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domenica 12 aprile 2009

L'AQUILA si sposta di 15 cm "Lo dice il satellite"...?

Si parla anzi, si da la notizia certa che il territorio presso l'Aquila si sia spostato di 15 cm a causa del terremoto. La notizia è messa in risalto da molti quotidiani e periodici italiani e in gran pompa dai tele giornali locali. Poco o nulla viene "copiato" dalle altre testate giornalistiche e emittenti extra italiane.
Non sono l'esperto di turno che può confutare o affermare la veridicità della notizia, ma la cosa da da pensare.
Le tecnologie disponibili per l’osservazione della Terra dallo spazio rendono possibili la messa a punto di una varietà di applicazioni, basate sui Sistemi Informativi Territoriali, su scale di dettaglio sempre maggiore, dalle scale 1:100.000 e 1:25.000 del Landsat TM 5 (sensori multispettrali con risoluzione al suolo di 30m e di 15m con il più recente LTM 7) fino alle scale 1:50.000 e 1:25.000 connesse all’utilizzazione dei dati SPOT (10m nel pancromatico, 20m nel multispettrale). Gli ambiti applicativi di maggiore rilevanza riguardano l’agricoltura, le foreste, la pianificazione territoriale, la difesa del suolo, la mappatura territoriale, il recupero ambientale, la gestione delle emergenze, il monitoraggio delle discariche abusive. Gli anni più recenti hanno visto una forte evoluzione delle tecnologie di telerilevamento satellitare che ha portato a rendere disponibili, per scopi civili, dati di osservazione della Terra riservati, fino a poco tempo fa, a scopi militari. I dati del satellite Ikonos garantiscono, ad esempio, immagini pancromatiche di 1m di risoluzione al suolo mentre quelli del satellite Quickbird immagini di 61cm di risoluzione; immagini con tale risoluzione stanno aprendo nuove e vaste possibilità di applicazioni in ambito urbano. L’inevitabile confronto con le coperture aerofotografiche porta a vantaggio della soluzione satellitare la possibilità di una frequenza di rivisitazione dell’area di difficile attuazione con voli aerei; la possibilità di acquisire immagini relative ad aree anche di estensione relativamente limitata; un costo accessibile anche da parte di piccole amministrazioni; un minor impianto burocratico per l’accesso ai dati.

Ricordiamo che GeoEye-1 è in grado di rimandare immagini in bianco e nero con un dettaglio fino a 41 centimetri di distanza, mentre per quelle a colori la precisione sale a 1,65 metri. Tuttavia le leggi statunitensi fissano i limiti di risoluzione delle immagini che provengono da satellite a 50 centimetri.

Si riporta per la precisione, che i dati sono stati acquisiti dal sistema Pleiades-COSMO/Skymed (PCS).

Il sistema Pleiades-COSMO/Skymed (PCS)
La costellazione PCS è un progetto satellitare per l’osservazione della Terra, concepito per fornire prodotti, servizi e logistica ad utenti istituzionali e commerciali. Tale programma stato inizialmente configurato per raccogliere dati relativi al bacino del Mediterraneo, tuttavia, considerandone le specifiche caratteristiche, esso è in grado di operare globalmente.
Considerando gli enormi investimenti richiesti da un progetto di questo tipo, risulta vidente la necessità di conoscere, in fase progettuale, quelli che possono essere i risultati in termini di immagini prodotte.
Il segmento spaziale ottico sarà costituito da un sistema di 2 satelliti identici ( sfasati di 180°) posti su di una orbita eliosincrona ad una quota media di 694.8 Km . Su ciascun satellite sarà montato un sensore ottico ad alta risoluzione in grado di acquisire immagini in modalità pancromatica e multispettrale (PAN+XS). La fascia di acquisizione sarà compresa tra gli 81° di latitudine Nord e gli 81° di latitudine Sud. Il sistema ottico avrà la possibilità di acquisire coppie stereoscopiche e tri-stereo in varie configurazioni (350km x 20km oppure 150km x 40km). La larghezza della strisciata (Swadth) sarà di circa 20 Km. La risoluzione geometrica delle immagini pancromatiche (PAN) in presa nadirale sarà di 0.7 m (comunque inferiore a 1m per le prese entro un angolo di 30°).
Quota dell’orbita 694.80 km Velocità 7,5 km/s
Tipo di orbita eliosincrona quasi polare
Inclinazione 98° 12’
Periodo dell’orbita 99 min
n. orbite/giorno 14
Acquisizione Nadirale e off-nadir 30°
Tipo di strumentazione ottico/elettronica Sensori CCD n. bande spettrali 4 + 1 (Pan) Intervalli spettrali PAN XS
0.45-0.85 µm
0,43-0,55 µm
0,49-0,61 µm
0,60-0,72 µm
0,75-0,95 µm

Da quanto sopra, sorge il sospetto della notizia leggermente gonfiata, in quanto una risoluzione di 15 cm (ma le mie orecchie hanno inteso addirittura 15 millimetri), è molto spinta.
Praticamente è come affermare che dal satellite riescono a contarvi i brufoli che tenete nella faccia.
Un'ennesima notizia tutta pompa all'italiana? Staremo a vedere.

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