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lunedì 25 maggio 2009

Influenza A: chiudono alcune scuole

Per ironia della sorte, poi, i ragazzi frequentano due gloriosi e prestigiosi istituti dello stesso quartiere, Prati-Delle Vittorie, cioè il Convitto Nazionale Vittorio Emanuele II e il liceo classico Dante Alighieri. Ieri mattina, quando ormai la notizia era apparsa sui giornali, il vice ministro Ferruccio Fazio «al fine di limitare al massimo la diffusione dell'infezione da virus» come si legge in una nota, e in accordo con il Ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini ha richiesto la chiusura delle due scuole (che riprenderanno le lezioni il 28 maggio) dove peraltro, già nei giorni precedenti, erano scattate le prime misure di contenimento dell'infezione. Le Asl competenti hanno attivato la sorveglianza dei giovani considerati «casi sospetti» e contattato gli insegnanti che avevano viaggiato con loro disponendo che gli studenti non tornassero a scuola per i sette giorni successivi al ritorno in Italia. Sull'intera vicenda è intervenuto ieri il sindaco Gianni Alemanno: «Siamo rimasti profondamente perplessi perchè il ministero ha ordinato le chiusure delle scuole senza preavvertire il Comune e le altre istituzioni locali. È un atteggiamento sbagliato», ha detto il primo cittadino romano.

Alemanno ha reso noto che parlerà «con i responsabili del ministero. Ci sembra, comunque, necessario che in casi del genere il Comune venga preavvisato». Il ministro Fazio ha detto che gli otto liceali facevano parte di un gruppo di 400 studenti italiani che ha raggiunto un gruppo di altri 10 mila studenti a New York. «Stiamo ora rintracciando tutti gli altri per verifiche». Cioè sapere se siano andati a scuola dopo il rientro. Fazio ha spiegato, che «sono coinvolte altre quattro scuole in Sicilia. Stiamo cercando di verificare se ci sono altri casi. Se non saranno accertati le scuole non chiuderanno». Nell'isola sarebbero quattro i casi sospetti. «Stiamo adottando tutte le precauzioni necessarie per evitare possibili rischi per i ragazzi. È necessario agire con la massima tempestività. È necessario che tutte le strutture scolastiche siano attentamente monitorate» ha fatto sapere il ministro Gelmini. In Italia i casi sono saliti a 15: l'ultimo è il figlio della donna di Trieste a cui mercoledì scorso era stata diagnosticata l'influenza al rientro dagli Usa.

Le nuove rivelazioni sul Virus

ROMA (22 maggio) - Ricostruita l'origine di H1N1 attraverso l'analisi del suo genoma effettuata su oltre 50 campioni di virus raccolti in Messico e Usa: H1N1 non somiglia agli altri virus dell'influenza suina ma è composto da un assortimento di segmenti genetici di altri virus influenzali che vengono “da lontano”. Ne dà notizia la rivista Science anticipando un articolo che sarà pubblicato la prossima settimana.

L'analisi genetica di H1N1 è stata condotta da Rebecca Garten del Center for Influenza, Centers for Disease Control and Prevention, USA che collabora con l'Organizzazione Mondiale della Sanità OMS.

Dall'analisi è emerso che H1N1 non somiglia ai suoi parenti più stretti virus influenzali suini. Ciò significa che i suoi geni hanno circolato inosservati per un periodo molto esteso di tempo suggerendo che in futuro gli allevamenti suini dovranno essere controllati meglio per monitorare e prevedere l'emergere di nuovi virus influenzali.

Gli esperti hanno scoperto che gli otto segmenti genici che compongono il genoma del virus H1N1 formano insieme una combinazione genomica del tutto nuova mai riportata finora in nessun virus suino e umano dell'influenza: questi otto segmenti invece hanno avuto origine in un ospite aviario e poi hanno cominciato a circolare nei maiali a più riprese tra 1918 e 1998.

Sei dei segmenti genetici hanno circolato in Nord America a partire dal 1998 e sono il frutto di un assemblaggio di geni dell'influenza umana, suina, aviaria. Gli altri due segmenti sono invece derivati da virus dell'influenza suina Eurasiatici.

Il fatto che il genoma di questa nuova influenza sia così differente dai virus influenzali suini suoi parenti indica che i geni che alla fine hanno dato vita al mosaico H1N1 erano in circolazione, completamente inosservati, da molto tempo.


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