Il campo della ricerca è sempre vario e ricco di spunti per approfondire argomenti che, a prima vista, possono apparire banali ma, danno a volte risvolti inaspettati; specie se possono toccare interessi che coincidono con mercato, denaro e potere.
Capita che un gruppo di studio, si è proposto di sapere l'evoluzione e l'origine, della risata umana. Questo apriva molti sviluppi, anche se a prima vista potrebbe apparire mera curiosità. Pensate ad esempio, se si potesse inserire l'algoritmo in una rete neurale di computer, abbattendo così il muro del mancato senso dell'umorismo che contraddistingue ad oggi, una macchina dall'uomo.
Oppure nuove forme di PNL (Programmazione Neuro Linguistica), con la quale si può comunicare alle masse, secondo alcuni, messaggi profondi che vanno al di sopra di quanto detto, facendo accettare all'ascoltatore il concetto espresso dato che viene espresso con una forma totale di coinvolgimento.
Così il gruppo di scienziati che hanno deciso di tracciare la storia delle radici della risata umana, hanno usato alcune scimmie e gorilla solleticandoli per aiutare la ricerca. I ricercatori hanno fatto ridere una varietà di scimmie e qualche neonato umano.
Dopo aver analizzato i suoni, hanno concluso che gli umani e i grandi primati hanno ereditato la risata da un antenato comune che visse più di 10 milioni di anni fa.
Gli esperti hanno lodato questa ricerca la quale mette in forte evidenza che la risata umana e quella delle scimmie sono correlate attraverso l’evoluzione.
Sin dai tempi di Darwin gli scienziati avevano notato che le scimmie emettono dei suoni caratteristici durante il gioco o quando vengono solleticate, apparentemente per segnalare che sono interessate a giocare; all’inizio era stato suggerito che la risata umana provenisse dalle radici dei primati ma la risata delle scimmie non suona come la versione umana: può essere un rapido ansimare un respiro rumoroso più lento o una breve serie di grugniti.
E quindi cosa ha a che fare con la risata umana? Per investigare questo la dott.ssa Marina Davila Ross e i suoi colleghi dell’Università di Portsmouth in Inghilterra hanno portato avanti una dettagliata analisi dei suoni provocati dal solleticare tre neonati dell’uomo e 21 tra gorilla, orango e scimpanzè.
Dopo aver misurato 11 tratti del suono di ogni specie hanno fatto una mappa di come questi suoni sono apparsi essere correlati l’uno con l’altro."Nonostante le diversità, la ricerca indica che la risata ha basi pre-umane", spiega la dottoressa Davila Ross, "ed è probabile che le grandi scimmie usino quesi suoni per interagire fra loro in modo simile al nostro".
Di più. Le differenze stesse fra i suoni emessi durante la risata avrebbero un senso: corrispondono alla differenziazione delle specie sull'albero genealogico nel corso dell'evoluzione. Il risultato è sembrato essere un albero familiare, genealogico, che testimonia che le specie sono correlate tra loro.
Le caratteristiche uniche della nostra risata, spiega Davila Ross, che la distinguono da quella delle scimmie come ad esempio un'intonazione più regolare dovuta alle vibrazioni regolari delle nostre corde vocali, sarebbero comparse tra 4,5 e 6 milioni di anni fa, dopo la separazione degli ominidi dagli antenati comuni con bonobo e scimpanzé, ma di fatto la risata da solletico è comparsa molti milioni di anni prima del nostro arrivo sulla Terra.
Prossimi sviluppi?
Continuando a fornire prove marginali ma sempre più numerose, della correlazione uomo-scimmia, si potrà sempre più eseguire esperimenti sopra gli animali, con l'intento di trovare nuove cure, medicinali senza preoccuparsi dell'etica, evitando le giuste indignazioni di chi vede questa pratica abnorme.
Che dire, nel campo della ricerca, tutto fa brodo se indirizzato a ritorni economici, oppure a importanza e lustro personale. Prima si formula una teoria, e poi si ricercano le prove con esperimenti. Ribaltando il senso della ricerca stessa che vede l'osservazione di fatti prima e poi la formulazione della teoria
Dando a volte il tutto, un lato comico ben espresso dal divertente aneddoto che si riporta:
"Un ricercatore si propone lo studio degli insetti e la loro capacità di eseguire ordini esterni a seconda delle difficoltà che possano avvenire.
Prende così una pulce ammaestrata e inizia le sue prove.
Diario:
Ore 02.20;
Dato ordine alla pulce di eseguire un salto; la pulce esegue il comando.
Ore 02.21;
Tolta una zampa alla pulce e impartito lo stesso comando. L'insetto esegue ancora il compito.
Ore 02.22:
Levata ulteriore zampa all'insetto e ordinato l'esecuzione del salto; L'animale con 4 zampe esegue l'esercizio.
Ore 02.25
Amputata ulteriore zampa. L'insetto con 3 arti esegue l'ordine del salto.
Amputata altra zampa. Anche in questo caso all'ordine di saltare, la pulce esegue.
Ore 02.28
Amputato altro arto. La pulce con 1 arto rimasto, esegue comunque il salto a seguito dell'ordine.
Ore 02.30: Pausa caffè.
Ore 03.00:
Amputata ultima zampa alla pulce. Nonostante ripetuti ordini e sollecitazioni, l'insetto non esegue nessuna salto.
Conclusioni dell'esperimento.
La pulce senza zampe diviene sorda!"
Capita che un gruppo di studio, si è proposto di sapere l'evoluzione e l'origine, della risata umana. Questo apriva molti sviluppi, anche se a prima vista potrebbe apparire mera curiosità. Pensate ad esempio, se si potesse inserire l'algoritmo in una rete neurale di computer, abbattendo così il muro del mancato senso dell'umorismo che contraddistingue ad oggi, una macchina dall'uomo.
Oppure nuove forme di PNL (Programmazione Neuro Linguistica), con la quale si può comunicare alle masse, secondo alcuni, messaggi profondi che vanno al di sopra di quanto detto, facendo accettare all'ascoltatore il concetto espresso dato che viene espresso con una forma totale di coinvolgimento.
Così il gruppo di scienziati che hanno deciso di tracciare la storia delle radici della risata umana, hanno usato alcune scimmie e gorilla solleticandoli per aiutare la ricerca. I ricercatori hanno fatto ridere una varietà di scimmie e qualche neonato umano.
Dopo aver analizzato i suoni, hanno concluso che gli umani e i grandi primati hanno ereditato la risata da un antenato comune che visse più di 10 milioni di anni fa.
Gli esperti hanno lodato questa ricerca la quale mette in forte evidenza che la risata umana e quella delle scimmie sono correlate attraverso l’evoluzione.
Sin dai tempi di Darwin gli scienziati avevano notato che le scimmie emettono dei suoni caratteristici durante il gioco o quando vengono solleticate, apparentemente per segnalare che sono interessate a giocare; all’inizio era stato suggerito che la risata umana provenisse dalle radici dei primati ma la risata delle scimmie non suona come la versione umana: può essere un rapido ansimare un respiro rumoroso più lento o una breve serie di grugniti.
E quindi cosa ha a che fare con la risata umana? Per investigare questo la dott.ssa Marina Davila Ross e i suoi colleghi dell’Università di Portsmouth in Inghilterra hanno portato avanti una dettagliata analisi dei suoni provocati dal solleticare tre neonati dell’uomo e 21 tra gorilla, orango e scimpanzè.
Dopo aver misurato 11 tratti del suono di ogni specie hanno fatto una mappa di come questi suoni sono apparsi essere correlati l’uno con l’altro."Nonostante le diversità, la ricerca indica che la risata ha basi pre-umane", spiega la dottoressa Davila Ross, "ed è probabile che le grandi scimmie usino quesi suoni per interagire fra loro in modo simile al nostro".
Di più. Le differenze stesse fra i suoni emessi durante la risata avrebbero un senso: corrispondono alla differenziazione delle specie sull'albero genealogico nel corso dell'evoluzione. Il risultato è sembrato essere un albero familiare, genealogico, che testimonia che le specie sono correlate tra loro.
Le caratteristiche uniche della nostra risata, spiega Davila Ross, che la distinguono da quella delle scimmie come ad esempio un'intonazione più regolare dovuta alle vibrazioni regolari delle nostre corde vocali, sarebbero comparse tra 4,5 e 6 milioni di anni fa, dopo la separazione degli ominidi dagli antenati comuni con bonobo e scimpanzé, ma di fatto la risata da solletico è comparsa molti milioni di anni prima del nostro arrivo sulla Terra.
Prossimi sviluppi?
Continuando a fornire prove marginali ma sempre più numerose, della correlazione uomo-scimmia, si potrà sempre più eseguire esperimenti sopra gli animali, con l'intento di trovare nuove cure, medicinali senza preoccuparsi dell'etica, evitando le giuste indignazioni di chi vede questa pratica abnorme.
Che dire, nel campo della ricerca, tutto fa brodo se indirizzato a ritorni economici, oppure a importanza e lustro personale. Prima si formula una teoria, e poi si ricercano le prove con esperimenti. Ribaltando il senso della ricerca stessa che vede l'osservazione di fatti prima e poi la formulazione della teoria
Dando a volte il tutto, un lato comico ben espresso dal divertente aneddoto che si riporta:
"Un ricercatore si propone lo studio degli insetti e la loro capacità di eseguire ordini esterni a seconda delle difficoltà che possano avvenire.
Prende così una pulce ammaestrata e inizia le sue prove.
Diario:
Ore 02.20;
Dato ordine alla pulce di eseguire un salto; la pulce esegue il comando.
Ore 02.21;
Tolta una zampa alla pulce e impartito lo stesso comando. L'insetto esegue ancora il compito.
Ore 02.22:
Levata ulteriore zampa all'insetto e ordinato l'esecuzione del salto; L'animale con 4 zampe esegue l'esercizio.
Ore 02.25
Amputata ulteriore zampa. L'insetto con 3 arti esegue l'ordine del salto.
Amputata altra zampa. Anche in questo caso all'ordine di saltare, la pulce esegue.
Ore 02.28
Amputato altro arto. La pulce con 1 arto rimasto, esegue comunque il salto a seguito dell'ordine.
Ore 02.30: Pausa caffè.
Ore 03.00:
Amputata ultima zampa alla pulce. Nonostante ripetuti ordini e sollecitazioni, l'insetto non esegue nessuna salto.
Conclusioni dell'esperimento.
La pulce senza zampe diviene sorda!"
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