Falsa partenza per la nuova avventura digitale in Piemonte. Il passaggio al sistema digitale terrestre sta facendo arrabbiare non poco i cittadini piemontesi, i cui decoder non mostrano i canali RAI o alcuni di essi.
In molti non si spiegano come mai non riescano più a vedere i canali della TV di stato, quando solo Rai Due e Rete4 (Mediaset) sono passati alla nuova piattaforma. In casa RAI fanno sapere che il problema è figlio di un cambio di frequenze di tutti i canali digitali. Alcuni decoder, più evoluti, hanno colto il cambiamento e si sono aggiornati di conseguenza, mentre per altri rimane l'aggiornamento manuale. Le proteste non sono mancate e i centralini sono stati presi d'assalto.
In casa RAI parlano di "informazione non recepita", probabilmente perché - ma questo l'aggiungiamo noi - non è stata correttamente comunicata. La RAI è poi corsa ai ripari informando i cittadini sui canali analogici RAI Uno e RAI Tre che dovevano rieseguire la sintonizzazione. Diverso il problema per chi, nonostante ciò, non riesce ancora a vedere la vasta offerta dei canali: la RAI consiglia di chiamare un antennista che, probabilmente, qualcuno dovrà pagare (indovinate chi?).
La RAI procederà, nei prossimi mesi, a installare nuovi ripetitori, ma a quel punto i problemi per alcuni potrebbero perdurare, poiché un secondo problema potrebbe riguardare le antenne più vecchie e un terzo potrebbe derivare dai decoder stessi. Infatti, alcuni lamentano problemi "strani", ovvero un decoder riceve e un altro non vede il segnale.
Insomma tanti problemi, i più dovuti per una scarsa informazione dei cittadini. Intanto l'associazione Adiconsum e la Regione hanno firmato un accordo per il quale Adiconsum si occuperà di stampare 10 mila copie di un libretto di istruzioni che spiega il passaggio al digitale. Inoltre, Adiconsum effettuerà 35 incontri nelle province piemontesi nel mese di giugno. Farli prima?
In molti non si spiegano come mai non riescano più a vedere i canali della TV di stato, quando solo Rai Due e Rete4 (Mediaset) sono passati alla nuova piattaforma. In casa RAI fanno sapere che il problema è figlio di un cambio di frequenze di tutti i canali digitali. Alcuni decoder, più evoluti, hanno colto il cambiamento e si sono aggiornati di conseguenza, mentre per altri rimane l'aggiornamento manuale. Le proteste non sono mancate e i centralini sono stati presi d'assalto.
In casa RAI parlano di "informazione non recepita", probabilmente perché - ma questo l'aggiungiamo noi - non è stata correttamente comunicata. La RAI è poi corsa ai ripari informando i cittadini sui canali analogici RAI Uno e RAI Tre che dovevano rieseguire la sintonizzazione. Diverso il problema per chi, nonostante ciò, non riesce ancora a vedere la vasta offerta dei canali: la RAI consiglia di chiamare un antennista che, probabilmente, qualcuno dovrà pagare (indovinate chi?).
La RAI procederà, nei prossimi mesi, a installare nuovi ripetitori, ma a quel punto i problemi per alcuni potrebbero perdurare, poiché un secondo problema potrebbe riguardare le antenne più vecchie e un terzo potrebbe derivare dai decoder stessi. Infatti, alcuni lamentano problemi "strani", ovvero un decoder riceve e un altro non vede il segnale.
Insomma tanti problemi, i più dovuti per una scarsa informazione dei cittadini. Intanto l'associazione Adiconsum e la Regione hanno firmato un accordo per il quale Adiconsum si occuperà di stampare 10 mila copie di un libretto di istruzioni che spiega il passaggio al digitale. Inoltre, Adiconsum effettuerà 35 incontri nelle province piemontesi nel mese di giugno. Farli prima?
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