Nell'azienda dove lavoravo, essendo una multiutility, si occupavano anche di raccolta differenziata, avendo la stessa un bel termovalorizzatore, acquisito grazie anche alle varie sovvenzioni per questo tipo di opere. L'impianto produce energia recuperandola dall'incenerimento dei rifiuti e immettendolo nella rete, ricavandone gli utili conseguenti.
Poiché quest'energia è tratta da fonti rinnovabili, è inquadrata in un prezziario di favore al punto che diviene economicamente più conveniente venderla che usarla nei propri impianti. Va da dire che l'azienda stessa è anche fornitrice d'energia per la città e fatti due conti, si può capire i vantaggi delle cose.
I tecnici di questo settore, applicano quanto in loro conoscenza per recuperare il materiale da porre in processo. Poiché alla fine, il tutto passa per fornaci con annesse caldaie e turbine, ogni rifiuto deve essere catalogato in base al suo potere calorifico. Questo per mantenere la temperatura controllata. Nella produzione di vapore utile, non va bene un carburante in caldaia che sviluppi calore discontinuo; classico dei rifiuti che per la loro tipologia, chi brucia prima, chi brucia meglio chi brucia male, ecc.
Ecco perché una raccolta differenziata, aiuta a catalogare e smistare il "carburante", potendolo miscelare nella fornace, raggiungendo combustioni controllate e quindi utili al processo produttivi d'energia.
Con buona pace al riciclo, che in questo caso non ha nulla a che fare perchè il rifiuto qualunque esso sia, viene bruciato nell'inceneritore annesso al sitema.
Fare la raccolta differenziata non è così semplice come sembra. O meglio: non tutti sanno come farlo. Nel cassonetto destinato alla carta non è vero che deve essere gettato tutto ciò che sia costituito da pagine e assomigli ad una rivista o un giornale. E poi, dove vanno i cartoni di tetrapak del latte? Nel cassonetto della carta o della plastica? E i tappi delle bottiglie…vanno tolti?
Cerchiamo di fare un po’ di ordine.
Nel cassonetto della carta vanno soltanto giornali, riviste, quaderni…purchè NON siano in carta plastificata. Vanno inseriti anche i cartoni da imballaggio e le scatole alimentari da confezione. Per il tetrapak dipende se le cartiere del comune in cui si vive siano dotate dei macchinari necessari per il trattamento di questo materiale. Da evitare anche i rifiuti di vaschette in polistirolo, sacchetti di plastica, carta oleata e tutto ciò che è sporco di grasso.
Nel cassonetto della plastica vanno inserite le bottiglie per bevande, i contenitori di detersivi e saponi e le confezioni per alimenti. Anche in questo caso vale la regola del “no” al tetrapak se non si è attrezzati. Da evitare posate e bicchieri plastificati e i giocattoli.
Nel caso del vetro è necessario levare i tappi. Non si possono buttare le lampadine e tubi al neon, i piatti in ceramica e in generale il vasellame.
Per i metalli invece si possono gettare le lattine per bevande, i barattoli per alimenti e le vaschette in alluminio. No alle buste delle patatine.
Triste però, la pubblicità che queste imprese e l'uso delle leggi che fanno, per convincere e/o obbligare la popolazione, all'uso dei cassonetti differenziati, Vogliono far passare l'idea che il materiale che si scarta, verrà riusato, riciclato. Il che è anche vero ma non nel senso che ci vogliono far intendere.
Per loro il riciclo, il riuso, si tratta della trasformazione di rifiuto in bene vendibile. La materia prima è praticamente gratuita; si paga la raccolta (camion, personale, ecc.), per lo smistamento si abbassano i costi delegando alla popolazione il problema.
Andrebbe tutto bene se parte di questi proventi, fossero distribuiti alla popolazione, risparmiando sul prezzo dell'energia consumata ad esempio. Ma cosi non è.
Buona raccolta differenziata!
Poiché quest'energia è tratta da fonti rinnovabili, è inquadrata in un prezziario di favore al punto che diviene economicamente più conveniente venderla che usarla nei propri impianti. Va da dire che l'azienda stessa è anche fornitrice d'energia per la città e fatti due conti, si può capire i vantaggi delle cose.
I tecnici di questo settore, applicano quanto in loro conoscenza per recuperare il materiale da porre in processo. Poiché alla fine, il tutto passa per fornaci con annesse caldaie e turbine, ogni rifiuto deve essere catalogato in base al suo potere calorifico. Questo per mantenere la temperatura controllata. Nella produzione di vapore utile, non va bene un carburante in caldaia che sviluppi calore discontinuo; classico dei rifiuti che per la loro tipologia, chi brucia prima, chi brucia meglio chi brucia male, ecc.
Ecco perché una raccolta differenziata, aiuta a catalogare e smistare il "carburante", potendolo miscelare nella fornace, raggiungendo combustioni controllate e quindi utili al processo produttivi d'energia.
Con buona pace al riciclo, che in questo caso non ha nulla a che fare perchè il rifiuto qualunque esso sia, viene bruciato nell'inceneritore annesso al sitema.
Fare la raccolta differenziata non è così semplice come sembra. O meglio: non tutti sanno come farlo. Nel cassonetto destinato alla carta non è vero che deve essere gettato tutto ciò che sia costituito da pagine e assomigli ad una rivista o un giornale. E poi, dove vanno i cartoni di tetrapak del latte? Nel cassonetto della carta o della plastica? E i tappi delle bottiglie…vanno tolti?
Cerchiamo di fare un po’ di ordine.
Nel cassonetto della carta vanno soltanto giornali, riviste, quaderni…purchè NON siano in carta plastificata. Vanno inseriti anche i cartoni da imballaggio e le scatole alimentari da confezione. Per il tetrapak dipende se le cartiere del comune in cui si vive siano dotate dei macchinari necessari per il trattamento di questo materiale. Da evitare anche i rifiuti di vaschette in polistirolo, sacchetti di plastica, carta oleata e tutto ciò che è sporco di grasso.
Nel cassonetto della plastica vanno inserite le bottiglie per bevande, i contenitori di detersivi e saponi e le confezioni per alimenti. Anche in questo caso vale la regola del “no” al tetrapak se non si è attrezzati. Da evitare posate e bicchieri plastificati e i giocattoli.
Nel caso del vetro è necessario levare i tappi. Non si possono buttare le lampadine e tubi al neon, i piatti in ceramica e in generale il vasellame.
Per i metalli invece si possono gettare le lattine per bevande, i barattoli per alimenti e le vaschette in alluminio. No alle buste delle patatine.
Triste però, la pubblicità che queste imprese e l'uso delle leggi che fanno, per convincere e/o obbligare la popolazione, all'uso dei cassonetti differenziati, Vogliono far passare l'idea che il materiale che si scarta, verrà riusato, riciclato. Il che è anche vero ma non nel senso che ci vogliono far intendere.
Per loro il riciclo, il riuso, si tratta della trasformazione di rifiuto in bene vendibile. La materia prima è praticamente gratuita; si paga la raccolta (camion, personale, ecc.), per lo smistamento si abbassano i costi delegando alla popolazione il problema.
Andrebbe tutto bene se parte di questi proventi, fossero distribuiti alla popolazione, risparmiando sul prezzo dell'energia consumata ad esempio. Ma cosi non è.
Buona raccolta differenziata!
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