Se facendo i conteggi delle sanzioni effettuate ci si accorge que il loro numero sta aumentando, si prospettano due quadri per spiegarne la ragione::
Un gestore accorto e che cerca la sicurezza sulla strada, dovrebbe innanzitutto, garantirne la sua viabilità; se il numero delle infrazioni sullo stesso tratto stradale viene riscontrato in aumento, o significa che i limiti, divieti o altro su quel tratto sono inadeguati, oppure qualcuno calca la mano. Incassare più sanzioni, non rende più sicuro quel tratto stradale.
Se ne discute finalmente in occasione del secondo Forum Internazionale delle Polizie Locali, in svolgimento a Riva del Garda, l'Automobil Club d'Italia ha tracciato un quadro sui controlli da parte delle Polizie sulle strade urbane italiane. In conseguenza dell'aumento dei controlli, sono esponenzialmente cresciuti anche i verbali cittadini, passati da circa 11,71 milioni del 2007 a circa 12,64 milioni dello scorso anno. Poche le differenze sulle più frequenti violazioni del Codice della Strada commesse dai cittadini. Le multe per parcheggio in divieto di sosta sono state circa 2,19 milioni, per l'eccesso di velocità 227.018, per le irregolarità nei documenti di circolazione 167.299, per il passaggio con il semaforo rosso 118.595 e per l'utilizzo del cellulare mentre si guida 114.904. Senza dimenticare un numero sempre troppo elevato di chi viaggia senza le cinture di sicurezza o guidando in stato di ebbrezza e sotto l'influenza di sostanze stupefacenti. Ma l'infrazione più comune in assoluto (una multa su due) rimane quella della violazione delle zone a traffico limitato, oltre al mancato rispetto delle giornate con targhe alterne, per un totale di circa 6,65 milioni di verbali effettuati.
Per la salvaguardia della sicurezza stradale, in città ci sono oltre 12 operatori di Polizia Locale ogni 10 mila abitanti e ciascuno di essi eleva quasi 480 multe, anche affidandosi agli autovelox fissi e mobili. Firenze detiene il triste primato del più alto numero di verbali (quasi 3 per veicolo), mentre a Foggia se ne eleva solo 1 ogni 5 auto. ''Tre incidenti su quattro - ha spiegato il Presidente dell'Aci, Enrico Gelpi - avvengono in città ed è quindi sulle strade urbane che deve essere rafforzato il presidio della Polizia Locale. In ogni caso le multe devono essere finalizzate alla prevenzione sulla sicurezza stradale e non ad incrementare i bilanci comunali''. Secondo Gelpi, occorre inoltre la costituzione di una banca dati sulle multe, esigenza ancor più sentita a livello europeo dove le difficoltà di interazione tra le Polizie nazionali ostacola l'applicazione delle sanzioni a carico dei cittadini stranieri.
Il Parlamento Europeo sta discutendo un testo che prevede di limitare la cooperazione internazionale solo a quattro infrazioni stradali ritenute più pericolose: eccesso di velocità, guida in stato di ebbrezza, mancato uso delle cinture e passaggio con il semaforo rosso. La fondazione Aci Filippo Caracciolo ha dedicato uno studio proprio alla cooperazione internazionale evidenziando le regole difformi e le sanzioni diverse da Paese a Paese. Ad esempio, mentre da noi il mancato rispetto delle norme sulla precedenza ai pedoni comporta soltanto una multa con decurtazione dei punti sulla patente, in Finlandia e Danimarca la stessa infrazione porta all'arresto, al ritiro della patente, ad una sanzione economica sul reddito e allo svolgimento di lavori socialmente utili. Sempre dal rapporto della Fondazione Caracciolo emerge la diversa organizzazione delle Polizie Locali nel presidio del territorio. Considerando la dotazione di strumenti tecnologici di prevenzione, a Stoccolma ci sono 2.300 etilometri, a Bucarest 200, a Helsinki 150, a Parigi 56 e a Roma soltanto 29. Anche gli autovelox sono più diffusi all'estero (dai 127 di Berlino ai 33 di Roma, ma a Parigi e Budapest ce ne sono di meno), mentre passare con il rosso è molto difficile a Helsinki (600 rilevatori automatici), meno punibile a Roma con un solo dispositivo elettronico. ''Serve un Codice Europeo della Strada - ha concluso Gelpi - che crei un riferimento univoco di comportamento alla guida''.
- Gli automobilisti sono sempre più spericolati e mal accorti
- I comuni hanno trovato una nuova fonte per far cassa.
Un gestore accorto e che cerca la sicurezza sulla strada, dovrebbe innanzitutto, garantirne la sua viabilità; se il numero delle infrazioni sullo stesso tratto stradale viene riscontrato in aumento, o significa che i limiti, divieti o altro su quel tratto sono inadeguati, oppure qualcuno calca la mano. Incassare più sanzioni, non rende più sicuro quel tratto stradale.
Se ne discute finalmente in occasione del secondo Forum Internazionale delle Polizie Locali, in svolgimento a Riva del Garda, l'Automobil Club d'Italia ha tracciato un quadro sui controlli da parte delle Polizie sulle strade urbane italiane. In conseguenza dell'aumento dei controlli, sono esponenzialmente cresciuti anche i verbali cittadini, passati da circa 11,71 milioni del 2007 a circa 12,64 milioni dello scorso anno. Poche le differenze sulle più frequenti violazioni del Codice della Strada commesse dai cittadini. Le multe per parcheggio in divieto di sosta sono state circa 2,19 milioni, per l'eccesso di velocità 227.018, per le irregolarità nei documenti di circolazione 167.299, per il passaggio con il semaforo rosso 118.595 e per l'utilizzo del cellulare mentre si guida 114.904. Senza dimenticare un numero sempre troppo elevato di chi viaggia senza le cinture di sicurezza o guidando in stato di ebbrezza e sotto l'influenza di sostanze stupefacenti. Ma l'infrazione più comune in assoluto (una multa su due) rimane quella della violazione delle zone a traffico limitato, oltre al mancato rispetto delle giornate con targhe alterne, per un totale di circa 6,65 milioni di verbali effettuati.
Per la salvaguardia della sicurezza stradale, in città ci sono oltre 12 operatori di Polizia Locale ogni 10 mila abitanti e ciascuno di essi eleva quasi 480 multe, anche affidandosi agli autovelox fissi e mobili. Firenze detiene il triste primato del più alto numero di verbali (quasi 3 per veicolo), mentre a Foggia se ne eleva solo 1 ogni 5 auto. ''Tre incidenti su quattro - ha spiegato il Presidente dell'Aci, Enrico Gelpi - avvengono in città ed è quindi sulle strade urbane che deve essere rafforzato il presidio della Polizia Locale. In ogni caso le multe devono essere finalizzate alla prevenzione sulla sicurezza stradale e non ad incrementare i bilanci comunali''. Secondo Gelpi, occorre inoltre la costituzione di una banca dati sulle multe, esigenza ancor più sentita a livello europeo dove le difficoltà di interazione tra le Polizie nazionali ostacola l'applicazione delle sanzioni a carico dei cittadini stranieri.
Il Parlamento Europeo sta discutendo un testo che prevede di limitare la cooperazione internazionale solo a quattro infrazioni stradali ritenute più pericolose: eccesso di velocità, guida in stato di ebbrezza, mancato uso delle cinture e passaggio con il semaforo rosso. La fondazione Aci Filippo Caracciolo ha dedicato uno studio proprio alla cooperazione internazionale evidenziando le regole difformi e le sanzioni diverse da Paese a Paese. Ad esempio, mentre da noi il mancato rispetto delle norme sulla precedenza ai pedoni comporta soltanto una multa con decurtazione dei punti sulla patente, in Finlandia e Danimarca la stessa infrazione porta all'arresto, al ritiro della patente, ad una sanzione economica sul reddito e allo svolgimento di lavori socialmente utili. Sempre dal rapporto della Fondazione Caracciolo emerge la diversa organizzazione delle Polizie Locali nel presidio del territorio. Considerando la dotazione di strumenti tecnologici di prevenzione, a Stoccolma ci sono 2.300 etilometri, a Bucarest 200, a Helsinki 150, a Parigi 56 e a Roma soltanto 29. Anche gli autovelox sono più diffusi all'estero (dai 127 di Berlino ai 33 di Roma, ma a Parigi e Budapest ce ne sono di meno), mentre passare con il rosso è molto difficile a Helsinki (600 rilevatori automatici), meno punibile a Roma con un solo dispositivo elettronico. ''Serve un Codice Europeo della Strada - ha concluso Gelpi - che crei un riferimento univoco di comportamento alla guida''.
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