Ricerca personalizzata

giovedì 18 giugno 2009

Impatto annunciato, cioè no, scusate il disturbo

È la più grande minaccia per il nostro pianeta: il 13 aprile del 2036 - la domenica di Pasqua - l'asteroide "Apophis" entrerà nell'orbita terrestre. Avrà una probabilità dello 0,2 per cento di schiantarsi contro il nostro pianeta.

Sembra poco, ma non si sa mai. Lo ha calcolato un ragazzino di 13 anni di Potsdam, in Germania. Secondo le formule matematiche del giovane Nico Marquardt, la Nasa ha sbagliato - e non di poco - le sue previsioni sulla possibile collisione dell'asteroide con la Terra: per il giovane tedesco la probabilità d'impatto è una su 450 e non una su 45 mila.

Il tam tam mediatico si è scatenato dopo la notizia che anche la Nasa aveva dato ragione al giovane. Ma successivamente è arrivata una secca smentita: «Non abbiamo avuto nessun contatto con lui».

ASTEROIDE KILLER - Troppo tardi. La notizia del "ragazzino che ha beffato la Nasa", era prevedibile, ha fatto il giro del mondo in queste ultime due settimane. Il pericoloso asteroide, dal diametro di 320 metri e dal peso di diverse decine di milioni di tonnellate, potrebbe colpire la Terra tra 28 anni con maggiore probabilità di quella calcolata dagli esperti dell'agenzia statunitense, assicura il giovane Nico Marquardt, piccolo genio del ginnasio di Humboldt che ha osservato e fotografato l'asteroide col telescopio dell'istituto di astrofisica di Potsdam (AIP), a Babelsberg.

La traiettoria di Apophis potrebbe venire modificata a causa di uno scontro con uno dei migliaia di satelliti che gravitano intorno al nostro pianeta, ha scritto lo studente nel progetto scolastico sull' "Asteroide killer", vincitore tra l'altro di un premio speciale al recente concorso tedesco riservato ai giovani ricercatori "Jugend forscht".

CATASTROFE - L'incredibile storia è stata raccontata dal quotidiano Potsdamer Neueste Nachrichten. «Nello scontro con la Terra si libererebbe l'energia di 65 mila bombe nucleari come quella che distrusse Hiroshima nel 1945. Morirebbero milioni di persone; una fitta polvere coprirebbe il cielo per anni; un gigantesco tsunami scaturito nell'Oceano Atlantico allagherebbe parti della Terra«, ha raccontato Nico al giornale. L'adolescente sogna di poter, un giorno, lavorare proprio alla Nasa.

CLAMORE - Ma una certezza sulle probabilità per le quali il gigantesco asteroide fatto di iridio e ferro cada sulla Terra si avrà solo nel 2029, quando passerà a soli 32.500 km dal nostro pianeta. Secono l'agenzia europea Esa «le probabilità che questo colpisca la Terra restano remote, e il rischio che colpisca uno dei 35.880 satelliti geostazionari è vanificato dalla traiettoria che segue».

CALCOLI - Gli scienziati che studiano i cosiddetti asteroidi Neo (Near-Earth Objects, cioè gli oggetti che passano vicino alla Terra) hanno ribadito alle reti televisive americane che «le stime del probabile impatto di Apophis restano 1 su 45.000», negando infine di aver mai dato credito alle teorie del giovane Nico Marquardt.

Come ha fatto il nostro giovane ricercatore ad arrivare ad un risultato di due ordini di grandezza diverso da quello della NASA?

La risposta, in breve, è che egli ha preso una clamorosa cantonata. Il blog Cosmos4U ha fatto qualche indagine ed ha scoperto come sono andate davvero le cose.

Lo scienziato tedesco Frank Spahn è un esperto di meccanica celeste che ha conferito personalmente con Nico: il ragazzo ha ritenuto che l’impatto con un satellite geostazionario per telecomunicazioni possa alterare la traiettoria dell’asteroide fino a farla collidere con la Terra.

Ci sono due motivi per cui questo non può accadere: primo, la probabilità di impatto con un satellite è ancora più minuscola di quella di un impatto con la Terra; secondo – e fondamentale – la massa di Apohis è di parecchi milioni di tonnellate, mentre quella di un tipico satellite geostazionario è di circa una tonnellata – insufficiente a causare la minima variazione di traiettoria.

Non è nemmeno vero che la NASA abbia inizialmente accolto la “correzione” ai propri calcoli: la posizione dell’ente è sempre stata quella di non avere conferito con Marquardt e di considerare i propri dati e calcoli come quelli accurati. I media tedeschi e poi quelli italiani che hanno copiato la notizia, non si sono nemmeno presi la briga di contattare la NASA per chiedere chiarimenti.

Personalmente, non ho niente contro Marquardt: capita a tutti di prendere cantonate, figurarsi ai giovinetti entusiasti ma inesperti.

I media (e pure i giudici del concorso per giovani ricercatori che Nico ha vinto) invece dimostrano ancora una volta di non sapere nemmeno da che parte iniziare per fare informazione scientifica di qualità, e di essere proni a prendere per vere le affermazioni più assurde e strampalate.

Nessun commento:

Privacy Policy

This site uses Google AdSense for advertisements. The DoubleClick DART cookie is used by Google in the ads served on publisher websites displaying AdSense for content ads. When users visit an AdSense publisher's website and either view or click on an ad, a cookie may be dropped on that end user's browser. The data gathered from these cookies will be used to help AdSense publishers better serve and manage the ads on their site(s) and across the web. * Google, as a third party vendor, uses cookies to serve ads on this site. * Google's use of the DART cookie enables it to serve ads to you users based on your visit to this site and other sites on the Internet. * Users may opt out of the use of the DART cookie by visiting the Google ad and content network privacy policy. We use third-party advertising companies to serve ads when you visit our website. These companies may use information (not including your name, address, email address, or telephone number) about your visits to this and other websites in order to provide advertisements about goods and services of interest to you.

Questo sito utilizza Google AdSense per la pubblicità. Il DoubleClick DART cookie è utilizzato da Google per gli annunci pubblicati su siti web publisher AdSense per i contenuti, visualizzazzandone gli annunci. Quando un utente visita un sito web publisher AdSense e clicca su un annuncio, un cookie può essere rilasciato a tal fine, nel browser dell'utente. I dati raccolti da questi cookie verranno utilizzati per aiutare i publisher AdSense a servire meglio e a gestire gli annunci sul loro sito(i) in tutto il web. * Google, come parte di terzo fornitore, utilizza i cookie per la pubblicazione di annunci su questo sito. * L'uso del DART cookie consente a Google di pubblicare annunci per gli utenti, e si basa sulla vostra visita a questo sito e su altri siti su Internet. * Gli utenti possono scegliere di utilizzare i DART cookie visitando i contenuti sulla privacy nell'annuncio di Google. Usiamo società di pubblicità per la pubblicazione di annunci di terze parti, quando si visita il nostro sito web. Queste aziende possono utilizzare le informazioni (non compreso il vostro nome, indirizzo, indirizzo e-mail, o numero di telefono) sulle visite a questo e ad altri siti web, al fine di fornire la pubblicità su beni e servizi di vostro interesse.