Nell'aprile del 2000 l'attuale presidente del consiglio, impegnato a circumnavigare l'Italia sul traghetto Azzurra per la campagna elettorale regionale, "esternò" una delle sue tante barzellette, non certo di buon gusto né testimonianza di "pietà" verso le disgrazie altrui. Quella in cui un medico consiglia le sabbiature a un malato di AIDS non perché gli potrebbero far bene ma affinché si abitui a "stare sotto terra".
Le critiche formulate dai politici di centro-sinistra e dagli uomini di cultura indipendenti furono severe; Berlusconi reagì dando loro di mentecatti e affermò che "la tecnica della battuta per esorcizzare i guai del mondo è una tecnica antica".
Nel gennaio di questo anno a Nuoro, nel corso della visita elettorale a sostegno del candidato del Pdl per la Regione, il presidente del Consiglio ne ha tirata fuori un'altra, come al solito di cattivo gusto, anzi, peggio perché truculenta. Essa sfrutta come oggetto di derisione coloro che hanno avuto la sventura di essere finiti in un campo di concentramento nazista. "Un kapò dice ai prigionieri che ha una notizia buona e un'altra meno buona." racconta il Cavaliere. "La buona è che: "metà" di voi sarà trasferita in un altro campo. E tutti i prigionieri applaudono contenti. La notizia meno buona è che la parte di voi che sarà trasferita è quella che va da qui in giù...", e Berlusconi chiarisce il senso indicando la parte del corpo dalla cintola ai piedi.
Il capo del Governo gira il mondo rappresentando l'Italia e lo ascoltano milioni di persone. Se non è un servizio pubblico lui, non lo è nessuno. Perché a lui è concesso deridere chi gli pare, fare satira sulle disgrazie, senza rispetto né pietà, con la scusa di voler "esorcizzare i guai del mondo", mentre la RAI non può mostrare le vignette di Vauro?
Forse qualcuno teme di scontentare Berlusconi facendo vedere che Vauro è più bravo?
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