Ci sono alcune cose che proprio non quadrano, attualmente, sul recente episodio che ha visto la scomparsa del volo proveniente dal Brasile.
Se l’Atlantico comincia a restituire i primi corpi dei passeggeri ed i resti dell’Airbus A330 scomparso lunedì scorso con 228 persone a bordo, non restituisce invece la verità. In attesa di nuovi elementi, a Parigi l’indagine arranca ancora e tutte le ipotesi restano aperte.
Oggi è certo che sono stati 24 i segnali automatici di avaria inviati in meno di cinque minuti dall’aereo, ma questo non basta a svelare il mistero sulla tragedia, avvenuta - diversamente da quanto annunciato in precedenza - in condizioni meteo sostanzialmente normali nel mese di giugno.
Sospetti invece nascono su un’anomalia tecnica delle sonde di misurazione della velocità, propria di tutti gli A330, anche se è ancora da stabilire il legame tra questo problema e le numerose avarie registrate sul volo Air France. L’anomalia tecnica è nota al costruttore europeo, che ha annunciato una campagna di sostituzione degli strumenti difettosi sui suoi velivoli.
Nessuna ipotesi dunque può essere ancora scartata a quasi una settimana dal dramma, secondo il Bea, l’ufficio inchieste e analisi sugli incidenti aerei in Francia: neanche può essere esclusa «al 100%» quella di una bomba esplosa in volo, per quanto «incoerente» con i dati raccolti finora.
Il dato più incredibile rivelato oggi è una serie di anomalie inspiegabili verificatesi durante il volo. Si sa che, pochi minuti prima della scomparsa dell’aereo dai radar, il pilota automatico non era in funzione, forse disinserito dai piloti o forse andato in avaria.
Tra le prime ipotesi dell’incidente era stata avanzata quella della particolare turbolenza della rotta, dei temporali, anche di un fulmine. Ma oggi «nulla più indica», ha confermato Meteo France, che il volo AF 447 abbia incontrato sulla sua rotta «una massa temporalesca di eccezionale intensità». Meteo France ha notato la presenza di un «cumulonembi potente» che era addirittura «già in fase decrescente» prima che l’aereo raggiungesse la zona prevista per il suo passaggio.
Aumenta infine di ora in ora il pessimismo sul ritrovamento delle scatole nere: non c’è infatti alcuna garanzia che il trasmettitore delle scatole nere dell’apparecchio sia sempre attaccato ai registratori di parametri del volo AF447.
Se l’Atlantico comincia a restituire i primi corpi dei passeggeri ed i resti dell’Airbus A330 scomparso lunedì scorso con 228 persone a bordo, non restituisce invece la verità. In attesa di nuovi elementi, a Parigi l’indagine arranca ancora e tutte le ipotesi restano aperte.
Oggi è certo che sono stati 24 i segnali automatici di avaria inviati in meno di cinque minuti dall’aereo, ma questo non basta a svelare il mistero sulla tragedia, avvenuta - diversamente da quanto annunciato in precedenza - in condizioni meteo sostanzialmente normali nel mese di giugno.
Sospetti invece nascono su un’anomalia tecnica delle sonde di misurazione della velocità, propria di tutti gli A330, anche se è ancora da stabilire il legame tra questo problema e le numerose avarie registrate sul volo Air France. L’anomalia tecnica è nota al costruttore europeo, che ha annunciato una campagna di sostituzione degli strumenti difettosi sui suoi velivoli.
Nessuna ipotesi dunque può essere ancora scartata a quasi una settimana dal dramma, secondo il Bea, l’ufficio inchieste e analisi sugli incidenti aerei in Francia: neanche può essere esclusa «al 100%» quella di una bomba esplosa in volo, per quanto «incoerente» con i dati raccolti finora.
Il dato più incredibile rivelato oggi è una serie di anomalie inspiegabili verificatesi durante il volo. Si sa che, pochi minuti prima della scomparsa dell’aereo dai radar, il pilota automatico non era in funzione, forse disinserito dai piloti o forse andato in avaria.
Tra le prime ipotesi dell’incidente era stata avanzata quella della particolare turbolenza della rotta, dei temporali, anche di un fulmine. Ma oggi «nulla più indica», ha confermato Meteo France, che il volo AF 447 abbia incontrato sulla sua rotta «una massa temporalesca di eccezionale intensità». Meteo France ha notato la presenza di un «cumulonembi potente» che era addirittura «già in fase decrescente» prima che l’aereo raggiungesse la zona prevista per il suo passaggio.
Aumenta infine di ora in ora il pessimismo sul ritrovamento delle scatole nere: non c’è infatti alcuna garanzia che il trasmettitore delle scatole nere dell’apparecchio sia sempre attaccato ai registratori di parametri del volo AF447.
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