Va sotto i riflettori della polizia l'universo della vigilanza privata, business a sei zeri in crescente espansione con grandi concentrazioni, soprattutto nelle città capoluogo.
L' indagine amministrativa è stata promossa dal questore Giuseppe Caruso che ha esteso le verifiche anche agli investigatori privati, dotati di apposita licenza, molto attivi soprattutto nelle inchieste su tradimenti e infedeltà coniugali ma anche sulla concorrenza commerciale e sugli accertamenti di affidabilità economica.
L' idea è quella di radiografare l' intero settore che in provincia conta una quindicina di istituti di vigilanza e una quarantina di investigatori. L' idea è quella di verificare se tutti abbiano le carte in regola non solo sul versante delle autorizzazioni e sulla conduzione della loro attività ma se siano a posto anche i contratti di lavoro delle guardie giurate e le loro dotazioni di sicurezza.
Da tempo infatti i sindacati di categoria denunciano abusi e soprusi nella gestione del personale e una dotazione di sicurezza ridotta all' osso. Qualche anno fa dopo l' uccisione di un metronotte durante una rapina venne fuori che il corpo non aveva dotato il personale di servizio davanti alle banche degli appositi giubbotti antiproiettile che erano pure previsti nelle periodiche disposizioni del questore.
A cascata, da quell' episodio, si sollevò il coperchio anche sul trattamento dei lavoratori e sui diritti sindacali, cui seguirono licenziamenti dal sapore di ritorsione. Cinque anni fa, invece, fece scalpore la denuncia di un ex guardia che svelò l' esistenza di un caporalato diffuso all' interno dell' azienda spintosi fino a una sorta di ius prime noctis imposto da un superiore alle mogli degli aspiranti vigilanti.
In epoca di massiccia privatizzazione, poi, è ricorrente l' idea di delegare alla vigilanza privata compiti e controlli affidati alle forze dell' Ordine. Accade all' aeroporto di Palermo, come dappertutto. Qui a effettuare le verifiche ai banchi dei metal detector sono gli uomini della Ksm, la società palermitana del gruppo, colosso del settore in campo nazionale con numerose commesse pubbliche.
Delle verifiche si occupa la squadra controlli della divisione di polizia amministrativa e sociale, diretta dal primo dirigente Maurizio Ficarra. Complessivamente passano al vaglio anche la posizione di circa 1200 addetti tra impiegati, collaboratori e guardie giurate. I controlli sono già partiti da alcune settimane.
I primi già a fine giugno. «Anche a seguito di diversi esposti dei lavoratori del settore si stanno verificando - spiega la Questura - gli aspetti operativi dei servizi delle guardie giurate come l' attuazione di misure di sicurezza per la prevenzione dei reati e di accorgimenti per l' autotutela degli operatori».
I primi esiti dello screening evidenziano diverse violazioni del regolamento del questore e della normativa prevista dal testo unico delle leggi di pubblica sicurezza. «Sono stati contestati - spiega la Questura - vari illeciti amministrativi e sono partite le segnalazioni all' autorità giudiziaria per le violazioni configuranti fattispecie penali e all' Ispettorato provinciale del lavoro per gli aspetti inerenti la legislazione del lavoro». «Dalla questura un primo segnale importante», commenta Vincenzo Del Vicario, segretario nazionale del sindacato di categoria Savip.
L' indagine amministrativa è stata promossa dal questore Giuseppe Caruso che ha esteso le verifiche anche agli investigatori privati, dotati di apposita licenza, molto attivi soprattutto nelle inchieste su tradimenti e infedeltà coniugali ma anche sulla concorrenza commerciale e sugli accertamenti di affidabilità economica.
L' idea è quella di radiografare l' intero settore che in provincia conta una quindicina di istituti di vigilanza e una quarantina di investigatori. L' idea è quella di verificare se tutti abbiano le carte in regola non solo sul versante delle autorizzazioni e sulla conduzione della loro attività ma se siano a posto anche i contratti di lavoro delle guardie giurate e le loro dotazioni di sicurezza.
Da tempo infatti i sindacati di categoria denunciano abusi e soprusi nella gestione del personale e una dotazione di sicurezza ridotta all' osso. Qualche anno fa dopo l' uccisione di un metronotte durante una rapina venne fuori che il corpo non aveva dotato il personale di servizio davanti alle banche degli appositi giubbotti antiproiettile che erano pure previsti nelle periodiche disposizioni del questore.
A cascata, da quell' episodio, si sollevò il coperchio anche sul trattamento dei lavoratori e sui diritti sindacali, cui seguirono licenziamenti dal sapore di ritorsione. Cinque anni fa, invece, fece scalpore la denuncia di un ex guardia che svelò l' esistenza di un caporalato diffuso all' interno dell' azienda spintosi fino a una sorta di ius prime noctis imposto da un superiore alle mogli degli aspiranti vigilanti.
In epoca di massiccia privatizzazione, poi, è ricorrente l' idea di delegare alla vigilanza privata compiti e controlli affidati alle forze dell' Ordine. Accade all' aeroporto di Palermo, come dappertutto. Qui a effettuare le verifiche ai banchi dei metal detector sono gli uomini della Ksm, la società palermitana del gruppo, colosso del settore in campo nazionale con numerose commesse pubbliche.
Delle verifiche si occupa la squadra controlli della divisione di polizia amministrativa e sociale, diretta dal primo dirigente Maurizio Ficarra. Complessivamente passano al vaglio anche la posizione di circa 1200 addetti tra impiegati, collaboratori e guardie giurate. I controlli sono già partiti da alcune settimane.
I primi già a fine giugno. «Anche a seguito di diversi esposti dei lavoratori del settore si stanno verificando - spiega la Questura - gli aspetti operativi dei servizi delle guardie giurate come l' attuazione di misure di sicurezza per la prevenzione dei reati e di accorgimenti per l' autotutela degli operatori».
I primi esiti dello screening evidenziano diverse violazioni del regolamento del questore e della normativa prevista dal testo unico delle leggi di pubblica sicurezza. «Sono stati contestati - spiega la Questura - vari illeciti amministrativi e sono partite le segnalazioni all' autorità giudiziaria per le violazioni configuranti fattispecie penali e all' Ispettorato provinciale del lavoro per gli aspetti inerenti la legislazione del lavoro». «Dalla questura un primo segnale importante», commenta Vincenzo Del Vicario, segretario nazionale del sindacato di categoria Savip.
Nessun commento:
Posta un commento