Ricerca personalizzata

mercoledì 29 aprile 2009

Google: e se non funzionasse più?


“Aiuto che succede? Internet non funziona! No, non è vero. Navigo ma non trovo. Ma, allora cos’è? Nooo. S’è rotto Google! Panico: non posso più lavorare, non posso più chattare, sono destinata ad aprire solo le pagine della cronologia. Sono tornata all’età della pietra, a quando si facevano le ricerche in biblioteca, a quando si usava la penna. Il solo pensiero mi riempe di brividi e pensieri a sfondo medievale. Mi dicono di usare altri motori, ma vado sulla toolbar e non mi trova niente, perché google s’è rotto. Oddio mi tocca pensare.”

Complimenti. Sono perle rare.

-Se tutti usano Google, nessuno saprà cosa altro c’è nel web.

Si stima che quattro ricerche su cinque siano affidate al suo potente e veloce motore di ricerca.
Il metodo principale con cui trova i dati si compone in una miriade di mini programmi chiamati spider bot. Questi spider viaggiano per la rete leggendone tutti i contenuti accessibili, per rivelarne le parole più utili alle nostre ricerche. E’ un tipo di motore definito “Aperto” o 2.0, mentre altri; come Yahoo, sono motori “chiusi”, o 1.0, perché si basano sulla loro directory interna (database). L’intento di Yahoo è quello di attuare una selezione più precisa dei risultati ottenuti, ma al di la di questo, c’è da dire che con la creazione dei vari Google earth, google maps, Google space e Google street, la banca dati interna di Big G ha superato di gran lunga quella dei concorrenti.
Negli stati uniti è stato addirittura assunto a verbo; inteso per qualsiasi ricerca su internet. Si dice “to google…” al posto di “to search…”.

Per quanto la sua grande fama sia stata meritata sul campo, il suo metodo è decisamente dispersivo e sta peggiorando; dà in generale troppi risultati che non hanno niente a che fare con la ricerca in corso, dà precedenza a quelli dai siti di grandi multinazionali, rendendo la ricerca confusa e poco precisa. In ultima, non da alcuna importanza ai forum di discussione, il che ci toglie svariate possibilità di incontrare le informazioni che cerchiamo.
Avere decine di pagine di risultati ogni volta suona bello, ma se quelli che ci interessano sono dopo le prime 2 o 3 pagine, la reale possibilità che si possa raggiungerli è molto bassa.

-Problemini con la privacy (tracking users).
Google è un’azienda la cui politica è di raccogliere più informazioni possibili da chi lo utilizza; memorizza l’indirizzo IP, ciò che cercate e quando. Piazza sul vostro computer un programmino tracciante chiamato cookie, che non scade per decenni, permettendogli di costruire un profilo dettagliato dei termini di ricerca usati dagli utenti.

Google si ricorderà d’ogni ricerca che fate; dei posti in cui vi piacerebbe andare, delle malattie da cui cercate di curarvi, eccetera. Inoltre, chi usa Google toolbar sappia che esso registrerà tutte le pagine web che avete visitato, anche usando altri motori di ricerca. Perché tanto voyeurismo?

-Persi nel cyberspazio, Google censura i “Cattivi”.
In un’intervista, il fondatore di Tiscali, Soru si sofferma su Google: “…è diventato popolare grazie ad un sistema di ricerca che doveva essere neutrale, basato solo su algoritmi statistici. Invece oggi ci dà risultati non in base a chi risponde meglio alle statistiche dell’algoritmo, ma a chi paga di più. Un domani potrebbe essere privilegiato non il sito che paga di più, ma quello più amico, o quello con cui vi è una qualche collaborazione. Paradossalmente si potrebbe arrivare al caso in cui un sito, o i siti di un’intera nazione, non vengano segnalati”.
Il gruppo direttivo di google consiste in un triumvirato; Schmitd, Page and Brin. Il direttore generale Schmidt è a capo dell’area finanziaria, Page di quella tecnica e di ricerca, mentre il ventinovenne Brin è responsabile della politica morale dell’azienda. Politica morale che si riassume in “E’ cattivo qualsiasi cosa Sergey dice che è cattivo” (questo secondo Schmidt), altre aziende hanno almeno stilato un codice di condotta, mentre Google rimanda tutto a lui.
Il modo servile con cui ha praticato la censura di regime in paesi come la Cina e l’Egitto; l’eclatante caso nel nostro “libero” mondo occidentale, del sito “UrukNet notizie dall’iraq occupato”, il quale si è ritrovato a non avere più i suoi articoli indicizzati e dopo aver toccato il fondo, smettendo di indicizzare delle pagine di un sito norvegese troppo anti scientology, tale Operation Clambake , ci da idea di come sono cambiate le cose rispetto alle origini.

Ecco la dichiarazione ufficiale di “Israel News Agency” in occasione del sessantesimo anniversario della nascita dello stato di Israele:

“Il sito per i 60 anni dalla nascita dello stato di Israele combatterà siti Palestinesi, Iraniani, nazisti e siriani [tutto un brodo?]… godendo di una più forte ottimizzazione del motore di ricerca (Search Engine Optimization), del marketing e della graduatoria delle pubbliche relazioni su GOOGLE…”

Non è questa l’occasione per discutere di torti e ragioni, o di buoni e cattivi, ma posso affermare che se ne è andata completamente l’imparzialità di Google, che agli inizi è stata la chiave del suo grande successo.

I motori di ricerca sono già troppo centralizzati. Ci sono troppe poche compagnie che offrono questo servizio e sono abbastanza conosciute, controllando Big G e le altre concorrenti si potrebbe controllare quasi completamente la rete; con buona pace di tutti quelli convinti che non sia censurabile.

E’ abbastanza per spingervi a provare qualcos’altro?

Ci sono Alternative molto valide in giro: dai metamotori che comparano e selezionano risultati di vari motori di ricerca contemporaneamente, come hotbot.com, o che garantiscono una maggior protezione della privacy come ixquick, oppure alternative con motore di ricerca aperto (simile a G), il migliore dei quali è exalead, che inoltre mostra delle immagini di anteprima prima di accedere ai siti.
Ask è un vecchio 1.0 ma è efficace per la ricerca attraverso i Forum.
Gigablast e Technorati non sono male come motori aperti, il secondo in particolare, è specializzato in ricerche sulla così detta blogsfera.

A voi la scelta.

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