Un litro di acqua potabile prodotta in casa costerebbe pochi centesimi, non avrebbe bisogno di trasporto, stoccaggio e imballaggio usa e getta.
La potabilizzazione avviene tramite un passaggio con filtri al carbone attivo ed uno sotto raggi ultravioletti. In futuro saranno disponibili modelli alimentati da un piccolo pannello fotovoltaico o da una ventola eolica e, a partire dal febbraio 2009, i Water Mill saranno disponibili per la vendita on line.
Nel sito di Element Four, che produce il Water Mill, sottolineano molto la sostenibilità dell’oggetto, ricordano le tensioni geopolitiche legate all’accesso alle acque potabili, le minacce dei cambiamenti climatici e i problemi di inquinamento di fiumi e falde da cui un tempo si attingeva tranquillamente.
Si legge che lo venderebbero dove le acque sono scarse o non sono più potabili per via dell’inquinamento, sia per scopi umanitari che ai militari… insomma, a tutti coloro che sono disposti a pagare per bere. Dopotutto non stanno facendo beneficenza, ma affari.
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