Avete mai pensato di viaggiare a bordo dell’Enterprise alla velocità della luce? O addirittura di superarla? Il vostro sogno potrebbe diventare realtà. Mentre cresce la febbre per l’uscita al cinema dell'undicesimo film della saga di Star Trek, due scienziati americani stanno studiando una nuova possibilità per raggiungere la «propulsione a curvatura». E per il momento non avrebbero trovato alcun impedimento che vada a scontrarsi con le leggi della fisica.
PROPULSIONE A CURVATURA - Per chi non fosse un seguace della celebre saga televisiva e cinematografica, la velocità di curvatura consente ai terrestri protagonisti della storica serie tv degli anni Sessanta di creare le premesse per il primo contatto con i vulcaniani, la specie del celeberrimo Spock, già in possesso della tecnologia e che, per prassi, instaura rapporti esclusivamente con civiltà che ne sono giunte a conoscenza. Un motore a curvatura, in termini semplici, avrebbe un effetto simile a quello di un elastico, contraendo lo spazio davanti alla navicella e dilatando quello retrostante.
LO STUDIO - Secondo quanto riportato dal sito statunitense Science Daily , due fisici americani sarebbero al lavoro per realizzare questa spinta fantascientifica nel mondo del reale. Gerald Cleaver e Richard Obousy, infatti, sono convinti che manipolando una porzione di spazio attraverso un’ingente concentrazione di energia si potrebbe arrivare alla creazione di una «bolla» in grado di spingere l’astronave a una velocità ben superiore rispetto a quella della luce. Un effetto del tutto simile a quello derivante dal cavalcare un’onda. Presupposto necessario agli studi dei due scienziati è la M-theory , un recente sviluppo della Teoria delle stringhe che aumenta le dimensioni dell’universo a undici. Sarebbe, infatti, proprio attraverso l’intervento in questa undicesima dimensione che si creerebbe l’energia necessaria a questa super propulsione, nello stesso modo in cui potrebbe essersi espanso l’universo dopo il Big Bang.
FUTURO LONTANO - La Teoria della relatività di Einstein non esclude la possibilità di superare la velocità della luce, ma asserisce che per farlo sarebbe necessaria una quantità di energia infinita. Quantità che invece Cleaver e Obousy hanno ricalcolato e che risulterebbe pari "soltanto" all’intera massa di Giove. Il viaggio interstellare alla ricerca di nuovi mondi e nuove civiltà potrebbe diventare qualcosa di più di un semplice espediente cinematografico, anche se probabilmente passerà molto tempo prima che si riesca a creare la tecnologia in grado di sfruttare questo tipo di energia.
PROPULSIONE A CURVATURA - Per chi non fosse un seguace della celebre saga televisiva e cinematografica, la velocità di curvatura consente ai terrestri protagonisti della storica serie tv degli anni Sessanta di creare le premesse per il primo contatto con i vulcaniani, la specie del celeberrimo Spock, già in possesso della tecnologia e che, per prassi, instaura rapporti esclusivamente con civiltà che ne sono giunte a conoscenza. Un motore a curvatura, in termini semplici, avrebbe un effetto simile a quello di un elastico, contraendo lo spazio davanti alla navicella e dilatando quello retrostante.
LO STUDIO - Secondo quanto riportato dal sito statunitense Science Daily , due fisici americani sarebbero al lavoro per realizzare questa spinta fantascientifica nel mondo del reale. Gerald Cleaver e Richard Obousy, infatti, sono convinti che manipolando una porzione di spazio attraverso un’ingente concentrazione di energia si potrebbe arrivare alla creazione di una «bolla» in grado di spingere l’astronave a una velocità ben superiore rispetto a quella della luce. Un effetto del tutto simile a quello derivante dal cavalcare un’onda. Presupposto necessario agli studi dei due scienziati è la M-theory , un recente sviluppo della Teoria delle stringhe che aumenta le dimensioni dell’universo a undici. Sarebbe, infatti, proprio attraverso l’intervento in questa undicesima dimensione che si creerebbe l’energia necessaria a questa super propulsione, nello stesso modo in cui potrebbe essersi espanso l’universo dopo il Big Bang.
FUTURO LONTANO - La Teoria della relatività di Einstein non esclude la possibilità di superare la velocità della luce, ma asserisce che per farlo sarebbe necessaria una quantità di energia infinita. Quantità che invece Cleaver e Obousy hanno ricalcolato e che risulterebbe pari "soltanto" all’intera massa di Giove. Il viaggio interstellare alla ricerca di nuovi mondi e nuove civiltà potrebbe diventare qualcosa di più di un semplice espediente cinematografico, anche se probabilmente passerà molto tempo prima che si riesca a creare la tecnologia in grado di sfruttare questo tipo di energia.
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