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sabato 20 giugno 2009

Idromassaggio

L'idromassaggio nasce proprio negli Stati Uniti negli anni Sessanta, e dopo circa un decennio si affaccia anche sullo scenario italiano. Il modello iniziale è semplice, punta su una tecnologia solida, sulla promessa di prestazioni affidabili e su pochi, semplici comandi.

Solo nel 1984 si ottiene l'ausilio dell'elettronica e compare un pannello di comando sul quale scegliere la durata del trattamento e selezionare alcune funzioni di contorno. Si tratta delle rifiniture, di quei piccoli dettagli in più che accrescono il piacere di un momento dedicato a se stessi, ma non solo: allo stesso tempo si introducono anche dei blocchi di sicurezza, dei sistemi di arresto nel caso in cui si verifichino condizioni atipiche, come acqua insufficiente o pressione troppo alta.

Appare subito evidente che l'impianto elettrico deve essere realizzato nel modo più sicuro possibile, nel rispetto della normativa vigente, perché la distanza tra questo e l'acqua è ridotta e ovviamente è necessaria una protezione contro l'infiltrazione di liquidi, nonché la presenza di un altro interruttore differenziale in altra posizione, in cima all'apparecchio. Nel corso degli anni l'intero impianto sarà oggetto di costante perfezionamento in primis sotto il profilo della sicurezza e poi dal punto di vista degli accessori e delle migliorie funzionali.

Alzi la mano chi ne ha vista una per più di una volta! Nonostante gli appartamenti siano multiaccessoriati e sempre più modellati a misura non solo di esigenze ma anche e soprattutto di desideri personali, ancora la vasca idromassaggio non rappresenta un bene di consumo diffuso. Ci dedichiamo allora alla descrizione della celebre vasca, per far sognare chi non la possiede e/o non l'ha mai provata e deliziare chi invece può andare ad immergersi non appena terminata la lettura.

La vasca è una normale vasca. Forse più grande del consueto, ma non necessariamente, forse dalla forma particolare, ma non necessariamente. Il materiale è il metacrilato, un particolare materiale plastico che ha il pregio di essere isolante e resistente, o anche l'acciaio smaltato, vanno bene entrambi; ci sono sei bocchette per il passaggio dell'acqua all'andata e al ritorno, collocate all'altezza delle spalle, delle gambe e dei piedi; c'è la normale rubinetteria; e c'è l'impianto, provvisto di motore, tubazioni e pompa. Sul bordo della vasca oppure sulla parete è collocato il pannello di comando, attraverso il quale si aziona l'idromassaggio: la pompa entra in azione aspirando l'acqua e poi, mediante apposito circuito, 'rimettendola' nella vasca attraverso le bocchette. Il getto che ne deriva, più o meno violento, raggiunge in questo modo le zone del corpo da massaggiare.

Premesso che l'idromassaggio classico, l'unico e il solo, quello in grado di suscitare sogni e abbandono, è legato alla vasca, non si può ignorare il fatto che anche la doccia gli abbia offerto ospitalità. Dove la vasca non entra, la doccia non si perde d'animo e si attrezza per offrire un idromassaggio altrettanto piacevole grazie alla possibilità di installare le bocchette sulle pareti e sul fondo.

La sostanza non cambia, anche se indubbiamente adagiarsi nella vasca rimane una sensazione e un'occasione dal sapore unico, perché coinvolge nel rilassamento tutto il corpo e anche la mente. Ma anche la doccia presenta vantaggi, più che altro dal punto di vista curativo, o meglio, del benessere diretto ad alcune parti del corpo piuttosto che ad altre. Dal punto di vista tecnico, l'installazione non comporta alcuna difficoltà aggiuntiva, come nel caso della vasca ci si allaccia agli impianti elettrico e idrico, e si cambia poi il miscelatore in favore del pannello di comando. Il tutto, sempre, mediante l'intervento di personale qualificato.

L'idromassaggio non è affatto legato alla dimensione domestica. Non solo, almeno. E' altresì sempre più diffuso nella cura dei disturbi circolatori, cardiaci, di pressione. Fioriscono le strutture in cui i benefici dei trattamenti idroterapici vengono proposti come cura per problematiche di vario genere, sempre dietro indicazione medica e sotto supervisione di personale specializzato.

In questi centri è bene evitare l'improvvisazione, nella misura in cui è indispensabile il rispetto di alcuni criteri di base, a partire dal tempo di immersione. La durata non deve superare i venti minuti per produrre benefici e non danni. La temperatura dell'acqua deve essere di un minimo di 33° e un massimo di 37°, se la finalità è quella di promuovere la vasodilatazione e il rilassamento dei muscoli.

Ma per ogni scopo c'è una temperatura adeguata, non è corretto applicare lo stesso principio per gli stessi scopi, ed ecco che allora se l'idromassaggio è finalizzato alla riduzione della cellulite, il bagno non deve superare i dieci minuti e la temperatura non deve superare i 35°.

In questi contesti vengono spesso associate al trattamento funzioni aggiuntive, come la cromoterapia o l'aromaterapia. E' infatti opinione diffusa e in larga misura comprovata che il supporto di un sistema di luci soffuse e il profumo di aromi delicati contribuiscano in modo determinate al raggiungimento dell'equilibrio psico-fisico già raggiungibile grazie al 'semplice' idromassaggio.

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