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lunedì 11 maggio 2009

Gaffe e ancora gaffe: adesso tocca alla Moratti

MILANO - Il sindaco di Milano Letizia Moratti, intervenendo alla convention per il lancio del candidato del Pdl Guido Podestà alle provinciali di Milano, è inciampata in un lapsus, accostando il nome del candidato del centrodestra al cognome del suo avversario di centrosinistra. «Sono tantissime le ragioni per votare Guido Penati...», ha affermato Letizia Moratti al termine di un vibrante discorso contro l'attuale presidente della provincia Filippo Penati. Per un istante sulla platea del Teatro dal Verme è calato il silenzio, rotto poi da un applauso di incoraggiamento non appena il sindaco si è accorto dell'errore è si è immediatamente corretto, sorridendo.

BERLUSCONI - Letizia Moratti ha accusato l'attuale presidente Filippo Penati di avere agitato le politiche sulla sicurezza solo in fase di campagna elettorale, di aver affrontato il nodo di Malpensa e Linate solo a scopi mediatici e di aver adottato su molti temi, come l'ambiente, le infrastrutture e i nuovi insediamenti, una «politica del no». E anche Silvio Berlusconi, pur non ha partecipato fisicamente alla presentazione del candidato presidente della Provincia di Milano del centrodestra, è intervenuto telefonicamente andando all'attacco del presidente uscente Penati criticando la paralisi della provincia che ha dovuto essere commissariata dalla Regione per approvare il piano rifiuti, ma non solo. «Mi hanno raccontato - ha detto - che in 5 anni sono stati spesi 820 mila euro per il catering della provincia. Un miliardo e 600 milioni di lire di brioche mi sembra che siano eccessivi». Berlusconi ha sottolineato che in cinque anni la spesa corrente è aumentata «e ha superato i 500 milioni e nelle spese per investimento manca all'appello un miliardo di euro rispetto alla legislatura precedente». La sua conclusione quindi è che, in mano alla sinistra, la Provincia «è costata di più e ha prodotto di meno, come sempre quando la sinistra è al governo».

RIFIUTI - Berlusconi ha citato anche i veti che nel centrosinistra hanno ostacolato l'approvazione del piano provinciale dei rifiuti a Milano prefigurando che se non si supererà questa situazione la provincia di Milano potrebbe trovarsi in una situazione simile a a quella patita dalla Campania. «Sono stati i veti e i diktat dei verdi e dei comunisti - ha detto Berlusconi - a produrre una paralisi, cioè quella di non dare il via a un nuovo termovalorizzatore e se questa paralisi non sarà risolta potrebbe portare Milano e la sua provincia a trasformarsi a qualcosa di molto vicino a quello che abbiamo visto in Campania». Silvio Berlusconi ha parlato a questo proposito di una «emergenza gravissima» solo in parte tamponata dall' approvazione del piano dei rifiuti dopo la nomina di Penati a commissario ad acta. «Nonostante le stime della nostra regione ci parlino per il 2011 di un deficit infrastrutturale per lo smaltimento di circa 600 mila tonnellate di rifiuti ogni anno - ha detto Berlusconi - la provincia di Milano non è stata in grado di approvare un piano di rifiuti fino a quando non ha subito l'umiliazione del commissariamento da parte della regione lombardia che poi ha nominato lo stesso Penati in quanto presidente della Provincia».

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