla stessa compagnia che, per far fronte al volo pagato, usa vettori di compagnie associate, quasi sempre di co-proprietà e spesso e volentieri di carattere low cost. In questa ultima tratta tutti i servizi pagati e abbinati alla vostra carta fedeltà, non hanno valore! I punti non vengono assegnati, il bagaglio permesso è nullo la responsabilità deve essere imputata alla compagnia della tratta che per sua costituzione low cost, quasi sempre declina la stessa. Non per ultimo ma anzi usato in gran pompa, lo scarico della competenza in caso di smarrimento o ritardo del bagaglio.

Fatto vero: Il viaggio fra Europa e Sud America viene gestito per la parte oceanica dalla compagnia scelta, il destino finale da quella associata e che non si può scegliere. Il ritardo della partenza all'origine, per cause non spiegate, ha fatto sì che la tratta fra Europa-Sud America, sia stato ritardato per l'imbarco dei passeggeri. Dato che i bagagli seguono un iter più ampio per il trasbordo, questi sono rimasti nell'aeroporto. A destino, ovviamente, non erano presenti perché imbarcati il giorno dopo con il primo volo utile. In atto di reclamo questo può essere fatto alla compagnia dell'ultimo tratto che compila il modulo ma avverte che non di sua competenza dato che il biglietto è stato acquistato da un altra compagnia e la causa del ritardo del bagaglio è stata dovuta a mala gestione dello stesso da parte di chi ha venduto il volo. Al rientro vi verrà fatto notare che dovevate rivolgervi alla compagnia dell'ultimo tratto perché, secondo le loro contrattazioni, si deve prendere a carico quanto succede nel loro volo. Spiegare come si siano svolti realmente i fatti è impossibile dai moduli precompilati. Si può tentare la causa attraverso una associazione consumatori o un avvocato personale, sapendo che si protrarrà per 5 anni o più. Comunque se vincenti, e lo sarete, quanto vi verrà rimborsato è un decimo di quanto speso per far causa.

In caso di scioperi, le compagnie ultimamente inseriscono la clausola liberatoria che rimanda a noi animali, i disagi o impedimenti del servizio pagato. Anche se illegale, dato che le beghe sindacali sono un problema della compagnia e non dei clienti, vi auguro tanta fortuna se volete risolvere eventuali litigi legali. Anzi, la carta dei servizi e di qualità, s'aggiorna includendo esclusioni sempre più forzose, cercando di far rientrare sempre più il tutto a cause di forza maggiore che, notate, essendo l'aeroporto non gestito dalle compagnie aeree, ogni ritardo e problema vi possa capitare è a questi che dovete rivolgere il reclamo. Lo sciopero abbiamo scritto sopra, non rientra secondo la compagnia nei suoi problemi mi sto chiedendo quali siano le uniche cause imputabili alla compagnia, secondo loro.

Negli scioperi poi, visto che poverini, soffrono di qualche eventuale perdita... credo a interessi bancari per lo più, dato che incassano il dovuto con anticipo rispetto al servizio elargito, voli cancellati o cambiati, sono a carico del cliente. Questi ha diritto al rimborso in caso della rinuncia del viaggio qual ora la compagnia non abbia provveduto a servzio alternativo. Ogni informazione deve essere richiesta al servizio a pagamento di 1 € minuto. Il servizio alternativo, di solito, viene assolto da una compagnia aerea differente, spesso low cost associata a quella di bandiera ma che non condivide le responsabilità, nè i servizi pagati. Gli eventuali punti PAGATI, abbinabili alla tesserà fedeltà, NON verranno accumulati dato che il volo è stato fatto da compagnia differente.

Si potrebbe continuare, ma il disgusto è noto a chi sia passato per queste compagnie dominate dalla new economy, dove l'importante non è il cliente ma quanti soldi si riescono a speculare. Dove il mal servizio regna sovrano ed in caso di futuri giochi di borsa, aumenta per abbassarne le quotazioni e fare buoni affari. I nostri governanti non possono aiutarci. O forse perché già impegnati con la parola verso le compagnie stesse, o perchè questi problemi a loro non saranno mai noti, avendo sempre aerei prenotati, spesso personali e viaggiando in super lusso class.

venerdì 6 novembre 2009

Dimensioni del piccolo popolo

Capita sovente di venir a contatto con situazioni o testimonianze, che non rispecchiano le normali leggi scientifiche attualmente conosciute. Mi spiace per l'immagine che propongo nell'articolo, ma è l'unica che cercando nella rete, possa dare l'idea delle testimonianze che a seguire riporto.

Premesso che molti effetti visivi che si possono percepire attraverso foto o video, sono già catalogati dalla scienza attuale e vanno spesso sotto il nome di "pareidolia", ovvero la tendenza istintiva e automatica a trovare forme familiari in immagini disordinate, le persone che ho avuto modo di contattare personalmente, non erano animate da sensazionalismo o necessità di un'immagine mediatica, anche se il materiale ed il racconto datomi, li poneva senz'altro su un piano d'interesse più spiccato che quello normale.

Delle foto che personalmente avevano eseguito con la loro reflex, ho potuto constatare l'originalità ed i negativi, anche se solo come verifica sommaria dato che gli elementi presenti nella foto, non mostravano che paesaggi normali di boschi, prati ecc., e solo ponendo attenzione si riusciva ad intravedere forme riconducibili a elementi diversi dal soggetto inquadrato. Come dire, bisognava far funzionare l'effetto pareidolia per scorgervi gli elementi.

La nota curiosa era il numero di tali elementi che si potevano distinguere, con sorpresa, per la precisioni dei dettagli che ne delimitavano i profili e le forme. Si potevano intravedere cavalli al galoppo, coppie di uccelli in volo, bambini giocosi, figure a passeggio e altro ancora, nati dai profili delle foglie, dei rami, delle ombre e luci filtrate dal sottobosco e fili d'erba.

Se le immagini erano state il prodotto di una qualche forma di ritocco, devo dire che erano molto ben riuscite. Alla mia richiesta di poterne avere copia, con sorpresa mi si nega la cosa, nemmeno una fotocopia. Cosa che mi sembrò strana e oggi magari potrei nutrire qualche sospetto sulla commerciabilità di quanto visionato. Però non ho notizie di libri o riviste e nemmeno di siti eseguiti da queste persone.

Chiesi come le avessero eseguite e mi dissero che semplicemente avevano fatto alcuni scatti del paesaggio che videro, in occasione di una delle loro escursioni boschive e che solo in seguito, ad una visione più attenta per raccoglierne i particolari immortalati di quella variopinta giornata d'autunno, scoprirono questo piccolo popolo nascosto fra le pieghe dei colori.

Data la reticenza nel fornirmi copia del materiale, e vista la curiosità creata per quell'effetto, cercai maggiori informazioni, scoprendo che in base a queste immagini, si era creato nel frattempo gruppi di persone credenti a fate e folletti. Mentre però, i possessori delle foto originali, solo mostravano la stranezza del fenomeno e apparivano sinceramente sorpresi loro stessi, senza inserire spiegazioni di provenienza mistica, questi gruppi nella maggior parte dei casi, accumulano materiale con il fine di dimostrare la teoria anzi, per loro realtà dell'esistenza di una dimensione parallela abitata da esseri che di solito, si trovano nei racconti infantili.

Il caso più interessante che è questo che volevo riportare e che quanto ad ora scritto serve solo come introduzione al discorso, è l'incontro con una persona che asseriva di aver visto e per parecchio, direttamente le forme che possono apparire in tali foto, con la differenza che esse si muovevano di vita autonoma confondendosi fra le pieghe del mondo tridimensionale a noi noto.

-Era un periodo di fine inverno e stavo passando per riflessioni dell'esistenza o meno di dimensioni diverse da quella comunemente nota. Avendo letto su testi esoterici e filosofici sulla concretezza di tali mondi, ero davvero curioso di toccarli con mano, di poterli verificare, ma nello stesso tempo, avere una prova concreta nelle mani e non solo teorie o dati teorici.
-Intento abbastanza impegnativo, e cos'hai scoperto?
-Sinceramente non lo so, mi spiego meglio, non saprei come definire in modo tecnico il fenomeno osservato..
-Quindi non è una cosa sulla quale hai potuto fare molte osservazioni ed analisi?
-Al contrario, potevo verificare in ogni momento il fenomeno.
-Nel senso che bastava ti ritirassi in qualche luogo appartato e a seguito di qualche rilassamento e concentrazione, riuscivi a vedere qualcosa?
-Affatto. Potevo farlo dove mi trovavo, in qualunque situazione, con o senza persone presenti e luoghi pubblici o meno.
-Cioè? Sapresti quindi riprodurre il fenomeno anche ora mentre parliamo?
-Un momento, faccio alcune precisazioni.
-Ecco forse è meglio.
-Il fenomeno per quanto lo descrivessi ai presenti mentre lo stavo vivendo, non era visto dagli stessi, ma pareva solamente interessare i miei sensi, per cui non provocavo nessun fenomeno solo lo stavo osservando.
-E le persone presenti alle quali confidavi ciò, non ti dicevano nulla? Non facevano notare magari, una qualche tua turbe mentale o ti prendevano in giro?
-Esattamente. Anzi a volte erano preoccupati.
-Preoccupati. Ma dai?
-Capisco l'incredulità che mostri; erano preoccupati perché non avevo mai esternato nulla di simile. Era difficile anche per me dover descrivere le cose che stavo osservando e solo per cercar di capire se stavo per caso impazzendo o se qualcuno poteva darmene una spiegazione o conferma.
-Stai cercando di dirmi che non volevi far dichiarazioni di poteri personali ma che solo cercavi di capire il fenomeno?
-Proprio. Infatti anche loro mi dicevano che sarei stato più credibile se ostentassi qualche crisi mistica tipo medium, che insistere nel dire che vedevo cose strane. Davvero c'era di preoccuparsi sulla mia salute.
-E tu eri preoccupato?
-Moltissimo. Non sapevo cosa stava succedendo e mi chiedevo cosa stessi sperimentando. Per farla breve ad un dato momento pensai che tutti quei saggi letti sull'argomento, mi avessero fritto il cervello, anzi, riuscii persino a credere che qualche maledizione si fosse abbattuta sopra di me.
-Orribile. E poi?
-Bhé, le cose poi si sistemarono.
-Ah, bene. Ma cosa vedevi o provavi esattamente?
-Vediamo se riesco a dar l'idea. Qui dove siamo, possiamo vedere il tavolino, il bancone, le persone che frequentano il luogo ecc. Se focalizziamo lo sguardo su profili e ombre, possiamo dargli però, una diversa interpretazione. Come quando si guarda le nuvole, che si possono vedere figure e forme senza che però queste davvero siano animate di vita propria.
-Sì conosco l'effetto, ma applicarlo al momento attuale...
-Io in verità, non saprei spiegarti come e perché si manifesti la cosa. Posso dirti che stavo riflettendo su quanto appreso, come ti ho detto, mentre me ne stavo sdraiato con lo sguardo verso le nuvole. Dopo un po' notai che buffamente, i miei ragionamenti prendevano forma nelle nuvole.
-Eeeh?
-Si non fraintendermi, insomma vedevo che le forme sfuggenti delle nubi portate dal vento, disegnavano come uno spettacolo di ombre cinesi, le immagini che mi venivano alla mente mentre pensavo.
-Scusa, comprendo la rarità del fenomeno e posso intuire cosa lo provochi, ma nel nostro caso? Quello di forme e esseri viventi fra le "pieghe dimensionali"?
-Ci arrivo. Terminate le mie riflessioni, come può fare chiunque, mi alzai per fare una passeggiata, per incontrare qualcuno, per scambiare due chiaccihere insomma.
-Su quanto riflettuto immagino.
-Per niente. Come si fa di solito quando si esce e si va a zonzo. Ed ecco che mentre camminavo per la città, qualcosa cattura la mia attenzione. Una macchina che stava svoltando ad un incrocio con tanto di lampeggiante in funzione, pur rimanendo tale, assunse nei contorni, la figura di... non saprei, un simbolo, una freccia o qualcosa del genere, ma che non svanì passato il mezzo, anzi, prendeva ulteriore significato mentre nella zona ormai da me messa a fuoco, cambiava nel suo vivere normale. Restai di sasso! Non solo l'immagine non era fugace ma via via che l'osservavo pareva un disegno animato che viveva di vita propria.
-Ma cosa stava dicendoti?
-In verità nulla. Come osservare un scena normale di una piazza. Vedi persone che si muovono e fanno azioni, ma non sono dirette a te. Fanno parte di quello che è il contesto normalmente accettato.
La cosa mi lasciò perplesso e per quel giorno non si ripeté. Tornai a casa e ci pensai un po' sù. Il giorno seguente, uscito per le mie attività, il fenomeno si ripresentò. Questa volta riuscì a vedere distintamente persone che si muovevano e avevano un loro filo logico comportamentale, ma che non facevano parte dello scenario della strada che percorrevo. Volgendo lo sguardo altrove, come per scacciare la visione, ecco che vidi animali giocosi che si rincorrevano, poi ancora bambini e così via. Nei giorni successivi fui capace di vedere tali fenomeni anche in casa, con gli amici. Naturalmente visto il mio sguardo assente, mi chiesero cosa c'è. Il problema fu quando descrivendo la cosa, iniziarono a preoccuparsi. Non gli stavo dicendo di un episodio spordadico che normalemnte può capitare quando si rimane sovrapensiero, gli stavo raccontando quello che stavo vedendo. E gli chiedevo come mai loro non vedessero nulla. Ovviamente, visto che la cosa era persistente, alla fine erano spaventati. Arrivò il punto che riuscivo a vedere forme vive fatte di luce, uscenti dagli alimenti, il che assomigliando a dei vermi, mi provocavano il rigetto al cibo.
-Non mangiavi?
-Non quelli da cui vedevo uscire queste cose.
-Non sei andato da un medico per vedere cosa...
-Sì! Preoccupato ebbi anche una visita psichiatrica, nella quale il professionista, dopo avermi ascoltato, mi disse che si tratta di un caso di proiezione inconscia, derivata da riflessioni su massimi sistemi.
-Non capisco.
-In pratica secondo lui, ragionare su enigmi esistenziali, come cercare di spiegarsi logicamente, l'esistenza umana, la vita, l'universo le dimensioni ecc., porta la nostra mente ad un corto circuito di coerenza, cercando di visionare soluzioni ad un mistero assurdo.
-Continuo a non capire, scusami.
-Bhè, come nelle pratiche per raggiungere il vuoto mentale che si cerca nella meditazione, obbligando la mente a ragionare e spiegare questioni assurde ma nel contempo reali, si consegue il rifiuto della stessa a dare interpretazione su quanto sia presente.
-Un esempio, magari?
-Prova obbligare la tua mente che ti dia la risposta sul perchè la vita esista e come sia iniziato il tutto.
-Questo argomento mi pare sia materia di ricerca attuale. Ci sono fior fiore di scienziati impegnati con studi a riguardo. Devo desumere che siano tutti... come dire, un po' pazzi?
-Non sto dicendo di avere un approccio probatorio, ma di darsi una risposta con la logica che può scaturire dalla mente e chiedersi spiegazioni su ogni risposta.
-Scusa, ma è quanto in pratica fanno gli scienziati, dopo aver raggiunto una spiegazione, approfondiscono la questione con ulteriori indagini ed esperimenti.
-Cambio esempio. Cercare di spiegarsi chi sia nato prima, se il maschio o la femmina.
-La scienza ci dice che si tratta dell'evoluzione di strutture molecolari organizzate, che hanno codificato questo sistema atto al mantenimento di una specie stabile.
-E qui si deve obbligare la mente a rispondere come lo abbiano conseguito.
-Ma, ancora è materia di studio attuale. Tramite questo infatti oggi, abbiamo il genoma codificato e tutti i vari ritrovamenti medici.
-Che però, non da la risposta.
-Certo che per il momento non la dà. Sono lì a studiarsi la cosa proprio per questo. E chissà quante cose ancora si possono scoprire e che porteranno beneficio. Si chiama, progresso.
-Si ma nel nostro caso, uno deve insistere finché la mente s'arrende al fatto che non sa spiegarlo.
-Ma scusa, questo è implicito già nella domanda. Se si avesse la risposta non ci sarebbe la ricerca. Si utilizzerebbe la conoscenza acquisita e basta.
-Qui sta il punto, non si tratta di dimostrare niente, si tratta solo di raggiungere il punto in cui la mente, sta lì e non fa più nulla. Solo si può osservare e basta.
-Mi pare che non ci siamo. Gli scienziati per scoprire qualcosa, fanno proprio esperimenti atti alle osservazioni. Senza metterci la logica. Quella arriva dopo, analizzando i dati dell'esperimento. Quando alla fine hanno capito il processo, enunciano la teoria ed in base questa, eseguono ulteriori esperimenti per definirne i contorni in modo che siano reali, concreti e riproducibili.
-Sì! Solo che in questo caso il fine è diverso. Ci basta solo la mente silenziosa, non la risposta. Scusa, non sto cercando di convincerti in qualche pratica oscura, ti sto dicendo cosa ho fatto e cosa ho osservato. Non ho esempi che possano spiegare bene cosa intendesse lo psichiatra. Ricordi? Me li hai chiesti tu per spiegare cosa significasse la sua analisi. Io posso ipotizzare, ma non sono lui e sinceramente mi bastò che la sua diagnosi dicesse che il fenomeno era noto.
-Ah... Ok.
-Passai un brutto periodo. Nel quale mi ritrovai a lottare con i miei pensieri, scacciandoli e voler rivedere le cose normalmente, come sempre.
-Quindi mi dici che il tutto si può solo ricondurre a queste riflessioni, e che la mente gioca brutti scherzi?
-Non lo so. Ad oggi non posso dire di sapere esattamente perchè ebbi quell'esperienze, e nemmeno saprei dire se erano reali, dato che ho appreso a non fidarmi della mente. Se la lasci fare ti fa credere mille e una cosa. Posso solo dire che molte di quelle cose viste, erano in armonia con la vita normale. Sembrava come che le leggi di questa dimensione, siano amalgamate con quella, e che permettessero incredibilmente, vite parallele coesistenti.

Fin qui l'incontro. Naturalmente ho tagliato molta parte del dialogo che protrattosi per parecchio, non poteva essere racchiuso tutto nell'articolo. C'erano parti di vita comune, conversazioni sull'attività svolta, ecc. Ne ho riportata solo la parte inerente all'argomento trattato.

Elementi in opposizione: dualità

Ma dove sta andando il mondo?
Gira attorno ad una stella, percorrendo un cammino assieme ad essa, attorno ad una galassia che va verso non si sa dove.
Ah, grazie, ma non era questo il punto. Intendevo il mondo dal punto sociale, quello che fa parte del quotidiano. Da un punto di vista esterno, è incredibile quanti punti di separazione ci siano fra gli esseri umani. D'accordo che il mondo è bello perché è vario, ma qui mi pare si esageri.

Già siamo divisi fra maschi e femmine per natura, cosa che ha dato e ancora è causa di alcuni attriti. Siamo superiori; dicono gli appartenenti al sesso maschile. Noi valiamo più di voi; oppongono quelli del sesso opposto. Bastava? Pare di no. Ci siamo messi a prendere posizione per generi tutti nuovi, tras-genderes. E vai di fazioni opposte. Li accetti? Sei depravato, moderno, liberale (libertino in verità). Sei contro? Razzista, retrogrado, moralista. E via dicendo. Anche starsene neutri sull'argomento rischi di essere accusato di menefreghismo. Magari te la cavi dicendo che se è vero che si hanno notizie dal passato di elementi di un sesso con attinenze opposte a quanto comunemente naturale, la tecnica medica non permetteva il cambio di genere, per cui non ti pronunci, vista la novità e l'ignoranza.

Poi ci sono da sempre, ottimisti e pessimisti. Avete mai assistito a battibecchi fra loro? No? Peccato, alcuni sono gustosissimi, al limite del cabaret. Se la crisi continua di questo passo, per vivere bisognerà rubare! E l'altro per risposta; certo, il problema sarà, a chi?

Complottisti contro debunker. Questa è un po' moderna in verità. Come termini intendo, dato che complotti paventati e smontati erano all'ordine del giorno già nell'antico Egitto con i Faraoni. Guardatevi la pellicola Sinuè l'egiziano e vi farete un'idea (pare sia uno dei pochi testi tramandati da quell'epoca fino ad oggi.)
Qui si scontrano a volte senza esclusione di colpi, quelli che vedono il marcio su ogni cosa fatta dalle autorità e che non venga spiegata come si conviene, contro chi smonta scientificamente o meno, ogni prova a sostegno della tesi del complotto.

Destra e sinistra. Si deve proprio tirar esempi? Per potersi scontrare si scava nella storia antica, si interpretano parole, si imputano frasi non dette o prese da altri contesti. Ci si appella alla morale, oppure all'idea, a seconda convenga. Spesso sono così presi a monologare fra loro, che non s'accorgono nemmeno che dicono la stessa cosa, e vogliono lo stesso beneficio. Pare sia più importante la paternità, che il risultato.

Atei contro credenti. Attualmente anche in merito all'ultima direttiva europea, c'è un discreto scontrarsi per la storia del crocifisso appeso nei luoghi pubblici. E qui a dar forza alle proprie idee; magari fino ad ieri nemmeno così concrete, tant'è che a pochi importava davvero se ci sia o meno il crocifisso. Oggi con termini disueti e ricercati, si delimitano i due fronti del pro e contro. Ascoltandoli e/o leggendoli, ognuno porta una logica che non si può rigettare però i toni diventano spesso aspri, al punto da non capire bene quale sia il problema.

E ce no sono. Ricchi e poveri (non il complesso), giovani e vecchi, vegetariani e onnivori. Insomma pare un codice informatico fatto da IF THEN, per collocarti al tuo posto nell'album della razza umana.

Che ci sia sempre stata la dualità è un fatto innegabile. Forze contrarie danno il risultato della vita retta dall'equilibrio. Ma ora le due forze iniziano a stridere fra loro, come se una delle due dovesse prendere il sopravvento. A parte l'impossibilità che ciò accada, fisica docet, porta solo il risultato di reazioni ancora più violente che, applicate alla società, porteranno a nuovi conflitti, anche cruenti che eliminando le cause dell'attrito cercano di riportare l'equilibrio.

martedì 3 novembre 2009

Attenzione: truffe anche dagli SMS

Ci sono servizi che magari uno pensa possono tornare comodi, come l'oscuramento del numero proprio quando si contatta un'altra persona, oppure del triste servizio d'invio SMS anonimo e riportante solo un codice a 4 cifre, con il quale di solito ci tormentano gli stessi provider di telefonia mobile o ci viene inviato dalla banca dopo una transazione con la carta di credito.

Non si sono fatti attendere molto i vari furbi moderni, in tema di truffe e raggiri, non paghi di tanto SPAm, SPyWare, MalWare, Phising e via dicendo.

Recentemente il Better Business Bureau ha ricevuto una chiamata da una donna, al fine di indagare sui messaggi di testo che lei e suo marito avevano ricevuto contemporaneamente sui loro cellulari, identificati un numero di quattro cifre.

I messaggi dicono:
"Abbiamo riscontrato un problema nel tuo account della Credit Union. Contatti urgentemente”, seguito dal numero da contattare. Come risposta, quando questo viene connesso, si riceve un messaggio pre-registrato dove avverte che il servizio funzionante 24 ore al giorno, richiede il numero di carta di credito per accedere al sistema della propria banca.

La donna invece, ha chiamato la sua filiale bancaria per verificare il messaggio, la Day Air Credit Union, una Business BBB accreditata, dove gli è stato detto che il messaggio era una truffa.

La banca ha pubblicato un messaggio con l'avviso di frode, sul suo sito Web specificando che non è usa all'invio di messaggi di testo per comunicare che ci sono problemi sull'account. L'unione di credito non richiedere informazioni personali tramite SMS, in quanto per loro natura, non sono sicuri canali di comunicazione .

Gli artisti della truffa si sono evoluti, utilizzando ora, SMS per carpire dalle persone informazioni personali. Una combinazione del servizio di messaggi brevi (SMS o messaggi di testo) e phishing, lo "SMiShing" lo hanno definito e si verifica quando i truffatori si presentano come banche o altre società di fiducia inviando SMS fasulli per avvisare di problematiche con l'account.

Solitamente i messaggi riportano che bisogna verificare le informazioni personali e forniscono i siti Web o i numeri di telefono per farlo voi . Una volta in possesso di questi dati, i ladri utilizzeranno le vostre informazioni per rubare denaro e identità.

Un altro esempio di "SMiShing" è un messaggio di conferma per l'acquisto di un bene o servizio avvisando che l'annullamento dell'ordine si può fare contattando il numero o il sito web indicato. Nei falsi indirizzi web o ai numeri comunicati, vengono chiesti gli estremi della carta di credito per annullare l'operazione.

Gli istituti finanziari avvisano di prestare attenzione anche ai messaggi SMS con la stessa cura che si può avere riguardo i casi di phishing e sottolineano che mai nessuna banca chiede attraverso un sistema automatico, l'inserimento di dati personali.

Guerra nucleare per stare al tavolo dei Big

Avevamo lasciato da parte la storia della Corea del Nord, subito dopo il suo ennesimo lancio di missili, non autorizzato dalla comunità internazionale. Nel frattempo i media ci raccontavano lievemente in sordina, le vicende del capo supremo Kim Jong secondo i quali l'atteggiamento ostile dimostrato, doveva ricercarsi come causa alle sue precarie condizioni di salute mentale e l'insediamento al potere dell'erede.

Il quadro pare una tragicomedy degna di una storia di seconda classe per qualche pellicola, viste le cause, gli argomenti e i complotti che delineano la storia. E fin qui...

Oggi si riportano titoli che inquadrano nuovamente la vicenda, con risvolti più accentuati. Si parla di minacce al mondo intero, di armi pronte all'uso verso chissà quali nemici. Poi leggendone i contenuti si capisce che il nemico è sempre lo stesso: gli USA.

Anche il metodo sembra lo stesso usato ultimamente dall'Iran. Il leader avrebbe deliberatamente riprocessato del combustibile nucleare per convertirlo in plutonio necessario all'allestimento di quattro o sei ordigni di capacità fissile massiva. Ne da notizia la stessa agenzia ufficiale di Pyongyang affermando di aver ottenuto questo risultato, operando nel reattore di Yongbyon che era stato parzialmente smantellato due anni fa a cambio di aiuti economici da parte di Giappone, Russia, Cina, Corea del Sud.

Che la situazione economica del Nord Corea non fosse fra le più rosee lo si sapeva da tempo. Classico scenario dove al potere s'instaura un leader con profilo dittatoriale. Nello specifico tutto risale al conflitto che nacque fra le due Coree e l'intercessione o meglio, l'intromissione dei due fronti mondiali; USA-URSS d'allora, Est-Ovest d'oggi.

Niente di più concreto da portare sul tavolo delle trattative richieste da Kim Jong, che la dimostrazione di possedere ordigni nucleari, di avere la tecnologia sufficiente a spedirli e l'ideologia aggressiva dimostrata ad oggi. In verità le trattative erano già state richieste ed organizzate dai 6 paesi coinvolti alla situazione, il regime di Pyongyang, solo impone la presenza del rappresentante statunitense in un incontro diretto come si è sentito dire il premier cinese Wen Jiabao, in occasione della sua ultima visita al paese agl'inizi d'ottobre.

Che dire, lo scenario si amplifica in stile James Bond, facendoci intravedere scenari da intrighi internazionali, complotti per il potere dove il colpevole psicolabile di turno è il capo della Corea del Nord. Solo che non è un film.

L'importanza di questi episodi viene limitata nei paesi occidentali, dandogli una parte secondaria e concentrandosi sui soliti temi d'economia e politica che li contraddistinguono, fermo restando ripescare queste notizie, vere purtroppo, nei momenti dove secondo loro, è opportuno portare l'opinione pubblica verso il pericolo di una guerra nucleare globale in attesa di far passare qualche nuova risoluzione preventiva, giustificata dalla pericolosità della vicenda.

lunedì 2 novembre 2009

Vendere o non vendere? Comprare, forse...

Se non vi è mai capitato di acquistare un prodotto che:
  • non volevate
  • non rispetta quanto promesso
  • costa più di quanto pensavate
  • la sua garanzia non si può applicare
allora o non avete mai acquistato nulla, oppure siete delle persone che di diritto possono entrare nei record mondiali.

Intendiamoci, ci sono persone che riescono a fare buoni acquisti e che non hanno niente da lamentarsi, ma sono il risultato dell'esperienza dei punti sopra citati. Poi il buon senso, l'intelligenza possono aver accelerato il processo di conoscenza atta ad evitare tutti quei prodotti, servizi di dubbia o illecita qualità.

Il mondo del mercato fin dalle sue origini, si basa fra la domanda e l'offerta. Oggigiorno la domanda è sempre meno per cui molti analisti del settore, hanno fatto sì di pomparla un poco per adeguarsi all'offerta che al contrario, è sempre più nutrita.

Materia già di studi universitari, viene oggi vista come il motore delle transazioni commerciali in generale. Fior fiore d'analisti, impegano molto tempo per sapere in anticipo l'esigenze di quelli che chiamano "consumatori" e pilotare il mercato verso prodotti mirati ad una necessità destinata a cambiare nel tempo.

Abbiamo mercati del primo secondo e terzo mondo. A prescindere dal livello di ricchezza del paese in cui sono situati, vengono catalogati per le tipologie di necessità. Nel mercato di terzo mondo, si trovano le necessità di prima categoria: mangiare, vestirsi,bere, ecc.
Nel mercato di secondo mondo troviamo le necessità di abitare, istruirsi, sposarsi, muoversi, ecc. Nel mercato di primo mondo si trovano tutte le soprastanti più i generi di lusso, il divertimento, l'informazione ecc.

Come si può subito notare, in un mercato di prima posizione, vengono forniti i servizi terziari e solo nei paesi in cui esiste questa domanda, esiste lavoro per questa categoria. Parallelamente dato che ricchi e poveri sono una costante del pianeta con diverse concentrazioni, i tre mercati si trovano sempre in tutti i paesi del mondo ed ai quali vi si accede in base alla propria posizione economica. Il sistema che li raggruppa tutti si chiama: mercato globale.

Senza scendere in spiegazioni e delimitazioni che definiscono al meglio tutte le varie tipologie e che porterebbero una lungaggine tale, che nemmeno tutta Internet potrebbe contenere, vista la complessità raggiunta dal sistema, andiamo alla base di quello che è il mercato.

In tutti i mercati, c'è un acquirente ed un venditore. Mentre per il primo genere ci si adatta a quello che si trova, o lo si pilota con la pubblicità ecc., il secondo, il venditore, è la leva della vendita. Figura che può essere svolta in prima persona, come demandata a terzi. Un buon venditore, farà sempre la differenza di un affare.

Detto questo, trovare un buon venditore è un compito difficile, formarlo ancora di più. Un buon venditore deve essere capace di cogliere al volo le necessità e i desideri del compratore e saperlo dirigere verso il prodotto fatto per lui. Deve conoscere la psicologia dell'acquirente, sapere se è una persona che si lascia consigliare o se metterà in discussione tutto quello che viene proposto. E deve farlo in tempi brevi, rapidi e decisi.

Ad esempio se in un negozio d'abbigliamento entra qualcuno che vuole comprare qualcosa, ma non sa bene cosa cerca, deve essere capace di cogliere questa sua attitudine e solo in questo caso, proporsi d'aiutare. Viceversa imporsi al cliente quando questi chiaramente dimostra di sapere cosa vuole e ne sa sul prodotto molto di più di chi vende, comporta di solito l'abbandono del negozio di questi, perché infastidito dal "commesso" e non più venditore, che cerca solo d'eseguire l'ordine di vendere il più possibile, pena la perdita dell'impiego.

Un buon venditore deve saper cogliere l'atteggiamento di sfida del cliente, magari nascondendo il capo che questi aveva individuato per primo, spiegando che difficilmente s'addice alla corporatura della persona, lasciando che poi il cliente più per rivalsa, lo compri rimanendo soddisfatto due volte. Aver fatto valere il proprio gusto e aver dimostrato di saperne di più. In fin dei conti al venditore, non interessa la sua faccia. Solo il numero dei capi venduti a fine giornata.

Un buon consiglio per evitare malcontenti negli acquisti di capi d'abbigliamento, è quello di lasciare che l'occhio venga richiamato dal vestito e quindi comprovarne la comodità. Non mettersi nella situazione di: qualcosa devo comprare.

Un buon venditore deve sapere come crearsi la sua catena di vendita, che sia fatta di persone o mezzi meccanici, non importa. La sua filosofia è: se non vendi, allora compri. Per cui dividendo in due categorie di persone che incontra, deciderà la linea da tenere. Per raggiungere questo obiettivo, deve individuare il desiderio che più muove la persona. Se questa deve comprare, deve far sì che l'acquisto gli appaia come l'affare del secolo e che comprandolo, acquisisce non solo il bene in sé ma anche un prestigio destinato a pochi eletti.

Se la persona è ammagliata dalla capacità di vendita del buon venditore, è pronta al passo successivo. Farlo venditore lui stesso. Qui entra in gioco il prestigio, la ricchezza o desideri più o meno concreti, che devono essere sapientemente orientati nelle motivazioni che faranno di lui, un buon venditore. Attenzione, abbiamo detto buon, non leale.

Catturato il sogno della persona, lo si pone come meta finale del lavoro di vendita. "... e così operando con questo metodo, in breve tempo si potrà raggiungere la capacità economica per acquisire il castello, la villa la macchina o quel che sia...", frase che magari chi ha ascoltato l'imbonitore di turno, magari ben conosce. Abbiamo detto imbonitore, e non venditore, perché queste persone solitamente, si trovano in una base molto bassa della catena di vendita. Questi solo cercano di catturare l'attenzione e di farsi una base operativa, non parlano di percentuali se non molto sommariamente e non sono ai vertici dell'azienda che rappresentano né responsabili di contrattare personale.

Una volta che il venditore si è creata la sua filiera, deve saper giostrare dal vertice, tutte le regole che operano alla base. Deve saper formulare i contratti di vendita, in modo tale che la responsabilità sia sempre in qualche modo, girata al cliente e se proprio impossibile date le leggi, su l'operatore di vendita, l'assicurazione del prodotto, la garanzia stessa annessa a quanto acquistato, fino a riversare sul cliente stesso, il rischio d'impresa. Un esempio per tutti: le banche, dove per aprire, chiudere, operare su un conto corrente, sempre ci saranno delle spese imputabili al cliente e sempre ci saranno penali in caso di recessione di un contratto.

Un buon venditore si autodefinisce tale, in base al successo/prestigio che può ostentare. A volte non lo sa nemmeno lui, ma è proprio questo che lo rende schiavo alla ricerca di sempre più nuove forme di guadagno, anche se oramai ha raggiunto una ricchezza tale, da permettergli di vivere tranquillamente nel lusso fino alla fine dei suoi giorni e anche per tre generazioni a venire.

Condividere questo successo/prestigio con i propri affiliati alla vendita è una delle chiavi per arricchirsi maggiormente. Se date a qualcuno una percentuale dei guadagni derivati dalla vendita di un vostro prodotto, questi si farà in quattro per arricchirvi ancor di più, specie se a scaglioni, questa percentuale cresce fin ad arrivare anche al 50%. Ci penserà lui stesso, una volta edotto del metodo, ad istruire le persone sotto il suo controllo. Si tratta solo di saper quanto è possibile delegare alla persona sotto di voi, che animata dalla stessa cupidigia, potrebbe farvi le scarpe.

Come crolla il castello di carte costruito? Quando la persona che vuole acquistare un bene, non si lascia affascinare dal bene stesso. Quando la persona che acquista, vede la merce per quello che è. Materiale d'uso. Il buon venditore deve saper evitare che l'acquirente se ne accorga, e pilotarlo sempre verso pensieri positivi e anche, saper fermarsi. Insistere di vendere acqua come se si trattasse di elisir miracoloso, può andar bene se dall'altra parte c'è il tipo snob, pieno di soldi annoiato, che si compra la bottiglia d'acqua proveniente dagli iceberg del polo. Difficilmente si potrà vendere a chi è reduce di una alluvione.

Tra le righe di quelli che possono sembrare consigli di vendita, si lascia a chi vuole, intendere il modo di non farsi abbindolare negli acquisti.

Governare, problemi di linea politica: i premier

Osservando gli scenari storici di qualunque paese del pianeta Terra, eccezion fatta per imperi veramente antichi di cui si hanno solo tracce archeologiche e ritagli di notizie non verificabili dalla scienza attuale, ci si può rendere conto che il mondo è sempre sotto pressione dalle scelte dei suoi abitanti.

Molte sono state le battaglie ideologiche, scritte spesso col sangue, che hanno portato al quadro odierno.

Internet ma anche la televisione, la radio, i giornali insomma, i mezzi di comunicazione, forniscono dati, eventi, pensieri e programmi sulle linee di governo presenti nei vari paesi del pianeta. Sempre c'è chi è concorde alla linea di stato ufficiale e chi la combatte indicandone i limiti, le incongruenze, le ingiustizie.

Possiamo darci il lusso di chiedere ai nostri parenti più anziani, che questo è l'andazzo che sempre accompagna la vita umana. Cambiano i nomi dei potenti di turno, cambiano le fazioni politiche, ma nel palco si rappresentano gli stessi drammi. Con accenni più o meno cruenti a seconda dei tempi o dei luoghi.

Interessante notare come alcune linee morali erette a barriere civili dei nostri padri, vengano cambiate e con l'idea di proseguire verso un miglioramento spesso stravolte. Fino a pochi anni fa era impensabile che siano di dominio pubblico certi atteggiamenti sessuali, per la decenza. Oggi si è rivalutato il criterio e si cerca di raggiungere la libertà dei costumi, applicando paletti che ne delimitano l'azione in confini comunemente accettabili. Un esempio che si può portare anche su questioni commerciali, giuridiche, ecc. e non solo da relegarsi a scelte personali di gusto.

Assurdamente il progredire verso una società dichiarata moderna, viene supportata da pensieri che risalgono a situazioni dell'antica Grecia, delle regole tribali primitive o da sistemi storici che hanno fatto il suo tempo e che però se ne rimpiangono i fasti. Di moderno si apportano l'eventuali correzioni per adattarsi alla situazione presente, tentando di eliminare le variabili che ne causarono l'epilogo.

E così animata, la società si confronta sul piano dell'esistenza, discutendo, dibattendo ora accusando, ora scagionando, tutte le regole o le azioni che stanno alla base comunitaria. Spesso con risvolti violenti, spesso azioni cruente.

Da alieno quale sono in questioni di posizione politica, faccio una riflessione.
In ogni paese del mondo, oggigiorno, troviamo al potere una persona che non è eletta con la maggioranza assoluta del popolo.

Le maggioranza restante, si appella a questo per ogni cosa che non funziona ai vertici. Si scopre sovente, che la percentuale non concorde alla linea di governo, spesso non ha nemmeno fatto una preferenza elettorale, con scuse più o meno giustificate. (tempistica non appropriata, scelte non consone, disinteresse, sfiducia generale e altro).

In un sistema democratico, ma anche si può applicare con alcuni distinguo, nei sistemi totalitari, il governo è la somma del pensiero di maggioranza. Se la maggioranza del popolo è disinteressata ai problemi della sua nazione e mira più ad una posizione personale migliore, al governo c'è sempre, una persona che rispecchia questa sua attitudine. Questione di psicologia magari, ma anche nei sistemi dittatoriali chi è al potere non è altri che il più forte di un'attitudine di maggioranza del singolo.

Se questo equilibrio non si verifica, di solito c'è la guerra civile, la rivoluzione o il colpo di stato.

L'errore sta nel credere che si possa dal vertice, cambiare la base, quando al contrario, è la base che permette il vertice. La società è la conseguenza della somma dei singoli. Per cambiarla sono questi a dover cambiare, singolarmente. Dall'alto solo possono venire regole che dirigono verso il pensiero comune e di solito, essendo impositorie, non piacciono.

Da qui tutte le varie fazioni del mondo, che chi con la dialettica chi con la forza, cercano di far valere le personali idee che sono supportate dal numero delle persone che vi aderiscono, pubblicamente e non. Chiaramente, quando una regola sembra contraria a interessi personali anche se condivisibili, si cerca di eviscerarla spesso però, senza rendersi conto che sussiste nel nostro animo più profondo dove vive con altro nome.

Secondo me... da perfetto ignorante del cui aggettivo mi scuso anticipatamente per chi si sentisse offeso.

giovedì 29 ottobre 2009

DTT, problemi nuovi di vecchia data.

Del digitale terrestre se n'è parlato già in svariate occasioni e del resto, chiunque faccia un giro sul web, può trovare a iosa notizie e spiegazioni più o meno tecniche ma non solo, sull'argomento.

In Italia si è cercato di far passare questa tecnologia, come obsoleta e piena di problemi, arrivando al punto di dire che in altri paesi europei è stata posta di lato preferendo magari, un IPTV che viene trasmessa via Internet.

Vivendo all'estero e avendo modo di viaggiare, vi posso assicurare che non corriponde alla realtà.

Il digitale terrestre presenta molte caratteristiche tecniche interessanti per i fornitori audiovisivi, che solo perifericamente toccano la qualità del segnale. Cosa che invece, viene spacciata agli utenti finali come il non plus ultra della tecnologia per visionare quanto trasmesso. Ne sanno qualcosa tutti i vari utilizzatori costretti anche a loro malgrado, al cambio del sistema, il famoso oramai, "Switch off".

Uno dei motivi appetibili del sistema digitale, è che si possono trasmettere più informazioni sulla stessa banda di frequenza. Infatti, invece di trasmettere segnali che portano solo il contenuto audio/video e poi riconvertiti analogicamente nell'apparecchio ricevente, si trasmette un segnale dati, ovvero composto da tanti 0 e 1 per capirsi, che per sua natura può essere formato da una mole d'informazioni molto maggiore.

Per arrivare a questo risultato si sono sviluppati sistemi sempre più sofisticati con modelli matematici più o meno complessi, atti alla compressione del flusso dati. Flusso che come in un normale elaboratore, viene poi decodificato fornendo tutti i vari algoritmi atti a permettere la visione, ascolto o utilizzo del servizio contenuto all'interno.

Il sistema ha senza dubbio, la capacità di portare un segnale audiovisivo, ben al di sopra delle possibilità analogiche usate fino a poco fa ed ancora in auge in alcune regioni fintanto non ci sia il passaggio definitivo.

Storicamente, il problema per la corretta trasmissione del segnale digitale e quindi il suo ritardo, si può riassumere alle varie interferenze, echi, che s'accumulano nel percorso fra antenna trasmittente a quella ricevente.

Mentre nell'analogico l'arrivo del segnale caricato da elementi esterni dava solo il risultato di un'immagine sdoppiata, oppure con l'effetto neve per bassa ricezione, dovuto al fatto che l'apparecchio ricevente non doveva decodifcare, ma solamente convertire i vari impulsi in luci e suoni, il sistema digitale deve avere per forza della sua natura, un flusso continuo di dati da elaborare. L'arrivo simultaneo d'informazioni non concordi, porta alla mancata codifica e quindi visione di quanto trasmesso, con schermo nero o alla meglio, quadrettoni e blocchi d'immagine. Basta un edificio che si contrapponga nella linea di trasmissione o un ostacolo temporaneo che sia, per dar luogo al fenomeno di echi che sovrapponendosi fra loro, generano il problema. Per ovviare al fenomeno, si sono studiati e testati, algoritmi capaci di filtrare dati erronei e ricostruire digitalmente il segnale originario.

Ma proprio perché la natura del segnale digitale, permette anche l'invio di informazioni aggiunte, come possono essere quello di un programma per computer semplificando, sono nati i servizi a valore aggiunto o, per gli utenti finali, interattivi.

Questo è il core business del sistema! Si può abbinare al segnale audiovisivo, codici che ne regolano l'uso. Il decoder opportunamente programmato, abilita o blocca quanto non conforme al servizio trasmesso. L'appetitosa torta delle "Pay Tv".

Spesso il sistema per funzionare necessita di una connessione telefonica, dove i codici di controllo vengono trasmessi attraverso il filo e possono essere portanti di dati necessari a transazioni bancarie, richieste di situazioni fiscali e altro. Si possono scalare i vari crediti comprati per vedere una partita di calcio, un evento musicale o film, dalla scheda che va abbinata al decoder. Sistema noto ai vari utenti e che ultimamente vengono via via offerti attraverso la pubblicità.

La nascita di "TivùSat", segue passo passo tutto il mercato che s'apre col sistema digitale. Nuovi decoder, nuovi televisori, nuove offerte commerciali. Una parte del sistema è lasciata "libera" e viene catalogata come Tv generalista, ma come si può facilmente notare, non presenta più la qualità di spettacolo alla quale anticamente eravamo abituati. Sempre più programmazione di basso profilo, sempre più pause pubblicitarie e intrattenimenti che hanno già anni alle spalle. Tutto quanto possa avere un valore come contenuti, viene deviato verso i sistemi a pagamento.

Non che questo sia delittuoso, un'impresa nasce per far profitto e senza questo, difficilmente può sopravvivere. Non si può far a meno di notare però, che l'avidità che sempre più contraddistingue le big del settore, sovraccaricano il sistema al punto che il risultato finale, è la bassa qualità. Gonfiare i servizi trasmessi per spremere quanto più possibile dalla banda di trasmissione, porta inevitabilmente al ridimensionamento dei vari canali associati con problemi che sono noti alla maggior parte degli utenti finali e che se ne può avere un'idea più ampia, cercando in rete.

Alcuni trovano conforto realizzando che se il sistema offre un pessimo spettacolo, ben venga il ritrovarsi con amici e optare per altre attività con cui impegnare il proprio tempo, altri seguono la via della protesta e altri ancora intrappolati dal sistema, acquistano sempre nuove tecnologie per stare al passo.

Finirà come ci dicevano i nostri padri? "Chi troppo vuole, nulla stringe."?

venerdì 23 ottobre 2009

Nuove applicazioni della leva semplice

In tempi di crisi si sa, tutto può tornar comodo. Come se fosse l'uovo di Colombo, un ristoratore propone un nuovo tipo d'attacco per trasmettere il moto all'autovettura, a suo dire molto meno dispendioso che dell'attuale. In sostanza si applicherebbe il principio della leva dove il fulcro, è l'asse della ruota, il braccio il suo diametro mentre il punto d'applicazione viene a trovarsi sulla sua circonferenza.

Ci sarebbe da chiedersi come mai non si sia mai pensato ad una soluzione apparentemente semplice, al punto che nemmeno Leonardo ci sarebbe arrivato. Forse che le leggi della fisica trovano qualche discrepanza e non vengano valutati tutti i parametri della questione?

Per il momento i tecnici dell'officina Gran Prix Service, stanno valutando il sistema a loro proposto dal ristoratore e sembra che già una nota casa tedesca d'automobili, stia valutando costi/benefici di quella che si potrebbe presentare come una buona soluzione tecnica.

Le spiegazioni di come e perché il sistema potrebbe funzionare, le trovate qui, mentre vi propongo il GR3 che ne riporta la notizia.



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